Appello Fini-Travaglio
12 dicembre 2008
 
 
 
Con l’annuncio di Silvio Berlusconi di voler cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza si è giunti al culmine di un’escalation, iniziata tre lustri fa, che porta dritto e di filato a una dittatura di un solo uomo che farebbe invidia a un generale birmano. Da un punto di vista formale la cosa è legittima. La nostra Carta prevede, all’articolo 138, i meccanismi per modificare le norme costituzionali. Ma farlo a colpi di maggioranza lede i fondamenti stessi della liberal-democrazia che è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze (la maggioranza si tutela già da sola) e che, come ricordava Stuart Mill, uno dei padri nobili di questo sistema, deve porre dei limiti al consenso popolare. Altrimenti col potere assoluto del consenso popolare si potrebbe decidere, legittimamente dal punto di vista formale, che tutti quelli che si chiamano Bianchi vanno fucilati. Ma la Costituzione non ha abolito la pena di morte? Che importa? Si cambia la Costituzione. Col consenso popolare. Elementare Watson. Senza contare che a noi la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla (altra cosa è qualche ritocco sporadico per aggiornarla).Com’è possibile che in una democrazia si sia giunti a questo punto? Non fermando Berlusconi sul bagnasciuga, permettendogli, passo dopo passo, illiberalità e illegalità sempre più gravi. Prima il duopolio Rai-Fininvest (poi Mediaset) che è il contrario di un assetto liberal-liberista perché ammazza la concorrenza e in un settore, quello dei media televisivi, che è uno dei gangli vitali di ogni moderna liberaldemocrazia. Poi un colossale conflitto di interessi che si espande dal comparto televisivo a quello editoriale, immobiliare, finanziario, assicurativo e arriva fino al calcio. Quindi le leggi “ad personas”, per salvare gli amici dalle inchieste giudiziarie, “ad personam” per salvare se stesso, il “lodo Alfano”, che ledono un altro dei capisaldi della liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Infine una capillare, costante e devastante campagna di delegittimazione della Magistratura non solo per metterle la mordacchia (che è uno degli obbiettivi, ma non l’unico e nemmeno il principale della cosiddetta riforma costituzionale), ma per instaurare un regime a doppio diritto: impunità sostanziale per “lorsignori”, “tolleranza zero”, senza garanzia alcuna, per i reati di strada, che sono quelli commessi dai poveracci. Presidente del Consiglio, padrone assoluto del Parlamento e di quei fantocci che sono i presidenti delle due Camere, padrone assoluto del centro-destra, se si eccettua, forse, la Lega, padrone di tre quarti del sistema televisivo, con un Capo dello Stato che assomiglia molto a un Re travicello, Silvio Berlusconi è ormai il padrone assoluto del Paese e si sente, ed è, autorizzato a tutto. Recentemente ha avuto la protervia di accusare le reti televisive nazionali, che pur controlla nella stragrande maggioranza (oggi, in presenza del suo inquietante annuncio, si sono occupate soprattutto della neve), di “insultarlo”, di “denigrarlo”, di essere “disfattiste” (bruttissima parola di fascistica memoria), di parlare troppo della crisi economica e quasi quasi di esserne la causa (mentre lui, il genio dell’economia, non si era accorto, nemmeno dopo il crollo dei “subprime” americani, dell’enorme bolla speculativa in circolazione). Poi, non contento, ha intimidito i direttori della Stampa e del Corriere (che peraltro se lo meritano perché in questi anni i due giornali hanno avallato, con troppi silenzi e qualche adesione, tutte le illegalità del berlusconismo) affermando che devono “cambiare mestiere”.Questa escalation berlusconiana ci spiega la genesi del fascismo. Che si affermò non in forza dei fascisti ma per l’opportunismo, la viltà, la complicità (o semplicemente per non aver capito quanto stava succedendo) di tutti coloro che, senza essere fascisti, si adeguarono. Ma sarebbe ingeneroso paragonare il berlusconismo al fascismo. Ingeneroso per il fascismo. Che aveva perlomeno in testa un’idea, per quanto tragica, di Stato e di Nazione. Mentre nella testa di Berlusconi c’è solo il suo comico e tragico superego, frammisto ai suoi loschi interessi di bottega. Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. E a questo punto perchè mai il cittadino comune dovrebbe rispettarla  invece di mettersi “alla pari” col Presidente del Consiglio? “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”.

Massimo Fini
 
Marco Travaglio
Commenti
NuovoCerca
h2otonic (Registered) 12-12-2008 17:04

Confesso pubblicamente che nel '94 mi sono interessato a berlusconi, infatti alle sue prime uscite da poitico, con l'esperienza del piazzista, diceva cio' che il popolo voleva sentirsi dire. E' stata l'ennesima dimostrazione che in questo paese posticcio a forma di stivale, per un motivo o per l'altro, la classe dirigente che con un rigurgito d'onestà si autodefinisce amministratrice, e non certo della cosa pubblica aggiungo io, non puo' che esere cio' che è.
Se sono ancora la' a pontificare sciocchezze e banalità, è solo perchè ai loro piedi hanno un accozzaglia di elettori teledipendenti, per riallacciarmi all'articolo di seguito, che non sono neanche la maggioranza del popolo, ma una parte ora inbelle ora interessata. Solo un popolo con lo spirito annichilito ha potuto tollerare tutto questo, berlusconi compreso. Gli idoli di questi tempi sono gli agnelli ed i berlusconi: senza sangue nelle vene,sfrontati e disponibili a qualsiasi comromesso, furbi ma non lungimiranti perche' il deserto che hanno generato sta inghiottendo anche loro. Apparentemente disponibili, sono spietati con gli oppositori e inesorabili con i nemici, prova ne è che le voci dissenzienti sono e rimangono mormorii nella penombra.
Nonostante ci raccontino che siamo in .............democrazia.
aragorn (Registered) 12-12-2008 21:29

BERLUSCONI NON ESISTE

roberto (Registered) 13-12-2008 02:01

Eppure la gran parte di questo popolo, che non ha più nemmeno la scusante dell'arretratezza o dell'analfabetismo come poteva essere 70 anni fa, è pronto a bersi tutto quanto gli propinano. Il gradimento di Berlusconi è un fatto reale, le ultime elezioni dovrebbero aver avuto una massa di non votanti, o perlo meno esprimere un voto di protesta verso schieramenti minori...invece nulla. Riconfermato un centrodestra più becero che mai ed un centrosinistra impresentabile. Questa consapevolezza pompa le iniziative del cavaliere. E' sempre la solita storia: tutti pronti ad acclamare e...dopo a sputare sui cadaveri.
admin (Super Administrator) 13-12-2008 03:28

Invece Berlusconi, purtroppo, esiste. E va combattuto perchè, per usare un'espressione finiana, è la "punta di lancia" di una politica asservita al profitto economico. Il Cavaliere rappresenta la smorfia più spudorata di un sistema basato sul furto di sovranità operato da decenni (per non dire secoli) dall'industria, la finanza e dall'economia intesa come unico valore assoluto. Contro di lui, dunque, perchè contro l'oligarchia politico-industrial-finanziaria di cui siamo sudditi (e quindi anche contro i suoi "avversari", e soprattutto contro i pupari che stanno dietro o al suo fianco o comunque in alto, a reggere le fila del teatrino).
Alessio Mannino
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 13-12-2008 11:44

