Lotta al signoraggio: correggere la rotta

5 ottobre 2009

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Ormai è chiaro, la battaglia per la sovranità monetaria è la causa più importante tra tutte le lotte politiche che ci è dato sostenere. Il meccanismo del signoraggio bancario, primario e secondario, affama i popoli più poveri e schiavizza quelli più ricchi, sia in senso letterale che metaforico.
Senza risolvere questo dramma, è perfettamente inutile spendersi in distinguo politici e partitici, in dibattiti su questa o quella legge particolare. Così come è oggi inutile votare o candidarsi, in questa plutocrazia mascherata che si finge democrazia e fa del voto l’alibi del proprio eternarsi.
La portata del fenomeno è tale che, risolto questo, ogni piano della nostra vita di cittadini e individui verrebbe innalzato su livelli che è difficile anche solo immaginare. Avremmo benefici non solo economici, conosceremmo cioè un benessere diverso da quello promulgato dal consumismo materialista; fatto di più tempo per noi e più spazio per la vita associata, senza l’assillo dell’insolvenza; i meccanismi finanziari che fomentano le guerre verrebbero ridimensionati, così come l’economia speculativa ridiverrebbe produttiva. Può darsi che il torbido dell’animo umano troverebbe presto un altro strumento per manifestarsi, è certo però che difficilmente sarebbe così ben congegnato come quello dell’appropriazione indebita della moneta.
Non starò qui a ricordare cosa sia il signoraggio. Vorrei invece riflettere sulla situazione odierna della lotta per sconfiggerlo, sui pericoli che incombono su di essa, così che sia possibile correre ai ripari e correggere la rotta.
A questo proposito viviamo un momento di stallo: il tema non riesce a raggiungere il grosso della popolazione. Della questione si parla già da diversi anni. Sono usciti autorevoli libri, se ne occupano vari siti internet e si tengono già da tempo delle conferenze. Ma, se da anni c’è gente che ci lavora, come mai non  si è raccolto ancora nulla? Il coinvolgimento emotivo, lo sdegno viscerale che la questione suscita in chi la conosce a fondo per la prima volta, può scomparire, affievolirsi ed annacquarsi con tanta facilità? No. Sta semplicemente succedendo quello che spesso succede con il pensiero: da scoperta, da forza esterna alla coscienza, capace di scuoterla e colpirla, si è trasformato in parte di essa. E’ stato hegelianamente introiettato e ora fa parte del tranquillo bagaglio culturale dell’individuo che lo possiede. Girando per l’Italia, ho constatato che si interessano del tema, i gruppi più eterogenei: fascisti nostalgici, naziskin inacculturati, comunisti no global, ipertradizionalisti cattolici, grillini virtuali e con loro pochi cani sciolti dai più svariati interessi e orientamenti, Al di là della validità e della preparazione sul tema dei singoli individui, nella maggior parte dei casi si tende a ricreare una appartenenza ad un’elite. Negli incontri infatti i “veterani” fanno a gara con quelli che reputano nuovi arrivati, per dimostrare che loro ne sanno di più di tutti sull’ultimo bilancio della Banca d’Italia, su Gesell, sullo Scec o sul Simec, sull’omicidio Kennedy o sulle lobby massoniche.
Per l’individuo, tutto si trasforma in pezzi di identità da mantenere, da sbandierare, con cui distinguersi. Ciò impedisce il dialogo costruttivo e, intrappolando la questione signoraggio ora in un’aura miracolistica e misticheggiante, ora in un semplice fatto di appartenenza partitica, ora in un’esperienza qualsiasi ma diversificante, si allontanano quelli che in tali vesti non si riconoscono.
