Ai lavoratori autonomi

9 Settembre 2017

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Da Appelloalpopolo del 5-9-2017 (N.d.d.)

 

A tutti i commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, ristoratori, professionisti intellettuali in ascolto. Quando avete chiesto a gran voce di ridurre le spese dello Stato (fomentati da politici di infimo livello e da collusi rappresentanti delle associazioni di categoria), illudendovi che questo smantellamento dell’apparato statale avrebbe alleggerito la pressione fiscale consentendovi di conseguire un’utilità e quando vi siete rallegrati del fatto che volessero eliminare le Province, giubilando dei tagli al pubblico impiego perché “è pieno di fannulloni”, siete caduti in un tranello mortifero.

 

La contrazione della spesa, che ha determinato una riduzione di lavoratori del pubblico impiego che oggi ci pone all’ultimo posto in Europa (i paesi scandinavi, indicati spesso come benchmark, hanno più del doppio dei nostri dipendenti pubblici in proporzione) l’avete pagata voi per primi. Gli stipendi degli statali compravano le vostre scarpe, le vostre borse, i vostri abiti firmati, i vostri mobili e suppellettili, pagavano i pasti e le bevande servite nei vostri locali, le fatture per i vostri servizi, le parcelle per le vostre prestazioni professionali. Alcuni di voi l’hanno capito. Altri, inebetiti dalla narrazione distorta elaborata da coloro che reputano “autorevoli” opinionisti, seguitano nel chiedere tagli, che continueranno a colpire i vostri redditi e ad inficiare sulla qualità e la quantità di erogazione dei servizi pubblici di cui fruiamo tutti, dall’istruzione pubblica alla sanità e ai servizi socio-assistenziali, passando per il trasporto pubblico, la pubblica sicurezza e l’informazione.

 

Il paese sta franando e il disastro in atto è imputabile in larga misura ai suddetti tagli. A valle della frana, però, ci siete voi. È paradossale, lo so, ma proprio voi che vi accollate i maggiori rischi e che contribuite a generare occupazione e reddito nazionale, sarete i primi a morire sotto le macerie, perché siete esposti alla selezione naturale che vedrà sopravvivere solo soggetti più grandi di voi, capaci di resistere alla contrazione degli utili o a sostenere perdite di lungo periodo. Dovete pretendere che venga messo in sicurezza il sistema paese con poderose opere di mitigazione dei rischi (cioè spesa pubblica per realizzare tutto ciò che serve alla collettività, impiegando nuove risorse e non eliminandole). Non potete continuare a fidarvi di chi vi invita a tifare per la frana. Non più.

 

Gianluca Baldini

 

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