Sono fiducioso ed aspetto, la caduta del sistema è l'unica opportuità che l'umanità può avere per salvarsi.Facciamoci sinceramente una domanda, chi quale governo oggi può far cadere al più presto questo tremendo sistema, chi? Se non Silvio Berlusconi ad personam, che dite lo votiamo...........sembra paradossale ma può essere una soluzione.
fabiog.demarco@gmail.com
Fabio De Marco (Registered) 13-12-2008 13:13

Non so quanto l'esistenza di Berlusconi, o di altri esponenti politici, possa ritenersi reale. Reale, forse, nella misura in cui sono reali i personaggi di una rappresentazione teatrale. Perchè di questo si tratta, una mera rappresentazione teatrale, fatta di comunicati stampa, e frasi senza senso pubblicizzate dai media. I media li controlla Berlusconi? Non so quanto sia vero. Chi ritiene che il popolo, alfabetizzato o meno, sia un'entità pensate, mi sa che si debba ricredere. Altrimenti non vedo l'utilità dell'opera di Le Bon, che ha dimostrato come si potesse ottenere il controllo delle masse, a prescindere dall'ausilio dell'ormai onnipresente tecnologia, figuriamoci se può ritenersi impresa ardua ed originale oggi. Alessio, come sai la mia simpatia non va a nessuno che attualmente si trovi nell'ambito partitocratico, ma si può definire "punta di lancia" del sistema oligarchico-finanziario chi voleva statalizzare la Banca d'Italia?
E che puntualmente ha perso le successive elezioni? Va combattuto? Credo si debba combattere il burattinaio, non il burattino. Per il resto delle tue considerazioni sono d'accordo.
admin (Super Administrator) 13-12-2008 13:49

Voleva statalizzare la Banca d'Italia. Voleva. L'ha fatto? Esisteva un'effettiva e forte volontà politica? E se anche l'avesse fatto, l'avrebbe fatto a che scopo, e con quali conseguenze? Non ha legami con nessuno, il signor magnate Berlusconi? Che cultura, chiamiamola così, ha, o meglio quale incultura rappresenta? Il berlusconismo cos'è, se non la versione italiana del modello di vita occidentale portato all'estremo? Non è l'incarnazione dell'interesse economico che si fa teatrino politico, il Berlusca?
Indi per cui chiedo: tutte queste cose non sarebbero reali? Non dobbiamo farne una battaglia? Secondo me, e senza esitazioni, sì.
Alessio Mannino
Fabio De Marco (Registered) 13-12-2008 15:33

A mio avviso la battaglia anti-berlusconi, non rappresenterebbe alcun titolo e nessuna peculiarità per MZ.
Vogliamo fare i girotondini?
Già esistono, magari possiamo aggregarci?
Mica male come idea. Immagina quanto sarebbe felice Nanni Moretti di vedere infoltite le sue fila. Ma scherziamo! Non difendo Berlusconi, ma guardo con scarso interesse a chi vuole fare della lotta contro di lui il centro della rivoluzione. La questione è bipartisan, non Italia, ma nel mondo intero. Obama, come sai, ha membri della Fed all'interno del suo governo, Prodi era un collaboratore della Goldman Sachs, Berlusconi....
Spiegami perchè fossilizzarsi su un singolo personaggio. Tu con Berlusconi tendi ad indicare uno stato di cose, che va sì combattuto, ma non ridotto alla sola figura di Berlusconi. Dicendo "Mano" vuoi indicare la totalità del corpo. Non è possibile, è riduttivo e soprattutto adotti una terminologia inventata appositamente per determinare correnti filo-partitocratiche, scindendo chi è con lui e chi è contro. Pronpongo di alzare il tiro e fare qualcosa di meglio che aggiungerci al gregge antiberlusconiano. Miriamo al burattinaio. Ti ho scritto a proposito della manifestazione nazionale contro il Signoraggio, e non ti sei degnato di rispondere, e poi, come si parla di Silvio sei per "la battaglia senza esitazioni"? Non è forse che in fondo in fondo ti piacciono le cose comode e di moda? E' indubbio che il Signoraggio, sia il fulcro del problema, il nocciolo della questione, la mano attraverso la quale i burattinai controllano tutto e tutti. Se poi Movimento Zero ha intenzione di diventare uno dei tanti movimenti filo-girotondini, valuterò sè confermare la mia adesione o meno. Perchè Alessio con il qualunquismo si fanno proseliti, ma io non voglio fare un partito, voglio far parte di un movimento rivoluzionario, e del qualunquismo non so che farmene. Sopratutto perchè sembrava essere già stata chiarita la questione all'interno del direttivo, e non vedo perchè tornarci. Quindi rilevo che bisogna nuovamente fare chiarezza a riguardo, e capire una volta e buona quali sono le intenzioni generali. Spero sia semplicemente una tua posizione e non quella dell'intero direttivo.
Confido in una vostra riunione per ottenere una risposta ufficiale.
Fabio Giuliano De Marco
admin (Super Administrator) 13-12-2008 16:53

Come al solito, ogni mio singolo ragionamento viene ingantito a grande strategia che dovrebbe valere per tutti, quando è solo la mia opinione. Ho scritto di farne "una" battaglia, non "la" battaglia.
Alessio Mannino
aragorn (IP:79.15.249.41) 13-12-2008 16:53