Solo per fare un esempio, in occasione del terzo anniversario della morte di Giacinto Auriti, mi è capitato di partecipare ad una riunione di “Auritiani”, come loro si sono definiti, e di fare con loro il giro delle chiese e delle chiesette di un’intera provincia abruzzese, nonché di sentir raccontare un’infinità di aneddoti religiosi su “Don Giacinto” e di sentir dire che non può capire a fondo il tema del signoraggio chi non comprende “la realtà delle due eucaristie, quella divina e quella demonica”.
Quello che mi chiedo è se un motivo di lotta può essere frustrato tanto da diventare solo un irrinunciabile segno di identità o in rari casi piccola fonte di sostentamento.
Insomma, ritengo che bisogna sgomberare il campo da personalismi, appartenenze a conventicole e gruppuscoli, abbandonare, per lo meno all’inizio, approcci dogmatici e parziali. Non perché in essi non vi sia verità, anzi. Ad esempio nell’approccio cristiano-tradizionale c’è molto di vero e di sano e la lotta cattolica all’usura, come ho scritto in articoli precedenti parlando di San Bernardino, è un esempio importante da seguire. E’ solo che si rischia di allontanare chi in essa non si riconosce pur condividendo la sostanza della critica al signoraggio, che può avvenire per mille motivi: da quello puramente economico (maggior benessere per sé) a quello morale, da quello estetico (bruttezza  di ogni mascheramento del potere) a quello storico-politico (revanscismo post-bellico) e via dicendo.
Non è il momento di fare a gara sulla paternità della lotta, piuttosto occorre concentrarsi su pochi concetti da diffondere, la cui comprensibilità è sì ostica ma non così tanto come si crede.
Ci si deve chiedere piuttosto come mai, pur avendo raggiunto partiti politici, il signoraggio non abbia fatto breccia nel cuore e nel cervello della gente. Ne hanno parlato Storace, Buontempo, Tremonti, Ferrando, ne ha accennato Di Pietro e alcuni suoi uomini, e persino la Lega lo ha fatto proprio ma, è un dato di fatto, l’argomento non è “passato”.
E’ un problema strategico: impossibile raccogliere consensi intorno ad un partito del due per cento, solo perché questo propugna la lotta al signoraggio. Esso rimane un partito con una sua identità e la gente che le è estranea, pur essendo contro l’usura delle banche centrali, non andrà nemmeno ad informarsi su che cosa pensa quel partito in tema monetario. Occorre creare un partito apposito, con un unico punto programmatico: rinunciamo all’euro e lo Stato (non Bankitalia) stampi una sua moneta con su scritto “proprietà del portatore”, senza alcuna creazione di debito.
In realtà tale progetto lodevole sembrava essere partito ma sono passati già alcuni mesi dalla sua comparsa senza che ne sia sortito alcun fatto concreto.
Certo, si tratta di una battaglia difficilissima, disperata quasi, ma è l’unica soluzione. Lancio un’idea, senza preoccuparmi troppo delle strategie di realizzazione pratica: si faccia un’associazione con un rappresentante per provincia e si organizzino conferenze nei comuni, appoggiandosi alle altre associazioni culturali. Una volta conclusa l’opera d’informazione nei paesi si tirino le fila e si trasformi l’associazione in un movimento politico. Raccogliendo il sei-sette per cento si sarebbe forse in grado di entrare in una coalizione e di “forzare la mano” imponendo dal primo giorno la realizzazione dell’unico punto di programma.

