Un programma sovranista e socialista

25 Settembre 2019

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Da Appelloalpopolo del 23-9-2019 (N.d.d.)

 

È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho avuto una tessera di partito. A occhio e croce più di 15 anni, considerando che andavo alle superiori. Poche idee, e non molto chiare, ma ricordo che già allora ero per i diritti dei lavoratori, per lo stato sociale e soprattutto per il primato dello stato sul capitale privato. Ci piaceva definirci “comunisti” – a me e ai miei amici – anche se eravamo nella Sinistra Giovanile, emanazione dei DS, più che altro perché la sezione giovanile di Rifondazione nel nostro paese non c’era. All’epoca, comunque, eravamo tutti galvanizzati contro Berlusconi e quindi non facevamo poi tutte queste differenze tra una sigla e l’altra. Sono passati anni e adesso le mie idee non sono cambiate poi tanto: credo sempre nel primato dello stato sul capitale privato, nei diritti dei lavoratori, nello stato sociale. Il mondo però ha fatto un giro su sé stesso, e quelli che una volta erano “la mia parte” adesso stanno dall’altra parte della barricata. Gli eredi dei vecchi compagni con cui facevamo le proteste per l’acqua pubblica (ad esempio) ora sono liberisti, e anche in modo piuttosto sfegatato. Abbagliati dal mito del libero mercato, della libera circolazione delle merci e dei capitali. Convinti che tutte queste libertà – che sono libertà di sfruttare e di far profitto sulla pelle della povera gente e dei lavoratori – un giorno diventeranno LA LIBERTÀ. Parlo dei partiti, ovviamente. Ma anche – e lo dico con un po’ di amarezza – delle vecchie conoscenze con cui ci pizzichiamo ogni tanto su facebook e più raramente davanti a una birra, scambiandoci convenevoli e magari evitando l’argomento politica.

 

Devo fare autocritica: da allora fino a ieri non ho fatto altro che lamentarmi e – quando era il caso – andare a votare. Ma dopo l’ultima giravolta del M5S, in cui pure con sospetto avevo riposto qualche speranza, mi sono detto che è arrivato il momento di smettere di lamentarsi e iniziare di nuovo a militare. E a militare sono tornato da qualche settimana, iscrivendomi al Fronte Sovranista Italiano (FSI). Perché? Perché qui ho ritrovato tutte le mie (le nostre) vecchie e salde idee: il primato dello stato sul privato, la proprietà pubblica dei servizi strategici, la pianificazione economica orientata all’utilità sociale, i diritti del lavoro, lo stato sociale. Ho ritrovato queste cose non come astratti principi, ma come linee guida di un programma politico convincente, studiato lucidamente, dettagliato e meditato. Un programma socialista e sovranista, nella misura in cui senza sovranità nazionale tutte le cose di cui sopra restano solo dichiarazioni vuote mentre le decisioni vengono prese altrove. La strada da percorrere sarà lunga e difficile, ma sono felice di aver fatto il primo passo.

Francesco Carpagnano

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