Balle gigantesche

25 Marzo 2022

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 Da Rassegna di Arianna del 22-3-2022 (N.d.d.)

Molti italiani si sono stupiti per aver scoperto che soltanto il 27% dei Russi è contrario alla guerra e per aver visto la folla oceanica di sostenitori della guerra allo stadio e fuori: la propaganda li aveva convinti che la guerra l'avesse voluta il pazzo, dittatore e criminale Putin, e che vi fosse dissenso sia tra i russi che nel gruppo di comando. Questo stupore sta a significare che quegli italiani non capiscono che la propaganda russa è, come è ovvio, completamente opposta a quella ucraina, assorbita e diffusa acriticamente dai nostri quotidiani e dalle nostre TV nazionali.

In generale, pressoché tutti gli italiani non capiscono che la distanza dalla verità della propaganda russa, se in linea di principio non dovrebbe essere superiore o inferiore a quella ucraina, nel caso concreto contiene meno balle e meno esagerazioni, perché vi sono ragioni precise che spingono gli ucraini a inventare più balle e a esagerare di più. Infatti la propaganda russa è rivolta esclusivamente al fronte interno, a far vedere ai russi: cosa fanno i banderisti (interviste a cittadini russofoni che si sentono "liberati"); come combattono con coraggio e sorriso i soldati russi e i miliziani russofoni e come si proteggono l'un l'altro; come i soldati russi trattano bene i soldati ucraini catturati e apprestano cure mediche a quelli feriti; che i banderisti bombardano il centro di Donetsk; perché i russi sono costretti talvolta a bombardare il centro delle città (immagini che mostrano che gli ucraini sparano razzi dal centro delle città e immagini che riprendono gli scoppi provocati dal bombardamento di un deposito di armi creato all'interno di Kiev, in particolare in un centro commerciale). Questa, e altra propaganda simile, non è tutta la verità e perciò è propaganda, ma almeno è una parte della verità. Gli ucraini, invece, devono convincere i paesi europei ad entrare in guerra o, almeno, a inviare le armi, e perciò devono persuaderli che i russi sono dei mostri. Le balle ucraine perciò sono gigantesche: nel teatro di Mariupol sarebbero morte 1000 persone, quando invece non ne è morta nessuna; i civili che dalle zone dell'est vanno in Russia sarebbero "deportati"; i 20 morti di Donetsk li avrebbero provocati i russi; 100 persone che sulla spiaggia di Odessa mettono sacchi dimostrerebbero che tutto il popolo ucraino o gran parte è pronto a combattere; l'esercito russo avanzerebbe lentamente, perché sarebbe stato respinto o avrebbe trovato una resistenza inattesa (perché l'esercito russo dovrebbe avere fretta nessuno lo dice mai: si dà per scontata una assurdità, senza nemmeno inventare una assurda motivazione).

Dopo 23 giorni di propaganda ucraino-italiana, ormai anche Caracciolo e Fabbri e Negri svolgono ragionamenti sulla base della unilaterale e comica (per chi sa riflettere) propaganda ucraina. In questo modo, sono davvero rarissimi ormai, nel discorso pubblico, sprazzi di intelligenza e squarci di verità

Il Generale Mini osservò una decina di giorni fa: che la Russia aveva inviato pochi soldati e pochi mezzi e vecchi (tra i carri armati t-72 e qualche t-80, quindi mezzi progettati nel 1972: la Russia ha carri armati t-14 che sono rimasti in Russia); e che limitava estremamente il numero di bombardamenti, ricordando che la NATO in Libia e in Iraq faceva 2000 missioni aeree in 8 ore. Insomma la NATO in Iraq e Libia bombardava in 8 ore molto più di quanto abbia fatto la Russia in questi 23 giorni. Ora, è evidente che se queste osservazioni sono vere, tutti i discorsi degli "esperti", Fabbri e Caracciolo compresi, sono campati in aria. Se si volesse conoscere la verità, bisognerebbe soltanto ragionare su queste affermazioni del generale Mini e verificare se sono vere. Bisognerebbe che ci si dedicasse una sola settimana a rispondere alla domanda: ha ragione il Generale Mini? Se la risposta fosse positiva, poi bisognerebbe ridere di ogni esperto che svolge considerazioni, muove osservazioni e propone valutazioni incompatibili con la verità accertata. Ma questo sarebbe giornalismo. Invece, purtroppo, TV e quotidiani sono ormai organi di propaganda.

Cosa ci guadagniamo ad ingannare noi stessi e a diseducare il popolo e i ceti colto e semi-colto al ragionamento?

Stefano D’Andrea

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