Matteo Simonetti

Commenti
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Andrea Marcon (Registered) 05-10-2009 12:03

La proposta finale di costituzione di un partito contro il signoraggio rappresenta per me l'ennesima prova di come affrontare i temi in modo slegato invece che come varie voci di un unico pensiero (che nel nostro caso è quello antimoderno) non conduca a nessun risultato. Cosa serve l'ennesimo partito? Ma, anche volendo essere iper-ottimisti, se pure riuscisse a raggiungere il suo obiettivo, potremmo dire che i nostri ideali si sono realizzati? Diffondere la verità sul signoraggio è doveroso, così come condurre tante altre battaglie su svariati temi, ma a mio avviso ha un senso solo se lo si fa inserendolo in un contesto coerente ed organico. Nello specifico, l'abbattimento del signoraggio può essere solo il primo passo della lotta contro il potere dell'economia e del denaro, altrimenti rimane una goccia tolta al mare.
E in quel mare, tra l'altro, c'è anche l'opposizione al sistema democratico rappresentativo, che di per sè sola mi fa guardare la partecipazione al carrozzone elettorale.
Andrea Marcon (Registered) 05-10-2009 12:03

Scusate, all'ultima riga dopo "guardare" ho dimenticato "con orrore".
alessio (Super Administrator) 05-10-2009 15:42

Sottoscrivo le parole di Andrea. Per ora, si può solo cercare con tutti i mezzi e in tutti i modi di diffondere la conoscenza del problema, assieme agli altri che ci stanno a cuore. Come non manca mai di ricordare Valerio Lo Monaco, questo è il tempo per la battaglia culturale in senso lato, che non si esime dello sfruttare le occasioni di visibilità che via via si presentino, ma che non si perde in inconcludenti e controproducenti avventure partitiche. Tanto meno quelle ad hoc, come ha dimostrato la fallimentare lista No Euro.
Alessio Mannino
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 05-10-2009 18:13

La lotta al Signoraggio è uno dei temi per noi più importanti e unificanti. Tuttavia non facciamone la condizione necessaria e sufficiente per realizzare una specie di paradiso in terra, come sembra di dedurre da alcuni scritti. Conosciamo già le paranoie di chi individua un nemico o un ceto sociale da annientare per liberare il mondo e renderlo felice. Nei Paesi comunisti non c'era il Signoraggio perché tutto, emissione della moneta, credito, produzione industriale e agricola, commercio, era sotto il pieno controllo dello Stato. Non era il paradiso. La Corea del Nord non ha il Signoraggio. Non è un modello allettante.
matteo (Registered) 06-10-2009 01:49

Giusto e scontato intendere la lotta al signoraggio all'interno di una visione del mondo antimoderna, ma dovremmo guardare al concreto: quanti abbraccerebbero questa sorta di olismo, accecati da chi controlla leggi e informazione? Come in un domino invece la fine del signoraggio metterebbe in crisi i dogmi del modernismo. Sono cosciente che la mia ultima proposta, quella del partito, possa sembrare inutile, vista la partitocrazia della nostra pseudodemocrazia. Però alla fine, mi tocca dirlo, o si buttano le bombe o si fa un partito-movimento-provocazione per contare le forze. Non ci sono alternative. Non sarebbe un partito "anti" ma "per" la proprietà popolare della moneta.
Faccio notare anche che con o senza banche centrali noi non potremmo essere più nè la Corea nè la Bielorussia degli anni settanta.
stediludo (Super Administrator) 05-10-2009 21:39

Condivido anch'io quanto già espresso nei precedenti commenti. Un partito anti-signoraggio non avrebbe senso, come tutti i partiti anti solo qualcosa. Tutt'al più simili partiti potrebbero svolgere una funzione provocatoria, come tante altre iniziative o campagne ad hoc, e allora un senso potrebbero anche avercelo.
Riguardo al problema in sè, anch'io vedo il signoraggio come solo un aspetto del più generale problema del dominio moderno dell'Economia, a sua volta aspetto del più generale problema del dominio della Tecnica, a sua volta aspetto del più generale problema della "morte degli Dei". Insomma, l'Antimodernità è un mare magnum...
ottavino (Registered) 06-10-2009 06:42

Beh, ora è nato il Movimento di Grillo....al di là delle considerazioni sul personaggio, POTREBBE ESSERE che Grillo sia in grado di accollarsi il punto.
So che si discute molto su Grillo per via di certi suoi comportamenti non chiarissimi, ma certamente sarebbe l'unico che almeno l'ha affrontato, il problema, lo ha valutato, in qualche modo lo conosce.
Bisogna anche dire che il tema non ha trovato perfetta divulgazione, o un perfetto divulgatore. Infatti nessuno dei divulgatori chiarisce i contorni del problema: è il signoraggio una condizione indispensabile al sistema?
Cioè se togli il signoraggio crolla tutto? Oppure, cosa succede esattamente?
Sapere questo è importante perchè in economia (materia oscura), non si riesce ad avere facilmente una visione d'insieme delle cose.
www.arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 06-10-2009 11:24

Parto dall'ultimo punto dicendo che Grillo è proprio ciò che serve al signoraggio per continuare a dominare...

