Base Usa, blocco fallito |
10 febbraio 2009 Dopo la breve occupazione della parte civile dell'aeroporto Dal Molin poco più di una settimana fa, questa mattina dalle ore 6 in poi qualche centinaio di vicentini del Presidio Permanente contro la nuova base Usa di Vicenza ha tentato il blocco delle vie d'accesso al cantiere appaltato alle coop ex rosse finanziatrici del Pd. I lavori di demolizione della pista per preparare il terreno alle strutture militari americane sono infatti già a buon punto. Per tutta risposta, le forze dell'ordine hanno messo la zona sotto coprifuoco militare, considerando ogni assembramento di più di tre persone come manifestazione non autorizzata. Ci sono stati episodi di pestaggio ai danni dei manifestanti, ma, a quanto risulta, nessun arresto. Durante la mattinata, poi, un centinaio di No Dal Molin si è spostato in un paese vicino, Montecchio Precalcino, per mettersi di traverso ai camion che uscivano dalla sede della Carta Isnardo, ditta subappaltrice. La Digos ha minacciato di arrestare tutti per l'interruzione dell'agibilità stradale.
Due considerazioni a caldo. La prima è che questo non è più uno Stato di diritto, ma uno Stato di polizia: vietare di accedere a una strada pubblica come sono le vie limitrofe all'aeroporto, dispiegando un imponente schieramento di uomini in divisa, pistola e manganello contro alcune centinaia di persone disarmate che avanzavano per opporre una resistenza pacifica, è segno evidente della sindrome d'assedio che le autorità governative, dal prefetto al questore, patiscono in una Vicenza che non si rassegna. La seconda è, purtroppo, un'amara presa d'atto sull'involuzione del fronte No Base. Il fallito blocco di stamane è abortito soprattutto perchè il movimento ha dovuto scontare due grossi limiti. Anzitutto, ha perso la trasversalità e unità delle origini, diviso com'è fra gruppi che si guardano in cagnesco (dal Presidio se ne sono andati il gruppo della ex leghista Franca Equizi, simpatizzante di Movimento Zero, e i comunisti dell'Rdb-Cub, e da tutti costoro si differenzia il mondo dei pacifisti cattolici e delle sinistre varie). Inoltre i No Dal Molin, com'era legittimo aspettarsi, sono stati abbandonati dai partiti della sinistra cosiddetta radicale, di cui ormai è chiaro anche ai ciechi il peloso gioco di sponda a fini strumentali. Non ultimo, l'urto infranto degli irriducibili magnagàti questa volta non ha visto la benedizione dell'ipocrita sindaco targato Pd, quell'Achille Variati che ha conquistato la poltrona facendo credere di essere contro la Ederle 2 senza se e senza ma. a.m.
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