Una elite oscura attiva almeno dal 1944 (ma come sappiamo da molto prima esercita le sue influenze), da ormai 60 anni controlla i governi del mondo occidentale, e cerca di estendere la sua sovranità su ogni angolo del mondo. Attraverso il controllo del potere politico americano, e di conseguenza di quello militare, impone attraverso dei paraventi sovranazionali (ONU, FMI, WTO, NATO, ecc) il proprio dominio o la propria influenza in quasi tutto il pianeta. La struttura di questo
potente Sistema di controllo dei popoli e delle coscienze ha una "divisione" addetta alla cultura, al costume, insomma alle influenze sulla realtà psichica individuale e collettiva. Le radicali trasformazioni sociali e di costume degli ultimi decenni, la decadenza sociale, morale, spirituale, accusata attraverso l'adozione del modello progressista occidentale, sono state provocate attraverso le centrali "culturali" che hanno indotto questi cambiamenti. Cinema, modelli televisivi, suggestioni psichiche che in ogni forma di influenza sottile o manifesta arrivano alle nostre cellule cerebrali, determinano una forma di ipnosi che controlla tutte le pedine della scacchiera. Democratici e filoautoritari, progressisti e conservatori, liberali e socialisti,
fautori dello sviluppo o della decrescita, ed ogni altra categoria contrapposta ad un'altra apparentemente contraria, sono sotto il controllo psichico, cerebrale di un inconscio e di un "mentale" ormai occupato stabilmente dagli aggregati complessi costruiti per ottenere il dominio delle menti degli uomini. L'apparato politico militare del Sistema controlla invece i territori. L'Italia, a Yalta nel 1945, fu inclusa nel blocco di influenza occidentale. Una classe politica consapevole del dominio militare, economico e culturale degli USA sul nostro territorio nazionale, "permise" la modifica dei nostri confini e l'installazione di decine basi militari volte al controllo strategico dell'Italia e del mediterraneo.
E' da quei giorni che ogni presidente del consiglio, presidente della repubblica, ministro, ha saputo che la propria influenza sulla realtà è minima se non nulla. Altrove viene determinato tutto l'immaginario esistenziale che detta i ritmi della nostra vita. Iperproduzione al servizio del meccanismo di accumulo finanziario, usura sullo Stato e sui cittadini attraverso il controllo dell'emissione della moneta, diffusione dell'ideologia del possesso e del consumo, controideologia del possesso limitato e del consumo decrescente (sempre con gli stessi meccanismi usurocratici non contestati, decresciamo con la carta di credito ed il signoraggio). Chi sono i garanti di questo Sistema invisibile ai più, ma possente e tentacolare? Le elite tecno finanziarie nazionali, la classe politica italiana al completo, ma soprattutto gli intellettuali, (scrittori, giornalisti, insegnanti). Alcuni di essi sono inconsapevoli, ingenui, poco informati, ma altrettanti sono in mala fede o peggio, sono a libro paga del Sistema. In genere sono quelli che gridano di più contro un falso obiettivo, un capro espiatorio di comodo, utile a tenere il livello dell'analisi dei singoli individui al di sotto della realtà, ovvero fuori della realtà. Ecco perchè Berlusconi non esiste, perche il mondo sarebbe lo stesso se Berlusconi non fosse mai nato (e qui la domanda sorge spontanea: e Travaglio che cazzo avrebbe fatto nella vita?). Modificare una cosa che non ha valore, la costituzione italiana, con o senza l'approvazione di un parlamento di servi, non cambia nulla. Se Berlusconi non avesse tre o sei televisioni che vomitano modelli esistenziale da orrore, queste Tv apparterrebbero ad altri, come avviene in Germania, Francia, Belgio, dove l'assenza di Berlusconi non sembra evitare le influenze della TV sulla diffusione della civiltà psico ebetizzante oltre che cancro radioattiva. Lo splendido cafone erotomane ed egocentrico (meno male che è di Milano, se fosse stato meridionale avremmo dovuto pagar dazio anche per questo) non è meno inutile del suo predecessore con la testa quadra e le amicizie in Goldman Sachs. Servo Prodi come Berlusconi, ma risparmiatevi i miti, perchè servi, supini, garanti del patto che ci negò la libertà attraverso questa storia per dementi che si chiama democrazia, liberalismo, liberaldemocrazia, furono Pertini, Saragat, Nenni, De Gasperi, Andreotti, Fanfani, Moro, Cossiga; insomma tutti i potenti per delega del padrone americano, che hanno permesso che l' Italia rurale e delle famiglie e delle feste di paese, diventasse quella nella quale ognuno ha un eroinomane o cocainomane in famiglia, giusto per fare un esempio. Ho escluso i comunisti, è vero. Perché i comunisti queste cose le sapevano, ma sognavano di ribaltarle, avendo degli ideali inattenuati. Poi anche loro si sono persi per strada, ma il tentativo delle Brigate Rosse parte da quel presupposto, come disse Prospero Galinari, ovvero da un'Italia a sovranità inesistente (non limitata) che aveva tradito le aspettative della resistenza. Io non so se Travaglio sia ignorante od in mala fede, posso essere sicuro solo della buona fede di Massimo Fini. Ma questo non cambia il fatto che è inutile, dannoso, fuorviante, senza prospettiva rivoluzionaria far finta che la costituzione, la liberaldemocrazia e tutte queste cazzate esistano, e pretendere il rispetto di finte regole per finti schemi. Questo rafforza il Sistema, perchè chi legge crede che la partita si giochi lì e che effettivamente Berlusconi e le sue leggi (manco il maestro unico è riuscito a far passare) contino effettivamente qualcosa. Fini non ha capito che Travaglio fa parte di una lobbie che avversa Berlusconi, fatta di industriali, speculatori, banchieri, giornalisti, politici, che vorrebbero che in questo Sistema così com'è, senza modifica alcuna, Berlusconi venisse sostituito da un Prodi o un Veltroni o un altro servo dei banchieri nazionali ed internazionali. Perchè il problema è il falso in bilancio (altra puttanata cosmica), ma se vai a spiegare a Travaglio che il vero ed enorme falso in bilancio delle Banche ed il signoraggio monetario hanno generato l'intero debito pubblico, lui risponde "io non mi occupo di economia". Infatti lui si occupa di cazzate. Siamo al redde rationem intellettuale, questo è evidente. Risponderò, come è mio dovere, avendo io scritto, a tutti i pretoriani che si scateneranno. Ma è evidente che questa questione andrà chiarita una volta per tutte, perchè si rischia di passare dall'antimodernità all'antinulla, visto che Berlusconi non esiste.
Marco Francesco De Marco


aragorn (Registered) 13-12-2008 17:01

Scrivevo da circa un'ora e dopo aver inviato il mio scritto ho visto nel frattempo è arrivato prima un commento di Fabio e poi uno di Alessio. Ci sono ovviamente delle ripetizioni, causate più dalla medesima formazione che dal rapporto familiare. Scrivo questa nota per comunicare che non c'è coordinamento nell'inviare i nostri commenti, visto che in questo momento ci troviamo a 300 Km di distanza. Mi conforta che identico istinto abbia dato forma all'intervento di Fabio e che appaia ormai evidente la necessità di un confronto.
M.F.D.M.
Pucciarelli (IP:84.223.159.115) 13-12-2008 19:57

Posso di buon grado concordare sul fatto che Berlusconi non debba essere oggetto di alcun "interesse particolare " da parte di MZ . Ma attenzione : la battaglia invocata da Mannino è assolutamente legittima . I danni arrecati dal Berlusconismo - e non mi riferisco esclusivamente a quelli prodotti dalla sua attività politica - al nostro paese sono evidenti e tangibili. Il suo contributo determinante alla deriva culturale e morale di questo paese l'ha dato eccome .
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 13-12-2008 22:35

Il lungo e interessantissimo intervento di aragorn è largamente condivisibile, ma lascia intendere che l'élite che lavora nell'ombra e di cui i Berlusconi ma anche i Prodi e i Veltroni sono burattini, abbia un controlllo pieno e totale delle sorti del mondo. Non lo credo. Il mondo globalizzato è un sistema grandemente complesso e in un sistema complesso le variabili sono troppe per essere tutte prevedibili e regolabili. Questo lascia margini all'iniziativa politica, che comporta anche il porsi obiettivi limitati su problemi contingenti. Certo è che con i Travaglio, i girotondi e gli arcobaleni non si va da nessuna parte.
aragorn (IP:79.15.249.41) 14-12-2008 00:49