Venendo al post dico che concordo con l'assurdità di alcuni divisioni pregiudiziali, ad esempio tra l'estrema destra e l'estrema sinistra, perché esso sono proprio il frutto del "divide et impera" scientificamente creato dal sistema bancario così da creare frammentazione politica e non avere a sé un'opposizione compatta.
In pratica i signori di estrema destra e sinistra afferrano il problema monetario ma non ne capiscono la deviazione politica per cui il fatto che essi siano gli uni contro gli altri è voluto proprio da chi quel sistema l'ha ideato.

Di contro però dico che si deve fare attenzione perché molti gruppi, come appunto i già citati grillini, rischiano di essere degli "utili idioti" che, con tutta la buona fede di questo mondo, finiscono per fare il gioco del nemico.
Se posso fare un nome, ed è un pensiero personalissimo, cito l'associazione Primit...

Detto questo vengo al finale dell'articolo per informare che un gruppo sulla linea di quello descritto esiste già e io ne faccio parte. Ne parlo con modestia ma con orgoglio, siamo un gruppo di studio che sta per pubblicare una tesi e un manifesto da presentare in una serie di conferenze.
Veniamo da più di un anno di studio, un lungo periodo dettato dal fatto che non vogliamo farci sfuggire niente.

E, come dice Marcon, la cosa interessante è che nel manifesto non si parlerà solo di signoraggio ma di tutto ciò che vi ruota intorno e da cui non si può sfuggire se si vuole proporre una ribellione efficace: Decrescita, anticonsumismo, anticapitalismo, poteri forti...
matteo (Registered) 07-10-2009 08:21

Secondo me il problema è proprio questo: non è strategicamente giusto legare la lotta al signoraggio ad altri temi che, seppur da me condivisi, vedrebbero tiepida o disinteressata la massa. Il tema della decrescita ad esempio, quanti volete che lo abbraccino?
Proponendo solo la proprietà della moneta e la lotta al signoraggio secondario, si potrebbe dire alla massa (il termine non è dispregiativo ma purtroppo Ortega y Gasset non ha torto) che ha l'occasione per eliminare il debito pubblico, dimezzare le tasse, cancellare i salassi delle finanziarie, eliminare un tasso di interesse omicida.
Nicola Di Giovanni (Registered) 07-10-2009 10:50

Ci sono molti articoli che sbugiardano tutte le teorie sull'esistenza del Signoraggio. Secondo me sarebbe una buona cosa confutare tutto ciò che gli "oppositori" dicono per contrastare la lotta al signoraggio. E' solo un consiglio che spero prendiate in considerazione.
marco.milioni@poste.it
marco.milioni (IP:62.123.117.85) 07-10-2009 14:34

