Propaganda di guerra

28 Febbraio 2022

 Da Rassegna di Arianna del 27-2-2022 (N.d.d.)

Escludere la Russia dallo Swift, cioè escluderla dalla gran parte degli scambi commerciali nel mondo, inviare aiuti militari all’Ucraina del golpista Zelensky (sostenuto da neonazisti), far entrare la Finlandia nella Nato, annullare concerti con musicisti e direttori russi (Milano, Bari) … altro che sanzioni! E cominciano a vacillare un po’ alla volta i cosiddetti pacifisti che vorrebbero la pace a prescindere, meglio le sanzioni che la terza guerra mondiale, come se la guerra non vedesse proprio nelle sanzioni la premessa della sua conflagrazione. Molti ancora non hanno capito in quale realtà siamo precipitati, non hanno capito che la propaganda di guerra occupa tutti gli spazi mediatici (su canale 262 si può sentire qualcosa di diverso). Siamo passati direttamente dalla propaganda pandemica a quella militare. E chi sventola bandiere ucraine non è amico del popolo ucraino ma oggettivamente esprime amicizia per la cricca golpista di Kiev e per la potente corporazione della guerra che vede in Biden non un vecchio rincoglionito (come al solito i fessi si esprimono per categorie patologiche e/o morali) ma la sua espressione politica (democratica). Un po’ alla volta i critici diventeranno dubbiosi, i dubbiosi passeranno a “piuttosto le sanzioni che la guerra”, intanto il partito guerrafondaio fa passi da gigante. Capitan Letta si è calato definitivamente l’elmetto e cinguetta che lui ha posto alla Camera la necessità di non limitarsi al sostegno politico ed economico, bisogna passare all’aiuto diretto fornendo materiale e attrezzature militari. Non si vuole capire che non è quel pazzo tiranno o chiamatelo come vi pare di Putin ad aver scatenato la guerra, qualsiasi altro presidente russo avrebbe agito come lui (russo non marionetta, attenzione), altrimenti perché spingere sull’acceleratore delle manovre militari e dell’accerchiamento che va avanti da anni?  Non si vuol capire che la Russia è preparata a tutto e che Mosca risponderà con conseguenze mai viste prima, come dichiarato qualche giorno fa dal suo presidente.

Antonio Catalano

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