Telefoni

22 Agosto 2021

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 Da Comedonchisciotte del 19-8-2021 (N.d.d.)

Mettiamo che mentre passeggi sul lungolago di Stresa ti viene la voglia di passare la frontiera, sempre che tu abbia il lasciapassare, naturalmente. Dopo poco il tuo telefono squilla e ti dà il benvenuto in Svizzera. Oppure, si potrebbe interpretare, come un sicario di mafia, ti avverte che lo sa dove sei. Se scatti una foto a Locarno, il tuo telefono ti saprà dire dove e quando è stata scattata. Se vuoi sapere dove si trova l’albergo Miralago, basta chiederlo al telefono che lo sa, e ti conduce fino là. Mentre mangi un gelato, il telefono squilla e scopri che ti vuole vendere qualcosa e se rifiuti, insiste: non si capacita che tu possa voler perdere un’occasione tanto ghiotta. Può essere che se dici “sì, ci penserò”, e il “ci penserò” sparisca e rimanga solo il sì, e tu ti ritrovi un abbonamento a un canale di amici dei camaleonti. E certo, puoi disdire, ma con congrua penale, puoi anche far causa, ma ci vuole un avvocato e qualche anno di processi: sei sicuro che non ti convenga pagare 29,99 euro al mese? Certo, è una comodità: dovunque tu sei, puoi collegarti tramite il tuo telefono con internet, con la tua posta, o con chiunque tu voglia, accedere al tuo conto in banca e pagare, prenotare un posto, spedire messaggi, inserire post sui social, visitare siti.

Il tuo telefono sa sempre dove ti trovi, perché comunica di tanto in tanto, a qualunque ora del giorno e della notte, a tua insaputa e senza il tuo consenso, con qualcuno o qualcosa che si trova da qualche parte. Questo qualcuno o qualcosa, volendo, può registrare tutte le informazioni che tu stesso passi sul telefono o tutte quelle che tu neppure sai, ma lui sì, e comunicarle a chiunque. Sempre a tua completa insaputa. Tu dirai, vabbè, non importa, tanto non ho nulla da nascondere: non faccio nulla di male. Vero. Resta il fatto, però, che non sei tu a decidere cosa è bene e cosa è male. Mettiamo che uscire da casa diventi male. Non è un’idea peregrina, è già successo. Il tuo telefono può fare la spia a questo qualcuno o qualcosa col quale si collega a tua insaputa. Mettiamo che sia proibito andare al mare se non hai certi permessi, o andare al ristorante, o andare a teatro, o andare al supermercato, o andare a lavorare, o respirare senza una maschera o qualsiasi cosa tu possa immaginare, o piuttosto che sia obbligatorio passare un esame medico, farsi un vaccino, comprare un oggetto, indossare una stella gialla, o qualsiasi cosa tu possa immaginare: ancora il tuo telefono può collegarsi con qualcuno o qualcosa da qualche parte senza il tuo consenso e senza che tu neppure lo sappia e rivelare tutte queste informazioni a chiunque. Molto meglio e molto di più di quanto potrebbe fare un bracciale elettronico per detenuti.

Tu dirai, vabbè, allora io lo spengo. Non puoi spegnerlo del tutto, una volta si poteva togliere la batteria, ora non più. Devi spaccarlo. Ma l’hai pagato e poi te ne servirà un altro. Ah sì? E io lo lascio a casa! Non puoi, perché per fare tutte le cose che puoi voler fare, anche mangiare quel gelato di prima, c’è bisogno di essere autorizzati e questa autorizzazione sta dentro il telefono. C’è bisogno di pagare, e se eliminano i contanti, il pagamento lo fai col telefono. Se il telefono te lo permette. E il telefono vuole anche conferma che hai fatto tutte le cose che sei obbligato a fare e se non le fai, si collega con qualcuno o qualcosa da qualche parte senza che tu neppure lo sappia, oppure non si collega quando doveva collegarsi, e a te arrivano intimazioni, proibizioni, multe da pagare, pene da scontare. Oppure peggio.

Tu mi dirai: cos’è questo peggio? Sicuro di volerlo sapere? Sicuro che quell’oggetto che ti porti dietro sia davvero un telefono?

Nestor Halak

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