Contro la televisione

23 novembre 2007

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Televisione, nuovo Minculpop: principale mezzo per metterlo in quel posto al popolo facendolo distrarre. Televisione, oppio del popolo: mentre sei lì davanti, non vivi. La vita vera è là fuori. Televisione, imbonitrice massima del modello “guarda, compra, consuma (e crepa)”: senza di lei, senza l'onnipresente pubblicità, l’intero sistema produzione-consumo crollerebbe in pochi giorni.
Preparatevi: l’anno prossimo Movimento Zero colpirà mamma tivù. Per conquistare l’indipendenza e la libertà bisogna staccarsi dalla tetta, no?
Abbasso la televisione, abbasso la televisione, abbasso la televisione!

Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la «tolleranza» della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana.
Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè come dicevo i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un «uomo che consuma», ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.  L’antecedente ideologia voluta e imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti, era formalmente l’unico fenomeno culturale che «omologava» gli italiani. Ora esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale «omologatore» che è l’edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno ha cominciato a liquidarlo.  Non c’è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione. Essi sono due Persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di consumo (e, s’intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina). Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono davvero in grado di realizzarlo?  No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o addirittura ansia nevrotica sono ormai stati d’animo collettivi. Per esempio, i sottoproletari, fino a pochi anni fa, rispettavano la cultura e non si vergognavano della propria ignoranza. Anzi, erano fieri del proprio modello popolare di analfabeti in possesso però del mistero della realtà. Guardavano con un certo disprezzo spavaldo i «figli di papà», i piccoli borghesi, da cui si dissociavano, anche quando erano costretti a servirli. Adesso, al contrario, essi cominciano a vergognarsi della propria ignoranza: hanno abiurato dal proprio modello culturale (i giovanissimi non lo ricordano neanche più, l’hanno completamente perduto), e il nuovo modello che cercano di imitare non prevede l’analfabetismo e la rozzezza. I ragazzi sottoproletari umiliati cancellano nella loro carta d’identità il termine del loro mestiere, per sostituirlo con la qualifica di «studente». Naturalmente, da quando hanno cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a disprezzare la cultura (caratteristica piccolo borghese, che essi hanno sùbito acquisito per mimesi). Nel tempo stesso, il ragazzo piccolo borghese, nell’adeguarsi al modello «televisivo» che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio «uomo» che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali.  La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. Non certo in quanto «mezzo tecnico», ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. E il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collo-care. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere.  Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre...
Pier Paolo Pasolini, Corriere  della sera, 9 dicembre 1973

Commenti
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belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 24-11-2007 01:10

Pasolini...agghiacciante. Io eviterei di citare nel nostro movimento un tale personaggio.
AlMan (Registered) 24-11-2007 04:03

Pasolini agghiacciante? non si potrebbe nemmeno citarlo? ma dico: stai scherzando?
comunque per tua informazione l'articolo in questione mi è stato segnalato da un militante, quindi è bene farci l'abitudine, ad avere punti di riferimento intellettuali diversi, e tuttavia, con tutta evidenza, convergenti verso identici...Fini.
a.m.
syn (Registered) 24-11-2007 09:26

Immenso Pasolini.
Previdente più di Nostradamus..
Belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 25-11-2007 01:57

Nel mio prossimo articolo vedrò allora di citare Evola e voglio vedere se sarà "accettato"...
AlMan (Registered) 25-11-2007 06:06

questa "gara" fra intellettuali è semplicemente puerile. siamo messi male...
antonello.molella@anarca.net
Molella (Registered) 25-11-2007 10:55

E per quale motivo non andrebbe citato Pasolini? e per quale motivo non andrebbe citato Evola? Se ancora vivete di queste divisioni culturali e di tali compartimenti stagni, avete capito veramente poco di Movimento Zero. Se vi innoridisce il pensiero di un intellettuale, per una vostra posizione aprioristica, potete tranquillamente confluire nella destra e nella sinistra, dove la cultura strumentale è il pane quotidiano per i soldatini militanti. Antonello Molella
etcasadei@yahoo.it
Ettore (IP:217.200.200.56) 25-11-2007 12:13

l'articolo di Pasolini, oltre che essere validissimo e attuale dopo quasi 40 anni, riflette perfettamente l'atteggiamento di MZ di fronte al mezzo televisivo, correggetemi se sbaglio. quindi sono al 100% con antonello e alessio. lo scontro fra gli zombi di destra e sinistra è fuori dal movimento, e ci deve rimanere.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 25-11-2007 14:48