Caro Pucciarelli, scusa la ripetitività: Berlusconi non esiste e quindi non esiste il berlusconismo. Il termine e l'idea stessa sono una invenzione della povera sinistra italiana in salsa rosa, che all'indomani di Mani Pulite, con il mandato dei poteri confindustriali e finanziari, pensava di occupare il posto fino ad allora presidiato da PSI e DC. Berlusconi spuntò imprevedibilmente e dal nulla, e così il loro odio ideologico si mischiò al rancore per la sconfitta. D'Alema disse: "Io Berlusconi lo voglio vedere rovinato, seduto su un marciapiedi a chiedere l'elemosina". La loro scuola leninista ha fatto il resto. La canizza di giornalisti, vignettisti, filosofi, subito si è attivata con le movenze dell'apparato comunista. In un riflesso di stampo sovietico subito si sono scatenati i Dario Fo e Umberto Eco, Giorgio Bocca, Eugenio scalfari e poi la sinistra estrema ed extraparlamentare, i comici ed i saltimbanchi, le Guzzanti ed i Luttazzi, e tutto il resto del cucuzzaro progressista e giacobino, che proponeva come alternativa, dopo Occhetto, quel vecchio arnese di Prodi e poi Rutelli e poi ancora l'invecchiato boiardo bolognese. La demonizzazione di Berlusconi parte da lì e si spinge per eccessi, fino a codificare l'esistenza di un berlusconesimo che non esiste. La mostruosità rappresentata da Milano 2, le città artificiali, l'ostentazione della ricchezza, l'idea che con i soldi si possa ottenere tutto, la diffusione, attraverso le TV commerciali, di ogni forma di deviazione, e tutto il resto dell'immaginario e della esistenza della persona Berlusconi, non appartengono a lui. Sono precedenti alla sua volontà e rappresentano valori "prodotti", come sempre, prima negli Stati Uniti, e poi diffusi nel resto del mondo. Le particolarità di Berlusconi attengono ad un livello veramente insignificante e comunque non rilevante tanto da dare un nome ad una (presunta) ideologia. L'Italia, da questo punto di vista, è dominata e colonizzata culturalmente come la Spagna, la Francia, la Germania e tutto il resto dell'occidente, che, a questo punto, dovremmo definire "ammalato di berlusconismo". E' evidente che la tesi non regge e appare in tutta la sua inconsistente superficialità, a meno che non si ponga Berlusconi nella sua giusta dimensione, quella del funzionale comprimario.
*Per Luciano Fuschini
Non penso che il Sistema controlli tutto. Noi ne siamo la dimostrazione. Che sia organizzato per un controllo delle masse è un'evidenza che non significa che non si possano creare spazi di dissenso. Anche loro sanno, anzi loro sanno bene e meglio di chi li fronteggia, che prima o poi dovranno lasciare il passo ad un'altra civiltà, ma finchè un'elite di segno opposto non si coagulerà attorno ad un'idea del mondo alternativa a quello moderno, ebbene fino ad allora rimarranno al loro posto. Ma in un attimo, un raggio di sole annunciato dall'aurora, spazza via tutta l'oscurità di una lunga notte. Ma questa è un'altra storia.
Marco
h2otonic (Registered) 14-12-2008 12:51

Ad un sistema dichiaratamente antipopolare può opporsi solo un Popolo. Per sentirsi gente di un popolo occorrono miti e storia condivisi, in assenza di cio' nulla possono fare individui, anche se brillanti, loro conventicole o gruppi di fuoco.
Occupiamoci di noi , dei nostri miti e della nostra storia, al di sopra di TUTTO cio' che ci viene imposto dai nemici della gente.
Non scordiamo la validita' e l'originalita' degli atti quotidiani in un mondo di comunicazione per parole ed immagini. Cosi come la storia è stata fatta dagli uomini d'azione i ricordi sono fatti di gesta non di parole. Per adesso l'unico agire concepibile e' una rigorosa sobrieta' negli usi ed un'aristocratica fermezza nei costumi di tutti i giorni, senza attendersi nulla da nessuno.
Non offendiamo le nostre sensazioni riconoscendo un qualsiasi status ai nostri nemici che vanno solo combattuti.
Occupiamoci sempre di noi stessi per poter diventare esempio di fiera appartenenza, nonostante il disgusto che ci avvelena lo spirito un po' a tutti.
Fieri di noi stessi, ma pronti a riconoscere l'Autorità quando e se questa si presentera'.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 15-12-2008 04:09

Per tutte le ragioni che emergono dalle parole di Marco Francesco De Marco, che condivido, non sono affatto daccordo soprattutto con questa affermazione (senza considerare il resto dell'articolo, altrimenti direi cose già dette ora e stradette in passato):

"la Costituzione del 1948 va bene così, e non si vede un solo motivo per stravolgerla"

Questa frase è qualcosa di macabro, come il primo articolo della costituzione.

Parlare di Berlusconi, del berlusconismo e delle sue azioni è insensato per i motivi su spiegati.
Parlare del signoraggio come delle altre poche tematiche sulle quali si basano le vere strutture del modello che avversiamo è utile per capire noi, un po' meno per far capire agli altri: pensare che la gente comune voglia capire o in tal caso capisca certe cose e quindi dedicarvisi anima e copro è sicuramente nobile e qualche piccolo risultato lo si può anche ottenere, ma siamo sicuri che è questo il modo migliore per ottimizzare le poche energie che abbiamo da utilizzare per svegliare la gente e per l'avvento dell'aurora?
Bisogna certamente occuparsene, più che altro per capire noi, ma accanirsi credo sia esagerato: non mi sembra questo il nocciolo di tutto.

h2otonic ha detto:
"Occupiamoci sempre di noi stessi per poter diventare esempio di fiera appartenenza, nonostante il disgusto che ci avvelena lo spirito un po' a tutti."

Queste sono le parole che dovrebbero echeggiare nella mente di tutti a mio parere, per capire che la battaglia è anche fuori di noi, ma non solo: ancora prima viene la nostra battaglia personale, quella interiore, che ci porta a capire fino in fondo noi stessi e l'esterno.

E' questo ciò che bisognerebbe far capire alla gente: occuparsi di se stessa, ma ovviamente da un punto di vista diverso da quello odierno. Occuparci della nostra essenza, piuttosto che della nostra apparenza.
Capire ciò che alberga in noi da sempre e che è ricoperto da montagne di polvere. Spiegare che solo capendo noi stessi e ciò che ci circonda possiamo avere la possibilità di essere padroni di noi stessi e del nostro percorso, anche senza essere padroni di ciò che ci circonda.
Solo così si può davvero affermare che "Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo. Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli."

L'unica autorità che riconoscerò mia sarà quella che mi imporrà di credere solo e soltanto nei miei più alti sentimenti, sui quali basare la mia vita, mettendomi in condizione di farlo.
mauriziocastellani (Registered) 15-12-2008 10:27

Siamo o non siamo contrari alla democrazia rappresentativa? Siamo o non siamo contrari a che le decisioni che ci riguardano siano prese in lontani palazzi? La decisone di costruire una strada o di un impanto eolico vicino a casa mia, non deve essere presa in un salotto di Roma dalla Ripa di Meana o da gente che non abiterà vicino a quella strada o a quell'impianto eolico, ma da un assemblea di paese presieduta da un mio vicino di casa. La vicinanza del centro di potere consente il controllo e anche le libertà individuali. Personalmente il metodo migliore per governare ritengo sia la democrazia diretta. Allora invece di combattere gli invisibili capi delle elites mondialiste, dovremmo innanzitutto combattere chi ci toglie il sacrosanto diritto di essere padroni delle nostre vite. Attualmente chi opprime questa visione della società è Berlusconi. Scusate se ho abbassato il livello della conversazione.
simonebussola@libero.it
Bussola (Registered) 15-12-2008 11:12

Maschere che cadono, visi che si svelano e %u201Cchiappe chiacchierate%u201D (http://rosadeiventi.iobloggo.com)

È, a pensarci bene, un%u2019atmosfera inquietante quella che si respira in Italia da qualche anno. E soprattutto in quest%u2019ultimo periodo. Sembra che i nostri governanti, con l%u2019aiuto dei loro mezzi di comunicazione di massa (o,
per dirla con un%u2019espressione che ricorre spesso ultimamente in certi ambienti, %u2018di distrazione di massa%u2019) adottino nei confronti del popolino metodi decisamente orwelliani. Chi ha letto %u2018La fattoria degli animali%u2019 e %u20181984%u2019 sa a cosa mi riferisco.
Il clima ha raggiunto un tale grado di assurdità che, come per magia, le maschere stanno cadendo giorno
dopo giorno dai visi di chi detiene il Potere. Ormai se lo possono permettere, %u201Cnon serve più addormentare il bambino con una ninna nanna. Il bambino ora sa quando deve dormire. Ed obbedisce senza batter ciglio%u201D.
E così sentiamo quasi quotidianamente dichiarazioni che fino a cinque-sei anni fa sarebbero state impensabili nel
nostro Paese. %u201CPrendere impronte digitali a bambini rom%u201D. Stop. %u201CFare periodicamente analisi psichiatrica ai
magistrati%u201D. Stop. %u201CRivedere Trattato di Kyoto perché crisi va fronteggiata aumentando inquinamento ambientale%u201D. Stop. %u201CDonne dovranno andare in pensione a 65 anni%u201D. E via di questo passo.
Ogni tanto ci fanno sapere che qua e là c%u2019è una manifestazione di protesta. Ce la spacciano per %u2018libera
informazione%u2019. Ma la realtà è che l%u2019indifferenza regna sovrana. I centri del Potere sono sotto controllo e
possono continuare, loro sì, a lavorare in pace.

