Laico, non laicista
27 marzo 2009
 

 
Innanzitutto confesso il mio pregiudizio di fondo: sono stato un reperto archeologico anticlericale e ancora adesso sogno meravigliose chiese romaniche e gotiche traformate in granai.
Malgrado questo, cercherò di spogliarmi da questo retaggio polveroso e anacronistico per riflettere sulle parole espresse da Luciano Fuschini nel suo articolo su Ratzinger apparso in questo blog.
Mi considero laico, o meglio a-confessionale. Credo alla piena autonomia decisionale dello Stato sulle questioni che riguardano lo Stato, qualsiasi forma abbia, sic et simpliciter. Non mi interessa la declinazione in –ismo, nel senso che alla sacralità del dogma religioso non intendo contrapporre la sacralità dell’autodeterminazione ultrarazionale da offrire urbi et orbi.
Se mi sembra assolutamente evidente la mancanza di obiettività del Papa nel discutere di contraccezione è altrettanto evidente che non mi possa soddisfare neppure il Cecchi Paone che pontifica incensando il profilattico come scudo totale da ogni male passato, presente e futuro. Anche perché ridurre il dibattito epidemiologico africano al condom è becera contestualizzazione eurocentrica, da carro allegorico del Gay pride.
In molte aree del pianeta c’è un rifiuto del presidio contraccettivo che è culturale e non certo religioso, e l’urgenza è in primo luogo igienico-sanitaria.
Detto questo, Fuschini dipinge la chiesa cattolica come la grande sconfitta. Sconfitta dal meccanicismo e dalla secolarizzazione.
Io credo che l’istituzione Chiesa si sia autosecolarizzata: nel corso degli anni la mutazione genetica ha trasformato questa istituzione in lobby, inserita e pienamente integrata in un mondo di derivazione assolutamente –ista, per dirla alla Fuschini.
La Chiesa ha di fatto mutuato ogni aberrazione del sistema: banche, politica pre e post bellica, finanza, economia, merceologia. Cercando, paradossalmente, di oscurare la propria autosecolarizzazione con la sovraesposizione del messaggio confessionale, della parola che parla allo spirito rinnegando e rigettando il corpo.
Caro Fuschini, condivido: nessuna demonizzazione di Ratzinger e nessuna santificazione di Woitila, il papa che fu nemico della teologia della liberazione, quindi modernista. A questo punto, però, mi piacerebbe proporre un’ulteriore riflessione agli amici di Movimento Zero: può un agnostico, a-confessionale  avere diritto di cittadinanza nel movimento? Si può disprezzare il pensiero unico, la modernità, gli eccessi del raziocinio ed essere laici? Si può aderire ad una secolarizzazione della vita civile e respingere il simulacro del materialismo? Oppure bisogna ricorrere all’animismo e al pensiero panpsichico per acquisire credibilità?

Mauro Maggiora
Commenti
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kulma (Registered) 27-03-2009 18:15

Complimenti Mauro. Condivido totalmente. Io penso che si possa essere antimoderni e al tempo stesso agnostici e/o aconfessionali e/o atei. Io lo sono per lo meno, nonostante da un pò di tempo stia cercando una mia spiritualità, fortemente laica e a-religiosa. Sul posto in MZ per gli atei/agnostici (e se non ricordo male anche evoluzionisti) ci fu una discussione simile nei vari dibattiti sullo "Zerismo". In effetti questo punto non è ancora abbastanza chiaro.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 27-03-2009 22:53

Mi risulta che Massimo Fini, maestro e guida riconosciuta di tutti noi, è laico e a-confessionale. Un movimento che non discrimina fra destra e sinistra e vuole andare oltre questi schemi, ovviamente non può discriminare nemmeno fra atei e credenti. Concordo con Mauro Maggiora anche quando dice che la Chiesa ha mutuato le aberrazioni del sistema: politica, finanza, mercificazione (anche del sacro, cosa che esisteva pure nel medioevo, basti pensare alle indulgenze e al mercato delle reliquie). Proprio per questo la Chiesa, nel suo ruolo primario di custode del sacro e delle tradizioni, è stata sconfitta. Mi premeva additare al pubblico disprezzo un sistema dei media che scatta all'unisono per deprecare la critica del preservativo e passa sostanzialmente sotto silenzio la forte denuncia del ruolo delle multinazionali nel saccheggio dell'Africa.
Magmau64 (Registered) 27-03-2009 23:26

Sì,
diciamo che la chiesa ha abdicato senza colpo ferire.
Sui media concordo.
Per ciò che mi riguarda, questa chiesa non è credibile quando parla di contraccezione e non lo è neppure quando si scaglia contro il relativismo o l'edonismo,visto che è parte in causa.
E Ratzinger, come rappresentante , ne risponde in prima persona .
Sarà un pensiero naif, ma il Vaticano che fa terzomondismo/antimodernismo mi fa lo stesso effetto di un Pacciani che disserta della psicologia dell'età evolutiva...
Mauro
roberto.marrocchesi@tele2.it
marrocchesi (IP:93.148.49.19) 28-03-2009 11:34