Sono daccordo con Mannino, Molella ed Ettore. MZ è un movimento che alla base ha determinati punti ideologici ben saldi e spavantarsi dinnanzi ad un nome come quello di Pasolini, come se potesse mettere in pericolo la ragione del movimento, mi sembra davvero infantile, senza contare poi che su questo tema Pasolini sposa esattamente la causa di MZ.
Personalmente reputo Pasolini ed Evola due grandissimi intellettuali ed Evola in particolar modo rispecchia, almeno in parte, il ribelle di Massimo Fini.
E non mi si chiami per questo fascista..
E' abbastanza appurato che chi è qui ha quantomeno abbandonato le categorie destra/sinistra-fascismo/comunismo.
Per cui vanno indiscriminatamente accettati, letti e poi giudicati tutti gli intellettuali, senza pregiudizi e senza inserirli in assurde categorie che qui si contrastano.
In ogni intellettuale/personaggio si può trovare qualcosa di buono per la nostra causa.
simone19815@interfree.it
Poggesi (Registered) 25-11-2007 16:16

Mah, non dimentichiamo che ogni mezzo è prima di tutto un mezzo (e la TV tra l'altro un mezzo obsolescente...): la confusione tra mezzo e fine è antikantiana, quindi insieme antiliberale ed anticristiana. Non dimentichiamo Sant'Agostino, e l'impossibilità di redimere la "Civitas diabuli": un movimento intelligente come MZ dovrebbe avere il coraggio di accettare la sfida postmoderna e mobilitarsi per un miglioramento qualitativo dei contenuti mediatici, senza badare alle inevitabili scorie sottoculturali. L'unico futuro possibile sarà nella compresenza pluralistica ed insieme armonica delle istanze e delle identità, non nella loro coartazione. E l'unica via è far leva sull'Europa, sulle sue virtù provate dai secoli, sulla sua attitudine innata al "gioco profondo". Buon lavoro.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 25-11-2007 17:07

La Tv è un mezzo che non va confuso col fine, ma è troppo marcio per definirlo ancora un mezzo alla portata di un utilizzo intelligente. Lo si potrà utilizzare intelligentemente dal momento in cui sarà strappato dalle mani delle lobbies finanziarie, che ne fanno un loro mezzo di profitto. Fino ad allora sarà meglio andarsi a fare una bella passeggiata.. anche sotto la pioggia.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 25-11-2007 22:34

Io continuo a pensarla a mio modo sinceramente... la cosa preoccupante non è citare Pasolini, ma citare Grillo, Travaglio, Pasolini, ecc, ecc persone che nei fatti son tutt'uno con la modernità (basti ricordare in che circostanze è morto Pasolini, non di certo suicidio stoico o eroica morte in guerra...). Comunque chiudo qui la polemica, tanto verrei schiacciato comunque dalla vostra "maggioranza".
giorgio.solza@tiscali.it
giorgio.solza@tiscali.it (Registered) 26-11-2007 00:25

Non voglio offendere nessuno dei contendenti; tuttavia questa disputa destra/sinistra Evola/Pasolini mi sembra decisamente molto sciocca. Quali idee di Evola? Quali idee di Pasolini? Perché non fate, tutti quanti, l%u2019utile esercizio di ragionare sulle idee invece che su sciocche generalizzazioni come destra sinistra e sui nomi degli intellettuali? Perché non proviamo a ragionare senza alzare cartelli prefabbricati? È molto più faticoso; ma alla fine dell%u2019esercizio ci si ritrova meno aggressivi, e spesso ci si deve confrontare con i propri limiti. E alla fine ci si ritrova anche molto più onesti.
E sinceramente non capisco una cosa: lo scopo di questo tipo di dibattito. Quale è il traguardo?
AlMan (Registered) 26-11-2007 00:36

Un traguardo possibile è quello che hai appena enunciato tu, Giorgio: ragionare in modo libero e nel merito delle idee, senza schematismi. L'antimodernità non è una categoria talmudica impressa in qualche tavola delle legge, è pensiero multiforme a cui Movimento Zero intende imprimere una forma tramite l'azione (oltre che scambiando opinioni in questo giornale-blog). La classificazione di "antimoderno" non passa attraverso la sacralizzazione di tre o quattro autori, ma - almeno a mio parere - prende vita con un salutare rimescolamento di idee e concetti sottratti alle logiche otto-novecentesche. Ovviamente senza per questo misconoscere la Storia.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 26-11-2007 04:36

La mia paura è unicamente non prendere pericolose cureve...a sinistra
syn (Registered) 26-11-2007 09:23

schizoidman, a te fa paura la sinistra allora?
Ti ricordo che qui gli steccati ideologici, per fortuna, non esistono, così come non ne aveva Pasolini (egli stesso in una trasmissione dichiarò una tendenza "anarchica" ed antipartitica, ante litteram).
E poi, scusami la veemenza, ma in che circostanze è morto? Lo sai, forse? O forse la tara di una figura ,intellettuale o semplice individuo che sia, la si fa computando il MODO in cui questo è morto? Che puttanata è questa?
antonello.molella@anarca.net
Molella (Registered) 26-11-2007 10:47

