Nč Soru nč Cappellacci

14 febbraio 2009

Fortunatamente il teatrino della campagna elettorale per le elezioni regionali in Sardegna si appresta a finire. Pesantemente inficiato da violazioni della par condicio giustificate dalla solita balla del voto utile, per cui dei cinque candidati va da sé che lo spazio maggiore nelle tv locali e sulla stampa sia stato sempre dedicato allo scontro Soru (centro-sinistra)-Cappellacci (centro destra). Anche in Sardegna il motore centrale della campagna elettorale è la pochezza dello scontro berlusconismo/antiberlusconismo, che si attesta nelle polemiche intorno al famigerato Ppr (piano paesaggistico regionale). Secondo il centrodestra bloccherebbe lo sviluppo del turismo, dell’edilizia e dell’occupazione, secondo Soru sarebbe invece un utile strumento contro le speculazioni edilizie. Scontato dire che il limite che impone per la costruzione di 3 km dalle coste è assurdo: seguendo le teorie di Soru, per fare solo un esempio, le centinaia di comuni italiani che danno sul mare non sarebbero mai sorti. Del resto anche la prospettiva di trasformare la Sardegna in una succursale di Arcore secondo il principio ecologico esposto da Cappellacci “l’ambiente al servizio delle persone”, è agghiacciante.
La scelta è quindi tra gli interessi nel settore turistico di due fronti di imprenditori, essendo anche Soru legato ad alcuni di essi. Perché, ad esempio, l'attuale presidente tempo fa si faceva vedere in elicottero a sorvolare le coste sarde in compagnia di Tronchetti Provera? In realtà Soru, proprietario del quotidiano L’Unità e coinvolto in un’indagine giudiziaria per abuso d’ufficio (caso Saatchi), non è che un Berlusconi in miniatura. Ma la cosa più divertente è vederlo che se ne va in giro con la giacca di velluto tipica della Sardegna: ma questo amore per la sua terra dov’era quando faceva arrivare la monnezza napoletana per levare le castagne dal fuoco a Bassolino, Jervolino e Pecoraro Scanio? Cappellacci è invece presentato come il nuovo della politica, anche se nuovo non è, ha già un bel curriculum alle spalle, essendo stato assessore al Bilancio ai tempi della giunta Pili-Masala che negli anni 2003-2004 ha portato la Sardegna al più grande debito pubblico della storia isolana.
Lasciando perdere il ridicolo Partito Socialista e Unidade Indipendentista (una coalizione di formazioni indipendentiste compromesse dall’alleanza con dei marxisti-leninisti all’ultimo stadio), la proposta più convincente è invece quella di IRS Indipendetzia Repubrica de Sardigna. Guidata da Gavino Sale, con le sue proposte di sovranità politica ed economica e il rifiuto dello schematismo destra/sinistra è la migliore sul campo, anche se non è immune dal pericolo denunciato dal filosofo francese De Benoist, e cioè che ogni movimento indipendentista vuole riproporre su scala regionale lo stesso sistema dello Stato-Nazione. Quello che manca chiaramente a IRS è una presa di posizione netta, ad esempio, su come intende organizzare il sistema politico dopo una sua eventuale vittoria, o se è disposto a ragionare in termini di democrazia non rappresentativa e di decrescita economica. Le uniche alternative politicamente valide son dunque IRS o il non-voto, almeno per non legittimare la casta ancora una volta. La solita solfa del voto utile porta al ricatto tra gli interessi di Berlusconi e gli interessi di certe grandi banche ben rappresentate dal Pd. Noi di MZ non stiamo con nessuno dei due.

Alberto Cossu

Commenti
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Shardana (Registered) 20-02-2009 12:52

Condivido nella sostanza quello che Alberto ha scritto. Non per niente ho votato per l'Irs. Ora ci aspettano 5 anni durissimi, sono molto preoccupato per il futuro delle nostre coste, il neo presidente Cappellacci ha giā detto che metterā subito mano alla legge urbanistica. Considerato l'appoggio totale che ha avuto dalle lobby del cemento, come ad esempio da Zuncheddu, imprenditore edile e proprietario di giornali e tv locali, i quali erano schierati con il centro-destra in maniera quasi scandalosa, mi aspetto il peggio.
kulma (Registered) 20-02-2009 13:14

scusa shardana, ma allora non era meglio votare soru, sapendo soprattutto la % di voti che avrebbe raggiunto l'IRS? sono davvero cosė uguali soru e cappellacci? io non credo, e ti assicuro che sono ideologicamente lontano dal PD (e dalla sinistra in generale, almeno quella italiana) anni luce. anche perchč votare soru non significa necessariamente appoggiarlo. essere antisistemici puō voler anche dire scegliere "l'imperatore" da contestare. e sinceramente soru mi sembra avere molto pių spessore del satrapo piazzato lė dal berlusca. e poi ancora non mi č ben chiara l'ideologia alla base dell'IRS.
Shardana (Registered) 20-02-2009 17:29

Caro Kulma capisco i tuoi dubbi, che sono stati anche i miei per buona parte della campagna elettorale. Ma dobbiamo sempre sottostare al ricatto del "meno peggio" solo perchč una legge elettorale fortemente antidemocratica non permette ai partiti fuori dal coro di emergere? Devo subire il ricatto del voto utile? Il fatto di sapere che l'Irs avrebbe preso pochi voti č una ragione per non votarlo? Se ragionassi cosė significherebbe far scegliere gli altri per me. Soru e Cappellacci magari non sono uguali, ma nemmeno cosė diversi. Riconosco che probabilmente il prestanome del Caudillo di Arcore sia il peggio. Di Soru perō onestamente condivido in toto solo la salva coste, ma molte altre cose no, come l'entusiasmo per il "carbone pulito" (sic), l'abbandono dell'agricoltura e della pastorizia, le alleanze con De Benedetti, la spazzatura campana ecc.

Per quanto riguarda le idee dell'Irs ti consiglio di guardare il sito www.irs.sr, aveva uno dei programmi pių avanzati su molte tematiche come energia e ambiente.
Saluti.
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