No al crocefisso: dopo l’omicidio, rimosso il cadavere

5 novembre 2009

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Come secondo copione, l’enclave illuminista di Strasburgo ha fatto un altro passo avanti nel progetto che persegue da tempo. Quanto tempo? Dipende da quanto siamo disposti ad andare indietro. Certamente solo pochi anni sono trascorsi dall’inizio della disavventura dell’unione europea, con la quale l’elite finanziaria che governa il mondo ha posto le basi per la distruzione delle differenze dei nostri popoli, ma il tentativo di rimpiazzare ogni ordine esistente con l’unico valore riconosciuto, quello del denaro, risale a qualche tempo prima della rivoluzione francese. La violenza con cui la borghesia riuscì a eliminare ogni ostacolo all’instaurazione del regno della moneta solo da poco viene storicamente riconosciuta. Non si tratta solo della strage di vandeani, religiosi, aristocratici e fedeli borbonici. Vennero colpite sistematicamente tutte le differenze e le minoranze, per azzerare il soggetto di fronte alla potenza dello stato laico e della sua nuova religione: la legge.
Quello che avvenne fu un vero e proprio processo di distruzione delle identità dei vari popoli europei, processo che ancora è in atto e il cui ultimo tassello è la decisione di rimuovere il crocefisso dalle pareti delle nostre aule scolastiche. Il lume si accanisce ancor oggi, proprio perché sente la vittoria vicina, contro ogni residuo di metafisica, di assoluto, di ricerca di un senso dell’esistenza. E la Chiesa di oggi è davvero un residuo di quel che potenzialmente potrebbe (e dovrebbe) essere. Si accanisce perché è ben cosciente della potenza dei simboli e del fatto che se rimuovere dalle pareti la croce oggi non può causare altro che qualche polemica, tra qualche decennio il risultato sarà forse l’oblio della genesi di un pensiero.
Ricordate le polemiche sul mancato inserimento delle radici cristiane nella costituzione europea? Era solo una sciocchezza, rivelatrice certo ma non fondamentale, rispetto allo scandalo reale cioè l’assenza iniziale della stessa costituzione, la quale avrebbe dovuto disegnare obiettivi ed attori, valori e strumenti di una società che potesse davvero unire i popoli. La minoranza che ha organizzato e poi messo in atto tale piano, ha considerato una costituzione soltanto come una difficoltà. Non solo il progetto dei banchieri manca dell’ovvia conferma da parte dei popoli, da ottenere con un voto, ma proprio per ovviare anche alla fatica di ottenerla con un condizionamento psicosociale, questi hanno addirittura fatto finta che non servisse. Al suo posto è stata messa la moneta unica e le “regole” di mercato. Nel vuoto dei valori e degli obiettivi, gli attori finanziari possono così muoversi più a loro agio e preparare tranquillamente la mondializzazione. Tradotto, questo termine significa la costruzione di un unico prototipo di cittadino del mondo, con una stessa lingua, con una stessa incolore religione civile, con gli stessi bisogni economici, con la testa piena delle stronzate trasmesse dai media manipolati, senza un motivo per il quale lottare e coalizzarsi, senza un ideale sul quale poggiare la propria vita e la propria lotta alla schiavitù. Si tratta di un cittadino innocuo, governato da finte democrazie plutocratiche (sì, il termine esatto è questo, anche se dà fastidio ai buonisti), pronto da mungere a piacimento, immerso fino alla stupidità nel ciclo lavoro-spesa-divertimento.
Il più grande ostacolo a tale piano, dai tempi dei tempi, come ben sanno e hanno più volte detto le varie logge più o meno illuminate, è innanzitutto ogni sentimento religioso, la religiosità più che la religione, per la capacità intrinseca di muovere ad azioni che trascendano la propria mera sopravvivenza. Le civiltà religiose dotate di un senso del sacro forte ed integro non sono facilmente manipolabili. E’ per questo che, con la scusa del terrorismo, la stessa élite finanziaria che stipendia i politici pseudodemocratici muove guerra costantemente a quei popoli che presentano tali caratteristiche. Altro che Iran stato canaglia: è canaglia perché non è possibile convincere ogni suo cittadino che la maggiore felicità per se stesso sarebbe un automobile e la Cocacola al bar.
Questa malefica strategia si scontra oggi, quasi anacronisticamente, con ciò che resta del suo antico nemico, l’immagine del paradiso. Al completo dominio del peggiore edonismo, del materialismo, del nichilismo, manca solo la capitolazione di una chiesa che, anche se non lo è da tempo, è vista dalla gente come difensore di un senso più alto della vita. La genetica è il terreno che più di altri mostra lo scontro ancora in atto, ma anche parti consistenti della morale corrente dei popoli europei risentono della loro matrice cristiana.
Ecco allora spiegato l’attacco al crocefisso. Prima l’hanno ucciso e adesso, visto che la salma tarda a decomporsi, rimuovono il corpo del reato dal luogo in cui idealmente è più pericoloso: quello in cui si formeranno le coscienze dei futuri europei. Credo che dopo la rimozione, per qualche anno sui muri rimarrà il bianco negativo del crocefisso, dopodichè la luce cancellerà anche quello. La luce della ragione intendo, quella che mostrando il nulla, innalzerà il nichilismo sopra le cattedre. Ma può darsi che mi sbagli e che nuovi oggetti occuperanno lo spazio reso disponibile. Ne proporrei alcuni alla dirigenza europea, in linea col suo sentire: il triangolo con l’occhio dentro; le tre parole in francese dei giacobini, con caratteri in oro su sfondo bianco; la foto di Trichet e dei prossimi governatori della Bce; un televisore lcd che manda spot senza audio durante le lezioni, una telecamera che archivi ogni secondo di ogni ragazzino. Penso possano bastare.

