I due volti dell'Apocalisse

10 Febbraio 2022

Veniamo da due anni di pura follia globale. Per fronteggiare un’epidemia che uccide dallo 0,2 allo 0,5 per cento della popolazione, quasi tutte persone molto vecchie e già minate da malattie gravi, si sono adottati provvedimenti adatti alla Peste Nera, che uccideva il 30% della popolazione, compresi giovani nel pieno delle forze. Un delirio di previsioni sballate, di misure assurde e ridicole, di menzogne spacciate ossessivamente da tutte le emittenti.

Diventa così inevitabile chiedersi quale sia il non detto, cosa ci sia sotto. Una tesi ricorrente è che il virus abbia offerto ai poteri sovranazionali il pretesto per superare un modello di sviluppo ormai insostenibile, per decimare la popolazione in eccesso, per imporre la green economy, per schedare ogni cittadino nel quadro di quel capitalismo della sorveglianza già individuato decenni fa da pensatori come Foucault.

La tesi è suggestiva ma non del tutto convincente. Presuppone una strategia complessa e definita nei minimi particolari, una élite compatta e pressoché onnipotente. La green economy è l’ennesimo inganno propagandistico perché è una tappa ulteriore dello sviluppismo. La green economy è la digitalizzazione integrale e globale della produzione e dei servizi, il che comporta l’utilizzazione di una quantità di energia superiore a quella della civiltà industriale degli ultimi secoli. Pannelli solari e pale eoliche potranno produrre una minima parte dell’energia necessaria. Infatti nessuno vuole seriamente rinunciare a carbone, metano e petrolio. Del resto, il discorso sta spostandosi verso la riproposizione delle centrali nucleari, come se i rischi annessi e il problema delle scorie radioattive fossero già rimossi. Quanto alla schedatura dei cittadini, il processo era già in atto, senza bisogno dell’infamia del green pass. Tutto fumo negli occhi, come i progetti avveniristici di sfruttamento dei materiali lunari e marziani, o addirittura dei minerali preziosi degli asteroidi nella fascia fra Marte e Giove, a cui attingere grazie a sonde che dovrebbero prelevare quei materiali e portarli sulla Terra. Fantascienza realizzabile fra secoli, mentre urgono catastrofi incombenti nei prossimi decenni.

Altre considerazioni ci chiariscono l’aspetto autolesionistico della nostra civiltà in questa sua tarda maturità. Non ci sono soltanto le clausure che hanno massacrato l’economia e messo sul lastrico intere categorie. C’è la distruzione dell’istituto familiare. C’è una finta trasgressione nei costumi che è diventata la norma. C’è un susseguirsi di messaggi martellanti che propongono come modello l’omosessualità e la separazione fra sesso e genere, come se la specie umana non fosse divisa in due generi segnalati da due sessi: assurda deformazione della realtà in quanto ha di più basilare e ovvio. C’è l’ignoranza o il disprezzo delle radici nazionali, delle tradizioni, del passato dei popoli. C’è la mercificazione di ogni momento della vita relazionale. In definitiva, c’è un mondo che sceglie di estinguersi. Per questo c’è chi ritiene che la causa di tutto ciò che accade, compreso il delirio vaccinista e covidiano, sia semplicemente l’imbecillità. Una non rara ondata di imbecillità generalizzata.

Si può convenire che le spiegazioni più semplici sono generalmente le più convincenti, ma questa appare, più che semplice, semplicistica. Lo storicismo vichiano mantiene una validità inalterata dopo tre secoli. Ogni civiltà cresce partendo da una barbarie originaria, si sviluppa e si consolida prima di decadere per precipitare in una nuova barbarie. Ciò è quanto si svolge sotto i nostri occhi. La reazione irrazionale e paranoica al virus svela niente altro che lo stato di estrema decadenza di una civiltà in putrefazione. Una società ancora vitale non occulta la morte, sa affrontare la sofferenza, progetta, pensa al futuro delle nuove generazioni. Una civiltà allo sfacelo esorcizza l’idea della morte, non tollera la sofferenza, pretende il “tutto e subito”, esige soddisfazioni immediate, giudica intollerabile la presenza di un virus potenzialmente mortale.

Stiamo vivendo un’Apocalisse. Etimologicamente “apocalisse” non significa distruzione. Significa svelamento. Questa Apocalisse svela due volti originali, non evidenziati da altre svolte storiche. Questi volti sono lo scientismo di un progressismo prometeico e l’inconsistenza della democrazia. Lo scientismo dilaga nella ripetizione della formula “ma chi sei tu che pretendi di contestare la competenza di chi sa”; nella fiducia cieca non nel metodo scientifico, che è una cosa seria che può vantare successi strepitosi, ma negli scienziati che hanno ambizioni e interessi, anche come azionisti o consulenti di Case farmaceutiche; nella pretesa che per ogni pericolo ci sia il rimedio offerto dalla tecnologia e dalla medicina. L’inconsistenza della democrazia è dimostrata clamorosamente dalla facilità con cui il martellamento di una propaganda tesa a diffondere paura e a confidare nel vaccino miracoloso ha intruppato le moltitudini nel gregge. Ne avevamo avuto innumerevoli precedenti storici. Fra gli ultimi, il famoso 11 settembre. Il fatto che i grattacieli collassati sono stati tre mentre soltanto due sono stati colpiti da grandi aerei, avrebbe messo in crisi la narrazione ufficiale. È bastato ignorare il terzo e riproporre ossessivamente l’immagine dei due Boeing esplosi nelle torri gemelle per far credere a quasi tutti che 19 beduini dopo un corso di pilotaggio di pochi giorni avessero fatto da soli un simile sconquasso. La minoranza che non l’ha bevuta, nulla ha potuto contro la massa dei creduloni manipolati dal potere. I pochi nulla possono contro i più. Ce lo aveva detto Machiavelli, 5 secoli fa. La democrazia non esiste perché non è mai esistita. Può verificarsi teoricamente in piccole comunità in cui tutti possano riunirsi in assemblea per decidere. Chi si richiama alle poleis greche ignora volutamente che dalle assemblee cittadine erano esclusi donne, salariati e schiavi, cioè la grande maggioranza della popolazione. Idem nei Comuni medievali. Oggi la pratica democratica, che può essere solo democrazia diretta, è concepibile unicamente come ricorso sistematico al referendum. Tuttavia il quesito referendario è necessariamente riassunto in una domanda semplice o in un’alternativa secca. Il risultato dovrà poi essere tradotto in una legge, che può essere elaborata e scritta solo da specialisti. Il testo finale sarà così molto diverso da come era stato immaginato dagli elettori. Pertanto le uniche forme di governo possibili e praticabili sono la monarchia assoluta e l’oligarchia. L’oligarchia ammantata da democraticismo si sta trasformando in una oligarchia sempre più dittatoriale, nell’apatia di una massa inebetita, indifferente o consenziente.

In conclusione: l’Apocalisse evidenziata dal virus scaturisce da una decadenza della civiltà occidentale fattasi mondo, una decadenza che già sta sfociando in barbarie. Essa svela due volti prima occultati, quello di uno scientismo prometeico e quello dell’inganno democratico, pura e semplice propaganda di un regime morente.

Luciano Fuschini    

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