Voto dall'estero

19 Aprile 2017

 

Lo dico da emigrata: la possibilità di esprimere un voto dall'estero mi sembra una pesante ingiustizia, oltre che, spesso, foriero di brogli. Votare ma essere impossibilitati a vederne gli effetti sul proprio paese o a seguire direttamente la vita politica in prima persona mi pare una vigliaccata bella e buona, i cui risultati provocano un certo senso di disagio. In questo caso mi riferisco soprattutto all'ultimo voto in Turchia (i più convinti del sì sono, paradossalmente, i turchi emigrati in Belgio con l'80%, seguono Olanda e Austria con il 75%, e Germania con il 61%), ma pensai questo anche in occasione del nostro referendum costituzionale.

 

Martina Carletti

 

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