Il lato occulto del potere
24 marzo 2009
 
 
Alla fine del Settecento, dopo la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, la penisola Italiana è diventata una terra con una sovranità iperlimitata. Questo percorso era già iniziato alla metà del Cinquecento. Le ragioni sono molteplici e stanno scritte nei libri di storia. L'unità d'Italia sotto la spinta piemontese è qualcosa di ben poco epico, e gli interessi del grande capitale della Savoia che hanno fatto da cornice al processo di unificazione dell'Italia liberale sono ugualmente scritti sui libri, a patto che si consultino quelli seri e rigorosi. Il Paese si è poi avviato alla dittatura sotto l'occhio benevolo dei grandi proprietari terrieri, della grande industria e della grande finanza, della monarchia nonché di amplissimi settori della Chiesa, che hanno dialogato col potere fascista fino a quando è convenuto. Se a seguito del secondo conflitto mondiale l'Italia fosse divenuta comunista, lo stivale degli affari e dell'intrallazzo si sarebbe riunito all'ombra della falce e del martello.
La Storia però ha preso un'altra direzione. E se vogliamo capire le storture portanti che hanno plasmato la storia che per noi conta, quella dal 1945 in poi, occorre guardare a quegli eventi. La cacciata dei nazisti tedeschi e dei fascisti è stata opera militare degli alleati. La presenza e l'azione  dei partigiani è un fatto storico incontrovertibile. Una guerra civile di sponda è un altro fatto storico. Ma la forza indispensabile per la conclusione della guerra ce l'hanno messa gli Alleati. Americani in primis. I quali dalla fine degli anni Quaranta han chiesto pegno. Come? Obbligando de facto il governo italiano a mantenere segreti i protocolli operativi degli accordi bilaterali che per molti analisti e commentatori (andate su Google, la rete vi procurerà le fonti) sono incostituzionali. Obbligando il governo a tenersi le basi Usa. Potrei continuare ma non vado oltre per carità di patria.
Di più. Esistono centri di potere economici e politici, apparati occulti, organizzazioni più o meno segrete e flessibili che mantengono rapporti stabili con la loro controparte oltreoceano, sia essa lobby finanziaria, energetica, degli armamenti o tecno-militare. Questa sorta di incubatrice amorfa interloquisce col potere italiano e lo influenza. Tale rapporto si esplica anche con quello politico, con quello religioso, con quello economico, con quello mafioso, con quello sindacale. Questo soggetto amorfo probabilmente ha preso parte ad una o più delle cosiddette stragi di stato. Probabilmente ha infiltrato ed eterodiretto una o più organizzazioni terroristiche di destra come di sinistra. Probabilmente ha infiltrati in ambiti di primo piano della politica, della magistratura unitamente ad altri gangli vitali per il Paese. Nulla di nuovo sotto il sole. È la storia del lato invisibile del potere.
Io non ho mai amato questi centri occulti. Senz'altro perché d'istinto li rifiuto. Forse ne faccio anche una questione di valori. Ma soprattutto disprezzo questa schiatta di segaioli (alcuni rappresentanti della quale sono stati ben descritti nell'ultimo post di Massimiliano Viviani su questo blog) perché il potere in mano a lorsignori non ci conviene. Per la precisione, ci ha portato su un treno in corsa diretto al fosso, sul quale nemmeno loro, i profittatori del momento, hanno più i comandi.
Ho descritto questa struttura virtuale-reale, perché per una bizzarrìa della storia le trame di lorsignori si sono impigliate, forse per sbaglio, nella attività investigativa di uno sbirro high-tech in aspettativa che di mestiere fa il consulente informatico per la magistratura. Il signore si chiama Gioacchino Genchi. Rileggete con molta attenzione il post di Viviani. Se potere guardatevi o riguardatevi il film “Il Divo” sulla vita di Giulio Andreotti. Poi ascoltate questa lunga audio-intervista a Genchi. Poi rileggete questo post e tirate le vostre somme. Tutto ciò per dire che il caso Genchi non è una ordinaria storia di malaffare. Tutto ciò per dire che la vicenda di Tangentopoli, pur partita da dati indiziari rigorosi, è stata colta per sostituire un gruppo di ladri con un altro più silenzioso. Franza o Spagna basta che se magna. Anche sul Britagna.

Marco Milioni
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Fabio Mazza (Registered) 05-04-2009 13:36

La battaglia di mani pulite, cominciata bene, è finita con l'ascesa del nuovo "craxi" anche perchè l'italiano è endemicamente un servo, una persona che si fa abbindolare e ricerca solo l'utilità personale anche a scapito della sua comunità e della società. Questo è un paese che ha il governo che si merita. Ha avuto quarant'anni di democrazia cristiana, che era lo specchio di quella società, cosi come ora berlusconi è lo specchio di questa italietta di veline e calciatori, del successo e del danaro come fini orientativi dell'esistenza, dello sprezzo per la dignità e l'onore, della prostituzione come "modus vivendi".
La battaglia per Genchi, anche se strumentale ad un fine più elevato, deve secondo me essere combatuta intensamente da MZ.
P.S. Grande Marco. I tuoi articoli sono sempre interessanti e colgono nel segno. Sei equilibrato e preciso.
Un abbraccio
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