Matteo Simonetti

Commenti
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amugnolo (Registered) 05-11-2009 13:08

Complimenti, davvero molto bella la parte finale.
Il cristianesimo é il prodotto di una fallita riforma interna all'ebraismo, rielaborata da Paolo.
Gesu cristo era un ebreo che fu ucciso dal potere dei sommi sacerdoti, Ponzio pilato e Roma non c'entrano niente: si interessavano in modo molto superficiale al fanatismo religioso di quel piccolo popolo, abitante di quella piccola regione all'interno dell'Impero.
L'Islam nasce anche esso dal ceppo del monoteismo ebraico, e ne riconosce i padri fondatori, i profeti, lo stesso gesu e la madonna.
I tre monoteismi, cristianesimo, islam, ed ebraismo denotano una intransigenza fanatica, che solo la chiesa cattolica ha attenuato per il processo di annacquamento che conosciamo.
Detto questo, la minaccia è reale:
da una parte, dopo l'annichilimento spirituale ci avviamo alla perdita anche delle caratteristiche morfologiche nostre e delle altre razze, verso un appiattimento totale generato dall'universalismo che le religioni citate hanno sempre manifestato;
dall'altra, pero, mi viene da auspicare l'abbattimento della chiesa cattolica, velo illusorio e finto baluardo della religiosità dell'uomo europeo, sì da trovarsi in una situazione di "tabula rasa" da dove ripartire per riscoprire la vera ed antica spiritualità nostra, delle nostre vere radici che fondano sulla tradizione degli avi. Radici che, sole potrebbero forse risvegliare ardore, consapevolezza di se e del proprio destino di cui abbiamo bisogno oggi, e non solo per evitare di soccombere: per non scomparire dalla scena della storia.
Fabio Mazza (Registered) 05-11-2009 14:35

Ovviamente quoto Amugnolo parola per parola. Ave frates.
Bellissimo l'articolo, tra l'altro l'autore cita tra le righe il "vizio oscuro" del cristianesimo, quello che, come ho detto in altra sede, ha portato al capitalismo, all'illumisnismo ed ha già in se i frutti della mondializzazione: l'ecumenismo, la volontà di portare la "buona novella" (buona per loro forse) e creare un mondo unito, fraterno, dove tutti gli uomini adorino Jahvè-dio e non ci siano differenze.
stediludo (IP:87.5.141.128) 05-11-2009 15:01

Tra le reazioni più sconcertanti, bislacche ed esilaranti dei presunti difensori della tradizione cattolica nostrani alla decisione di Strasburgo sono da annoverare quelle (provenienti soprattutto dall'area leghista) secondo cui dietro la decisione ci sarebbero le pressioni di ambienti islamici, interessati ad indebolire definitivamente il cristianesimo in Europa per prenderne il posto! Nella loro totale ignoranza, questi ancora non hanno capito, come invece ben mette in evidenza Simonetti nell'articolo, che gli usocrati di Strasburgo sono nemici del cristianesimo quanto dell'Islam e di tutte le religioni; anzi, di tutte le culture e le tradizioni in genere; perché solo sradicandole tutte sarà possibile realizzare definitivamente la nuova "razza umana" dell'homo consumans; razza alla quale, con tutta evidenza, tali presunti difensori della tradizione cattolica nostrani già afferiscono completamente - e questa è la cosa grave - senza nemmeno saperlo.
In ogni caso, io non condivido questa acredine anticristiana e sedicente neopagana che di tanto in tanto affiora in questo blog: anch'io, personalmente, sento più vicine al mio sentire le tradizioni non monoteiste; ma una cosa può essere un dibattito culturale che possiamo svuluppare tra noi a tal proposito, un altra sono le battaglie da portare avanti oggi, e oggi mettersi a fare queste crociate anticrististane non ha molto senso, visto che quel che resta di certo cristianesimo è pur sempre, come tutte le fedi e le tradizioni, un ultimo baluardo contro la decadenza moderna. Ricordo all'"evoliano" Mazza che proprio Evola, uno dei massimi teorici neopagani ed anticristiani del nostro tempo e alla cui visione io stesso mi sento vicino, diceva che, visto il tempo in cui viviamo, se la Chiesa fosse capace di ricreare lo spirito tradizionale del Medioevo che l'aveva vista al comando, lui non ci penserebbe due volte a farsi "cristiano"...
martiusmarcus (Registered) 05-11-2009 15:06

Freud nel suo fondamentale "Mosé e il monoteismo" attribuì l'invenzione del monoteismo agli egiziani (il dio Aton) e si spinse fino a vedere in Mosé - "inventore" degli ebrei - null'altro che un generale egizio. Conosciamo tutti gli sviluppi di quella idea e oggi solo i ciechi non si rendono conto del suo inarrestabile declino di fronte all'avanzare del nichilismo e della Legge (del mercato). Se i pagani perseguitati da Costantino e da Teodosio potessero vedere, ne gioirebbero? Non credo. Sappiamo anche che la variante più iconoclasta dell'Islam ancora resiste. Nietzsche vedeva nella dottrina monoteista "il più atroce errore umano", cullandosi nella speranza di una evoluzione antropologica che non si è verificata (anche lui come Marx ha sbagliato profezia?). Bella l'immagine dell'impronta sul muro, anch'essa destinata a sparire. Tutto passa.
Gaetano (IP:87.7.53.71) 05-11-2009 15:38