Condivido pienamente il ragionamento di Giorgio Solza, aggiungendo che l'esercizio faticoso di cui lui parla è propriamente quello che stiamo cercando di fare in Movimento Zero. Antonello.
sebastiano080@yahoo.it
sebastiano (Registered) 26-11-2007 11:56

qual è lo scopo di questa discussione?
Trasformare la nostra ribellione in un pranzo di gala,in una festa letteraria, in un corso di disegno o ricamo.
Smettiamola con le discussioni oziose e mettiamoci a lavoro
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 26-11-2007 14:00

Giorgio. Non mi pare ci sia una disputa destra/sinistra in questa discussione. Piuttosto si cercava di portare avanti esattamente il discorso fatto anche da te.

sebastiano. Non salveremo il mondo passando questi cinque minuti di ozio/discussione a lavorare. Non siamo stakanovisti, non siamo macchine. O no?

schizoidman. La tua paura di prendere una curva a sinistra, significa non avere paura di prendere una curva a destra, che invece dovrebbe fare ugualmente paura.
E in ogni caso non mi pare si stiano prendendo curve a sinistra, come nemmeno a destra.
belew@hotmail
schizoidman (Registered) 27-11-2007 06:43

Non capisco perchè Massimo Fini va a Casa Pound, a Radio Bandiera Nera, qua a Cagliari io l'ho visto la prima volta con Riscossa Europea e poi in rete invece i militanti e simpatizzanti di MZ siano invece così "antifascisti" vecchia maniera. Il fascismo e la destra ok sono superati come insegna anche il nostro De Benoist, ma certe sue idee rimangono valide (così come certe della sinistra) e non vedo perchè demonizzarlo anziche superarlo.

Poi che Pasolini dica cose giuste è fuor di dubbio, ma io penso che MZ debba guardare ad altri intellettuali non a personaggi già riferimento di correnti politiche accreditate (lui ormai nel 2007 lo è...).
AlMan (Registered) 27-11-2007 10:52

Massimo Fini va in quei posti perchè è un intellettuale che rende conto - giustamente - solo a sè stesso, e va dove gli pare. Un movimento politico-culturale, invece, certi paletti deve metterli. Alberto, questa tua battaglia "da destra" all'interno del Movimento, credimi, è sterile.
re_frigerio@virgilio.it
Anastasio (Registered) 27-11-2007 11:58

Sono ancora una volta daccordo, con la scelta dell'argomento.
Quello che - secondo il mio punto di vista - dobbiamo scrollarci di dosso, è la critica "preventiva" su chi ha scritto quel pezzo, e al postutto valutare se quello che si dice in quel contesto è frutto di una seria rifessione o meno ...
Se non fosse stato messo il nome dell'autore sotto quel pezzo (mi domando) ci sarebbero state altrettante diatribe?

Personalmente spero che la TV italiana, così come viene utilizzata, per fare "capziosa informazione" venga spenta in tutte le famiglie ... o meglio ancora, che venga buttata definitivamente nel cassonetto!

Mille volte meglio Internet (la madre e la figlia di tutte le forme di TV).

Come diceva qualche anno fa (mi sembra, Renato Parascandolo, un nome che è tutto un programma ...) LA TELEVISIONE ITALIANA É COME UN'AMANTE VECCHIA, COME L'ACCENDI TI SI SPEGONO LA VOGLIE!

E questo potrebbe essere un buon slogan, da ben evidenziare, durante le eventuali manifestazioni, realizzate contro il tubo catodico!

In alto i cori da Otello Martini

>

>

Le persone delle quali decidiamo di circondarci,
determinano il successo di tutto quello che desideriamo realizzare!

>>---------> Brian Tracy

>
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 27-11-2007 17:10

Io ho aderito a MZ perchè ho visto come intellettuali di riferimento Fini, De Benoist, Cardini e pure Tarchi... adesso invece devo districarmi tra Travaglio, Grillo, Pasolini, ecc... quando invece il pensiero anti-moderno ha ben altre radici... chi ha avuto modo di conoscermi tramite email o di persona, sa come la penso... io sono qua per opere come la Ragione aveva torto o Elogio della guerra, non per Pasolini, girotondini, ecc.. tra poco ci manca solo Agnioletto (si scirve così il nome di quell'individuo?) e il pacifismo... Poi l'uso frequente negli articoli del nostro giornale di termini come "fascista" o "repubblichino" usati come dispregiativi è vergognoso per un movimento come il nostro...che, anche noi crediamo alla retorica e alle ciance della Resistenza come Rifonda e il PD?
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 27-11-2007 17:45

