Craxi, il fuggiasco
16 gennaio 2009
 
 
Ricorre fra pochi giorni, il 19 gennaio, il nono anniversario della morte di Bettino Craxi. Sono stato cronista dell’Avanti! nei primi anni Settanta e socialista fino al 1979 e ho conosciuto abbastanza bene l’uomo, che allora stava più a Milano che a Roma, anche attraverso la figlia Stefania, ai tempi mia cara amica, che dal padre ha ereditato il carattere.
Lo incontrai per la prima volta nel 1973. Lui era di ritorno dal Cile dove si era da poco consumata la mattanza di Allende e dei socialisti cileni. Il giovane Craxi era un lungagnone smilzo, con occhi bellissimi, vellutati, che ti guardavano da dietro le lenti, la cui burbanza era il riflesso di una chiusa e scontrosa timidezza. C’era in lui un misto di aggressività e di affettività che era, credo, il segreto del suo fascino. Nel vecchio Craxi, appesantito dal potere, dall’età e da una grave forma di diabete che lo aveva aggredito intorno ai quarant’anni non c’era più nulla di quel fascino. Era rimasta solo l’arroganza. Ma il cambiamento non era solo personale. A furia di circondarsi di yesmen, che è il destino di ogni leader carismatico, aveva perso il contatto con la realtà e quell’intuito politico che era stato la sua forza. Isolato dal potere e dalla inesausta piaggeria della sua corte, non aveva capito, fra le altre cose, che contro l’arroganza dei socialisti stava montando un sordo rancore che li avrebbe spazzati via, come lo avevo preavvertito già nel 1982 con una lettera aperta al suo vice, Claudio Martelli.
Craxi è stato importante, più per il suo partito, nei primi anni, quando sganciò il Psi dall’antico inferiority complex nei confronti dei comunisti e, liberatosi del massimalismo inconcludente, cercò di farne un partito pragmatico, socialdemocratico, di stampo europeo. Ma introdusse anche nel Psi quel "culto del capo", che era proprio dei comunisti ed estraneo ai socialisti, ed eliminò ogni dibattito interno. Il Psi aveva sempre avuto il problema dei finanziamenti perchè, a differenza del Pci e della Dc, non riceveva soldi nè dai sovietici nè dagli americani. La concezione di Craxi fu, giustamente, "primun vivere deinde philosophari". Ma in seguito questa questione dei soldi prevalse su tutto e il Psi divenne puramente e semplicemente un "comitato d’affari" con forti caratteristiche mafiose. Prevalse anche sull’anima più profonda del Psi, che era stato sempre dalla parte degli "umiliati e offesi", e divenne il partito dei dubbi finanzieri, degli stilisti, dei visagisti, delle damazze, delle favorite, dei profittatori di tutte le risme e insomma il partito "dei nani e delle ballerine" come ebbe a definirlo Rino Formica.
Che Craxi sia stato un uomo di Stato escluderei. Che sia stato un buon uomo di governo è dubbio. È vero che ingaggiò e vinse la battaglia contro il "punto unico di contingenza" ma durante il suo governo il debito pubblico passò da 400mila a un milione di miliardi, cosa di cui paghiamo ora le conseguenze, così come paghiamo le conseguenze delle pensioni baby, delle pensioni di invalidità false, delle pensioni di vecchiaia fasulle, delle pensioni d’oro e di tutti gli enormi sprechi degli anni della "Milano da bere" (ma a berla erano solo i socialisti). Fermò gli americani a Sigonella nell’unica occasione in cui, forse, era il caso di lasciarli fare (stavano per prendere Abu Abbas, il capo dei terroristi che avevano sequestrato la Achille Lauro, buttato in mare un ebreo ottantenne paralitico, mentre i nostri marinai facevano le ballerine per i terroristi) ma poi accettò i missili Cruise in Sicilia.
Fra le responsabilità di Craxi, oltre a quelle penali, c’è di aver introdotto nella politica italiana un protagonismo arrogante e volgare, trasmigrato poi nel berlusconismo, e soprattutto di essere stato il primo a cercare di delegittimare la Magistratura dopo essere stato preso con le mani nel sacco. A differenza dei democristiani non ha dimostrato nè senso dello Stato nè consapevolezza di essere classe dirigente. Come confermò con l’ignominiosa fuga in Tunisia, dalla quale ha continuato a infangare il proprio Paese e le Istituzioni del proprio Paese, di cui pur era stato presidente del Consiglio, finendo così per delegittimare anche se stesso.

Massimo Fini

da www.ilgazzettino.it
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Giovanni Marini (Registered) 16-01-2009 18:07

Quello che non viene quasi mai detto quando si parla di queste cose e su cui lo stesso Craxi nel famoso discorso al Parlamento aveva abilmente sorvolato è che Tangentopoli non fu solo un sistema di finanziamento illecito dei partiti ma anche e forse soprattutto un fenomeno di corruzione personale di tantissimi politici (e non solo socialisti) e funzionari pubblici, un fenomeno diffuso di volgare peculato che portò a favolosi arricchimenti personali. Lo stesso Craxi costituì in Svizzera fondi miliardari sia per finanziare il suo partito sia per suo personale uso. Craxi si era comprato case in varie città, un aereo privato e aveva messo su perfino una TV privata per una sua zoccolona. Per il resto non si è mai saputo che fine hanno fatto tutti quei soldi rubati agli italiani.
h2otonic (Registered) 16-01-2009 18:57

Di questi tempi sarebbe andato bene anche un elogio a Craxi, non tanto per la corta memoria politica degli italiani, quanto per l'inevitabile paragone con gli attuali ministri, che da decenni fanno sempre rimpiangere chi li ha preceduti; l'articolo del sig. Massimo Fini oltre che obiettivo è apprezzabile.
rosacroce (Registered) 18-01-2009 00:10

sono in DISACCORDO completo e TOTALE con questa analisi politica di craxi e di quel che successe allora. quà si cambiano le carte in tavola e si tace sulle carte più importanti. la distruzione del partito socialista e della DC,fu decisa da qualcuno che poco dopo, attuò la svendita dell'IRI alla elite anglo-olandese.causando grave danno al nostri paese,non senza dimenticare la distruzione del sistema PROPORZIONALE,a favore del MAGGIORITARIO che vediamo oggi come ha ridotto il GOVERNO del nostro DEPREDATO paese. l'eliminazione di CRAXI ,del partito socialista e della DC faceva parte di un piano per conquistare i beni del nostro paese, ed è cominciato con l 'ASSASSINIO di ALDO MORO e orchestrato dalla elite anglo-olandese per eliminare che si oPPoneva ai loro piani. in questa ottica va visto il ruolo di CRAXI ultimo vero uomo POLITICO del nostro paese ,che ebbe il CORAGGIO di opporsi ai CAPI della futura europa,e al loro disegno di depredare e sottomettere la nostra popolazione. INSULTARE poi un uomo politico per TANGENTI e per avere fatto crescere il DEBITO pubblico,tacendo che il debito pubblico stesso è la tangente che noi tutti a vita PAGHIAMO alla BCE mi sembra operazione non degna di chi costruisce o vorrebbe costruire movimenti politici se dicenti MOVIMENTO ZERO o GIORNAle del RIBELLE. quà ,con questi discorsi di ribelle, e di movimenti zero non c'è propio nulla, questi discorsi sono falsi e reazionari come pochi ,tacendo una verità storica fondamentale per capire ciò che oggi succede nel nostro paese. quanto poi all'IGNOMINOSA fuga in tunisia,come definisce il nostro fini m, chiunque, che visse e capi quegl' anni,non può che concludere, che se non fosse fuggito craxi sarebbe stato UCCISO ,magari come sindona con un caffè in galera.



fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 18-01-2009 10:19

Credo anch'io che Mani Pulite sia stata utilizzata per liquidare DC e PSI, che non servivano più dopo il crollo dell'Impero sovietico,in quanto erano i partiti che difendevano un'industria di Stato di cui le grandi centrali dell'usura volevano impadronirsi. Sono d'accordo anche sui guasti prodotti dal maggioritario e sullo squallore della cosiddetta seconda repubblica. Però non idealizziamo quei partiti e quegli uomini. DC e PSI hanno gestito l'americanizzazione della società italiana, Craxi era quello dei nani e delle ballerine, sotto il suo patrocinio hanno spiccato il volo Berlusconi e la tv spazzatura, lui ha voluto la cancellazione della scala mobile che era uno dei pochi strumenti di difesa dei salariati dagli artigli dei predatori...
admin (Super Administrator) 18-01-2009 16:29

Ho voluto inserire, a contraltare di quanto sostenuto da Fini, un video che suggerisce la visione che il lettore Rosacroce ha della vicenda Craxi-Tangentopoli.
Secondo me, però, le due letture non sono opposte. Sono complementari.
a.m.

ps: una sola osservazione sulla fuga ad Hammamet: se avessero voluto ucciderlo, ci sarebbero riusciti anche se Bettino si fosse nascosto in un igloo in Groenlandia.
rosacroce (Registered) 18-01-2009 23:36

no,secondo me ,la mia versione è opposta a quella di fini.
quà il problema non è il politico che ruba, e quello che non ruba,questo è fumo negli occhi.
1)il problema è che col maggioritario il sistema politico è peggio di quello di prima.(allora,quando si fece il referendum per il sistema maggioritario,craxi invitò gli italiani ad andare AL MARE);
2)la svendita del IRI ai privati ,ha privato il nostro stato della maggior parte delle aziende italiane,(craxi si opponeva a ciò).
3)il debito pubblico dipende dal potere della BCE sul popolo italiano.(craxi non c'entra nulla)
4)banca intesa,unicredito ,bnl,etc....che sono propietarie della BANCA D'italia,che è propietaria del15% della BCE,erano nell'IRI ,erano ai tempi di craxi cioè della stato italiano,cioè erano nostre. adesso quelle banche sono private e di propietà dell'oligarchia ANGLO-INGLESE,che incassa il signoraggio sui nostri titoli pubblici e anche l'interesse. craxi era contro queste soluzioni,perciò fu eliminato,usando la magistratura ,i media ,e l'operazione "mani pulite".
il fatto che" rubava"fu la scusa per farlo fuori. solo che LUI era dalla nostra parte,cari miei,per questo fu INFANGATO.
senza considerare che tutti i politici rubano,cioè :diciamo che finanziano il partito in vari modi,come craxi dichiara nel filmato proposto.(ed è stato l'unico che l'abbia fatto).
dimostrando di che PASTA era l'UOMO.
belew@hotmail
schizoidman (Registered) 19-01-2009 00:20

Non avevo mai riflettuto sul problema Craxi dall'angolatura proposta da Rosacroce. Lo ringrazio perchè trovo la sua posizione molto interessante e per certi versi molto superiore a quella che io stesso avevo in proposito. Lo inviterei però a riflettere sulla complementarietà di vedute proposta da Alessio Mannino. Infatti se da un lato è indubbio che Craxi fu fatto fuori col pretesto che rubava tramite una direzione occulta del pool di manipulite,è anche vero che se non avesse rubato sarebbe stato più difficile farlo fuori. L'onesta gli sarebbe convenuta se aveva davvero a cuore oltre alla sua libertà personale e la sua dignità, la sua politica e l'Italia. Ricordiamoci infatti che Craxi non fece solo finanziamento illecito ma rubò anche per se, per i suoi familiari amanti comprese.