@ stediludo

Nel tuo (mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo ) intervento dici che non si dovrebbero fare crociate anticristiane perchè "quel che resta di certo cristianesimo è pur sempre, come tutte le fedi e le tradizioni, un ultimo baluardo contro la decadenza moderna". Qual è questo rimasuglio di cristianesimo a cui fai riferimento? Io non vedo che deserto attorno alle chiese. Lo chiedo per curiosità, non per polemizzare.
In ogni caso, non vedo nella chiesa odierna la capacità, la forza o anche la volontà di opporsi alla decadenza spirituale europea. E' troppo impegnata in processi di aggiornamento e adeguamento alla modernità che la ridicolizzano (ai miei occhi, almeno) e la pongono in contraddizione con i propri dettami.
Infine, non credo che amugnolo o Fabio Mazza vogliano portare avanti una battaglia di stampo pagano. Semplicemente, in tempi di così evidente decadenza spirituale e di mancanza di punti di riferimento, trovo normale (e forse opportuno) esplicitare la necessità di un ripristino di valori forti e profondi come quelli espressi dalle civiltà tradizionali da cui discendiamo.
Non si tratta, ovviamente, di un processo realizzabile a breve termine nè forse di un qualcosa di realizzabile in futuro, ma costituisce una risposta "fisiologica" al pensiero debole oggi dominante (e che il cristianesimo ha contribuito a diffondere).
stediludo (Super Administrator) 05-11-2009 16:01

Perfettamente d'accordo, Gaetano, sullo stato comatoso in cui versano le chiese cristiane. Ma come auspichiamo il ripristino del valori forti delle tradizioni da cui discendiamo, visti i tempi in cui viviamo, io - appunto come diceva l'Evola - mi accontenterei anche del rispristino dei valori che la Chiesa ha saputo esprimere quando ancora non si modernizzava. Diciamo pure che entrambe sono speranze vane, ma proprio per questo oggi non è più il tempo di guerre tra guelfi e ghibellini (beati i medievali che se le potevano permettere... Ed è chiaro che io, se fossi vissuto a quei tempi, mi sarei schierato senza se e senza ma coi ghibellini...): oggi l'unica guerra è quella - detto un po' semplicisticamente - tra fronte antimoderno e fronte moderno, e dentro i primi io ci metto anche quel che resta di tutte le tradizioni, cristiane o pagane che siano. E riguardo a ciò che resta nella Chiesa attuale della vecchia tradizione, non si può negare che - pur tralasciando gli sparuti ed ininfluenti gruppi lefevriani - su certe questioni anche la Chiesa conciliare ha il coraggio di mantenere rigide posizioni antimoderniste, vedi ad esempio sulla bioetica.
Fabio Mazza (Registered) 05-11-2009 16:12

Per Stefano
Conosco bene la posizione evoliana che vede la chiesa cattolica di Roma, come un necessario compromesso tra cristianesimo delle origini e paganesimo (con una forma quasi statale-istituzionale).
Conosco anche la visione antiguelfa dello stesso Evola, che vede nella chiesa il principio matriarcala-tellurico della spiritualità, e quindi una degenerazione della stessa.
Ma questo non è un blog evoliano, nè deve diventarlo, e di questo potremmo se vorrai parlare in altra sede eventualmente.
Quello che facevo notare nel mio intervento è che è quantomeno miope, se non peggio, fingere di non vedere, per un presunta aderenza a valori "tradizionali" che il cristianesimo contiene in sè tutti i presupposti di ciò che è stato e sarebbe venuto dopo. Non si può meravigliarsi della volontà egemonica anglo-americana e occidentale (permeate da cristianesimo nelle sue forme cattoliche o protestanti luterane, ancora peggio) di assoggettare il mondo ad un unicum che vada dalle alpi all'oceano indiano, senza vedere che questo è quello che predica il cristianesimo quando parla di CONVERSIONE, che implica un convincimento, anche e soprattutto storicamente forzoso, dell'altro da sè; quando parla di evangelizzazione e del fatto che siamo tutti "figli di dio" e quindi propugna un egualitarismo più spinto di qualunque social-comunismo storico o teorico.
Detto questo, io non faccio battaglie pagane, perchè non avrebbe alcun senso. Già sono quasi impossibili le battaglie non solo per l'antimodernismo, ma anche solo per la moralità e il buongusto che sono decaduti come accade in qualsiasi ciclo conclusivo di ogni civilità (tanto per ri-citare il barone).
Sta di fatto che, a mio parere, un antimoderno non può essere cristiano. Se analizza i veri risvolti di quanto sopra.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, lungi da me affibiare patenti di antimodernismo autentico o meno.
Ma, non si può, come qualcuno mi faceva notare, tagliare un ramo per salvare un albero, se è l'albero che è marcio. Non conta che il cristianesimo abbia duemila anni di storia. Gli anni non sono nulla. Il tempo è ciclico, quindi è l'ecumenismo cristiano e poi cattolico (e come fa giustamente notare Gaetano, anche le varie religioni rivelate, in primis quella ebraica), con il suo carico di ASSOLUTISMO e TOTALITARISMO INNATO, che ha dato origine a tutto quando contestiamo. Se poi dobbiamo essere sinceri bisonga ammettere che il cattolicesimo ha avuto dei meriti nell'arginare per secoli la frana incompente. Il problema è che quella frana l'aveva creata il cristianesimo stesso.