la domanda di maggiora è assai legittima. Il pensiero religioso, di qualsivoglia religione, è rassicurante. Specie le grandi Chiese monoteiste originate da Gerusalemme col loro corredo di dogmi , limiti e "certezze" hanno un appello potente nei confronti di chi rinuncia a un bel pò di libertà ed arbitrio barattandoli con la sicurezza del gregge di pecorelle con un forte pastose e molti cani da guardia altrettanto agguerriti. Anche accantonando il razzistissimo sistema monoteista Ebraico, Islam e Cristianesimo si sono ormai evoluti a sistemi di Potere, anche se il primo ha ancora una forte componente di potere del popolo di fedeli (i Veri Credenti)ed ha quindi un destino assai meno fosco del marcio sistema cristiano, sia Cattolico che Protestante, ormai divenuto un vero servo di Mammona, o del denaro.
Appunto, gli uomini, almeno nella loro coscinza media, HANNO BISOGNO D'UNA RELIGIONE. I moderni adorano di fatto il Dio Denaro, da Berlusconi al più povero dei suoi precari sottopagati, e così pure i marxisti e vari economicisti.
Ma spiritualità non passa necessariamente per Religione, secondo me: materialismo o ateismo, come tutti gli "ismi" son fenomeni para-, o pseudo-religiosi a tutti gli effetti. Così oggi è diffusa in occidente l'adorazione del falso idolo chiamato SCIENZA MODERNA, nuovo Moloch che esige sacrifici umani e onerosi tributi anche di sangue in nome del Progresso, particolarmente nel campo della Medicina occidentale -che detto per inciso, non è affatto la migliore, né tantomeno l'unica.
Quindi sostengo la quasi-inevitabilità per un uomo "normale" o medio, di sentirsi attratto dalle religioni, intese in senso lato e non confinate a quelle classiche ( val la pena poi di menzionare en passant le nuove forme e Sètte varie).
Per me l'uomo che aspira a "salir più su" della media condizione umana, una specie di Bodhisattva (=uomo in cammino verso la Buddhità) buddista, è in definitiva un candidato alla Libertà Suprema. Lui/lei realizza che l'unione Uomo/Dio è totale, che i due sono inscindibili, forse era questo il messaggio di Jehoshua quando si proclamò Figlio di Dio, anche se fu tradito da tutti i dicepoli che fondarono una Chiesa, travisandolo.
Che lo zerista abbia questa chance di progredire verso l'uomo Libero, o coscienza Sublime è la mia speranza, ma penso che questo potenziale sia presente in ognuno di noi, si tratta solo di far crescere senza limiti la nostra consapevolezza. Senza adorare nè i vitelli nè l'oro.
Giovanni Marini (Registered) 28-03-2009 12:49

Complimenti per questi due scritti sulla religione. Mi ha fatto riflettere la domanda finale del signor Maggiora se un laico agnostico (o anche ateo immagino) possa avere diritto di cittadinanza in MZ. Personalmente sono (quasi) agnostico ma non mi ero posto il problema. Considero la religione un fatto privato nel senso che ciascuno è libero di credere in ciò che gli pare o di non credere affatto. Non vedo contraddizione tra questo e il simpatizzare per MZ anche se a volte polemizzo con posizioni radicali. Del resto il fatto che il MZ non abbia un pensiero unico è a mio parere piuttosto una forza che una debolezza del Movimento. Infine condivido pienamente l'osservazione di Luciano Fuschini sull'atteggiamento ipocrita dei media nei confronti delle esternazioni del Papa.
aragorn (Registered) 28-03-2009 14:13

Mauro Maggiora chiede: "A questo punto, però, mi piacerebbe proporre un'ulteriore riflessione agli amici di Movimento Zero: può un agnostico, a-confessionale avere diritto di cittadinanza nel movimento? Si può disprezzare il pensiero unico, la modernità, gli eccessi del raziocinio ed essere laici? Si può aderire ad una secolarizzazione della vita civile e respingere il simulacro del materialismo? Oppure bisogna ricorrere all'animismo e al pensiero panpsichico per acquisire credibilità?"

Io credo che si possa essere antimoderni nel senso di rifiutare un modello di sviluppo globale con tutti i suoi "valori", così come indicato dal Manifesto dell'Antimodernità, ed al contempo essere laici. Non è solo in nome di una visone del mondo tradizionale o religiosa che si può rifiutare questo mondo, ed il laico o agnostico credo possa mantenere le proprie posizioni senza per questo accettare le odierne storture. Quanto ad MZ, esso non si pone certo come un movimento confessionale, e credo che al suo interno la presenza di varie espressioni del dissenso antimoderno sia una forma di ricchezza intellettuale.
Per cui io non penso che "bisogna ricorrere all'animismo e al pensiero panpsichico per acquisire credibilità", come chiede Mauro.
vittoriodigiacinto
Di Giacinto (Registered) 28-03-2009 22:27

I granai al posto delle chiese? non mi fiderei!!!
Andrea Marcon (Registered) 30-03-2009 12:21

Condivido le parole di Mauro sulla Chiesa, che elaborano un concetto che avevo sinteticamente esposto nel mio commento all'articolo di Luciano.
Quanto alla sua domanda, posso solo dire che anche io sono agnostico e aconfessionale... comunque credo che sul punto abbia già ben risposto Aragorn.
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