Ragazzi, la questione del signoraggio è una questione importante. Le ho dedicato un video che Youtube mi ha pure censurato (è ancora presente quella su Google Video). La questione signoraggio però è incistata nel cuore del problema, ovvero un mondo concepito su base economicista, una base cui sono state assoggettate pure la scienza e la tecnica. Ci sono paesi come il Canada (e in parte il Regno Unito) in cui le banche centrali sono de facto statali e non sono nell'orbita della BCE. Teoricamente quindi in quei paesi il problema del signoraggio non si porrebbe. Invece si pone lo stesso. Perché da quando il sistema della riserva frazionale è diventato una regola si è generato l'effetto perverso per cui la creazione più o meno fittizia di danaro/valore la possono fare tutti coloro che possono prestare denaro o beni o servizi consimili. Coloro che prestano ad usura, le banche, i circuiti delle carte di credito. Perfino una cassa mutua di poveri cittadini. Il meccanismo intrinsceco del signoraggio (nella sua accezione negativa), ovvero chiederti indietro qualcosa che non ti dovrebbe essere chiesto, si è sparso ovunque. Con l'effetto collaterale nefasto che il sistema per tenersi in piedi ha bisogno di girare sempre più all'impazzata per cercare di ripagare debiti non pagabili. Ed è qui la vera differenza rispetto al passato; tale meccanismo si è massificato su base psicologica e sociale, visto che molta gente si indebita per acquistare cose di cui non ha bisogno. Hic sunt leones. Lo squilibrio tra chi avanza pretese e chi le subisce è cosa assai antica. Esempi? Succedeva al tempo dell'antica Roma (anche se in forma diversa) con i pubblicani che avevano in appalto le tasse; è successo nell'Italia medievale: lo Stato Vaticano era un maestro nell'appaltare e lucrare su quelli che nell'evo di mezzo si chiamavano "benefizi" o "benefici"; e siamo stati noi italici, specie i toscani con le prime banche, ad ideare il marchingegno del quale poi si sarebbero appropriati da lì a due secoli i primi fondatori della finanza anglosassone. Se i capitalisti protestanti (e le banche a loro supporto) non avessero imparato il trucco da noi italici adesso lor signori, le elite mondiali che ormai non sono nemmeno più occulte, starebbero fresche. Con questo che cosa voglio dire. Che se domani, per ipotesi, la sovranità monetaria tornasse in mano ai singoli Paesi Ue (o ad un neonato superstato Europeo), non cambierebbe un'acca se non intervenissero altri fattori come l'ancoraggio della creazione monetaria a parametri fissi; l'ancoraggio del credito al criterio YLWYRO (ovvero you loan what you realy own - tu presti solo ciò di cui realmente e pianemnte disponi); l'ammissione di tassi di interesse fissi (1% per prestiti a basso rischio; 2% a medio rischio; 3% ad alto e stop); l'azzeramento coatto del debito pubblico; l'utilizzo del denaro non come macchina per generare valore ma solo come mero strumento transattivo da affiancare ad altre modalità, baratto incluso. Ma attenzione non sono solo i rinnovati meccanismi economici che potrebbero salverci. E' solo il cambiamento dell'attitudine culturale che farà la differenza. Per me, la vera differenza tra un mondo diciamo "antico, equilibrato e tradizionale" (concetto vago perché anche l'antichità è piena di scompensi e atrocità) e quello di oggi non sta, o sta meno, in una o più qualità perdute o deteriorate. Il nocciolo nello sviluppo abnorme e canceroso della quantità... nella massa dei processi in atto e nella loro pervasività totale e globalizzata. Facciamo un piccolo esperimento mentale. Se il mondo di oggi fosse una contemporanea High Harbor (si legga lo zerista ante-litteram "The Incredible Tide" o guardatevi il remake a cartone animato Conan dello splendido Miyazaki) e le storture del mondo globalizzato (consumismo, industrialismo, guerre, disastri ecologici, signoraggio, elite subdole etc.) fossero concentrate che ne so in Corsica (dico un nome a caso ad identificare l'anti High Harbor ovvero Indastria) al resto del mondo non gliene fregherebbe nulla. Si ammazzerebbero e si terminerebbero da soli ad Indastria e la storia finirebbe lì. Invece no. Il moloch prevede il proselitismo, ovvero la acquisizione di nuovi mercati e di nuovi consumatori (di nuove anime direbbero gli antimoderni). E' la dimensione ciò che rischia di distruggerci. Non si può pensare di vincere il Male (o ciò che esso per noi rappresenta) in modo assoluto. Ogni uomo convive con batteri e virus dentro di sé. Questi se ne stanno tra una cellula e l'altra e diventano tumori o infezioni quando il corpo è sottoposto a stress eccessivi siano fisici o psichici, quando si altera l'equilibrio. Il corpo risposato e una vita serena sono la miglior medicina.
E arrivo al punto bis. Ha senso fare un partito? Non credo. Però va bene cercare di fottere "il nemico" usando i suoi stessi mezzi. Per questo motivo avevo proposto presso gli amici di MZ due progetti di video-documentari in nuce (trattato europeo e signoraggio). La rsposta è stata debole e quindi va bene uguale. Magari un giorno se troverò un po' di odiati soldi e qualche persona di buona volontà lo farò da solo. Ammetto una mia debolezza, mi piace la vendetta esercitata con le armi del nemico.