Alberto
admin (Super Administrator) 19-01-2009 00:20

Punto su punto:
1) Bettino invitò ad andare al mare perchè il maggioritario avrebbe eliminato il ruolo di Ghino di Tacco che si era ritagliato per sè e dunque per il Psi. Il proporzionale era sì più equo e democratico, ma cerchiamo di essere obbiettivi sulle ragioni storiche. E poi, maggioritario o no, la democrazia rappresentativa resta sempre una bufala.
2)Il Nostro si opponeva alla svendita delle industrie di Stato perchè ciò avrebbe tolto un enorme potere ai partiti, che lo Stato lo gestivano come una mafia. Siamo solo passati, in questo, da una mafia politica a una finanziaria.
3)E' vero che il debito pubblico dipende dal signoraggio bancario, ma primo, la Bce negli anni Ottanta non aveva il potere che ha assunto dagli Anni Novanta in poi con l'Unione Europea, secondo, anche Craxi e la classe politica italiana hanno avuto le loro innegabili responsabilità promuovendo o non opponendosi alla crescita del debito. Non è che sia stato un santo, insomma.
4) Vedi punto 2.
Sul fatto che Mani Pulite sia stata un'operazione orchestrata, si facciano nomi e cognomi di mandanti, circostanze, ordini e legami precisi, o si taccia. Ci sono i beneficiari, certo, e sono i banchieri, soprattutto stranieri (ma anche affaristi nostrani), che si sono pappati le banche e le industrie di Stato. Ma ciò non toglie che Craxi rubava, era un ladro. Se vogliamo fare la scala dell'ignominia facciamola, ma le colpe di un Draghi non cancellano quelle di Craxi.
La verità esposta da Craxi nel suo ultimo discorso parlamentare è sacrosanta, ma dire che se tutti sono colpevoli nessuno lo è equivale a uccidere ogni principio di giustizia. Vogliamo questo?
a.m.
rosacroce (IP:87.8.189.74) 19-01-2009 02:13

quà ,con "mani pulite"la magistratura ha distrutto il potere politico di allora ,legittimamente eletto dal popolo italiano,secondo costituzione italiana.il potere giudiziario ha distrutto quello legislativo ed esegutivo ,contro la nostra costituzione.
fu sospesa l'immunità parlamentare,giustamente introdotta dai padri della repubblica affinchè ,non succedesse quello che è infine successo.
non si può distruggere un ordinamento costituzionale ,solo perchè si scopre qualche politico che si appropia di beni pubblici e non .negli anni 90 si è distrutto la democrazia cristiana,e il partito socialista con 100 anni di storia,e perche?
perchè alcuni politici intascavano tangenti?
ma siamo pazzi? ma siete PAZZI?
voi ritenete che si debba distruggere l'ordinamento politico e costituzionale di un paese come l'italia solo perche qualche politico intasca tangenti?
l'operazione è stata condotta da londra,dalla elite che controlla le banche e l'euro e la bce,è talmente evidente,,,,,,,
i media la tv in quel periodo erano un unico coro contro i nostri legittimi rappresentanti ,oggi si riconosca :SI RUBA come ieri,se non di più.
perchè allora i media e la magistratura non processano tutti?
la do io la risposta :perchè alla elite questo ORA non aggrada.hanno ottenuto i loro scopi:euro per tutti,sistema maggioritario(finto),le nostre banche e industrie e beni immobili a loro,ogm decisi dalla commissione europea(non eletta,anzi eletta dagli eletti,con un colpo di telefono),etccc.........
anche se può essere vero che dc e psi volessero per loro potere controllare l'iri,c'è una bella differenza che i nostri beni statali siano in mano ai nostri rappresentanti parlamentari ,piuttosto che a finanzieri che neanche conosciamo e che stanno chissà in quali paesi.
ripeto in italia quello che è avvenuto è stato UN COLPO DI STATO orchestrato dai poteri che stanno nell'ombra,utilizzando: la magistratura ,i media ,il presidente della repubblica ,il direttore della banca d'italia e tanti altri.si è distrutto il potere politico di allora che ostacolava quello che adesso vediamo attuato.
il piano è partito prima ,già con il rapimento di moro e sua uccisione,anche qui si noti che allora solo i socialisti e craxi in particolare(che strano vero) erano per la linea di trattare con le brigate rosse pur di salvare moro.strano che solo craxi volesse SALVARE moro trattando con le BR.
allora de mita governava con craxi,quello RUBAVA quando craxi aveva i calzoni corti,perchè de mita è ancora quà onorato?di allora de mita disse:si teorizzava che il debito pubblico potesse crescere all'infinito.e colombo?
senatore a vita, 30anni ministro degli esteri,lui non è responsabile del debito? solo craxi......e andreatta ministro del tesoro di allora?invitato sul BRITANNIA.colombo e demita si sono salvati perchè hanno appoggiato i poteri nell'ombra.la magistratura non ha indagato su loro.sono affluiti nella sinistra con prodi.si sono messi dalla parte dell'oligarchia tradendo ,i compagni di partito.tolto di mezzo MORO
che certamente aveva in mente per il nostro paese un diverso sviluppo ,restava solo un altro grosso ostacolo,
ai padroni delle banche,per realizzare i loro piani:CRAXI.
oggi con :
1)il trattato di lisbona
2)il maggioritario uninominale finto
3)l'euro (carta staccia delle banche)
4)la bce(banda criminale europea)
5)la commissione europea(non eletta)
6)politici servi di Sion.

SIaMO FOTTUTI,ci hanno fottuti tutti,altro che craxi che rubacchiava,
ci vorrebbe uno coi coglioni come craxi ne servirebbero 100 di craxi per avere una ,dico una speranza di riscatto.
rosacroce (Registered) 19-01-2009 03:42

http://cpeurasia.etleboro.com/?vid=2089

video in cui craxi legittima nel 1985 (davanti al parlamento dei servi di sion,sarebbe quello italiano)l'esistenza e i programmi di lotta ARMATA dell'OLP giustificandone il procedere riconosciuto nello STATUTO dell'ONU)
questo era l'uomo
rosacroce (Registered) 19-01-2009 03:54

ora ,attaccare un uomo che difende la lotta armata dell'olp con i fini gianfrano,le annunciate marie,i frattini e i frati,i travaglio del parto indolore,
e varie latrine dei sionisti usurai(padroni del mondo) ,che sarebbero i politici che abbiamo adesso
al parlamento della se dicente res pubblica italiana è operazione FUORVIANTE E INDEGNA,che gioca a favore di quanti nell'ombra decidono le sorti di noi popolo di schiavi inetti e decerebrati.
Andrea Marcon (Registered) 19-01-2009 10:29

Io penso come Alessio che le interpretazioni dei fatti di Fini e Rosacroce non siano incompatibili ma entrambe lacunose. Non si può minimizzare, come fa Rosacroce stesso, il sistema criminale messo in piedi da DC e PSI (e anche PCI). Non si trattava solo di semplici tangenti o ruberie ad appannaggio di qualche politico: era un blocco di potere che soffocava la vita pubblica italiana a tutti i livelli (spesa pubblica, appalti, informazione radiotelevisiva, assunzioni nel pubblico impiego, etc.). Che poi l'attuale realtà sia ancora peggiore non è valido motivo per assolvere quella precedente.
Non condivido poi la visione monolitica di una magistratura legata ad altri oscuri poteri in un piano occulto volto a far cadere quel sistema. Penso invece che si combinarono numerosi fattori anche tra loro indipendenti (compreso chi faceva il proprio lavoro in buonafede), fattori che furono abilmente sfruttati e pilotati a chi aveva interesse a dar vita ad un nuovo assetto di potere.
h2otonic (Registered) 19-01-2009 14:37

L'occupazione politica e militare del nostro paese, ex nazione, si puo' dividere in piu' fasi dipendenti unicamente dalle straegie decise dai padroni dell'impero.
Secondo i dati in mio possesso, che sono di parte, non interessandomi affatto ne' le versioni/veline ne' le dietrologie fini a se stesse, mai e' stato possibile in italia, ex Italia, un governo svincolato delle logiche chiarite da Rosacroce.
L'ascesa ,i governi e la caduta di Craxi and company, sono tappe di adeguamento dell'ocupazione di cui sopra.
Non sono gli episodi come quello di Sigonella a giustificare il mantenimento dello status quo per conto dei padroni, in termini anche miseramente economici oltre che politico-morali: e' stato possibile svendere l'industria di stato anche perche' bollita a causa dell' indebitamento pubblico avvenuto negli anni 70/80 (INEVITABILE?).
Chissa' se Craxi ,oggi sarebbe ancora cosi' filopalestinese, o invece come quel porco del suo epigono ha fatto giusto oggi,non avrebbe smentito se stesso inviando i Carabinieri a guardare i "confini" dell'enclave ebrea in Palestina...
La chiamano realpolitik.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 19-01-2009 17:03