P.s. Se esiste una chiesa come quella "sotteranea" medioevale, cioè non quella ufficiale, ma semmai quella di templari e co. sarei io il primo ad essere cattolico.
stediludo (Super Administrator) 05-11-2009 16:31

Caro Fabio, mi pare che siamo d'accordo su tutto, anche sul fatto che questo non è né un blog dove discutere del pensiero di Evola né dove dilungarsi troppo in discussioni storico-teologiche. Ergo, chiudo questa discussione che ci porterebbe troppo lontano e che con piacere possiamo proseguire in altra sede, con ciò: dire che un antimoderno non può essere cristiano è un'affermazione falsa ed errata, storicamente e teoricamente - e potrebbe risuonare anche offensiva per i tanti cristiani antimoderni che ci sono: ti ricordo che fino a non più di quarant'anni fa (cioè l'altro ieri) la Chiesa era in toto antimoderna (ovviamente di un'antimodernità diversa da quella pagana o di altre tradizioni religione e metafisiche; ma cosa credi, che queste abbiamo l'esclusiva dell'antimodernità?). E queste cose te le dice uno che considera Nietzsche, Evola e De Benoist, ovvero tra i più acerrimi "anticristiani" dela storia recente, come i suoi tre sommi "maestri"...
Gaetano (IP:87.7.53.71) 05-11-2009 16:35

In effetti, l'unica guerra oggi plausibile è quella tra chi accetta i dettami della modernità e chi invece se ne discosta...
Sicuramente la chiesa, su certi temi come tu ben dici, ha ancora il coraggio di essere "antimoderna", ma mi chiedo: è sufficiente questo per non essere travolti (non solo come istituzione, ma anche a livello dottrinario) dal kali-yuga? La risposta per me è no. Il messaggio cristiano non è in grado di rispondere alle sfide della post-modernità. Nello stesso momento in cui ha deciso di fare "concessioni" alla propria dottrina per paura di perdere fedeli, o per "stare al passo coi tempi", ha tradito se stessa e si è condannata al declino.
E dico questo non per livore anticristiano, me perchè è il destino che tocca a tutte le tradizioni monoteiste.
A breve, infatti, toccherà all'islam, prossimo obbiettivo delle lobbie ateo-illuministe che ci governano. In questo caso, ci impiegheranno più tempo perchè l'islam può contare su una "forza interiore" maggiore, ma ce la faranno.
stediludo (Super Administrator) 05-11-2009 21:10

Per la verità, caro Gaetano, questo non è il triste destino che tocca a tutte le tradizioni monoteiste, ma il triste destino toccato a tutte le tradizioni: quelle non monoteiste orientali ad esempio (induismo, buddismo, taoismo, shintoismo) sono stata spazzate via dalla modernità in tempi ancora più brevi che le tradizioni monoteiste mediorentali-occidentali! In Cina sono bastati 50 anni di marxismo per spazzare vie millenni di tradizione taoista, e lo stesso è successo con shintoismo in Giappone, l'induismo in India e il buddhismo nei paesi cosiddetti "tigri asiatiche" (tigri della modernizzazione, appunto!) con l'industrializzazione capitalista del dopoguerra. Quindi, a onor del vero, bisogna dire che l'unica tradizione che sta resistendo è appunto una monoteista, l'Islam, anche se è chiaro che, vista l'aggressività inesorabile della modernità, tra non molto è facile che soccomberà ahimè anche lei.
alessio (Super Administrator) 05-11-2009 22:56

Spiace leggere anche su questo blog che si perde tempo dietro a polveroni strumentali che servono solo a coprire i problemi veri (la perdita del sacro lo è, ma vogliamo incaponirci sulle aule scolastiche, come un Buttiglione qualunque? e perchè l'Italia dev'essere ancora e sempre un paese concordatario e vaticanizzato, quando ormai a messa ci vanno poco più che quattro vecchiette, e anche quelli che ci vanno, dopo l'ite missa est, il vangelo se lo dimenticano dopo due minuti?). Dio è morto e stramorto, e il crocefisso è un pezzo di legno che non dice più niente a nessuno, in una società che ha il suo unico idolo nel denaro (come ben detto qui). Sono decenni che ogni tanto torna a galla questa querelle, e sinceramente spero che gli islamici, con le buone o con le cattive, convertano abbastanza gente da far piazza pulita di ogni ipocrisia sull'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa. Detto questo, per me ci resti pure, quel relitto ligneo, attaccato sopra le cattedre. Tanto, gli studenti non se lo cagano neppure di striscio.
Alessio Mannino
amugnolo (Registered) 06-11-2009 00:58

