Saremo colonia digitale

14 Novembre 2020

 Premessa ormai necessaria ed obbligatoria: non mi riferisco ai lettori del Blog, che entrando qua non per caso, dimostrano di appartenere a quel ristretto 7% circa della popolazione che vanta un Q.I. superiore alla media. Intelligenza: dal latino "intus"(dentro) e "legere"(leggere), cioè "capacità di comprendere le relazioni tra le vaste interconnessioni della realtà, per giungere ad una comprensione più ampia di essa. Fate circolare al 93% restante.

"Gli artisti sono gli anticorpi della società", disse il compianto De André. E aggiungiamo noi, in tempo di restrizioni e di covid: gli artisti sono gli anticorpi per la società. Il problema odierno è uno ma complicatissimo: semplicemente, non abbiamo più artisti. L'artista sapeva vedere oltre, l'essenza delle cose, ed era dissacrante, due attributi che nello squallido e desolante panorama odierno non si vedono in giro. Vien da chiedersi che ne avrebbero pensato del disastro attuale  artisti di razza quali un De André o l' ancor più anarcoide e dissacrante Paolo Villaggio, che al netto di ciò che il volgo ignorante possa pensare, associandolo a un certo personaggio, fu un uomo di intensa cultura, di forte preparazione e di rara intelligenza: "tra tutti coloro che ho incontrato e sono tanti, nessuno fu mai di rara intelligenza come Villaggio"(R.Tognazzi). E proprio il compianto Villaggio coniò un personaggio e forse ancor di più un aggettivo che si addice al "genius loci" della attuale e declinante e morente etnia italiana: " fantozziano". Per fantozziano intendiamo un personaggio medio, senza qualità, imbranato, incapace, sottomesso coi capi e tirannello coi miseri sottoposti, maldestro, che non gliene va bene manco una su un milione. Naturalmente un Fantozzi altro non si può muovere che in una realtà  fantozziana, fatta di arroganza del potere, di miserie umane, di provvedimenti maldestri e imbranati, di servilismo e ottusità demenziale, di corruzione, di "megapresidentigalattici" con delirio d' onnipotenza e scherani furbastri, maligni, malevoli, d'una furberia, però, fine a se stessa, che crea solo effetti disastrosi e rovinosi nel complesso: una furbizia dalla quale non si va avanti, ma indietro. O meglio non si va da nessuna parte e non serve a un bel nulla.

Ebbene, quando il visionario e geniale Villaggio nel lontano 1968 scrisse il primo libro antesignano di numerosi film della saga dell'impiegato maldestro con mutandoni ascellari e rutto libero, scrisse il futuro: vide, con quella lucidità nascosta che hanno solo i grandi animi sensibili degli artisti, la vera essenza dell'Italia e fin dove, tale essenza, ci avrebbe portati.

Una nazione fantozziana come poteva affrontare un'emergenza seria (mi spiace per chi si ostina a negare, ma l'emergenza sanitaria e i morti esistono eccome!) come il Covid? È lapalissiano: fantozzianamente. Col suo contorno di megadirettori galattici, cav.uff.rag.gran figl.di putt. e lup.mannaro e servilismi e catena di comando sbracata varia, con vigili che interpretano ottusamente le regole tanto da dare multe a chi, solo nel nulla,  abbassa il casco della moto e telefona senza mascherina. Questo è il lato comico. Quello organizzativo, che è tragico e porterà a ridurci come la Grecia, il Venezuela e l'Argentina, lasciamolo stare, che è sotto gli occhi di tutti. Mentre 56 o 57 milioni di Fantozzi (saremmo 60 milioni, ma 3 o 4 milioni di italiani credo si salvino) discettano del numero dei congiunti stretti a tavola per Natale o giocano a colorare le mappe delle Regioni, avvengono nel mondo cose molto interessanti: l'esercito azero, ultratecnologico e pieno di droni e mezzi comandati da remoto, ha inflitto una batosta memorabile alle milizie armene rimaste ferme a fine anni Ottanta. Come entusiasmo e patriottismo, ambo i contendenti ne avevano da esportare in eccesso: eppure l'Armenia non ha perso perché ha meno abitanti o meno coraggio. Ha perso perché il suo esercito è rimasto fermo a trent' anni fa, così come la società in generale. E guarda caso, tutti i Paesi che gestiscono l'emergenza sanitaria/pandemica con mezzi moderni e i Big Data della digitalizzazione (Cina, Corea del Sud, Taiwan, in parte Germania e Giappone) ne stanno uscendo bene e con danni limitati economicamente e socialmente: tranquilli che anche i tedeschi si riprenderanno a breve e alla grande, tanto da fagocitarci del tutto. Chi invece come noi sta usando metodi antiquati dei secoli scorsi si sta rompendo l'osso del collo: Argentina in primis, che pochi giorni fa ha finito un disastroso lockdown di sette mesi e mezzo, col risultato di una esplosione fuori controllo di contagi e un altissimo numero di vittime, 50% delle imprese fallite, miseria generale e Stato in bancarotta: come nel 2001-2002, stesso film ripetuto vent' anni dopo.

Immaginiamo, per finire, due cose: -Che l'Italia sta usando non solo metodi antiquati di secoli ma aggravati da una gestione ultrafantozziana. -Che il post-Covid vedrà un riallineamento totale delle carte in tavola e dell'economia: la Disruption digitale non è che deve ancora iniziare, semplicemente è già iniziata e Covid è stato il Cigno Nero a dare il via. Quando Giacomo Watt (perdonatemi, sono un giovane adulto di vecchio stile che ama i libri antichi) nel 1775 inventò la macchina a vapore non è che la gente, incontrandosi in strada, diceva: "Ecco, Giacomo Watt ha inventato la macchina a vapore: tra due, tre, quattro anni vi sarà una rivoluzione industriale, per il momento stiamo fermi", semplicemente il cambiamento lieve, lento, impercettibile all' inizio e poi impetuoso alla fine, si fece largo. E lo stesso sta accadendo con la Disruption, ma stavolta con più fretta: il banco di prova, la gestione epidemica, noi lo abbiam già perso. Ne prenderemo solo le conseguenze negative (distruzione di posti di lavoro con una forza lavoro e studenti non adeguati e impreparati, quindi tagliati fuori). Diventeremo fruitori passivi, straccioni digitali, tech-gleba. Tagliati fuori. Una colonia digitale. Una grande Grecia e un Venezuela mediterraneo di gente alienata, stracciona, devastata, che vive di sussidi e coi suicidi alle stelle. Siamo fottuti. Fottuti e fottuti. Solo chi ne ha consapevolezza reggerà l'urto, terrificante, dei prossimi anni. È il destino dei Fantozzi, d'altronde: essere dei perdenti. Totali.

Ritorno nel mio anonimato: grazie per la lettura. E buon lockdown fantozziano a tutti!

Simone Torresani

 

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