Marco Milioni

P.S. Tra i grandi amici occulti del signoraggio qualcuno ci piazza pure Grillo. Grillo però è stato l'unico che ha spiegato chiaramente che il clou del problema è l'emissione sballata di credito e non il signoraggio in sé. Ed è quello che in modo più efficace per le pance (non per le teste, per quelle ci sono i libri) ha spiegato l'aleatorietà e l'assurdità del sistema che chiama incantesimo. Non è che per caso il comico, cosciente più di noi dei limiti umani, sta facendo il doppio gioco proprio con le "elite" che lo manipolerebbero? In fisica il concetto si chiama massa critica. A Napoli si chiama "facimmo ammuina", si tira su un casino per una questione e poi si usa lo stato di tensione raggiunto per un altro fine. So che è poco guerriero, ma da tempo lor signori ci hanno negato il diritto di batterci secondo le regole dell'onore. Onorevole sì, cojone no...
syn (Registered) 07-10-2009 16:29

www.frottolesignoraggio.info
www.arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 08-10-2009 00:53

@ syn

In un altro articolo avevo già commentato dicendo che il sito cui ti riferisci non solo non mi convince affatto ma lo trovo un magazzino di imprecisione, falsità e malfede agghiacciante.
Ho letto con attenzione il saggio originale da cui lo stesso sito rae il nome e realizzato da Fotogian, un personaggio alquanto "curioso" e discutibile.

Personalmente col mio gruppo credo di sver stroncato ogni singola teoria negazionista di questa persona, ma non ne parlerò qui perché si tratta di pagine e pagine di appunti e riflessioni che ho preso durante la lettura.

Un assaggio mooooolto marginale lo trovi quihttp://arcadianet.blogspot.com/2009/05/quelle-fortune-nascoste.html

Per il resto sarò lieto di discutere con te i dubbi che vorrai esprimere.
Andrea Marcon (Registered) 08-10-2009 13:28

"Magazzino di imprecisione, falsità e malafede". Sottoscrivo queste parole, soprattutto l'ultima.
aragorn (IP:79.15.249.41) 08-10-2009 15:35

Su invito di Massimiliano Viviani aggiungo qualche nota.
Gli Stati producono le proprie monete (dal centesimo ai 2 euro). Su questo mi sembra che non ci possano essere "negazionismi". Ebbene, non si capisce perchè non si possa utilizzare identico sistema di emissione con la cartamoneta.
Ovviamente le Banche Centrali e la Banche private loro proprietarie sono contrarie e difendono questa posizione di dominio illegittimo, perchè a fronte di carta senza costo di emissione riceve come contropartita i Titoli di Stato che indebitano le nazioni (ed i cittadini), costrette a ricorerre alla tassazione spropositata che conosciamo. Ma la nostra attenzione va appuntata, oltre che sul principio base dell'usurocrazia, e cioè ottenere ricchezza dalla carta straccia, sul fatto che la società occidentale, la cosiddettà civiltà industriale, nasce sulla spinta finanziaria e poi diventa produttiva e consumistica, con tutti i danni sociali e morali che conosciamo, di cui parleremo in un prossimo scritto.
Colgo l'occasione per una precisazione di carattere campanilistico. Quella del "Facimmo ammuina" è una vecchia storiella senza fondamento che si attribuisce alla marina del Regno delle due Sicilie. Questa frase senza senso sarebbe stato un comando degli ufficiali rivolto alla "truppa". Non sarà inutile precisare che l'origine di questa favoletta è da addebitarsi ai soliti ambienti risorgimentalisti ed antiborbonici, forse dimentichi del valore della Marina che, più d'ogn'altra offrì i propri legni da guerra per la battaglia di Lepanto. Non a caso la festa per la vittoria fu celebrata proprio a Napoli.
matteo (Registered) 08-10-2009 18:00

vorrei suggerire di approfondire innanzitutto Giacinto Auriti. Basta leggere tutto ciò che ha scritto, guardare su youtube tutto ciò che ha detto, informarsi sulle sue vicende giudiziare contro bankitalia, per capire il signoraggio.
syn (Registered) 09-10-2009 12:12

1 - imprecisione, falsità, malafede. Una prova? Sono stati citati il più possibile libri di economia proprio per evitare questo genere di considerazioni e lasciare a chi legge la possibilità di controllare quello che c'è scritto e cercare fonti attendibili.

Se poi non si considerano attendibili gli economisti, è inutile provare a discutere.

2 - La malafede è semmai di chi non si rivolge all'autore, per chiedere spiegazioni. Di chi non cita alcun testo ma esprime solo le sue idee.