"se la Chiesa fosse capace di ricreare lo spirito tradizionale del Medioevo che l'aveva vista al comando, lui non ci penserebbe due volte a farsi "cristiano"..., -ma forse sarebbe piu giusto dire cattolico-
...e nemmeno io.
Fatto è, pero, che quello che si prendeva a riferimento era essenzialmente la visione della vita di stampo cavalleresco e guerriero, che operarava in tempi di grande potere della chiesa cattolica, ma che rappresentava altro che non lo spirito cristiano. Altro che proveniva dallo spirito di Roma, ad esempio, per citare il riferimento storico piu vicino.
Il che è come dire che si puo essere cattolici quando questa religione si permea in maniera sostanziale dello spirito della Tradizione. Ripeto: anch'io diventerei cattolico.
Per quanto concerne l'islam: vi rendete conto della arretratezza di questi fanatici nell'ambito della organizzazione sociale, della schiavitu' che impongono a giovani e soprattutto alle donne: sembra di rivedere gli aspetti piu deteriori del cattolicesimo nei suoi periodi di fanatismo piu spinto.
Io me la spiego cosi: pecore di un dio geloso (che poi è comune a tutti e tre i monoteismi, quello evocato sul monte sinai da mosè, che non dimentichiamolo era stato adottato dal faraone, e quindi iniziato alla ars regia della tradizione egizia), ultrapossessivo, intransigente, che non lascia spazio a chi ne vuole seguire i precetti, per nessuna azione spirituale che non sia esplicata in senso semplicemente devozionale. Ebbene, estremamente deboli di fronte al loro dio, si accontentano di prepotere nei confronti di quelli che sono piu deboli di loro.
matteo (Registered) 06-11-2009 01:34

faccio presente che sono ateo e abbastanza nicciano e evoliano per non amare troppo la chiesa, nè quella di oggi nè quella di una volta.
Però bisogna ammettere che se c'è una voce "tradizionalista", sulla manipolazione genetica, sulla famiglia, ecc., questa è ancora la chiesa, anche scassata com'è quella dopo il vaticano secondo.
martiusmarcus (Registered) 06-11-2009 08:16

Il problema crocefisso sì- crocefisso-no, dice Alessio, è problema buttiglioniano, cioè di scarso rilievo. Forse. Quello che sfugge agli estensori dei due post sul crocefisso e anche a Fuschini, è la questione fondamentale del monoteismo. Perché si tratta di una forma religiosa che soppianta tutte le altre? Perché è così temuto in India dove è rampante ma ancora non ha preso il sopravvento? Beh, per capire bisognerebbe aver studiato. Lo dico senza spocchia, bisognerebbe aver studiato Freud. A chi gli fa schifo perché fa troppo establishment postsessantottino, beh, può leggersi La libido e le sue trasformazioni, gran libro di Jung, nel quale si spiega con chiarezza "perché la religione", e "perché monoteista". Ma c'è una questione ancor più rilevante, attinente proprio al crocefisso: la questione della rappresentazione e del culto dell'immagine. Questione nota ai cultori di storia col termine "iconoclastia". Quando Mosè - sincretizzando l'Aton egiziano - creò Dio, chiarì con estrema rigidità la NON- rappresentabilità di Dio. Dio, nella sua prima versione, quella originale NON può essere raffigurato: si cade, se lo si fa, nell'IDOLATRIA (presente Aronne e il vitello d'oro?). Come saprete, gli unici iconoclasti rimasti sono quelle teste quadre degli ebrei e dei musulmani. George Steiner disse che chiedere agli uomini di NON rappresentare Dio è davvero chiedere loro di andare contro natura. Noi in Occidente, eredi di grandi civiltà pagane e tolleranti, con il cristianesimo e ancor più con la variante cattolicesimo abbiamo persorso una via di mediazione e di sincretismo con il paganesimo: e abbiamo rappresentato, eccome se abbiamo rappresentato (la storia dell'arte ne è piena). Ma è arrivata la morte di Dio e la modernità. La modernità ha stravolto tutti i parametri pulsionali precedenti e ha stabilito il Nuovo Regno, che non è l'iconoclastia, bensì l'ICONOFILIA e cioè la sostituzione del godimento dell'oggetto reale con quello dell'oggetto RAPPRESENTATO. Forse ha ragione Alessio, quando dice "che ci stava a fare quel crocefisso lì", ma ha ragione anche chi sostiene che il suo posto non rimarrà vuoto: quale marchio o logo o brand se lo prenderà?
Invito comunque le persone intelligenti a non dichiararsi atei, semmai dite "sono un vattelappesca", o un "ingordiano del giovedì grasso", ma non "ateo": è la religione di Odifreddi, vi piace essere correligionari di costui?
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 06-11-2009 11:43

La discussione si sta avventurando sul terreno della teologia e Alessio dovrà pazientare per la divagazione. Mi sembra che il politeismo a rigore di termini non esista. Anche nei politeismi esiste un Dio superiore a tutti gli altri, che sono divinità minori. Nella mitologia greca questo Dio superiore è Zeus, nome il cui genitivo è Dios (e la radice dei termini nelle lingue classiche si deduce dal genitivo). Nelle lingue indoeuropee questa radice significa "luce" (latino dies, italiano dì contrapposto a notte). C'è dunque una divinità suprema la cui caratteristica sostanziale è la Luce. Anche nell'induismo, in cui le divinità sono migliaia, il concetto di politeismo è discutibile. Si tratta di una divinità che si manifesta in una miriade di forme diverse, che sono soltanto sue ipostatizzazioni, come dicono quelli che parlano bene. Del resto nel più rigoroso dei monoteismi, l'islam, Allah ha 99 nomi, che sono i suoi attributi. Nella mentalità induista questi 99 nomi si manifesterebbero in forme iconiche. In fondo la differenza è tutta qui. Per intenderci: nel Corano Satana agisce perché Allah glielo consente. In definitiva anche il male viene da Allah. I politeisti ipostatizzano i caratteri del Dio facendone divinità minori. Due parole in difesa dell'islam. Noi di MZ dovremmo apprezzarlo per due ragioni: è l'ultima fede forte che si oppone alla modernità e al progressismo; i suoi cultori sono animati da uno spirito di sacrificio e da un rigore morale che dovrebbero piacere a chi è sensibile al valore dell'eroismo. Naturalmente questo non significa aderire a quelle espressioni di fanatismo, in buona parte ricavate da tradizioni anche preislamiche, che amugnolo giustamente denuncia.
martiusmarcus (Registered) 06-11-2009 16:24