La puntualizzazione di Andrea Marcon è molto equilibrata e condivisibile. Comunque la dietrologia di Rosacroce è tutt'altro che campata per aria. Pensiamo al comportamento veramente strano dell'allora presidente della Repubblica Cossiga, notoriamente uomo della CIA e dei Servizi Segreti: per 5 anni fu il presidente più silenzioso e riservato, poi si scatenò improvvisamente con una serie di esternazioni che picconarono il sistema, aprendo la strada a Mani Pulite. Le stranezze di una persona psichicamente alterata? Non lo credo.
a.marmiroli@hotmail.it
Barazz (Registered) 19-01-2009 18:23

"con "mani pulite"la magistratura ha distrutto il potere politico di allora ,legittimamente eletto dal popolo italiano,secondo costituzione italiana.il potere giudiziario ha distrutto quello legislativo ed esegutivo ,contro la nostra costituzione"
Mah...sembra di leggere silvio b.
rosacroce (IP:87.8.176.192) 19-01-2009 21:10

x h2otonic:dici
"e' stato possibile svendere l'industria di stato anche perche' bollita a causa dell' indebitamento pubblico avvenuto negli anni 70/80".
contesto completamente questa affermazione.
allora,tra il 1990 e 1998 il sole24 ore,la repubblica,il corriere,e vari "esperti sedicenti economisti",apparsi in TV,sostenevano,continuamente ,che dato il debito pubblico italiano,lo stato DOVEVA,ripeto doveva PRIVATIZZARE,perchè questo ci avrebbe permesso di ridurre il debito pubblico.questo lo diceva naturalmente il prodi(dipendente della goldam sac banca ebrea,e presidente dell'iri da 20 anni)),l'amato dottor sottile(uno dei principali estensori del trattato di lisbona),il ciampi ,la malfa etcccc.
ecco quindi eliminati la dc e i socialisti ,finalmente il via alla vendita,alcuni esempi:
1)unicredito(Svenduto a 0.9 euro nel 92,raggiunge 7 euro nel 2007)(10 volte tanto)
2)l'eni svenduto da dini il 5% ai fondi inglesi a 2,5 euro nel 94 raggiunge i 28 euro nel 20007.(pagando ogni anno grossi rendimenti)(12 volte il dividendo )
3)venduta l'INA (prima in italia davanti a generali nel ramo assicurazioni vita,
divisa in 2 parti il ramo vita a generali le propietà immobiliari,tra le maggiori in italia al S PAOLO IMI .
4)regalata L'alfa romeo alla fiat
5)la sme a benetton diventata autogrill,
passata da 2 euro a 16.(8 volte è una delle prime al mondo nel suo settore)
6)IMI,la migliore banca italiana,pagava ogni anno fior di dividendi,regalata al S PAOLO.
7)comit ,andata al s paolo(era migliore di unicredit)etc.......
tutte aziende vendute tra il 92 e 97quando l'indice della borsa italiana era sui minimi(c'era il rischio italia ci dicevano,non saremo entrati nll'euro,adesso c'è la romania).effettuata la vendita l'indice della borsa improvvisamente comincia a crescere mostruosamente,propio quando lo stato,ormai ha venduto il grosso delle propietà .
morale:
1) il DEBITO PUBBLICO è molto superiore ad allora.
2)se lo stato si teneva l'iri,adesso sarebbe ricco,e sul serio il debito sarebbe calato.
3)lo stato ha venduto sui minimi di borsa(prodi che bravo,a fregarci),
4)i privati esteri hanno comperato sui minimi di borsa e dopo una svalutazione della lira del 30%,aziende più che efficienti,anzi ottime,e strategiche.
chi ha acquistato le banche e l'ina,detiene la propietà della banca d'italia che incassa il 15% del signoraggio della bce.
era tutta roba nostra che :prodi d'alema,de mita ,bertinotto, dini,veltroni hanno conCESSO alla elite straniera.(questo si chiama TRADIMENTO).
la classe politica precedente,non voleva questo.
perciò è stata ELIMINATA(tranne chi si è venduto,de mita,amato,benvenuto,bertinotti ect,,,)
altro che a momenti finiva male ANDREOTTI accusato di mafia(che palle).
tutti gli uomini di potere sono costretti ad avere rapporti con la mafia.
borsellino e falcone ,eliminati per aver trovato un collegamento nei conti bancari tra la mafia e l'elite anglo-olande.
altro che politici che prendono mazzette,queste sono solo briciole,di fronte alle vere RUBERIE.


belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 19-01-2009 21:25

Devo riconoscere che queste argomentazioni mi sembrano abbastanza stringenti e definitive per quanto mi riguarda, però ciò non toglie il fatto che chi ruba è ladro e si merita la galera. E poi soprattutto che il fenomeno Craxi è il padre del fenomeno Berlusconi. Rosacroce non puoi negare che Berlusconi è stato creato da Craxi e dalla P2.

Alberto
rosacroce (IP:87.8.176.192) 19-01-2009 21:37

quindi l'affermazione che lo stato doveva VENDERE perchè costretto dal grande debito pubblico ,magari fatto da craxi,è ASSOLUTAMENTE FALSA.lo stato ha venduto nel momento peggiore le sue migliori aziende(alitalia che produce perdite da sempre, è ancora statale ).
prodi fu messo alla guida dell'IRI 20 ANNI PRIMA PER QUESTO SCOPO(DIPENDENTE DELLA GOLDMAN SACHS,POTENTE BAnca ebrea)
moro e craxi si opponevano a questo e forse ,anche ad altro e furono eliminati.
si usò la magistratura per eliminare gli oppositori:
prima di essere ucciso moro e la dc subirono processi e intimidazioni(antilope cobla).si tentò di accusare moro di aver incassato tangenti,i giornali dell'epoca (nelle mani dell'elite)suggerivano che antilope cobla fosse lui.
ad un certo punto moro disse al perlamento:"la dc non si farà procesare in piazza".
il tribunale archiviò il processo "antilope cobla"che tentava di incastrare moro costringendolo alle dimissioni.
una settimana dopo,moro fù rapito e ucciso.
non riuscendo con la magistratura,l'elite passo al piano 2 rapimento e uccisione di moro(con le BR pupazzetti nelle loro mani).(gli uomini che spararono alla scorta do moro erano tiratori scelti,le br sapevano a mala pena premere un grilletto).
restava craxi,eliminato per corruzione.
i giudici di" mani pulite"usati come le brigate rosse dal potere che vive nell'ombra,quello vero.
rosacroce (Registered) 19-01-2009 21:43

x scizoidman:
se chi ruba deve andare in galera ,in giro ne restano pochi.
berlusconi si,certamente.
rosacroce (Registered) 19-01-2009 21:46

berlusconi ,si volevo dire che quello che ha fatto ,lo ha fatto con la p2,e con l'appoggio politico di craxi.
aragorn (IP:79.15.249.41) 19-01-2009 23:13

Trovo apprezzabile gli scritti di Rosacroce. Condivido la sua analisi ed il profilo che solo apprentemente è dietrologico. In pratica quella è l'unica realtà: i poteri forti internazionali decidono la decapitazione di una classe politica per "comprarsi" a buon mercato l'Italia. Le mutate condizioni politiche internazionali permettono il "golpe" finanziario. La riunione sul Britannia sancisce il patto. I loro servi pagati, i magistrati in primis, conducono questa operazione con le solite complicità giornalistiche e politiche. Il PCI si ricicla in salsa rosa, i sindacati si allineano, Agnelli e Cuccia benedicono. Craxi, Andreotti e tutti gli altri vengono falcidiati per fini che con l'onestà e l'applicazione della legge non hanno nulla a che spartire. Infatti i poteri che ne ispirano le incriminazioni sono gli stessi suggeritori degli attentati a Falcone e Borsellino, dove la mafia c'entra come socio di minoranza. Una classe politica disonesta ed impunita da quarant'anni viene all'improvviso attaccata da un narciso appassionato di cavalli, da un poliziotto violento e sgrammaticato che restituiva soldi nelle scatole di scarpe e dai soliti comunisti che sognano la via giudiziaria al socialismo. Berlusconi gli rompe le uova nel paniere e così diventa mafioso, fascista, cavaliere nero, riciclatore, comprasentenze. E prima non s'erano accorti di niente? Non è stato trattato con giustizia Craxi. Lo hanno inquisto per motivi politici e quindi il fatto che abbia rubato o meno non vale nulla. Ho trovato la sua latitanza giusta e dignitosa, e vi parla uno che Craxi lo ha odiato a morte fino alla sera del Raphael. Poi ho capito che qualcosa non andava. Non ho da spartire nulla con Belusconi e Craxi, che ho sempre considerato nemici. Ma, come scrissi una volta, spesso il nemico del mio nemico non è amico mio, ma una merda peggio del mio nemico.
rosacroce (Registered) 20-01-2009 00:39

x aragorn:
perfettamente d'accordo su tutto,anche per le monetine lanciate a craxi (nella polvere) al raphael.
In quel momento ,la gente fu indotta a credere a un futuro migliore ,senza il "LADRO " craxi;mentre IN REALTà cominciava il declino dell'itaLIA E LA FUTURA miseria.
admin (Super Administrator) 20-01-2009 00:04

Certo che sostenere che se tutti c'hanno la rogna il più pulito diventa Mastrolindo è una cosa che la mia intelligenza fa fatica a comprendere...
a.m.
Pucciarelli (Registered) 20-01-2009 10:54

Io invece fatico a comprendere tante cose dei post precedenti... Senza offesa, ma vedo solo dietrologia spiccia e banale cospirazionismo nelle parole di Rosacroce. Valutazioni capziose volte a tutelare l'immagine di un pessimo politico di cui probabilmente a suo tempo subì il fascino ed il carisma.Ma ricordate cos'era diventato il PSI ? I Raggio, gli Armanini , De Michelis, e tutta la feccia confluita seduta stante nel partito di Berlusconi la ricordate ? Credo sia lampante che non vi sia alcun nesso tra quanto esposto da Fini e tra quello che ho letto nei post successivi, a partire dal sostanziale giudizio sulla figura , non solo politica, di Bettino.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 20-01-2009 16:29