Si può smontare anche la luna nella propria teoria, ma perchè non si cerca un confronto? L'indirizzo è sul sito. Poi, se non si hanno argomenti, questo è un altro paio di maniche.

3 - E' interessante notare che si usa la stessa teoria di Miclavez e Della Luna che nel loro euroschiavi hanno usato lo stesso termine: negazionisti.
Una cosa vergognosa non solo perchè in euroschiavi prendono cose scritte da Gianluca (autore dei testi sul sito) in una discussione di wikipedia (non il pdf). E anche Miclavez e Della luna hanno detto che avrebbero smontato il pdf... cosa ovviamente non accaduta.
Una cosa vergognosa perchè si fa il confronto con chi nega l'olocausto. Chi è negazionista -per davvero- nega una verità assodata, mentre le teorie sul signoraggio sono teorie mai provate e mai sostenute da alcun economista serio.
Poi c'è l'accusa -come al solito non provata- di pregiudizio politico o asservimento economico. Il pregiudizio politico in effetti c'è: sono profondamente antifascista e amante della Repubblica democratica e costituzionale.


4 - Asservimento economico? Lo si provi... esiste ampia facoltà di prova. Soprattutto si spieghi come e perché sarebbe asservito chi legge e cita libri di economia.
5 %u2013 Si dice che %u201Csi suppone avere qualche competenza in materia finanziaria%u201D. Frase significativa dell'ignoranza di chi scrive: parla con un esperto di economia monetaria che la finanza non c'entra nulla. Come non c'entra nulla l'economia con la giurisprudenza e poco con le conoscenze dei ragionieri, molto specifiche in certi campi ma molto flebili in tema di teoria economica

Per cui è naturale che se uno non sa di cosa parla e chiede alle persone sbagliate (gli economisti li si evitano per ovvi motivi...) arriva alle conclusioni sbagliate


6 %u2013 Si spiega che la banca centrale mette a passivo ecc. ma non si spiega perchè ciò sarebbe sbagliato, mentre nel pdf "sulle frottole sul signoraggio" si spiega perchè la moneta è registrata tra le passività. Il ragioniere di cui sopra non ha saputo evidentemente offrire alcun aiuto all'autore.


7 %u2013 Nel pdf ci sono le scritture contabili e la logica sottostante. Scritture contabili che sono uguali in tutto il mondo e sono soprattutto indipendenti dalle ipotesi sulla convertibilità della lira in oro e cose simili. Alle teorie sulla convertibilità delle monete in oro abbiamo contrapposto semplicemente la contabilità, le scritture contabili e la logica della partita doppia per cui se una cosa finisce in dare la contropartita non finisce in avere, le banali regole per cui se un'azienda fa una scrittura contabile quando assume un debito, la controparte non può che fare la scrittura contabile speculare.
Per cui abbiamo cercato di spiegare che se si cambiassero i principi della contabilità, secondo le teorie dei signoraggisti, si trasformerebbero i debiti in crediti e viceversa e chi possiede BOT diventerebbe debitore e non creditore dello Stato.

8 %u2013 Ma probabilmente non si sa nulla di contabilità. Infatti si parla di interessi e poi non si capisce bene con quale collegamento logico si parla di crediti e debiti... ignorando il fatto che gli interessi non sono né un debito né un credito, ma un ricavo e quindi finiscono nel conto economico, dove non ci sono crediti e debiti.

Chi scrive dunque non sa distinguere uno stato patrimoniale (dove si trovano attivi e passivi, crediti e debiti) da un conto economico e parlando di interessi li colloca nel posto sbagliato, manifestando una totale mancanza di conoscenza della contabilità.


Ultima cosa: Miclavez e DLuna prendono quel che ha scritto Gianluca e lo usano come meglio preferiscono, ovvero ribattendo a quel che è stato scritto come se si trattasse di un dialogo. Ovviamente Gianluca non ha scritto nulla che sia rivolto a loro e non ha avuto alcuna possibilità di replicare nè alle loro teorie nè è stato informato che parlavano di lui. E' una strumentalizzazione soprattutto perchè hanno preso quel che volevano, ovvero cose scritte in una discussione di wikipedia, e non le cose scritte nel pdf.