L%u2019ultima grande, vera perla ce l%u2019ha regalata qualche giorno fa il nostro Presidente del Consiglio. D%u2019altronde non è una novità. Sì, ormai è da un po%u2019 che pure lui si è levato la maschera. Il fard, il sorriso che esibisce, i (non) capelli che porta non sono più una finzione: sono parte integrante della sua persona. Quello che ora vediamo ed ascoltiamo è proprio lui. Silvio Berlusconi è diventato un essere privo di qualsiasi senso del limite. E così ce l%u2019ha finalmente confessato, il suo piano: %u201CVoglio cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza%u201D. Intendiamoci
qui: il punto scandaloso non è il fatto che un politico affermi che la nostra Costituzione avrebbe bisogno di un%u2019
aggiustatina. Uomini di legge autorevoli e rispettabili sostengono che in alcune parti la nostra Costituzione, che è una delle più %u2018illuminate%u2019 d%u2019Europa, avrebbe bisogno di qualche logico aggiornamento. Ma la cosa che non
posso, e nessuna persona di buon senso dovrebbe accettare è che questa operazione di ammodernamento venga effettuata da una persona che continua a diffamare un%u2019Istituzione di Stato qual è la magistratura, che è
stata decine e decine di volte sotto processo e salvata spesso da leggi ad personam (vedi su tutti il recente e
scandaloso %u2018lodo Alfano%u2019, non a caso con ogni probabilità anti-Costituzionale) o da prescrizioni, che detiene una serie di conflitti d%u2019interesse mai visti in nessun%u2019altra democrazia degna di essere chiamata tale (quello televisivo è forse il più vistoso e palese, ma non certo l%u2019unico) e che è stata, a mio avviso, soprattutto l%u2019artefice principale del profondo (re)involgarimento del popolo italiano. E poi, non dimentichiamolo mai, %u201Cla liberal-democrazia è un sistema nato per tutelare innanzitutto le minoranze%u201D, quelle minoranze che lui ed i suoi lacchè e seguaci vorrebbero eliminare (ricordate per esempio la storia del %u2018voto utile%u2019?).
Poco importa, diciamocelo chiaramente, che la notizia in questione è stata data un po%u2019 frettolosamente dalle
(sue) televisioni e dai (suoi) giornali (è stato dato assai più risalto alla notizia di %u201Cabbondanti nevicate in tutto il nord-ovest%u201D %u2013 che strano avvenimento a dicembre!). D%u2019altronde i (suoi) giornalisti conoscono bene il loro
mestiere e se agiscono ancora in questo modo non è più per suo diretto ordine, bensì perché vogliono proteggerlo. Chissà mai che ci sia là fuori ancora qualche %u2018cane sciolto%u2019 in grado di capire%u2026
Silvio Berlusconi, 72 anni, è ormai diventato un%u2019immensa onda famelica (che definirei anomala soltanto se
vivessimo ancora in una democrazia reale) che spazza via tutto quello che incontra dinanzi al proprio cammino.
Ma Silvio Berlusconi, 72 anni, prima di diventare quest%u2019onda è stato una mantide religiosa: avvicinava quelli che avrebbero dovuto essere stati suoi avversari, se li coccolava per un po%u2019 fino ad ottenerne addirittura dei favori, delle accondiscendenze; e poi, tutto d%u2019un tratto%u2026 ahm! Si divorava tutta la loro dignità e credibilità. Che
leccornie! La lista delle vittime è lunga: Violante, D%u2019Alema, Veltroni, e poi %u2018La Stampa%u2019, %u2018Il Corriere della Sera%u2019,%u2026 La prossima vittima è quasi cotta a puntino, manca proprio poco: si chiama Giorgio Napolitano.
Il settantaduenne Silvio Berlusconi ha modellato così il popolo italiano, facendo leva, attraverso il suo Potere in continua ed apparentemente inarrestabile ascesa, sulla storica mentalità machiavellica che contraddistingue ormai da qualche secolo la massa che abita lo Stivale del Mediterraneo, un tempo culla della cultura europea.
Lui è il Principe e gli italiani sono i suoi sudditi.

Ma permettetemi ora di sottoscrivere idealmente la riflessione formulata di recente dai giornalisti (entrambi,
non a caso, di scuola montanelliana %u2013 Montanelli infatti diceva di sé: %u201CMi spiace, ma non ho mai avuto la
vocazione del servo%u201D) Massimo Fini e Marco Travaglio:
« Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia. Una democrazia che non
rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. Da questo momento anche noi ci riteniamo liberi
da ogni vincolo di lealtà democratica, mettendoci %u2018alla pari%u2019 con Presidente del Consiglio. %u201CA brigante, brigante e
mezzo%u201D diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: %u201CSe tutto è
assurdo%u201D grida Ivan Karamazov %u201Ctutto è permesso%u201D. Tutto. »
Che sia finalmente giunto il momento di svegliarsi dal letargo, oppure vogliamo tenerci, per dirla alla Verdone,
%u201Cle chiappe chiacchierate%u201D? La decisione è solo vostra.

Simone Bussola.
maxileo (Registered) 15-12-2008 15:43

"Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l%u2019aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l%u2019anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l%u2019ha scalfita, ma l%u2019ha lacerata, violata, bruttata per sempre."

Pier Paolo Pasolini - Il nuovo fascismo televisivo (1973)

E noi? Abbiamo speranza? Grazie Alessio per tenermi aggiornato su chi ancora lotta, con i suoi mezzi, per cambiare le cose.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 15-12-2008 17:11

"Allora invece di combattere gli invisibili capi delle elites mondialiste, dovremmo innanzitutto combattere chi ci toglie il sacrosanto diritto di essere padroni delle nostre vite."

Hai praticamente detto:
Invece di combattere chi ci toglie il sacrosanto diritto di essere padroni delle nostre vite, dovremmo combattere chi ci toglie il sacrosanto diritto di essere padroni delle nostre vite.

Combattere gli effetti non risolve le cause. Berlusconi fa parte degli effetti e non delle cause.
Combattere Berlusconi è tempo perso per ben due motivi:
- non è lui il problema
- pur volendo è da stupidi, perchè non ci riesce mezza italia a contrastarlo, tra opposizioni, magistratura e istituzioni altre, figuriamoci un piccolo movimento.

Combattere le elites mondiali sarebbe più efficace, perchè buona parte delle cause stanno li, ma è doppiamente da stupidi sperare di contrastarle, perchè sono ancora più potenti di Berlusconi.