Sulla svendita criminale dell'industria di Stato rosacroce ha ragione, e probabilmente ha ragione anche quando intravede manovre dietro Mani Pulite, ma quando afferma che il declino dell'Italia è cominciato con le monetine lanciate a Craxi la spara grossa. Magari fosse cominciato solo allora! La situazione sarebbe ancora rimediabile. I guasti sono ben più profondi, sono un panorama umano desolante che negli anni '90 era già in stato avanzato di decomposizione. Si è chiesto rosacroce perché PSI e DC difendevano l'industria di Stato? Per patriottismo? Se lo pensa è un po' ingenuo.
Giovanni Marini (Registered) 20-01-2009 17:56

Il FASCINO DELLE TEORIE COMPLOTTISTE
Il racconto del signor Rosacroce mi trova in parte d'accordo. In quegli anni fu in effetti svenduto gran parte del patrimonio pubblico italiano che passò in mani private. Quello che non condivido è che ciò fu il risultato di un complotto dell'elite anglo-olandese. Non vi sono prove, né sospetti che Di Pietro e il pool di Mani pulite prendesse ordini da poteri occulti, né che le Brigate Rosse fossero dirette dall'estero come egli sostiene. Forse non c'è storia come quella delle BR che sia stata studiata così a fondo ma mai è emersa una realtà di questo tipo. Le BR sono state un fenomeno tutto italiano. Ma c'è un altro punto che la teoria complottista non riesce a spiegare:ed è la metamorfosi del PCI che si trasforma in PDS-DS-PD. Qui c'è un partito che in quegli anni passa dal comunismo ad abbracciare la teoria neoliberista. Questo è un fatto politico di estrema rilevanza. Perchè succede? E non solo, c'è l'ondata di privatizzazioni in tutta Europa. Ci sono leader socialisti come Blair che si convertono al neoliberismo, c'è perfino l' ex Unione Sovietica che con Eltsin invita gli economisti della scuola americana di Milton Friedman a ricostruire l'economia russa (esperimento finito in disastro). In quegli anni dopo il crollo del comunismo il mondo stava tumultuosamente cambiando e l'immaginario psicologico di tutti era sedotto da questi eventi. E' in questo scenario che le oligarchie del grande capitale hanno buon gioco ad organizzare l'abbandono dello statalismo per posizionarsi su politiche neoliberiste più consone alla speculazione. Da qui la rapina dei beni dello Stato e la ragione che do al signor Rosacroce. A differenza di lui però non credo che Craxi o la Dc avrebbero fermato tutto ciò anche se non fossero incappati in Mani pulite, del resto abbiamo visto di che pasta fossero i dirigenti di DC e PSI trasmigrati in massa in Forza Italia che è un partito liberista. Chiunque abbia vissuto quegli anni sa quanto la gente disprezzasse quei personaggi che pure votava. Ricordo Gava (un contiguo della camorra) ministro dell'Interno, Mancini(notoriamente un corrotto) ministro della Cassa per il Mezzogiorno, l'inaffondabile mafioso Andreotti sempre ministro o primo ministro ecc. Non a caso un uomo come Montanelli (di destra) disse che li votava turandosi il naso e li votava perchè questi due partiti hanno avuto per decenni una funzione anticomunista. Finito il comunismo, non è rimasto che il loro aspetto deteriore e la gente ha voltato loro le spalle. Per il resto la politica italiana in quei tempi era un letamaio, peggio di adesso.
P.S. Il caso di antelope cobbler che lei cita si riferisce all'ex presidente della Repubblica Leone coinvolto nello scandalo degli aerei Lockeed e non a Moro a quanto mi risulta.
h2otonic (Registered) 20-01-2009 18:27

Per quanto riguarda il teatrino di manipulite siamo tutti (o quasi) d'accordo.
Pero', ammesso che la classe politica spazzata via dal teatrino di manipulite fosse contraria al tradimento dei Prodi, Dini Amato ecc.ecc.,non posso distinguere fra traditori e chi con questi condivideva segreterie di partiti e posti di potere governativi: o conniventi o colpevolmente ottusi.
Nemmeno quando hanno capito di essere spacciati hanno trovato la forza e l'orgoglio di denunciare il sistema, a parte qualche avviso trasversale negli interventi in parlamento.
rosacroce (Registered) 20-01-2009 19:49

per il fosco:
poco dopo le monetine,saltò il serpente monetario,la lira perse il 30%,i titoli di stato italiani crollarono,il rendimento sali al 16%(decennali a tessi fissi),la borsa precipitò ,per anni fece molto meno delle colleghe europee.con la fine del vecchio regime ,inizia l' europa dell'euro ,e della bce ,l'italia perde TOTALMENTE la SOVRANITà MONETARIA,e politicamente, per anni il parlamento diviene OSTAGGIO senza potere della magistratura,e dei media .l'amato fa nel 1992 e 1993 due finanziarie di lacrime e sangue ,tra le più corpose della storia italiana(200.000 miliardi la prima ).
per me li(1992)inizia la fine del paese.
rosacroce (Registered) 20-01-2009 20:03

per giovanni M:
cito lindon larouche(movisol.org)noto economista di fama mondiale ,deputato democratico e attuale consigliere del governo obama(86 anni).
dice sull' uccisione di aldo moro:
chiedete a kisinger, chiedete a lui,lui non è stato,ma sa chi è stato ,chiedete a LONDRA.
moro confidò alla segretaria:
"crede che non lo sappia che posso fare la fine di Kennedy".
la scorta di moro fu uccisa da lontano da tiratori scelti(servizi segreti) che si allenano ogni giorno ore,questa la perizia di esperti del settore.le br avevano sparato qualche colpo in un parco ,questa era la loro confidenza con le armi.(dossiè apparso mesi fa su come donchisiotte).
antelope cobbler,si riferiva a leone,ma mirava a tirare dentro moro,mi ricordo l'espresso che faceva l'ipotesi che antelope cobbler potesse essere un altro,suggeriva :forse era MORO?
poco dopo l'archiviazione del processo,moro viene rapito,un caso?
rosacroce (Registered) 20-01-2009 20:06

per fosco:
dc e psi difendevano l'industria di stato per" potere e denaro".
però i ricchi dividendi di enel, eni,ina,imi,autogril etc,,,,,gli incassava LO STATO,cioè NOI.(frazie prodi).
rosacroce (IP:87.4.183.195) 20-01-2009 20:27

l'immunità parlamentare era stata introdotta dai nostri padri della repubblica,che sapevano cosa poteva succedere(al contrario di noi),appunto per impedirlo.
una volta sospesa l'immunità ,il sistema politico democratico nato dal dopoguerra ,fu annientato usando scuse tipo ruberie ,tangenti nani ,ballerine ect......
lo so che i politici diciamo " rubano"e che forse questo è il loro mestiere,ciò
non toglie che questo è stato USATO dai poteri forti che vivono nell'ombra per FREGARCI e toglierci quel poco che AVEVAMO di possibilità di migliorare le cose.
ora scambiare una sconfitta (la distruzione,del sistema che avevamo,per una VITTORIA il sistema attuale,è propio
farsi fregare completamente,di fronte a questo scempio dell'intelletto umano,a questa nostra tragedia,mettere l'accento sul fatto che craxi(o altri politici) erano ladri e perciò andavano cacciati ,INSIEME AL PARTITO socialista(100 ANNI DELLA NOSTRA STORIA)
costituisce una ricostruzione dei fatti
per me SBALORDITIVA e totalmente sbagliata.
ricordo a tutti che quando avevamo la lira e l'indipendenza politica ,di fronte a grave crisi,il nostro governo avrebbe potuto in poco tempo creare una moneta di stato libera dal signoraggio delle banche(e dal debito pubblico) ,e avviare cosi un nouvo rinascimento per l'itaLIA.
QUESTO è IL PROGRAMMA DI LINDON LA ROUCHE ,questo è ciò che lui chiede ad obama,per gli usa.dice anche che per l'europa ciò è ora impossibile perchè in europa gli stati non sono più liberi dato che siamo sotto la BCE e abbiamo perso la libertà di fare ciò,e anche altro dico io.si veda la commissione europea ,che ci impone quello che vuole.
chi l'ha eletta?
avrebbe potuto fare quello che fa, ai tempi di moro e craxi?
domandatevi questo.
rosacroce (Registered) 20-01-2009 20:30

altro che NANI e BALLERINE !!!!!!!!!!!
admin (Super Administrator) 20-01-2009 21:09

Certo che il confronto è impossibile, con chi si ostina a considerare inconciliabili opinioni diverse soltanto perchè considerano aspetti diversi di un unico problema. Contento lei, caro Rosacroce...
a.m.
aragorn (IP:79.15.249.41) 20-01-2009 21:51

L'Italia mediocre e corrotta dei tempi di Craxi ha lasciato il passo ad una nazione peggiore sotto ogni profilo. Non sappiamo se Craxi, Andreotti e gli altri avrebbero permesso lo scempio che poi si compì dopo la loro neutralizzazione. Ammettiamo che nulla avrebbero fatto e che tutto si sarebbe comunque verificato, grazie a quelle seduzioni liberiste che in quei tempi imperversavano, come giustamente scrive Giovanni Marini. Ciò non toglie che il saccheggio che l'Italia subì, si è potuto compiere grazie alla decapitazione di una classe politica funzionale ad un finto cambiamento. Così gli usurai come Ciampi sono diventati rispettati Presidenti della Repubblica ed hanno avviato quelle riforme che hanno portato vantaggi solo ai banchieri, a partire dall'eliminazione del divieto per le Banche di possedere quote di società. Divieto tolto proprio dalla banda Ciampi e compagnia nel 1996. I nani e le ballerine ci disgustavano allora ed anche oggi e la corruzione personale nessuno la nega. Ma il peggio non è meglio del brutto. Ci sarebbe piaciuto rinunciare a Craxi ed Andreotti per una nuova classe politica, ma questo non è avvenuto. Gli scarti della prima, più mostruosità alla Di Pietro e Leoluca Orlando ed i loro magistrati compagni di merende, non ci impediranno una critica feroce della Prima Repubblica, ma questa si accompagnerà ad altrettanta tristezza per il presente corrotto e decadente, con ancor meno libertà individuale e nazionale, e non solo per l'esistenza di Berlusconi, ma anche per tutto il resto del Parlamento. Io credo che Falcone e Borsellino siano stati uccisi, tra gli altri motivi, per impedire ad Andreotti di diventare Presidente della Repubblica. E' orribile pensare al gobbo mafioso/malefico sul colle? E' vero, ma un usuraio vi sembra meglio? Io comunque sono contento dell'apparizione di Rosacroce nel nostro blog. Il nome di battaglia indica attenzione ai temi della "conoscenza", e questo mi sembra un fatto positivo. Padroneggia gli argomenti, che vengono sempre spiegati con un buon corredo di notizie, spesso non conosciute ai più. Più che contento lei, direi contenti noi ...
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 20-01-2009 22:11

