Un'ideologia diabolica e totalizzante

2 Dicembre 2021

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 Da Comedonchisciotte del 30-11-2021 (N.d.d.)

Il vaccino anticovid propagandato come salvifico si è rivelato un totale fallimento, il classico rimedio peggiore del male. È un fallimento tecnico, denunciato dai fatti, dalle statistiche a confronto tra diversi Paesi, tra differenti approcci allo stesso problema, e tra popolazioni di vaccinati e non vaccinati in ciascun Paese. Leggendo criticamente i dati ufficiali già disponibili su questi fatti non ci possono essere dubbi fin da ora. Ma anche la maggioranza ipnotizzata dalla propaganda, forzata a credere al grande successo del siero magico che “funzionicchia”, si sta traumaticamente risvegliando, man mano che i dati di verità emergono prepotentemente, come bolle d’aria da un sottomarino in caduta libera, strutturalmente marcio, che si squarcia progressivamente sotto la pressione crescente che lo avvolge nelle profondità di quest’oceano d’inganni, trucchi e menzogne pervasive, che lo pressano da tutti i lati. Mentre gli effetti avversi della vaccinazione aumentano, e il loro occultamento diventa via via impossibile, i benefici del misterioso farmaco scemano drammaticamente nel tempo e nelle caratteristiche, frantumando le magnifiche promesse iniziali, una dopo l’altra. La propaganda risponde incarognendosi sempre più, ma col crescere dell’aggressività diventa parimenti volgare, grottesca, contraddittoria, inefficace e alla fine controproducente, destinata ad un esito scontato quanto catastrofico per i promotori, la dichiarazione di totale fallimento da parte dello stesso pubblico ossessivamente bersagliato. Ma il fallimento sanitario del “rimedio unico vaccinale” propagandato come T.I.N.A. è solo il crollo dell’architrave finale di una costruzione fallimentare molto più vasta, multidimensionale, che occupa tutta un’epoca fondata su fondamenta sbagliate, malvagie, che ha condotto per secoli l’umanità su questa cattiva strada senza sbocco, troncata da un abisso suicidario. Ed è qui che ci troviamo, a un passo dal baratro, bloccati in un vorticoso presente piegato su se stesso, accecati dalla paura di guardare avanti, oltre l’ostacolo che sembra ingigantirsi senza soluzione.

A questo punto l’unico modo per sperare di salvarsi è riconoscere il proprio fallimento, anzi i propri tanti fallimenti, su tutti i fronti dell’umana esperienza. Altrimenti non si può arrestare questa folle corsa, e l’orrendo destino è lì davanti che ci aspetta, pronto a inghiottirci definitivamente nel nulla. Tanto per cominciare limitandosi al tema covid va affrontato il fallimento morale. Non si può in coscienza giocare alla roulette russa col proprio destino, e men che meno con quello dell’umanità intera. È sempre stato chiaro e inequivoco fin dall’inizio che questi sieri genici erano ancora sperimentali, e lo sarebbero stati per anni. Nessuno poteva dire con cognizione di causa cosa avrebbero causato all’organismo umano nel medio-lungo periodo. Non si tratta di farmaci tradizionali, di semplici sostanze chimiche che possono essere metabolizzate e rapidamente espulse dall’organismo umano lasciando tutto come prima.  Si è sempre saputo che l’informazione genica, replicata miliardi di volte in ogni dose inoculata, sarebbe penetrata nelle cellule di vari organi, per interagire direttamente col DNA umano, le cui dinamiche sono ancora in massima parte ignote a una scienza troppo giovane per fornire ragionevoli certezze, senza una diligente e completa sperimentazione. Solo un marketing vile e irresponsabile può vendere false certezze, frutto di fantasie pretestuose, e chi se le beve come un gonzo, senza fermarsi a riflettere autonomamente, cessa di essere un libero cittadino consapevole, per diventare una fedele pecora pronta per il macello. Chi può dire oggi quale sarà il destino sanitario di un giovane che si presta su ricatto ad essere inoculato con questo farmaco sperimentale a mRNA? Oltretutto inutilmente, visto che non rischia nulla dalla eventuale covid-19 se ben curata da subito, anche in quei rari casi altrimenti problematici, mentre rischia tutto da subito e soprattutto negli anni a venire, quando dovrebbe potersi guadagnare una vita piena e possibilmente felice grazie alle proprie forze, che Madre Natura gli ha generosamente consegnato in dote fin dalla nascita, a patto di crescere rispettando il proprio corpo e il proprio spirito. Madre Natura però gli ha anche garantito che un giorno se ne dovrà andare da questo mondo, lasciando la propria eredità morale e materiale ai figli, se ne avrà, se ne vorrà e ne potrà avere, salvo imprevisti. Un destino sempre più improbabile, difficile da realizzare in quest’Europa degenerata da una strisciante ideologia diabolica e totalizzante. E che dire della paura della morte emotivamente ingigantita nell’inconscio profondo dei vecchi, già fragili e stanchi, ma così resi del tutto incapaci di accettare serenamente e dignitosamente la naturale alternanza esistenziale, spingendoli fino al punto di glorificare, in branco con gli altri dementi, il sacrificio umano dei bambini? Questo è sicuramente il peggiore, il più abietto dei fallimenti morali, spacciato per solidarietà sociale, che questa storiaccia ha reso incredibilmente reale. Abramo almeno era condizionato da Dio, non da arroganti cialtroni da operetta televisiva di infima qualità. Al contrario, viene ripudiata con rabbia e violenza, alternata a compiaciuto sadismo, la vera solidarietà sociale verso le minoranze discriminate, vilipese e paradossalmente criminalizzate, “colpevoli” di aver fatto una differente libera scelta, questa sì ragionata e consapevole, coraggiosa, moralmente anche obbligata dopo un serio esame di realtà.

