Mai cosė in basso

17 Settembre 2016

 

Da Rassegna di Arianna del 13-9-2016 (N.d.d.)

 

In tutti gli scenari bellici in cui è coinvolta la NATO l'Italia è tenuta a versare ogni volta la sua "libbra di carne", per dirla con Shakespeare, anche nel caso questo sia palesemente contro i propri interessi geopolitici. È il caso della Libia, di cui vediamo a cinque anni di distanza tutti gli effetti disastrosi, e che continuerà per lungo tempo a rappresentare una spina nel fianco. Non solo è stata un'enorme perdita in termini economici, ma è anche il maggiore trampolino di lancio in Nordafrica per la tratta clandestina verso le coste del Sud Europa. Ma alla NATO e ai suoi vassalli va bene così.

 

Stesso discorso verso Siria e Ucraina, in cui gli zerbini al governo hanno dovuto sostenere senza fiatare i tagliagole e i golpisti voluti dall'amministrazione Obama. L'unica scelta sensata sarebbe quella di svincolarsi dalla presa mortale del Patto Atlantico, ma con l'attuale quadro di riferimento la cosa è letteralmente impensabile. Mai come in questi anni si era scesi così in basso nel grado di sudditanza e stupidità, siano esse in termini economici, politici, militari, informativi o anche semplicemente culturali. Basti solo guardare la composizione del governo da repubblica delle banane "itagliano" per avere davanti agli occhi l'intera gamma degli interessi in campo. E capire che sono stati messi lì solo per quello.

 

Paolo Sensini

 

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