Il ragionamento di Rosacroce lo condivido come ho già detto, ma la mia paura è che, esposto così, possa far apparire Berlusconi il meno peggio. In realtà il meno peggio non esiste. Infatti vedendo personaggi della destra antisistema, come almeno io consideravo, ad esempio Rauti, stringere alleanze col Berluska, mi fa accapponare la pelle. Io penso che personagi come Rauti ma anche molti elettori della destra radicale siano finiti a votare il Pdl considerandolo il meno peggio proprio in forza di ragionamenti come quello esposto da Rosacroce, che è condivisibile al 100% ma non è completo. Ad esempio Rosacroce non ci ha parlato dello schifo di sistema assistenzialista, corrotto e legato alle oligarchie dei partiti che era quello messo su da Dc e Psi.
aragorn (Registered) 20-01-2009 22:28

* Per Alberto.
Mica è stato prescritta dal dottore la definizione di "peggio" da risevare a Berlusconi. Ciampi è peggio di Berlusconi, come Draghi, Prodi e tutto il mondo parafinanziario che ha svenduto l'Italia per qualche acino di pepe. Questa sindrome da "male assoluto" incomincia ad avere rilevanza psicanalitica...
Certi miti vanno sfatati, ad esempio la P2. Ci sono almeno due massonerie internazionali che scrivono l'agenda politica ed economica italiana da 10 anni e questi continuano a parlarci della P2.
In bocca al lupo per la presentazione di MZ.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 20-01-2009 23:04

Sulla massoneria sono perfettamente d'accordo con te, con questa P2 hanno rotto le balle e mai che ci dicano delle altre.

Non volevo dire che Berlusconi sia il male assoluto. Come ben sai non ho grandi simpatie per l'antiberlusconismo fine a se stesso, specie se quello radical chic dei salotti della sinistra e degli intellettuali/saltimbanchi da 4 soldi. Però tra dire che Berlusconi non è il male assoluto e sostenere che sia il meno peggio del panorama poltico italiano c'è una bella differenza. Io non vedo nessun meno peggio ora come ora nè nella destra nè nella sinistra, vedo solo interessi contrapposti di fazioni, gruppi economici, oligarchie e criminali che antepongono loro stessi, la loro usura e le loro schifezze al bene nazionale.

Crepi!

Alberto
Ettore (Registered) 21-01-2009 12:05

Aragorn scrive, e siamo d'accordo: "L'Italia mediocre e corrotta dei tempi di Craxi ha lasciato il passo ad una nazione peggiore sotto ogni profilo."
Non può essere che le mani luride di Craxi abbiano plasmato, almeno in parte, il saccheggio fisico e morale a cui stiamo assistendo da anni?
Non sarà che il "glorioso" e secolare partito socialista italiano sia morto anche a casa sua?
Non solo, come scrive Andrea Marcon (con il quale sono d'accordo su tutta la linea) l'attuale peggiore realtà non assolve quella precedente. Piutttoso il contrario: l'eredità del passato va analizzata e responsabilizzata, come giustamente, secondo me, fa Fini.
Infine, non ci vedo nulla di dignitoso nello scappare dalle proprie istituzioni, per qualsiasi motivo questo succeda, politico o penale. Non c'è niente di più lontano da quella figura dell'eroe che qui tanto piace. E' molto più dignitosa la morte, anche per propria mano, di una fuga in Africa.
aragorn (Registered) 21-01-2009 15:32

Non è possibile che diciamo tutti la stessa cosa e non ci troviamo d'accordo.
Io facevo politica attiva in una organizzazione giovanile ai tempi di Craxi. Fui critico con il mio segretario nazionale per un avvicinamento a Craxi, che io definii "abbraccio mortale". Non si discute di questo, ma del fatto che chi si attivò per distruggere Craxi, e mi riferisco al pool di mani pulite ed ai suoi ispiratori occulti, non fu meno disonesto, moralmente ed in alcuni casi materialmente. Io non trovo disdicevole la fuga di Craxi. Anche Mazzini e Pertini vissero all'estero per non farsi processare. Se capitasse a me di essere perseguitato da Di Pietro non gli darei certo la soddisfazione di torchiarmi o incarcerarmi. Perchè quella non fu giustizia, ma persecuzione basata su una verità, la corruzione, che le bamboline della procura di milano hanno tollerato per decenni, salvo svegliarsi all'improvviso ed incarcerare gli imprenditori con i quali facevano baldoria fino a qualche settimana prima. La latitanza di Craxi fu certamente dignitosa al cospetto della povertà morale di questi giustizieri ad orologeria.
Ettore (IP:151.20.93.53) 21-01-2009 16:37

Infatti, Marco, siamo d'accordo, ma solo in parte, com'è giusto che sia. D'accordo sullo schifo che ci fa il personaggio Craxi.
In parte d'accordo con le teorie complottiste (un grazie a rosacroce per le sue analisi), che possono semmai essere parte della verità ma non "l'unica realtà" come tu dici nella tua analisi, che è sicuramente valida.
E in totale disaccordo con la fuga. Se capitasse a te di essere perseguitato, potrei capire una fuga anche se fossi perseguitato giustamente, perché tu non sei il presidente del consiglio ( e ti auguro di non esserlo mai) e quelle non sono le tue istituzioni (vedi Vallanzasca, per rimanere in personaggi analizzati da Fini, che ha tentato la fuga dal carcere, riuscendoci, 4 volte se non erro. E ha fatto bene!) Ma quando sei una delle più importanti cariche dello stato, che tu lo voglia o no devi rispondere davanti alla nazione, davanti alle istituzioni, di qualsiasi cosa tu venga incriminato o sospettato o da chiunque tu venga perseguitato. L'unica tua arma di difesa, anche contro persone disoneste, deve rimanere l'istituzione, la legge. Se non lo fai, la tua dignità è persa e sei un codardo, un'incoerente, un voltagabbana, un morto che cammina. Una merda insomma. Io la penso così e penso anche che questa sia parte della pessima eredità che questo pessimo personaggio ci ha lasciato. Ci sono altri personaggi pessimi? Va bene, ma qui si parla di Craxi.
Hai citato Mazzini e Pertini. E io ti cito l'usanza dell'antica roma di togliersi la vita per la dignità e i valori, perché la dignità era più importante della vita stessa.
Non è per provocarti, ma non credo che il neo incoronato Aragorn (quello di tolkien) scapperebbe di fronte a un complotto nei suoi confronti, per quanto ingiusto esso possa essere. Rimanendo in metafora, nemmeno Denethor è scappato, ma si è dato fuoco.
Dartagnan (Registered) 21-01-2009 17:47

Anch'io la penso come Ettore. Faccio solo una piccola precisazione. Craxi era stato presidente del consiglio per un periodo piuttosto lungo negli anni Ottanta, ma nel '92 Scalfaro gli preferì Amato, che fece finanziarie di lacrime e sangue, con il ministro dell'Economia Ciampi, per via dell'adesione al Trattato di Maastricht.
Craxi era parlamentare ma non mi sembra avesse incarichi istituzionali.
Ettore (Registered) 21-01-2009 19:15

Beh, Dartagnan, lo era comunque stato, quindi le istituzioni italiane rimanevano pure le sue istituzioni. Poco conta, a mio modo di vedere, che non lo fosse durante il processo.
admin (Super Administrator) 21-01-2009 19:21

Dartagnan: Craxi era a capo del partito socialista, e in Italia si comandava molto di più dalla segreteria di un partito che non dalla poltrona di un incarico istituzionale.
Noto con soddisfazione, comunque, che gratta gratta, togliendo asperità e incaponimenti più ideologici che fattuali, le due posizioni sulla vicenda Mani Pulite e sul sistema di potere pre-Tangentopoli si evidenziano come per nulla inconciliabili, anzi. Per me, ripeto, sono complementari.
a.m.
aragorn (IP:79.15.249.41) 21-01-2009 19:23

Devo contraddirti caro Ettore. Aragorn scappa e cambia identità. Si fa chiamare Grampasso e diventa Ramingo, quindi fuggiasco itinerante, proprio per sopravvivere. Questo non significa che io consideri Craxi una specie di Aragorn, ovviamente. Massimo Fini da per scontato che Borrelli e Di Pietro e tutto il resto vengano percepiti da tutti quali coraggiosi magistrati che hanno processato dei corrotti. Per me sono dei poveracci che, più o meno consapevolmente, hanno partecipato ad una forma "sottile" di golpe, facendoci passare "dalla chiavica alla lota (dalla padella alla brace)". Anche Craxi ha compreso che quello che stava accadendo era qualcosa di diverso da un'indagine giudiziaria e bene ha fatto a non considerarla legittima. Di Pietro ancora ci campa con i frutti di quel periodo di terrore, che non è servito a migliorare l'Italia, ma solo a buttarla ancor di più tra le braccia delle Banche.
aragorn (Registered) 21-01-2009 19:36

Errata corrige: dà per scontato.
admin (Super Administrator) 21-01-2009 20:18

Se Mani Pulite è stato terrore, io sto coi terroristi.
a.m.
Ettore (Registered) 21-01-2009 20:24

E io, caro Marco, devo contraddire te: si fa incoronare e diventa re di Gondor (Elessar). Io ho scritto "Aragorn appena incoronato", cioè quando non è più Grampasso.