Per Fuschini. Credo che la tua tesi sia parecchio originale, non mi azzardo a definirla bizzarra per via che non sono del ramo. Dubito però che resisterebbe a un convegno all'uopo dedicato. Il monoteismo è monoteismo. Ovviamente non mi stupisce la tua presa di posizione guenoniana, per cui sono dalla parte di amugnolo, di Parsifal, e di tutti i cuori puri occidentali. L'islam si regge su un potere feroce esercitato sull'utero delle malcapitate musulmane: ci penserà la modernità - mi spiace - e non vorrei essere maschio da quelle parti tra venti o trenta anni. Altro che trans gireranno in quelle latitudini!
amugnolo (Registered) 06-11-2009 18:04

So di scatenare un putiferio....
Apprezzo sicuramente il rigore morale e lo spirito di sacrificio dei combattenti contro l'oppressione dell'occidente, che è come dire la modernità spinta.
Ricordo di aver guardato e gioito, allora insieme a pochi altri, all'avvento vittorioso della rivoluzione Komeinista in iran.
Ho vissuto con trasporto l'epopea dei meravigliosi patrioti e combattenti afgani contro l'armata rossa e poi contro l'occidente, e con invidia e rispetto ricordo la partecipazione di uomini del mio ambiente culturale e politico a parte di quegli eventi.
Ma devo rilevare che, all'interno del mondo islamico, ho avuto modo di notare come tali principi di onore, fedeltà ad una idea e l'impersonalità attiva dimostrata con il disprezzo verso il timore di sacrificare la propria vita, siano stati espressi da uomini che in definitiva sono i discendenti del popolo persiano, ossia indoeuropei.
Non posso tacere, della nausea che, per quanto attiene alla vicenda palestinese, mi provoca l'atteggiamento furbesco e levantino dei maggiori stati arabi, ove per intenderci si trovano i piu importanti luoghi di culto dell'islam, che si pasciono nei loro petrodollari infischiandosene dei cosiddetti fratelli palestinesi.
Ma con tutto il rispetto per il coraggio e il senso dell'onore dimostrato dai combattenti di cui sopra, non ambisco ad essere liberato da loro dai miei oppressori, magari dopo dovuta conversione all'islam. Vorrei che ci fossero, o si potessero creare le condizioni, per combattere facendo ognuno la sua parte contro il nemico comune. Poi ognuno a casa sua.
Per Martius: concordo su quanto dici riguardo all'ateismo.
Per Luciano: scusami, ma da dove lo evinci che quelle manifestazioni di fanatismo degli islamici, derivano da tradizioni anche preislamiche?
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 06-11-2009 22:31

Per martiusmarcus: i politeismi hanno in sé il monoteismo e viceversa. In un monoteismo granitico come l'islam fra i 99 nomi di Allah c'è il Compassionevole, il Clemente, il Misericordioso, ma anche Colui che dà la morte, Colui che nuoce. Un induista darebbe un volto a ognuna di queste manifestazioni diverse della divinità. Tutta qui la differenza fra monoteismi e politeismi. Non è una tesi particolarmente audace. Del resto gli angeli e i demoni di tutti i monoteismi che altro sono se non divinità minori? La vera opposizione è fra materialismo e spiritualismo, non fra monoteismo e politeismo.Non so perché mi si attribuisca una posizione guenoniana dal momento che Guénon non mi ha mai particolarmente interessato e lo conosco solo di nome. Forse c'è un'affinità elettiva di cui non ero cosciente.
Per amugnolo: costringere le donne dietro veli e tenerle segregate in casa erano costumi persiani preislamici e bizantini. Il Corano dice che le musulmane in pubblico devono coprire "le parti belle", che potrebbero essere intese anche soltanto come quelle di più immediato richiamo sessuale. La circoncisione è usanza ebraica e preislamica, il Corano non vi accenna nemmeno. La lapidazione delle adultere è una pena prescritta dalla Bibbia,nel Corano non ve n'è traccia. Sono solo alcuni esempi. L'Armata Rossa in Afghanistan fu combattuta non solo dai mujahiddin afghani ma anche da un'internazionale islamica, finanziata dall'Arabia Saudita e armata dalla CIA, di cui facevano parte migliaia di arabi, fra cui un giovane allora molto stimato dagli americani che si chiamava Osama Bin Laden. Non esalterei gli iraniani in quanto indoeuropei disprezzando così i semiti arabi. Comunque noto con piacere che anche su di te l'islam esercita un certo fascino. Saluti cordiali a tutti.
stediludo (IP:87.5.160.115) 06-11-2009 22:36