schizoidman. Nei suoi scritti Fini dichiara apertamente di essere antifascista ed anticomunista.
Come dice Mannino, Fini è un intellettuale - oltre che giornalista e scrittore - e la sua presenza può essere gradita ovunque, senza contare che lui può andare dove gli pare.
MZ è un movimento nuovo, partito da Zero (appunto) e se il caso ha voluto che alcuni punti siano in comune con ideologie fasciste e comuniste, ciò non significa che dobbiamo andare verso di loro: mi sembra logico che chi segue Movimento Zero vada solo verso Movimento Zero, che è tutta un altra strada rispetto a fascismo e comunismo.
Non si demonizzano i punti in comune, ci mancherebbe, piuttosto si demonizza il tentativo di affibiare a questo movimento etichette che non gli appartengono.

Qui dobbiamo avere l'intelligenza e l'apertura mentale di leggere tutto e tutti e solo dopo dirci daccordo o meno.
Come dice Anastasio dobbiamo leggere gli articoli senza tener conto del nome che lo ha firmato, perchè qui (ripeto) si parte da Zero.

Su Tarchi e De Benoist ti garantisco che ci troviamo tutti daccordo, ma non perchè vengono da destra, piuttosto perchè hanno imboccato la nostra stessa strada. Allo stesso modo ci troviamo tutti su Latouche, che invece viene da sinistra, am che anche lui ha deciso di imboccare un'altra strada: quella in cui va Movimento Zero che non viene da nessuna parte, ma che in questa strada c'è nato.
Pasolini, Travaglio e Grillo (per citari quelli che hai citato) non sono punti di riferimento: sono persone sulle quali riflettere non ci può portare a nulla di male, non riflettere invece e mettersi i paraocchi è sbagliato.

Parlare qui di Resistenza e di RSI è fuoriluogo secondo me. Il 25 aprile non è un evento storico, ma una pagliacciata, da entrambi i punti di vista. I Resistenti che uccidono i propri connazionali facendo entrare nella nostra vita gli americani e i Fascisti che scappano a gambe levate o che improvvisamente si convertono a Resistenti dopo tutti quei discorsi sulla bella morte (salvo la XMas, ma una rondine non fa primavera).
Qui non si parla della storia di questa patria fasulla (dall'inizio ad oggi) che è l'Italia, ma si parla di piccole patrie, quelle vere, di cui purtroppo, a causa della globalizzazione e della televisione (tanto per tornare in tema), sta scomparendo tutto, anche le lingue (i dialetti) che oggi sono ritenuti volgari. Guai a parlare il dialetto, è mal'educazione, bisogna parlare italiano: e chi lo ha deciso?

Comunque ti consiglio di leggere l'ultimo articolo in "Segnalazioni", forse troverai qualche chiarimento.
AlMan (Registered) 27-11-2007 18:08

Fabio, sottoscrivo dalla prima all'ultima riga. Questa diatriba cadaverica, come al solito, sul fascismo, indica quanto è ancora condizionante il peso del passato. Un appunto: "repubblichini" era un calembour giocato sull'assonanza con Repubblica, l'ho usato apposta per prendere per i fondelli gli "ultrademocratici" del quotidiano romano. Un po' più di leggerezza e umorismo non guasterebbe, quando
si legge (e si scrive).
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 27-11-2007 23:04

Guardate che io non voglio portare MZ a destra, solo non voglio vada a sinistra o sia colluso con tali ambienti. Se così fosse per coerenza personale dovrei andarmene, io ho aderito a MZ per superare il settarismo della destra radicale non per svendere le mie idee e la mia identità. Dopo anni di scontri (anche fisici) con quelli ambienti, ora devo andarci a braccetto?

Ricordo che Massimo Fini alla conferenza a Cagliari con "Riscossa Europea" (ass, culturale di cui sono membro in quanto non vincolata a tessere di partito) ha parlato di repubblichini e partigiani sullo stesso piano e di Europa unita, autarchica e armata (si parlava anche di nucleare). Vorrei sottolineare queste idee finiane che secondo me devono essere nel dna di MZ insieme alla critca alla globalizzazzione, ecc. Certo poi che oggi al nazionalismo fanfarone preferiamo l'idea delle piccole patrie...per quello non siamo di destra nè fascisti... solo penso dovremmo stare attenti a non diventare un coacervo di libertari e zecche alla maniera dei putrescenti gruppi no global della sinistra. Penso che con questo chiarimento, si sia capito come la penso... nessun inetnzione di far diventare MZ Fiamma o Forza Nuova...
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