Sono fallite le Istituzioni, le coscienze, le professioni, gli affetti, le relazioni umane. Un fallimento generalizzato di un intero popolo. Un fallimento che si rispecchia, quasi identico, nei popoli vicini, accomunati solo dal male calato dall’alto di poteri verticali diabolici, divisivi. Le qualità morali però non bastano nel quotidiano a sfamare il corpo, per questo ci vuole un’economia funzionante, senza ricatti. E questa è la dimensione fallimentare originaria, causa ed effetto della nostra caduta progressiva, della tragedia spirituale che ci sta travolgendo. Niente di più probabile che la rappresentazione pandemica sia proprio il modo per superare l’ultima tappa della crisi economica a livello sistemico. Una crisi di insostenibilità, che nel linguaggio aziendale dominante assume la forma di chiusura aziendale rovinosa e definitiva, detta fallimento. 2001, 2008, 2011 ed eccoci al 2021, non più trauma istantaneo e localizzato, dalle conseguenze sistemiche, ma shock globale prolungato, esso stesso sistemico.

Le folli misure di blocco della vita economica, insieme all’imposizione ideologica del distanziamento, della divisione sociale, rispondono perfettamente allo schema dei false flags, creati appositamente per imporre l’accettazione di una falsa motivazione del disastro annunciato, reso così inevitabile, mentre in realtà è sì inevitabile ma secondo ben altre logiche inconfessabili. Il disastro annunciato è lo scoppio della bolla speculativa globale, questa volta intesa come insostenibilità della crescente forbice cumulativa tra forte inflazione degli asset finanziari (ottenuta creando liquidità per i mercati finanziari) e debole inflazione del costo della vita (ottenuta deprimendo il costo del lavoro), panieri assai diversi misurati con la stessa moneta. Il sistema finanziario moderno, interpretato dalle banche centrali anglofone, necessariamente seguite dalle altre, è studiato apposta per garantire il pieno sviluppo della speculazione finanziaria finalizzata a massimizzare la rendita, il far soldi coi soldi […] E come giustificare l’inevitabile reset di un sistema contabile virtuale che non tiene più, che non può rispondere oltre alla logica binaria del debito-credito divergente, tendente all’infinito? Un crollo rovinoso dell’economia reale pare che sia la miglior risposta che i governatori siano riusciti ad escogitare. […] L’economia planetaria però è una cosa grossa, per incepparne il movimento ci vuole qualcosa di veramente grosso. Vedremo se l’accoppiata diabolica “paralisi economica + separazione sociale” è veramente tutto quanto occorre e se basterà, secondo la regia dei draghi. In tal caso sarà presto avviata la procedura fallimentare del sistema, una “distruzione creativa” per trasformare il mondo di prima, insopportabilmente inclusivo nonostante tutti gli sforzi manipolatori dell’élite dominante, in un mondo “finalmente” del tutto diviso, separato. Da una parte la razza dei dannati, troppo numerosa ma opportunamente sfoltita, e dall’altra la razza dei pochi eletti, che avranno tutto e non saranno “felici”, saranno ben “oltre” la banale e noiosa felicità umana. Molti transumani schiavi fedeli e obbedienti e pochi oltreumani padroni di un mondo senz’anima, sai che bello! La realizzazione dell’inferno in Terra. A meno che … noi resistenti sveliamo il piano diabolico e tutti insieme riusciamo a cambiare le regole della procedura fallimentare, addebitando il conto ai veri responsabili della bancarotta fraudolenta, i creditori universali, al fine di risarcire i popoli defraudati. L’unica forza di cui abbiamo bisogno in quest’impresa titanica è la forza spirituale, da riportare in superficie scavando nel profondo dell’anima che ancora ci appartiene.

 Alberto Conti

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