So che rischio di essere antipatico, ma come condirettore-moderatore-vattelapesca del blog vorrei invitare tutti a cercare, nei loro pur accalorati e appassionati interventi, di evitare espressioni che possano risuonare offensive per qualcuno. Ad esempio non capisco che bisogno c'è di definire ebrei e musulmani "teste quadre": una cosa è criticare, argomentando, questo o quall'aspetto di una religione, di una dottrina, di un'ideologia, ecc, altra è definire in tale modo dispregiativo i fedeli o seguaci di questa. Questo blog è aperto a tutti e quindi nessuno deve sentirsi offeso per la sua fede o le sue convinzioni, qualunque esse siano. E poi, caro martiusmarcus, ma possibile che ancora non ti sei accorto dell'alto spessore culturale dei partecipanti a questo blog? Cos'è che ti fa dedurre che tali partecipanti siano persone che non hanno studiato?:-)
Venendo al merito delle questioni, en passant, dico solo che non condivido affatto i giudizi espressi in merito ai presunti aspetti "arretrati" e "fanatici" dell'Islam, aspetti a mio avviso comuni a tante altre tradizioni (ovviamente parlo in generale; poi è che chiaro che ogni tradizione ha le sue specificità) e che quindi possono essere considerati tali solo in rapporto alla modernità. Ad esempio, rispetto al ruolo della donna nella società islamica, questa non differisce molto da come è stato inteso da gran parte delle tradizioni. Andatelo a dire ad un islamico o ad una islamica che l'Islam tratta le donne come "schiave" e vediamo che vi risponderà, vediamo chi è che le tratta da "schiave", noi o loro; vediamo poi chi "chi ha studiato" per davvero...
martiusmarcus (Registered) 07-11-2009 08:45

Per stediludo. Teste quadre va inteso come "testardo, tetragono, intollerante, irriducibile", non certo in modo offensivo. Credo di aver più volte - forse troppe - manifestato le mie simpatie nei confronti degli ebrei e della loro cultura e intelligenza (con i dovuti distinguo per moltissimi comportamenti del governo israeliano). Lo stesso si dica per i musulmani. Siamo sinceri con noi stessi: vi sembrano tipetti che si lasciano convincere facilmente a cambiare opinione? Ecco, ai musulmani, se potessi parlare loro sinceramente, direi (senza spocchia, da fratello a fratello): leggete meno corano e un po' più di Orazio (un romano erede di una tradizione epicurea che avrebbe molto da insegnarvi sulla vita in genere). Del resto un pregio fa presto a diventare un difetto, e viceversa. Riguardo alle donne musulmane, nella mia esperienza di psichiatra ho avuto modo di conoscere diverse situazioni e in particolare una giovane del Marocco - paese molto più avanti di altri - e vi garantisco che non è affatto facile essere femmina da quelle parti. Così come sono disposto a scommettere che l'Islam si sgretolerà più rapidamente del muro di Berlino (e saranno le donne a picconarlo, magari insieme al petrolio che finisce). Che questo sia un bene o un male per il mondo, per la modernità e per l'antimodernità, è un'altra questione. Riguardo allo studiare o al non studiare, non è per fare il superiore: non si studia mai abbastanza, lo dico a voi come lo dico a me stesso. c'è un detto a Pisa, scritto dalle parti della Sapienza: "Chi sa, sa, chi non sa, a suo danno".
stediludo (Super Administrator) 07-11-2009 15:24

Be', anche detto così, non mi sembra un quadro molto edificante quello che tracci delle "teste" ebree o musulmane... Non credo che convincersi a cambiare facilmente opinione sia di per sé sinonimo di intelligenza. Dopo tutto, se i musulmani vogliono essere "testardi" e rimanere fermi nelle loro convinzioni, sarà affar loro. Riguardo a quello che dici delle donne, è chiaro che dove ormai è penetrata la mentalità occidentale è difficile per le donne tollerare le antiche tradizioni; ma il problema è proprio questo: perché mai la nostra mentalità dovrebbe penetrare da quelle parti? Chi siamo noi a dover pensare che sia un loro bene cambiare mentalità, che gli altri, in generale, debbano rinunciare alla loro "testardaggine"? Gira e rigira è sempre il solito vecchio "vizio oscuro dell'Occidente"...
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 07-11-2009 17:09

Per la sua esperienza di psichiatra martiusmarcus potrà testimoniare quanto sia alta la percentuale di impasticcate, nevrotiche, infelici fino alla disperazione, fra le donne emancipate della modernità occidentale. Quanto dico non vuole giustificare le condizioni in cui le donne sono tenute in alcune realtà del mondo islamico ma vuole richiamare al fatto che noi, dal basso del nostro putridume, non abbiamo nulla da insegnare a nessuno.
amugnolo (Registered) 07-11-2009 17:33

"vi rendete conto della arretratezza di questi fanatici nell'ambito della organizzazione sociale, della schiavitu' che impongono a giovani e soprattutto alle donne: sembra di rivedere gli aspetti piu deteriori del cattolicesimo nei suoi periodi di fanatismo piu spinti"
da queste parole da me scritte, mi sembrava potesse essere evidente a tutti
che criticavo certi atteggiamenti non dal punto di vista dell'occidente moderno, ma, anzi, facevo un parallelo con quel cattolicesimo che comandava parecchio in occidente prima che certi effetti della modernità fossero tanto visibili. Sicuramente li critico, invece, prendendo punto dalla storia e dalla cultura di noi europei ed occidentali di prima dell'avvento del cristianesimo: Roma, Grecia ecc.
Per quanto attiene la situazione delle donne, non credo che sia di qualche utilità confrontare un eccesso rispetto ad un altro: probabilmente il giusto puo essere riscontrato in una posizione piu centrale ed armonica rispetto alle degenerazioni.
daniela (Registered) 07-11-2009 18:03