Anch'io sto coi terroristi.
Saluti
aragorn (Registered) 21-01-2009 20:52

Ognuno si sceglie i compagni che merita. Per me Borrelli, Di Pietro, D'Ambrosio, Greco, Colombo, sono degli scarti umani.I terroristi sono gente seria, questi sono dei buffoni telecomandati. Complici ed accondiscendenti sulla corruzione da sempre fino a Paolo Chiesa, hanno consegnato l'italia in mano ai banchieri, graziando il PCI ed i Sindacati, che gli garantivano il controllo delle piazze.
Io il Sistema, anche grazie alla mia anagrafe, lo combatto da militante, fin dal 1978 e non ho bisogno nè di stare dalla parte di Craxi nè con Mani Pulite, che sono due facce della stessa medaglia: il Sistema. La prima fatta di corrotti, la seconda di venduti.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 21-01-2009 22:40

E come darti torto...
Andrea Marcon (Registered) 23-01-2009 10:40

Però, Marco, Craxi non è mai stato un nemico del Sistema, anzi parte integrante dello stesso. Quindi sono d'accordo con Ettore quando dice che la fuga in Africa è stato l'ennesimo atto vile della sua esistenza. Troppo comodo sottrarsi agli ingranaggi che si è sempre tollerati e anche sfruttati a proprio favore per poi criticarli e fuggirne quando iniziano a ritorcersi contro: almeno una coerente dignità (quella mostrata da Andreotti processato per mafia, ad esempio).
aragorn (Registered) 23-01-2009 12:23

Craxi era un mio nemico ideale e politico. Era parte del Sistema, ovvio. Ma quando si è visto processato, con la scusa del finanziamento illecito ed illegale ai partiti e altre amenità varie, ha capito che quella era solo una scusa. Non era giustizia, che pur ci sarebbe voluta da decenni, contro tutti i partiti corrotti. Era la strada giudiziaria al golpe finanziario e politico. Di fronte a questi figuri bene ha fatto Craxi a sottrarsi. Anche se questo non lo solleva dalle sue responsabilità morali sulla corruzione della classe politica italiana, della quale fu protagonista per decenni.
Shardana (Registered) 23-01-2009 12:37

Quello che rosacroce racconta è solo una parte della verità. Vero che in Italia ci fu un golpe finanziario nel '92, seguito all'attacco speculativo alla lira (c'è, non so se ancora in corso, un'inchiesta per insider trading ai danni di Draghi che avrebbe collaborato attivamente all'operazione). Ma se l'Italia si trovava in una situazione di debolezza politica ciò è dovuto a personaggi come Craxi che hanno trascinato il Paese in quella situazione. Ma perchè tale golpe è stato fatto in Italia e non altrove? Craxi e la DC hanno dato ai loro avversari tutti gli argomenti per farsi "eliminare". Non si tratta solo delle ruberie, ma della pesante occupazione da parte dei partiti di tutte le sfere della vita pubblica. Ci siamo infilati da soli in quella situazione, e i poteri forti hanno solo colto la palla al balzo. Se io lascio casa mia aperta non mi posso lamentare che entrino i ladri.

Chi non stima per niente Craxi come me non vuol dire che sia contento della Bce, di Draghi, di Prodi o di Berlusconi.
Shardana (IP:151.16.226.158) 23-01-2009 13:05

Ci sarebbero un sacco di cose su cui bisognerebbe puntualizzare inoltre.

1) Amato fu messo a capo del governo che gestì in modo così "sciagurato" l'attacco alla lira del '92 da Craxi. Quel governo si reggeva ancora con il sostegno di Dc e Psi. E le privatizzazioni sono una diretta conseguenza di quello che accadde nel settembre del '92.

2) Prodi, come dice anche rosacroce, è stato presidente dell'Iri per molti anni, dall'82 all'89 e dal 93 al 94. Nel primo periodo Craxi era al potere in Italia, eppure non ha mai pensato di rimuoverlo da quell'incarico nonostante i suoi rapporti con la Goldman Sachs.

3) Inoltre paragonare le politiche degli anni '80, quando c'era ancora il muro di Berlino, con quelle degli anni 90 non ha senso, l'Italia avrebbe avuto poche speranze di resistere all'assalto neoliberista anche con Craxi.
admin (Super Administrator) 23-01-2009 17:38

Condivido l'ottica e il merito di quanto scrive Shardana, che non assolve un farabutto morto e in disgrazia (ma siamo in piena rivalutazione post mortem, o no?) solo perchè ci sono altri farabutti liberi, attivi e aureolati.
a.m.
aragorn (IP:79.15.249.41) 23-01-2009 21:32

Mi sembra evidente che per qualcuno, ad esempio Mannino e lo stesso Fini, Craxi sia stato un farabutto e Di Pietro e Borrelli dei bravi magistrati che lo hanno processato per fare il loro dovere. Per altri, nei quali mi ci metto io, Craxi è stato responsabile, insieme a tutto il resto della classe politica italiana, di quella tragedia morale e civile che chiamammo partitocrazia, figlia della grande prostituta che si chiama Repubblica Italiana, retta da una corrotta classse politica e da magistrati compiacenti ed allineati che mi fanno schifo quanto Craxi, che almeno ha pagato con la latitanza per i suoi misfatti, mentre questi altri scarti umani che camminavano con 100 milioni nelle scatole di scarpe, sono ancora in giro a fare gli eroi di cartone ed a romperci i coglioni con le loro ridicole storie di onestà e moralità da quattro soldi.
Nè con lo Stato nè con le Brigate Rosse, si diceva negli anni settanta. Nè con Craxi nè con Borrelli e Di Pietro è la sintesi della mia posizione.
admin (Super Administrator) 23-01-2009 21:58

Ma ci vorrà molto a capire che riconoscere che i giudici di Mani Pulite hanno fatto il loro dovere, non significa minimizzare o peggio giustificare le conseguenze politiche ed economiche del crollo della Prima Repubblica? Sono due piani diversi. Ma si sa che il Grande Complotto è sempre una tesi appagante e per certi versi persino consolatoria...
Pagare con la latitanza, poi, è stupenda: è scappato in dorato esilio nella sua villa ad Hammamet, l'ex capo del governo che fino a prima aveva "magnato" in nome del popolo italiano, come recita la formula delle sentenze giudiziarie.
Ma basta così, tanto, col complottismo, non se ne esce.
a.m.
aragorn (IP:79.15.249.41) 23-01-2009 22:23

Il complottismo non c'entra niente.
Questo tic intollerante per cui le opinioni degli altri hanno un'origine patologica o fantasiosa(il complottismo) mi sembra inaccettabile.
Abbiamo opinioni diverse, questo è tutto. Io credo che se non ci fosse stata una volontà superiore a quella di quattro poveracci che dormivano da anni nella Procura di Milano, non ci sarebbe stata Tangentopoli. Non è la verità, ma un tentativo di comprendere gli avvenimenti storici con una lettura più complessa. Latitanza è un termine tecnico inoppugnabile. E' quello che ha sempre detto Tonino scatoladiscarpe: "Craxi è un latitante". Non ho parlato di mesta o povera latitanza. Craxi ha pagato con la latitanza, ma avrebbe pagato con il carcere se non fosse scappato in Tunisia. Semplice.
Di Pietro e Borrelli e tutti gli altri non hanno fatto il loro dovere, alcuni di loro hanno bevuto il Ramazzotti con tutti i corrotti di Milano, ed in particolare Di Pietro, condiviso il lerciume dei soldi facili e delle puttane dei suoi amici imprenditori, che poi all'improvviso si sono ritrovati in carcere. I poveri "sbiancati" da Di Pietro, l'amico di Travaglio elettore dell'Italia dei Valori. Che paroloni: i Valori! Minchia.
Fare il proprio dovere è un'altra cosa, molto più seria, che con mani Pulite non ha nulla a che vedere.
admin (Super Administrator) 24-01-2009 02:55

Il politico Di Pietro non mi e non ci interessa. Stiamo facendo un ragionamento su quegli anni e su Tangentopoli, Di Pietro non è intoccabile e come tutti ha le sue ombre (ma è uscito sempre assolto da ogni accusa, per la cronaca).
Il complottismo sta nel fatto che si confonde l'azione di quei magistrati con un disegno di delinquenza politica superiore. I Signori della finanza hanno usato Mani Pulite, questo certamente. E infatti il nemico sono loro, non quelli che il signor De Marco chiama "scarti umani".
a.m.
aragorn (IP:79.15.249.41) 24-01-2009 13:28

Non è per rispondere all'infinito, ma solo perchè i commenti successivi tendono a stravolgere il mio pensiero.
Non ho mai detto che i nostri nemici siano i giudici di Mani Pulite.
Ma se Mannino scrive " Ma ci vorrà molto a capire che riconoscere che i giudici di Mani Pulite hanno fatto il loro dovere, non significa minimizzare o peggio giustificare le conseguenze politiche ed economiche del crollo della Prima Repubblica", io mi permetto di evidenziare che costoro non hanno fatto per niente il loro dovere per decenni, dormendo di fronte alla corruzione dilagante (socialista, democristiana, comunista e anche leghista), salvo svegliarsi quando dal Britannia i poteri forti hanno suonato la carica. E così i giudici belli addormentati sono diventati gli eroi degli italiani incazzati. Questo non è vero, non è giusto e non è tollerabile.
Se avessero voluto fare il proprio dovere lo avrebbero potuto fare prima e senza intenti destabilizzanti a favore di porci ed usurai di fronte ai quali Craxi appare simile a San Francesco. Se Craxi e la classe politica dell'epoca furono ladri, i giudici di Milano e di tutt'Italia, salvo rare eccezioni finite in tragedia, furono complici dei ladrocini, della distruzione del territorio, degli abusi dei palazzinari, dei banchieri, degli industriali assistiti. Nè con Craxi nè con Mani Pulite. Ma contro il Sistema.
admin (Super Administrator) 24-01-2009 13:36

Alcuni giudici (una minoranza, come sempre) il loro dovere l'hanno sempre fatto. Ma, o le loro inchieste venivano insabbiate dai loro superiori, o i media, in mano ai potentati economici e politici, non davano loro alcuna pubblicità. Sono d'accordissimo che il Britannia segnò la svolta, tanto è vero che tutti i grandi giornali sbatterono in prima pagina il mariuolo Mario Chiesa. Ma ciò non toglie nulla all'importanza e alla buona fede del lavoro di Borrelli&co. La tesi per cui furono complici fino a un certo punto e poi presero ordini non ha riscontri, se non negli effetti delle loro azioni. Ma gli effetti sono una cosa, le cause un'altra, m'insegnarono quella volta. Le motivazioni dei finanzieri e industriali non erano quelle del pool di Mani Pulite, per chiarire la cosa una volta per tutte. Fino a prova contraria, s'intende.
a.m.
Shardana (IP:151.16.226.158) 24-01-2009 17:30

Aragorn, permettimi di dire che a mio modesto parere la tua visione degli avvenimenti storici mi sembra poco fondata. Se i giudici, come dici tu, non processarono prima Craxi e compagnia bella non fu per destabilizzare il Paese e aspettare il momento buono per fare un favore ad usurai e porci, ma perchè non si poteva proprio per non destabilizzare il Paese. Ricordo ancora una volta che fino all'89 in Italia c'era il più grosso partito comunista d'occidente e questo impediva che ci fosse un'alternanza alla guida del Paese. Svelare tutto il marcio della classe dirigente avrebbe significato fare un favore al Pci, e questo sì avrebbe avuto effetti destabilizzanti, perchè gli americani non l'avrebbero mai permesso e ci saremmo ritrovati in piena guerra civile o con un Pinochet nostrano.