E' vergognoso questo uso palesemente strumentale e in mala fede.


www.frottolesignoraggio.info , c'è l'indirizzo sul sito per scrivere all'autore dei testi che, senza alcun tipo di remora o censura, legge e risponde ad ogni intervento.
syn (Registered) 09-10-2009 12:15

Ah, ma solo a titolo informativo: Paolo Barnard trova che siano corrette tutte le informazioni esposte sul sito. Ma, ovviamente, il vaglio che ritengo più importante è quello che è stato fatto da alcuni professori universitari. Professori che, molto giustamente, non perdono tempo appresso a queste teorie complottiste senza senso.
Andrea Marcon (Registered) 09-10-2009 14:53

matteo (Registered) 09-10-2009 18:46

E' inutile addentrarsi in discorsi teorici troppo complessi: queste argomentazioni non sono serie. La loro confutazione viene dal passato. Esse non tengono conto infatti che più volte nella storia le nazioni si sono stampate da loro il denaro senza indebitarsi con i banchieri e ciò ha permesso all'istante rinascite economiche strabilianti.
Non tengono conto delle più banali domande che è lecito farsi: lo Stato italiano paga un interesse per il denaro che riceve dalla Bce? Se la risposta è sì non serve altro: tale interesse può e deve essere eliminato.
Non parliamo poi delle banche commerciali e del loro modo di prestare denaro dal nulla... chiunque ha preso un mutuo sa che la banca non ha i soldi che presta e se ti servono in contanti devi prenotarli una settimana prima.
Dal punto di vista giuridico poi, può qualcuno prestare ciò che non gli appartiene? Questo il nocciolo del pensiero di Auriti, alla base della sua denuncia a Bankitalia.
A titolo di curiosità, ho parlato diverse volte del tema signoraggio con un docente universitario di economia, cheè anche ricercatore in econometria: ha confermato tutto.
www.arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 10-10-2009 23:42

Per la verità i dubbi sollevati da Syn meriterebbero delle risposte, se non altro perché lui stesso sembra averne bisogno

Vista l'ora mi limiterò a dire due cose.

Primo, non è affatto vero che gli economisti per lo più negano il signoraggio.
Ve ne sono molti che ne parlano diffusamente, due su tutti Eugenio Benetazzo e Nino Galloni, quest'ultimo tra l'altro professore universitario... cosa che a me non importa molto, ma dato che i negazionisti ci tengono al fatto che chi parla abbia una patente, sottolineao questo fatto.

Secondo, il valore nominale delle banconote messo al passivo. Se Syn avesse seguito il link dato al mio precedente commento avrebbe trovato una risposta alla sua negazione.
Questo passivo è illegittimo perché conteggia il valore nominale del denaro e non le spese realmente sostenute alla sua emissione. Nel paragone che facevo sul mio blog è un po' come se un imprenditore che produce frigoriferi, nel redigere il bilancio, mettesse al passivo non i costi della produzione ma il valore di mercato dei suoi prodotti. E dato che questo valore corrisponderebbe ai suoi attivi, risulterebbe che il suo guadagno è zero il che mi sembra non male come frode.
Senza contare, paradosso dei paradossi, che le banche centrali da questo passivo esigono un interesse, cosa inaudita dato che sui passivi gli interessi si pagano e non si chiedono!

Concludo con la questione politica, dato che Syn ha fatto un accenno al proprio antifascismo.
Mi spiace per te, questa è una perla da asserviti al sistema. Ormai le distinzioni fascisti-antifascisti sono un relitto, non si può tirar fuori questa storia che i signoraggisti sono tutti fascisti perché non è affatto vero e non si può usare quest'argomento contro di loro per metterli in cattiva luce (ammesso e non concesso che il termine "fascista" abbia una connotazione negativa).

Se poi, studiando il signoraggio da un punto di vista storico, scopriamo che fascismo e nazismo sono state le uniche due forme di governo che hanno ripristinato la sovranità monetaria e che per questo le potenze usorocratiche e democratiche hanno voluto la guerra, noi non possiamo fare altro che prenderne onestamente atto senza che questo implichi giudizi politici d altro tipo.
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