Gender X

21 Settembre 2018

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A New York i genitori potranno scrivere sul certificato di nascita dei propri figli "Gender X" senza ricorrere al parere di un medico. Una svolta "storica" applaudita come un faro del "progresso" e dei diritti. Qua si parla di NEONATI che si vorrebbe far crescere con un'identità liquida, non di diritti di adulti in grado di intendere e volere. Non dobbiamo meravigliarci se poi si arriva a "mode" come quelle di bloccare in via preventiva con somministrazione di ormoni lo sviluppo sessuali dei bambini finché non decideranno se essere maschi e femmine (il caso David Reimer non ha insegnato nulla?). Come scrivevamo Gianluca Marletta ed io in UNISEX (Arianna Editrice), questa è l'ennesima riprova che ci troviamo davanti una rivoluzione senza precedenti, che mira a colpire e a trasformare ciò che l’essere ha più di profondo e irrinunciabile: la propria natura. La propaganda gender (che fino a poco tempo fa si sosteneva essere una fake news e non esistere!) investe ormai ogni ambito della vita, dalla cultura ai media, dal mondo dello spettacolo alla scuola: campeggia sulle riviste, nelle serie tv e nei talk show, sulle passerelle di moda, in modo da abituare per gradi lo spettatore passivo (il cittadino) a questo cambio di paradigma. Un cambiamento che non è solo culturale ma antropologico.

 

Si sta rimodellando l'immagine stessa dell'uomo, saldandosi ad altre istanze estreme nel campo del post-umano che sembrano annunciare il prossimo avvento di un “uomo artificiale”, un uomo-OGM. Si sta creando un “uomo nuovo” totalmente manipolato e coerente con le prospettive egemoniche del mondialismo. Un uomo che si vuole senza identità, cultura, religione, famiglia; un uomo che si vuole “monade” solitaria, senza sicurezze, spiritualmente e socialmente “precario”, insicuro di fronte all’esistenza, privo della mediazione dei corpi sociali intermedi, e reso in tal modo servo di desideri, bisogni e idee indotte. Un individuo omologato e omologabile, spersonalizzato e liquido, amorfo (senza forma), facilmente controllabile fin nei suoi più profondi bisogni e desideri, totalmente allineato al pensiero unico dominante. Siamo davvero consapevoli dell'orizzonte distopico verso cui ci stiamo muovendo?

 

Enrica Perucchietti

 

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