Molte ombre sull'alleanza delle destre

23 Ottobre 2019

 

La manifestazione di sabato è stata un grande momento di partecipazione popolare. Piazza San Giovanni era piena come non mai. Molto accesi ed interessanti i vari interventi, tra i quali quello di Giorgia Meloni, di Alberto Bagnai, Maria Giovanna Maglie e, ovviamente, di Matteo Salvini. Adesso c’è da capire come questo raggruppamento di forze, se al governo, si porrà riguardo alle politiche di austerità della UE; come verranno sciolti quei nodi che possono effettivamente far ripartire il paese (occupazione e ripartenza della produzione nazionale); come riprendere in mano la questione immigrazione incontrollata (aumento di partenze e morti nel Mar Mediterraneo); quale assetto geopolitico dare all’Italia (NATO, Russia e posizione su conflitti vari). Una delle questioni critiche fondamentali è quella del partito Forza Italia, partito che costituisce un freno per una politica genuinamente sovranista, in quanto garante degli interessi delle oligarchie UE. Altri punti a mio avviso completamente sbagliati sono le citazioni di politici liberali italiani e stranieri (Einaudi e la scorsa volta la Thatcher). Dovremmo ricordare a coloro che seguono con troppa nonchalance idee e ricette di questo tipo, che se siamo ridotti all’osso come politica economica nazionale è proprio grazie a questo tipo di impostazioni.

Fu proprio Silvio Berlusconi, in tempi non sospetti, con la sua “rivoluzione liberale”, a propagandare il mito della privatizzazione, dello “Stato predone”, del “primato dell’economia”, della “mano invisibile del mercato” senza limiti e deregolamentata. Vanno rettificate, e direzionate in altro ambito, tutte quelle tendenze presenti nella Lega, e ancor di più in Fratelli d’Italia, che di facciata dicono di opporsi a questo o a quel commissario UE, ma che poi riprendono la stessa cultura finanziaria che ne sta alla base (debito pubblico, pareggio di bilancio, ecc). Completamente sbagliate tutte quelle manifestazioni di anticomunismo strisciante, un cimelio della storia divisivo e inutile quasi come l’antifascismo, e pure le tendenze islamofobe (Fallaci).

Personalmente sono favorevole anche a politiche più dure, e magari più “silenziose”, nei confronti dell’immigrazione incontrollata e in difesa dell’identità italiana ed europea, ma questo non mi dà il diritto di insultare altri simboli religiosi. La questione fondamentale sarà capire se la Lega e il gruppo di forze ad essa legata saranno in grado di costituire, al più presto, un governo che abbia due caratteristiche: essere amico del popolo italiano ed essere inviso alle oligarchie UE. In caso affermativo, è possibile riprendere quel ruolo che ha avuto l’Italia, nel governo Conte I, di “laboratorio europeo di politiche populiste e sovraniste”, aggregando tutti quei gruppi politici e culturali appartenenti a quest’area e che siano in grado di dare profondità alla manovra.

Roberto Siconolfi

 

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