Tutto questo era chiaro alla nostra classe diregente, c'è una battuta di Andreotti che dice molto più di tanti libri di storia: "Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due". Capiva benissimo che la caduta del muro significava anche la fine del suo sistema di potere in Italia. Lo stesso Buscetta dice a Falcone: "Non posso fare i nomi dei politici complici della mafia perchè ciò avrebbe effetti destabilizzanti per il paese." Dopo l'89 i pentiti iniziano a parlare anche dei politici e Andreotti finisce sotto inchiesta.

Questa classe dirigente si è crogiolata per decenni su questo fatto, sapeva di essere insostituibile ed ha abusato del proprio potere con arroganza, senza nemmeno rendersi conto che quel mondo stava finendo, ed è stato giusto che venisse chiamata a rispondere delle sue malefatte. Se avessero avuto un minimo di decenza, oltre che di accortezza, e se noi fossimo stato un popolo meno amorale non ci troveremo in questa situazione. I vari usurai e finanzieri si sono limitati a cogliere la palla al balzo e sfruttare l'occasione per coltivare i loro interessi.
rosacroce (Registered) 24-01-2009 18:27

invio un report di claudio giudici che dice la sua sulla magistratura , i politici italiani e la grande finanza.







Movimento Internazionale per i diritti civili %u2013 Solidarietà
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PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

La grande finanza dietro alle inchieste che stanno colpendo la frangia costituzionalista del PD

In prospettiva del passaggio della presidenza G8 all'Italia, è fondamentale che il dialogo tra maggioranza ed opposizione non sia lacerato e giunga invece a riconoscere la imprescindibilità della riorganizzazione fallimentare sistemica come primo passo per giungere ad una autentica Nuova Bretton Woods, di modo da impedire che la crisi finanziaria si propaghi ancor più all'economia reale. Ciò rappresenterà il fondamento di un nuovo sistema finanziario ed economico figlio della tradizione di Franklin Delano Roosevelt, oggi rappresentata in modo esemplare da Lyndon LaRouche. L'entità della bolla speculativa rispetto alla produzione reale globale, come spiegato a Parigi l'8 ed il 9 gennaio scorso dal ministro dell'economia italiano Giulio Tremonti, dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dall'ex primo ministro francese, il socialista Michel Rocard, non consente altrimenti. I tre, a differenza di Trichet, di Blair e della Merkel comprendono sempre più a fondo il disegno che LaRouche propone oramai dal '94 per far ripartire l'economia reale globale e che avrebbe evitato l'attuale situazione finanziaria e di scontri geo-politici. Affinché l'Italia possa svolgere un ruolo centrale in questa crisi, è necessario che anche il Partito Democratico italiano si esponga in modo non equivoco intorno a questo punto e prenda le distanze dalle soluzioni filo-oligarchiche tipo quelle esternate recentemente dall'ex premier italiano Prodi. Questo dialogo è tuttavia minato già sul nascere. Infatti il PD si trova al centro di un tentativo di evitare proprio questo processo, e quanto sta verificandosi con lo scoppio a ripetizione di inchieste della Magistratura intorno ai suoi esponenti, non deve essere confuso per un attacco contro il PD. Ad essere oggetto di queste inchieste non sono genericamente gli esponenti del PD, quanto piuttosto gli esponenti della superstite ala costituzionalista ed antifascista, quella che ha deciso di non piegarsi ai voleri del suo principale sponsor finanziario. Se queste inchieste indeboliscono il PD inteso come organizzazione politica fatta di elettori e rappresentanti eletti, ognuno con un proprio grado di rappresentatività, allo stesso tempo queste inchieste lo rafforzano se lo intendiamo come una espressione centralizzata delle volontà del suo deus ex machina, l'ing. Carlo De Benedetti. Il Partito Democratico, infatti, lungi dall'essere un partito a partecipazione popolare %u2013 dove appunto la voce indipendente della sua base conti realmente qualcosa %u2013 è stato creato, cooptando ed emarginando l'autentica ala democratica, per raggiungere i fini che la sua proprietà ha deciso, e dove i dirigenti di turno sono equiparabili a dei promotori di interessi finanziari. Si tratta di quegli stessi interessi facenti capo alle più importanti famiglie bancarie del mondo (i Morgan, i Rothschild, ed altre) che con lo scoppio della crisi finanziaria, rischiano oggi come negli anni '30, di ritrovarsi tra i piedi un Franklin Roosevelt che tenga dritta la rotta della nave verso l'idea del Bene Comune, e che denunci il grande bluff che negli ultimi quarant'anni ha disastrato l'intero pianeta.

Fin dal processo costituente, il PD mostrò la sua vera natura

Nella primavera del 2007 il Movimento Internazionale per i diritti civili - Solidarietà distribuì durante i congressi dei DS a Firenze e della Margherita a Roma, un documento in cui si puntava ad offrire una via d'uscita autenticamente repubblicana e democratica, all'allora nascente Partito Democratico italiano. In quel documento si ammoniva dall'intraprendere la strada della costruzione di un partito oligarchico, come era nel disegno di De Benedetti. Il documento si intitolava Per un Partito Democratico antioligarchico, nella tradizione di Roosevelt, De Gasperi, Mattei e La Pira. Lo slogan, come scrivemmo nel rapporto pubblico di quelle azioni, oggi appare profetico, in quanto esso fu: "Che il nascendo Partito Democratico si orienti a Roosevelt e LaRouche piuttosto che Al Gore e altri 'democratici per il fallimento' ".

Invece la strada intrapresa dal PD è stata quella voluta da De Benedetti, ossia quella di un partito dalla marcata connotazione liberista, funzionale a quel silenzioso attentato alla Costituzione che progressivamente, nel corso dell'ultimo quarantennio, ha portato a fuoriuscire completamente dai suoi principi ispiratori: dalla centralità dell'azione di governo in economia, ad un'economia rimessa alla sola legge di mercato; dalla centralità del lavoratore e della produzione alla centralità del consumatore e del consumo. In breve, i pilastri fondanti di questo PD, di questo Partito De Benedetti, sono gli stessi che sono all'origine della crisi economica e finanziaria che ha investito il mondo.

Così, quanto sta verificandosi in Italia da un paio di mesi a questa parte, con lo stillicidio di inchieste della magistratura, va visto come un frammento di un film con una trama ben più complessa, rispetto al singolo spezzone.

La regia del tutto, parte dalla City di Londra, da quell'oligarchia finanziaria che riesce a far apparire dal nulla circa 2.000 miliardi di dollari per salvare il sistema bancario, ma non riesce a trovare 50 miliardi di dollari per i progetti di sviluppo nel Terzo Mondo[1]. Essa, con particolare riferimento al legame che lega la casata bancaria dei Rothschild allo speculatore George Soros, si muove in Italia con il proprio primario rappresentante, l'ing. Carlo De Benedetti, per completare quel disegno di finanziarizzazione dell'intera economia italiana avviato in Italia nel 1992. Funzionale a ciò è l'ideologia liberista, che viene fatta avanzare con la barzelletta delle liberalizzazioni, come democratica panacea ai mali d'Italia, le quali garantirebbero concorrenza, bassi prezzi e qualità.

L'oligarchia finanziaria ha un grosso problema: la bolla finanziaria è scoppiata e sta progressivamente entrando nella sua fase terminale; essa non accetta che questa deflagri, e si trova davanti uno scenario per sé stessa pericoloso: la rievocazione delle politiche del dirigismo rooseveltiano che passano per il suo massimo sostenitore ed esperto oggi vivente, Lyndon LaRouche[2] . Molti governi cominciano a dare ascolto a LaRouche %u2013 fermo oppositore da circa quarant'anni dei disegni dell'oligarchia finanziaria %u2013 e questo, per l'oligarchia finanziaria, vorrebbe dire perdere la posizione di vero governo mondiale che dal '71 ha riacquistato.

Invece, l'oligarchia finanziaria punta a salvare la bolla dei derivati e per farlo ha necessità di finanziarizzare ancor più l'economia mondiale. Così, essa punta a liberalizzare per privatizzare; a privatizzare per finanziarizzare.

Il problema di fondo è sostanziale e non nominale. Quali sono le idee a cui questa oligarchia si rifà? Finanziarizzazione, privatizzazione, liberalizzazione. Queste sono le idee che devono essere combattute, riscoprendo invece la più alta concezione dell'organizzazione politica ed economica che la nostra Costituzione ci offre. Gli articoli 1, 2, 3, 4, 36, 41, 42, 47, ci dicono molto e sono palesemente violati.

Il Partito Democratico deve respingere l'influenza di Soros e De Benedetti

Per comprendere cosa sia il PD, non possiamo trascurare la sua genesi e non possiamo trascurare l'anno 1992. Dobbiamo ricordare cosa abbia voluto dire per l'Italia quell'anno: gli omicidi di Falcone e Borsellino, lo scoppio del caso "Mani pulite" (che stravolse l'assetto politico italiano), l'attacco speculativo alla lira ed altre valute europee orchestrato dal megaspeculatore George Soros (oggi abitualmente presentato come un filantropo). Ma se questi sono eventi ben noti ai più, meno noto è un fatto passato molto in sordina sui media. Il 2 giugno 1992, sul panfilo della regina Elisabetta II, il Britannia, si svolgeva una riunione semi-cospirativa[3] tra i principali esponenti della City, il mondo finanziario londinese, alcuni manager pubblici italiani, rappresentanti del governo di allora e personaggi che poi sarebbero diventati ministri nel governo Amato. Oggetto di discussione: le privatizzazioni.

