Luoghi comuni insensati

21 Luglio 2024

 Da Il Cambiamento del 10-7-2024 (N.d.d.)

Gli amanti del progresso a qualsiasi costo, i fanatici della tecnologia spinta oltre ogni limite, di fronte alle legittime perplessità di chi si fa ancora delle domande, non avendo argomenti e non volendo fare alcun tipo di ragionamento che non sia il loro, sentenziano le famosi frasi fatte, i luoghi comuni riassunti nel: non si può tornare indietro! Questa frase fa il paio con l’altra sempreverde riferita alla tecnologia che recita: la tecnologia è neutra, è solo uno strumento, dipende dall’uso che se ne fa. E così si chiude il discorso e si può tranquillamente rimettere la testa nella sabbia. Peccato che la realtà non concede di rimettere la testa nella sabbia, perché chi afferma tali banalità dovrebbe anche spiegarci quale è la direzione da cui non si può tornare indietro, ovvero ci dovrebbe spiegare dove stiamo andando. La direzione di quelli che non si vogliono fermare, soprattutto a riflettere, è chiara: sfruttamento di qualsiasi risorsa possibile e immaginabile del pianeta; produzione illimitata e crescente di ogni tipo di merce soprattutto superflua con la conseguente illimitata produzione di rifiuti compresi quelli pericolosissimi chimici e nucleari; distruzione ambientale a tutti i livelli comprensiva di piante e animali; inquinamento sistematico di aria, terra e acqua con un attacco senza precedenti alla salute di tutte le persone che ormai sono solo delle povere cavie in un laboratorio sperimentale che si chiama Terra; produzione continua di armi distruttive che possono polverizzare l’intera umanità in un attimo. Qualcuno ci dica quindi di fronte a tutto ciò e alle legittime domande su dove stiamo andando, che senso può avere dire che indietro non si torna. E se tanto mi dà tanto, allora volere un mondo senza armi apocalittiche, senza inquinamento, senza cavie umane, senza estinzioni di massa dovute al nostro (o)stile di vita, senza la distruzione sistematica dell’ambiente, senza sfruttamento di risorse non rinnovabili, quindi lasciando alle prossime generazioni enormi problemi, significa volere un mondo che non progredisce, che non va avanti?

Chi usa le frasi fatte, i luoghi comuni, i non ragionamenti, forse dovrebbe rendersi conto di quello che dice, perché qualsiasi persona minimamente critica o solo attenta potrebbe reputarli per ciò che sono, cioè persone che pur di mandare avanti un mondo e un modo di pensare, che poi effettivamente non va da nessuna parte o, meglio, si suicida, sono disposti a mettere in grave pericolo non solo loro stessi ma anche tutti quelli che li circondano, compresi figli, parenti e amici. Non si tratta certo di andare avanti o tornare indietro, ma di chiedersi dove stiamo andando e facendo cosa, considerando che la nostra scintillante epoca moderna piena di gadget miracolosi, di cui andiamo tanto fieri, anche solo per aver inventato armi che ci possono polverizzare tutti in un attimo, è da considerare sicuramente la più stupida e la meno evoluta di tutte le epoche che l’hanno preceduta. Dove è il progresso, dove è l’andare avanti di una umanità che sta facendo di tutto per farsi fuori e con lei anche tanti altri esseri malcapitati che subiscono l’unico progresso che questo tipo di umanità sta producendo, cioè, quello della follia?

Prima di dire che non si può tornare indietro, forse è meglio riflettere, anche se questa parola verrà presto cancellata da tutti i motori di ricerca perché inutile e ormai sorpassata; infatti, non c’è più tempo per riflettere: bisogna andare avanti!

Paolo Ermani

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