Ora come ora, l'unica azione politica con la quale si ha qualche speranza di avere successo contro queste strutture internazionali e questi personaggi contingenti, che sono parte di una mentalità ben più duratura, è cercando di agire sulle coscienze della gente.
E' a questo che dovrebbero servire tutte le iniziative dal basso e cioè a fare in modo che la gente acquisisca coscienza di sè, iniziando ad acquisire coscienza di ciò che la circonda, non certo a buttare ipocritamente fuori dal parlamento quattro condannati o ad abolire i costi di ricarica per cellulari.

Vogliamo essere padroni delle nostre vite? Iniziamo ad essere innanzitutto padroni delle nostre menti, liberandovi spazio da tutto quanto è contingente e su cui più che parlare non si può, come Berlusconi.
Non limitiamoci a combattere muraglie massoniche e non perdiamo tempo a combattere mulini a vento.
Focalizziamoci su di noi e cerchiamo di influenzare chi quotidianamente è a noi vicino.

La sovranità si conquista dal basso risvegliando coscienze e destando sentimenti a lungo sopiti, non certo buttando pomodori ad un pagliaccio di passaggio, pensando che serva a qualcosa.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 15-12-2008 17:21

maxileo cita opportunamente uno splendido Pasolini. Ebbene, proprio quelle parole, scritte nel 1973, dimostrano che il male è ben più antico e ben più profondo di Berlusconi. Berlusconi non è la causa ma la personificazione di un degrado che viene da lontano.
francescoviaro@yahoo.it
Kali Yuga (Registered) 15-12-2008 18:41

Se devo essere sincero, non riesco proprio a capire perché i De Marco odino tanto Travaglio. Cosa vi ha fatto di male?
E poi Fabio: come mai tiri sempre in ballo questo benedetti girotondini (che tra l'altro non esistono più) e Moretti. Sempre con astio schiumoso. Cosa ti hanno fatto? Hanno sacrificato il tuo gatto a Ecce Bombo? L'hanno impalato? Nessuno li ha nemmeno nominati, ma li citi sempre. La tua è proprio un'ossessione.
Comunque berlusconi esiste eccome. Non sarà la causa di ogni male, ma i suoi danni li ha compiuti, come hanno fatto notare altri amici del blog. Ha contribuito ad imbarbarire la gente, ha legittimato le peggiori bassezze, ha delegittimato la magistratura e l'elenco potrebbe continuare.
Non riconoscere il problema berlusconi è molto grave. Anche se è la perfetta espressione di una certa Italia, che da lui si è sentita rappresentata e incoraggiata. Poi, con il suo strapotere mediatico, ha esasperato ancora di più la situazione. Ma berlusconi esiste. E non sono un coglione solo perché lo penso.
aragorn (Registered) 15-12-2008 18:42

**** IMPORTANTE ****
Non scrivete i vostri commenti con il WORD per poi con taglia/copia incolla includerli nella finestra del nostro blog. Così facendo gli apostrofi e le virgolette si trasformano nel segno % per cento con l'aggiunta di U219 che sporca la riga e rende difficile la lettura.
Scrivete direttamente il commento, e se volete conservarne memoria, fate al contrario (da blog a word), perchè in quel caso la copia avviene senza problemi.
Giovanni Marini (Registered) 15-12-2008 19:19

LA VECCHIA CARTA E IL TIRANNO
Condivido pienamente l'articolo di Fini e Travaglio. Nell'attesa di un mondo migliore, di un ideale di vita che nessuno può impedirci di sognare noi comunque qui ed ora siamo chiamati a decidere.
Sono d'accordo che la nostra Costituzione andrebbe molto rivista, ma NON nei principi fondamentali che ricordo garantiscono l'uguaglianza (art 3), la libertà personale(art.13), l'inviolabilità del domicilio (art.14), il diritto di riunione (art.17), il diritto di religione (art.19) il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero (art.21). I cittadini godono di questi diritti in virtù di leggi che ad essi si ispirano e tra queste leggi ci sono quelle che stabiliscono la divisione dei poteri e l'indipendenza della magistratura dal potere politico. A mio parere chiunque cerchi di eliminare o depotenziare questi diritti va combattuto. Ammetto che esistano altri sistemi politici fondati su principi diversi e li rispetto, ma io sto dalla parte dei miei simili e per questa parte sono pronto a prendere le armi e combattere.
Il nostro Paese è governato da un Tiranno l'espressione più efficiente e malevola del sistema che lo ha prodotto. Ha marginalizzato le vecchie oligarchie e si è di fatto impadronito della Repubblica.
Egli ha la necessità ora di rendersi legibus solutus, quindi deve assoggettare la magistratura al potere politico. Guardo ora chi ha firmato la nostra Vecchia Carta: De Nicola, Terracini, De Gasperi, poi penso a Berlusconi. Essere o non essere?
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 15-12-2008 19:56

Però andiamoci cauti la costituzione, non è nulla di sacro ed inviolabile nè tanto meno le libertà che garantisce sono le nostre libertà, bensì un compromesso tra le liberta liberal-cattoliche e quelle comuniste ovvero di chi ha vinto la guerra non solo sconfiggendo l'avversario miltarmente, il che è leggittimo, ma anche umiliandolo moralmente ed umanamente con processi farsa e quan'altro, nonchè consegnandoci all'occupazione americana. Berlusconi sicuramente vuole cambiare la costituzione a suo uso e consumo per evitare la galera, però l'idea in se che la costituzione possa ed anzi debba essere modificata è più che leggittima. Non cadiamo davvero nella retorica della costituzione che è l'anticamera della retorica della democrazia rappresentativa, della resistenza, dell'antifascismo cioè del nuovo giacobinismo. Queste tesi lascimole a Veltroni per favore. Capisco che Travaglio veda le cose diversamente da me, ma lui è liberale ed è coerente col suo pensiero vederla così. Noi non siamo liberali per cui va bene appoggiare Travaglio nella lotta contro Berlusconi, se le sue posizioni ci aiutano a smascherare la politica scellerata e criminale del Cavaliere, ma non seguiamolo sul terreno del feticismo della costituzione che libertà in senso antimoderno ne garantisce ben poche.
Longino (IP:217.201.45.145) 15-12-2008 21:27

A me sembra che il discorso di Marco De Marco sia veramente rivoluzionario. Io non so se esistono veramente delle elite che governano il mondo, se invece è un meccanismo che è nato da solo come una caduta di un masso che si è trasformata in valanga o se è il frutto di una aspirazione demoniaca, una creazione di forze oscure difficile da vedersi che ha creato un mondo su base consumista. A me manca ancora l'ultimo passo: la chiara evidenza. Ma devo dire che Massimo Fini con i suoi testi ci ha svelato molto di questi retroscena anche se non tutti, ma il suo pensiero resta radicale. Non capisco molto i motivi della battaglia contro Berlusconi che come persona mi sembra molto più coerente di tutte le democrazie occidentali. Un uomo di "successo"(in senso lato) che dopo aver accumulato soldi ha deciso che nemmeno questo gli bastasse e ha cercato il potere, cosa c'è di tanto diverso da tanti altri politicanti? Se mi convincete veramente che Berlusconi è il vero nemico allora mi candido io a fare il cecchino, con un gesto di fierezza potrei dare almeno un senso alla mia vita di consumatore globale e inquinatore, condotta fin qui. Il mio è ovviamente un ragionamento per assurdo ma se svolgiamo coerentemente alcune tesi qui svolte sul berlusconismo come nemico, a questo si giunge...
Longino (IP:217.201.45.145) 15-12-2008 21:28