Queste ultime, lungi dall'essere uno strumento di "moderna" democrazia volto a rendere più efficiente l'economia nazionale, hanno rappresentato il passo preteso dall'oligarchia finanziaria per trasferire immense fette dell'impresa pubblica (industria, banche, infrastrutture) e dell'economia partecipata da piccolissimi imprenditori (il commercio) ad una ristretta oligarchia finanziaria decisa a finanziarizzare quanto più possibile l'economia mondiale per impedire lo scoppio della mega bolla speculativa che dal 1971, con l'abbattimento degli accordi di Bretton Woods, è andata crescendo in modo esponenziale, parassitando l'economia reale ed impedendone la ripresa reale. Questo processo di finanziarizzazione, oltre a coinvolgere l'impresa nazionale, ha coinvolto pure i risparmi degli italiani, trasferendoli durante gli anni '90 dai buoni del Tesoro al mercato azionario. Questi risparmi si volatilizzarono con lo scoppio della bolla della new economy, artatamente creata dal sistema bancario e dai media. Ma in questo processo rientra pure la progressiva distruzione del sistema di welfare, con sempre maggior attenzione al sistema previdenziale e pensionistico ed a quello sanitario.

Quando divenne chiaro alla cittadinanza il bluff che si celava dietro la campagna ideologica del "più impresa meno Stato", il termine "privatizzazio...
rosacroce (Registered) 24-01-2009 18:35

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20.01.09 %u2022 PD: "D" come Democratico o "D" come De Benedetti?

claudio giuduci(vicepresidente del movimento italiano.
rosacroce (IP:87.5.176.41) 24-01-2009 18:51

claudio giudici sostiene che dietro a veltroni c'è de benedetti e dietro a de benedetti c'è soros,dietro a soros si sono i morgan e i rothschild.
la magistratura è MANOVRATA da de benedetti e veltroni, per colpire l'ala del pd di d'alema,che cerca di opporsi ai voleri della grande finanza,nell'amministrare i comuni italiani.Le ultime inchieste giudiziarie, con ampio risalto sui media,servirebbero a portare al potere la corrente del pd che segue le direttive della grande finanza.
io chiedo:
è questa la MAGISTRATURA che difendete e portate in palmo di mano?
e d'alema ? come craxi ,fra poco se continua a ribellarsi,ai veri capi,finirà lapidato? o meglio in AFRICA? o in galera?
rosacroce (Registered) 24-01-2009 18:56

magari qualcuno fra 9 anni dirà che d'alema "RUBAVA" e che è stato giusto che sia morto ad adis adeba,(africa)
si però,dirà qualcun altro :
ha fatto male a scappare,doveva continuare e difendersi.
da noi si sa la magistratura è giusta ,santa e benedetta.
poco sotto lo spirito santo-
admin (Super Administrator) 25-01-2009 23:25

Rosacroce, nessuno le ha mai spiegato che un giudice onesto e che fa semplicemente il proprio lavoro si attiene alle leggi (giuste, sbagliate, questo è un altro discorso), e che non si pone anzi non si deve porre il problema che se indaga su Tizio favorisce la corrente x e se invece indaga su Caio penalizza la corrente y?
Poi è chiaro che sappiamo come va il mondo, e che questa regola è stata ed è l'eccezione. Ma condannare la magistratura in toto e in particolare proprio i magistrati che indagano perchè, questi sciagurati, non ragionano col bilancino delle manovre finanziarie (che ci sono, qui nessuno lo nega), è lo stesso identico modo di ragionare di quegli opinionisti "garantisti" che attaccano i pm perchè "destabilizzano la vita democratica". Un modo di pensare, se permette, ripugnante.
E tengo a precisare: non mi sognerei mai di affidare le sorti del mio futuro a un manipolo di giudici. Ma fare di quei pochi che si meritano lo stipendio un problema dell'Italia, questo è veramente al di là del bene e del male.
a.m.
rosacroce (Registered) 26-01-2009 03:39

quei poche che si meritano lo stipendio e che fanno il loro dovere:
la forlaino ,de magistris,falcone e borsellino vengono osteggiati ,isolati e se occorre UCCISI.
i tanti che ,si piegano ai poteri occulti fanno CARRIERA.
Andrea Marcon (Registered) 26-01-2009 10:31

Le letture "monolitiche" di questi avvenimenti continuano a non convicermi. Non credo alla favoletta dei giudici buoni che hanno rovesciato i politici cattivi, ma neppure a quella dei giudici manovrati dai poteri occulti che hanno rovesciato i politici di troppo. Trovo poi fuorviante per la discussione confondere il giudizio generale sulla Magistratura italiana da quello sui giudici che scatenatono la c.d. "Mani pulite" da quello ancora su Di Pietro. Personalmente ho un'opinione negativa sulla Magistratura nel suo insieme, che nei vertici ha accettato la contiguità col potere politico la relativa divisione in correnti quasi partitiche e nella base è piena di individui di scarsa levatura professionale, caratteriale e intellettiva. Questo però non toglie che il pool di Milano abbia fatto un eccellente lavoro, e che accanto al discutibile (eufemismo) Di Pietro, ci fossero magistrati capaci come D'Ambrosio, Davigo e Borrelli. Ridurre "Mani pulite" a una persona (DI Pietro) mi sembra alquanto riduttivo (ri-eufemismo).

Ribadisco la mia convinzione che la lettura di certi avvenimenti debba avvenire su più piani: non concordo appieno con le tesi di Marco e Rosacroce perchè si concentrano su alcuni elementi e ne trascurano altri (ad esempio le contingenze storiche ben evidenziate da Shardana).

C'è poi un punto che ritengo fondamentale: le conseguenze politiche di "Mani pulite" non furono figlie delle inchieste in sè quanto del clamore mediatico che suscitarono. E qui esiste sicuramente un abile operazione pilotata dall'alto che però si combinò con altri fattori indipendenti. Craxi fu massacrato per un avviso di garanzia, oggi neppure una condanna definitiva sortisce gli stessi effetti...
admin (Super Administrator) 26-01-2009 11:08

Non mi pare, Rosacroce, che i Borrelli, i D'Ambrosio e i Davigo abbiano fatto tutta questa gran carriera. Non vedo come si possa contrapporli ai De Magistris e alle Forleo. Solo che nei primi anni Novanta loro, e in questo siamo d'accordo, sono stati beneficiari di un clima politico-mediatico abilmente manovrato dai poteri forti, mentre oggi la situazione è completamente diversa.
Diverso è il giudizio su Di Pietro, che a mio personale parere abbandonò la toga perchè capì che la stagione delle indagini col popolo al seguito era finita, e, con istinto contadino, preferì lasciare. Per poi buttarsi in politica, aggiungendo una misera sigla al postalmarket di Montecitorio.
a.m.
belew@homail.it
schizoidman (Registered) 26-01-2009 14:18

Siamo almeno tutti d'accordo che il furore con cui il popolino appoggiò manipulite e tirò le monetine a Craxi non è nulla di buono, ma solo populismo di bassa lega e qualunquismo (le stesse persone che applaudivano son le stesse che quado possono aggirano la legge in ogni modo, dal evadere il fisco, a farsi raccomandare, a parcheggiare in divieto di sosta, ecc..) che aiutò le manovre dell'alta finanza e di alcuni politici, garanti di essa, che avevano tutto l'interesse a liquidare la prima repubblica? Se siamo d'accordo su questo, si può anche concedere che alcuni magistrati fossero in buona e facessero seriamente il loro lavoro. Personalmente io mi ritrovo nello slogan di Marco: "Nè con Craxi nè con Mani Pulite. Ma contro il Sistema." Mi sembra la posizione migliore visto che anche la magistratura è una parte del sistema, ed anche quando in buona fede è sempre funzionale ad esso, per non parlare poi di quando non lo è...
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 26-01-2009 18:12

"buona fede" ho saltato una parola per errore...
admin (Super Administrator) 26-01-2009 18:52

Non per dire, ma qua siamo tutti contro il Sistema, caro Alberto.
a.m.
rosacroce (Registered) 27-01-2009 19:38

Perchè il colpo di Stato meno mal riuscito d%u2019Italia l%u2019ha messo a segno la magistratura, con Mani Pulite. Poichè molti ancora applaudono a questo golpe, ne condividono l%u2019ideologia («giustizialismo») e ne vogliono la prosecuzione, converrà citare qui Togliatti. Una sua frase, pronunciata alla Camera nel %u201963 per bloccare una invasione di campo dei giudici, che testimonia come allora persino al capo del PCI avesse una visione limpida e chiara dei principi fondamentali del diritto pubblico, basati sulla divisione dei poteri:

«La magistratura è un ordine indipendente; essa non è, però, un ordine sovrano. La sovranità appartiene al popolo e per esso al Parlamento. La critica all%u2019operato della magistratura è, pertanto, sempre legittima, ed esercitarla costituisce anche una garanzia contro atti, come quello venuto recentemente alla luce, di aperta e scandalosa violazione dell%u2019immunità parlamentare». (1)

E%u2019 una frase che andrebbe scolpita nel marmo e insegnata a memoria agli scolari. La magistratura è un «ordine», ma non un «potere»; è indipendente, ma non «sovrano», per il fatto che i suoi membri non sono eletti dal popolo sovrano, ma di carriera automatica, proprio per esentarli dalla ricerca degli applausi pubblici, e garantire la loro oggettività super partes. Non essendo sovrani, non devono influire sul governo, come possono fare sbattendo in galera o azzoppando con accuse pretestuose i politici («Sovrani» per delega popolare). Costoro, aggiunge Togliatti, hanno il diritto legittimo di criticare l%u2019operato della magistratura, quando paia loro arbitrario.

Confrontate questa frase con quelle infinitamente ripetute dagli ex-comunisti pronipoti di Togliatti: «Le sentenze della magistratura non si discutono, si rispettano», eccetera.

Tutte le citazioni sono tratte dal saggio di Giancarlo Lehner, «storia di un progetto politico», Mondadori 2003.
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