15 Marzo 2021 

 Da Appelloalpopolo del 14-3-2021 (N.d.d.)

Spesso in questi tempi di crisi ci si chiede cosa si possa fare a livello individuale per combattere “il sistema”. Poco, quasi niente, è la risposta realistica. In quel quasi niente sta tutta la differenza del mondo però. L’atteggiamento è tutto. Serve cambiare paradigma. Se si usano gli stessi canoni valoriali del sistema, si perde in partenza. La politica del fare (tutto e qualsiasi cosa, basta muoversi), la fretta (il tempo è denaro), il giovanilismo (in un mondo gerontocratico) sono valori sistemici. La prima cosa da fare è rigettarli interiormente. È come affrontare una salita con le marce molli e vedere che gli altri, pur partendo dopo, ti sorpassano con il motorino.

Bisogna coltivare la qualità (che ha bisogno di tempo, ed è inversamente proporzionale all’efficienza come la si intende comunemente), la calma e l’esperienza. Non è facile. Siamo intrisi di questi valori “moderni”.

Riappropriarsi dei canoni valoriali dei nostri antenati, che compivano azioni che possiamo definire epiche (in un concetto allargato a ogni campo dell’azione umana: scienza, diritto, edilizia, guerra), deve essere il nostro principio morale. L’epico ha a che fare con l’eterno, in una dimensione temporale che non è quella individuale. Solo quando abbandoneremo l’individuo e il suo tempo, ritroveremo il tempo proprio della storia, tempo che è permesso solo ad una collettività, piccola o grande che sia. Solo allora, smetteremo di combattere contro il tempo e ne diventeremo alleati. Solo allora, ci libereremo!

Davide Visigalli