A me sembra che il discorso di Marco De Marco sia veramente rivoluzionario. Io non so se esistono veramente delle elite che governano il mondo, se invece è un meccanismo che è nato da solo come una caduta di un masso che si è trasformata in valanga o se è il frutto di una aspirazione demoniaca, una creazione di forze oscure difficile da vedersi che ha creato un mondo su base consumista. A me manca ancora l'ultimo passo: la chiara evidenza. Ma devo dire che Massimo Fini con i suoi testi ci ha svelato molto di questi retroscena anche se non tutti, ma il suo pensiero resta radicale. Non capisco molto i motivi della battaglia contro Berlusconi che come persona mi sembra molto più coerente di tutte le democrazie occidentali. Un uomo di "successo"(in senso lato) che dopo aver accumulato soldi ha deciso che nemmeno questo gli bastasse e ha cercato il potere, cosa c'è di tanto diverso da tanti altri politicanti? Se mi convincete veramente che Berlusconi è il vero nemico allora mi candido io a fare il cecchino, con un gesto di fierezza potrei dare almeno un senso alla mia vita di consumatore globale e inquinatore, condotta fin qui. Il mio è ovviamente un ragionamento per assurdo ma se svolgiamo coerentemente alcune tesi qui svolte sul berlusconismo come nemico, a questo si giunge...
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 16-12-2008 00:40

Per Francesco Viaro.
Fabio sarà ossessionato dai girotondini, ma qui nessuno è esente da ossessioni: tra l'articolo e i commenti sto iniziando a vedere la parola "fascismo" anche quando chiudo gli occhi.

Pensare che Berlusconi sia il problema è molto più grave che il contrario. Chi ha delegittimato la nostra sovranità, permettendo al modello statunitense di penetrarci fin dentro le ossa sono i padri di questa costituzione.

Per Giovanni Marini.
"Ammetto che esistano altri sistemi politici fondati su principi diversi e li rispetto, ma io sto dalla parte dei miei simili e per questa parte sono pronto a prendere le armi e combattere."
Anche io, ecco perchè disprezzo una costituzione italo-statunitense che premette uno stato italiano legato al patto atlantico in terra meridionale: la mia terra è doppiamente occupata.
Kali Yuga (Registered) 16-12-2008 22:50

Fabio Balestrieri:
ho forse scritto: "Berlusconi è IL problema"? Risposta: NO.
Ho scritto che berlusconi rappresenta un serio problema, ma MAI ho scritto o sostenuto che una volta morto berlusconi tutto si risolvi. Invece che inventare cosa che nessuno ha mai scritto ci si dovrebbe attenere a ciò che è stato realmente scritto.
aragorn (IP:79.15.249.41) 17-12-2008 01:08

Come previsto è arrivato il codazzo di arnesi vecchi a firmare il manifesto di Fini e Travaglio. "Gianni Barbacetto, Oliviero Beha, Furio Colombo, Pino Corrias, Maria José De Lancastre, Peter Gomez, Beppe Grillo, Sabina Guzzanti, Antonio Tabucchi, Vauro". Sembra il palinsesto di RAI 3. Quanto io sia distante da questa gente, da ognuno di loro e da tutti messi insieme, appare evidente da quanto ci siamo scritto in questi giorni. Ma non crediate che io eluda la questione principale, ovvero che questa è una scelta di Massimo Fini non di Alessio Mannino. Movimento Zero rischia di essere travolto dall'appiattimento della sua immagine su quella di questi lobbisti della derelitta, penosa ed arrancante sinistra culturale, politica ed economica, che anelano la caduta di Berlusconi così i loro padroni potranno riprendere il loro posto, ora detenuto dal caudillo di Arcore. Se scrivessimo un appello contro il potere delle Banche Centrali, contro la abusiva detenzione della sovranità monetaria, contro la vera evasione fiscale ed il vero falso in bilancio, quello delle banche, contro la falsa crisi che distrugge la vita di milioni di persone, credete che i suddeti correranno a firmarlo? Vedremo. Nel frattempo, in attesa che l'organigramma di RAI 3 continui a firmare l'appello, aspettando Dario Fo e Pancho Pardi, Di Pietro e qualche altro trasportatore di 100 milioni nella scatola di scarpe, ricordo a chi legge che questi tizi con Movimento Zero non hanno nulla a che vedere, ma nel caso in cui mi sbagliassi, mi scuso con i lettori e faccio presente che con Movimento Zero non ho più nulla a che vedere io. Buon girotondo a tutti.
P.S. Andatevi a vedere su you tube la leccata di culo di Travaglio a Draghi (che è meglio di Fazio dice Travaglio, confermando, come dice lui, di non capire un cazzo di economia, tra le altre cose). Senza parole.
M.F.D.M.
fabiolucidobalestrieri@hotmai.
FabioSbrocchio (Registered) 17-12-2008 01:21

Non ho inventato nulla.
Tu scrivi: "Non riconoscere il problema berlusconi è molto grave."
Io rispondo: "Pensare che Berlusconi sia il problema è molto più grave che il contrario."

Dov'è che non mi sarei attenuto?

Semmai è il contrario, sei tu che non ti attieni a quanto io ho detto. Infatti non leggo di averti accusato di aver "sostenuto che una volta morto berlusconi tutto si risolvi."

Fabio Lucido Balestrieri
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 17-12-2008 01:32

"P.S. Andatevi a vedere su you tube la leccata di culo di Travaglio a Draghi (che è meglio di Fazio dice Travaglio, confermando, come dice lui, di non capire un cazzo di economia, tra le altre cose). Senza parole."

Alchè si potrebbe poi affermare (senza scandalizzarci) che Cossiga è meglio di Travaglio, almeno per quanto dice su Draghi a Luca Giurato (sempre su youtube).
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 17-12-2008 10:57

MZ è già a un bivio: o restare un piccolo gruppo chiuso nella purezza dei suoi princìpi o cercare maggiore visibilità con iniziative in comune con altre formazioni politico-culturali e personalità pubbliche. Sarei per la seconda via se ci fosse qualche soggetto con cui fosse possibile convergere. Non ne vedo né nei Travaglio, Di Pietro, Grillo,Guzzanti, centri sociali e fauna collegata, né nelle formazioni di varie sfumature di nero ma tutte con la fissa della caccia all'immigrato, dell'antisemitismo e dell'islamofobia. Pertanto in questa fase è meglio restare pochi e senza contaminazioni, in attesa che la forza delle cose faccia maturare le coscienze. Perdere persone come i De Marco sarebbe grave.
blumorgan19@yahoo.it
tristram19 (Registered) 17-12-2008 11:41

Seguo questo dibattito da parecchi giorni, e da simpatizzante di MZ mi permetto di manifestare la mia congruenza con quanto scritto da De Marco.