Sottoscrivo in pieno l'ultima affermazione di amugnolo
stediludo (Super Administrator) 07-11-2009 18:19

Condividendo il fatto che - aristotelicamente - il bene è sempre nel "giusto mezzo", purtroppo quando parliamo di donne e islam rischiamo sempre di farci influenzare anche noi dalla subdola propaganda occidentale, interessata a farci vedere una realtà monolitica fatta di presunta segregazione e minorazione. Ma per accorgersi che anche l'islam è una realtà pluralista e multiforme, basta pensare al fatto che nel tanto vituperato Iran teocratico le donne vanno all'università, votano e siedono in Parlamento come nel governo. E a tal proposito, pur non conoscendo bene la biografia delle attuali ministre iraniane, sono sicuro che si tratti di donne molto più dignitose e preparate delle ministre del governo nostrano, faro dell'Occidente democratico e sviluppato, ministre che sappiamo tutti per quali "dignità" e "preparazione" stanno dove stanno...
martiusmarcus (Registered) 07-11-2009 19:34

E' ancora tiepido il cadavere di Levi-Strauss, grande antropologo nonché ebreo - per potermi solo sognare di impicciarmi dei cavolacci dei musulmani sparsi in tutto l'orbe terraqueo!!! Ma se ho una legge morale, in casa mia, ho il dovere di distinguere il bene dal male. Nieztsche diceva che "uomo" vuol dire "colui che sceglie". Si comportano bene i vari papà musulmani nel chiuso delle loro cucine? Non posso saperlo, né ho gli strumenti per fare una media tra la bontà dei padri nostrani e quelli musulmani. Ma un'idea in testa ce l'ho, anche perché qualche musulmano ce l'abbiamo anche in casa nostra. Non invito nè all'odio né al pregiudizio. Però diffido da sempre degli innamoramenti per i vari "buoni selvaggi", siano essi tibetani o iraniani, cinesi o vietnamiti di turno. Del resto queste discussioni sono oziose: conosco e mi piace il sapore del pane fatto in casa. La mia religiosità - che forse c'è e forse no, che un giorno è panteista e il giorno dopo è nella merda - vorrei evitare che subisse una fatwa: il crocefisso lo conosco nel bene e nel male, e vorrei che fosse lasciato dove sta.
ottavino (Registered) 08-11-2009 07:00

Attaccarsi a un simbolo, non va bene. Il mondo ci sfida a operare da laici, ed è come laici che bisogna agire e laicamente parlare. Altrimenti veramente gli altri non ci capiscono. Occorre trovare il modo di riempire di "religiosità", le nostre "laiche" scelte, casomai.
Giovanni Marini (Registered) 08-11-2009 10:21

Una bellissima discussione. Leggo da qualche parte che si prevedono tempi duri per l'Islam. Non ne sarei così sicuro, per i seguenti motivi: 1) l'Islam sta vivendo da almeno una trentina di anni una diffusa rinascita culturale (cfr. S. Huntington, Lo scontro delle civiltà), una riscoperta delle proprie radici religiose che talora o spesso assume il carattere del radicalismo fondamentalista. Lo testimonia ancora tutt'oggi il successo dei partiti religiosi in tutti i paesi islamici. 2) Il tasso di fertilità di questi popoli è molto alto specie se paragonato alla crescita quasi zero del mondo occidentale. 3) Nei movimenti radicali c'è gente disposta a sacrificare la propria vita per le proprie idee e non è una buona politica sottovalutarli. 4) La nostra way of life basata sul consumismo che esercita tanta attrazione sul resto del mondo è destinata a finire nel giro di pochi decenni con l'esaurimento delle fonti energetiche che ne sono il presupposto e con esse la globalizzazione; ne consegue che la proiezione all'esterno della nostra cultura subirà un declino. Se sono stato off topic chiedo venia.
Gaetano (IP:82.61.14.23) 08-11-2009 11:29

@ Giovanni Marini

Tra quelli che prevedono tempi duri per l'Islam, ci sono io. Ovviamente non perchè lo auspichi (anzi spero di sbagliarmi). Essendo un differenzialista convinto, mi auguro sempre che le identità culturali, popolari e religiose riescano a sconfiggere il processo di omologazione attualmente imperante.
I motivi addotti nell'intervento per mettere in dubbio l'ipotesi di una débacle islamica sono condivisibili (anche se Huntington non mi è molto simpatico), tranne il punto 4.
E' vero che la nostra way of life è basata sul consumismo, ma non bisogna sottovalutare le capacità di "autoriproduzione" del sistema occidentale. Voglio dire: non credo sia sufficiente l'esaurimento delle fonti energetiche per mettere k.o. l'Occidente. Questo ha mezzi altrettanto potenti (le immagini sfavillanti delle pubblicità, diffuse tramite ogni mezzo di comunicazione; la retorica dei diritti universali, etc...) per rimanere in piedi e continuare ad ammaliare le civiltà altre e ridurle, infine, a se stessa.
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