@fosco. Forse siamo davvero ad un bivio. Ma secondo me state sottovalutando il numero di zeristi che esistono, ci sono e non sanno di esserlo.
Sarebbe un errore pensare di poter sopravvivere pensando di restare pochi e puri.
Le convergenze ci devono essere e meglio se con persone di una certa autorialità. Un esempio: Paolo Barnard!
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 17-12-2008 14:01

Io penso abbia ragione De Marco. E' da molto tempo ormai che invito a fare attenzione e a guardare bene con chi si stringono alleanze anche se solo per singole battaglie. Poi francamente trovo ridicolo che noi linkiamo Travaglio e gli altri e invece se si va nei loro siti non c'è traccia del nostro. Perchè dobbiamo inseguire nelle loro battagliette questi "omini" (per dirla con Antonio De Curtis) facendo da codazzo e loro invece si fanno sempre i cazzi loro (eccetto Travaglio, che forse lo fa per l'amicizia che ha con Fini, tutti gli altri non ci hanno mai menzionati in nessun modo, ma anche lui si è guardato bene dal linkarci)? Perchè non ci cerchiamo veri alleati magari tra i gruppi che si rifanno alla nuova destra di De Benoist, a Tarchi, al coordinamento euroasiatico, a gruppi cattolici (come allo scorso convegno lo stesso Fini ci ha consigliato di fare), ecc.. piuttosto che questi camerieri del centro sinistra?
admin (Super Administrator) 17-12-2008 15:40

E dagli con le "alleanze". Non c'è alcuna "alleanza" (che presuppone un rapporto continuativo, organico, strategico). I gruppi che citi, caro Cossu, quali sono? dove sono? personalmente sono dispostissimo a collaborare (non allearmi), ma bisogna prima reperirli. In realtà qui si parla di singole personalità, visto che, eccetto Grillo, un Travaglio come un Cardini rappresentano se stessi e al massimo i loro lettori.
Quanto alle considerazioni sul bivio e su dove deve andare MZ, questa non è la sede per discuterne, e bisognerebbe che lo capissero TUTTI. In ogni caso, invito tutti ad avere il senso del limite, quando si vagheggiano prospettive per un movimento come il nostro.
Alessio Mannino
Kali Yuga (Registered) 17-12-2008 18:37

Fabio, mi prendi in giro. TU HAI SCRITTO che io penso che Berlusconi SIA IL problema. IO HO SCRITTO che Berlusconi è UN problema. Devo tatuartelo sul braccio?

Continuo a non capire questa rabbia verso Travaglio e secondo quale logica l' aderire all'appello di quest'ultimo e di Massimo Fini significhi diventare dei girotondini. Gradirei dei chiarimenti.
Per quanto riguarda i link, se io inserisco un link nel mio blog non devo esigere che il sito da me linkato debba per forza linkare il mio.
kulma (Registered) 17-12-2008 19:40

belew, a me sembra che i gruppi da te citati, a parte de Benoist, siano abbastanza destrorsi. io non capisco perchè ogni volta cerchi di denigrare i riferimenti e/o gli "alleati" sinistrorsi di movimento zero e anche chi "segue" queste persone all'interno del movimento. mi fa sclerare la tua contrapposizione tra i "fighissimi" tradizionalisti di MZ che hanno come punti di riferimento Evola e Guenon e i comunisti rosè che si rifanno a grillo, travaglio e (mammamia che orrore!!!) di pietro (guarda che sono ben altri i percorsi e i riferimenti, almeno i miei). se elimini i riferimenti sinistrorsi, sinceramente, mz diventa un semplice gruppo tradizionalista destrorso, come ce ne sono tanti. ma non si parlava di andare oltre la destra e la sinistra? impara, come anche altri, ad apprezzare anche quello che ti è lontano. io da quando leggo i commenti tuoi e di de marco ho iniziato ad interessarmi di bhagavadgita (!!! chi l'avrebbe mai detto!).
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 17-12-2008 20:27

Guarda che non penso sia necessaria una svolta tradizionalista, anche secondo me Mz non deve essere solamente e propriamente un movimento tradizionalista. Poi non è vero che ho citato solo gruppi destrosi, se conosci il coordinamento euroasiatico sai bene che ha una forte componente addirittura "comunista". Non sono nemmeno contrario alle vicinanze con chi viene dalla sinistra. Un paio di mesi fa ho fatto una bella chiaccherata con Pallante e ti assicuro che è stato assolutamente costruttivo, ma Pallante ha chiaramente detto di non essere più di sinistra e chiaramente Pallante non ha nessun tipo di collusione col sistema. Poi visto che mi tirate in ballo personalmente vi faccio sapere che la mia prima esperienza politica è iniziata nella prima gioventù in un gruppuscolo di estrema sinistra. Non voglio fare il duro e puro ma solo mettere dei paletti. Se ho abbandonato prima la sinistra e poi la destra (ero vicino a Fiamma) era proprio perchè ero stufo delle semplificazioni che i movimenti e partiti di qualsiasi genere rifiliano ai loro elettori e delle loro collusioni con ciò che credono (chi in buona fede, molti neanche lo sono) di combattere. Per questo dico che sarebbe meglio scegliere bene prima dove e con chi stare. A me il gioco berlusconismo/anti-berlusconismo mi ha francamente annoiato in tutte le sue declinazioni specie quando fa appello alla costituzione italiana... detto questo mi ritiro dalla diatriba. Iniziano a stufarmi anch'esse...

mauriziocastellani (Registered) 18-12-2008 18:46

Non si tratta di Berlusconismo o anti berlusconismo, anche questa è una semplificazione. Dovremmo tutti poter criticare Berlusconi quando riteniamo che esageri, senza per questo dover essere etichettati come radical-chic. L'onestà, l'onore (rispetto della parola data), la serietà... sono principi che per me ancora valgono qualche cosa (hanno "valore"). Se chi ci governa dovesse esserne carente, dovremmo poterlo criticare senza essere accomunati ai boiardi che lo criticano perchè ne vorrebbero il posto.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 20-01-2009 18:22

Kaly Yuga, quello che tu (e non io) hai scritto è:

"Non riconoscere il problema berlusconi è molto grave. Anche se è la perfetta espressione di una certa Italia, che da lui si è sentita rappresentata e incoraggiata. Poi, con il suo strapotere mediatico, ha esasperato ancora di più la situazione. Ma berlusconi esiste. E non sono un coglione solo perché lo penso."

Io ho commentato con:

"Pensare che Berlusconi sia il problema è molto più grave che il contrario. Chi ha delegittimato la nostra sovranità, permettendo al modello statunitense di penetrarci fin dentro le ossa sono i padri di questa costituzione."

Forse sarebbe stato più corretto che io scrivessi "pensare che Berlusconi sia un problema ecc.." ma sarebbe stato anche più corretto da parte tua specificare da qualche parte quell'"UN" che stai decantando ma che non vedo.
Ad ogni modo il concetto non cambia, perchè Berlusconi non è IL problema, come non è UN problema, fa lo stesso: è una contingenza che, esistente o meno, non ha mutato e non muterà il corso della modernità.
Ecco perchè qualunque accanimento contro di lui è inutile.
Da Travaglio mi aspetto inutilità, non da Fini. Ma per quanto riguarda Fini mi piace interpretarlo come gioco strategico questo attacco.. a meno che non volesse essere un semplice sfogo personale per veti passati..
Fabio Mazza (Registered) 03-05-2009 14:10

So che probabilmente nessuno leggerà questo post..purtroppo sono arrivato in ritardo..
Io credo che il problema non ce l'abbia Fini, ma qualcuno che ha scambiato questo movimento (o finge di scambiarlo) per un club evoliano. Tali idee, rispettabilissime e condivisbili a livello filosofico, sono personali, e tali devono rimanere senza viziare il movimento che nasce da altra e distinta cultura.

Combattere Berlusconi è un dovere.
Combattere la sinistra è un dovere.
Combattere il degrado morale, il declino dei valori e fare una seria riflessione sulla legalità è un dovere.
Io sono l'ultimo arrivato ma credo che qualcuno dovrebbe rileggersi le opere di Fini, e ricordarsi che è LUI IL PRESIDENTE è LA COLONNA PORTANTE DEL MOVIMENTO.
Chi dissente dalla sua linea, o ha altre prospettive, per me può anche uscire dal movimento se c'è già.
Non avvicinarsi se ha queste velleità.
Non mi voglio trovare con i quattro cialtroni di forza nuova a fare le manifestazioni.
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!