Violenze e censure

15 dicembre 2009

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È di ieri la notizia dell’aggressione al presidente del consiglio Berlusconi da parte di uno “squilibrato” (ma già qui ci sarebbe da domandarsi, se si avesse il gusto per il paradosso e l’assurdo, chi è il pazzo e chi il sano, tra chi sposa senza riflessione lo stile di vita dell’uomo di Arcore, e chi, magari esasperato lo prende a sassate).
Sta di fatto che, dal nostro punto di vista, la condanna per questo gesto è netta. Si badi bene non per motivi di “politcaly correct”, di equilibrio istituzionale o di “solidarietà umana”. Semplicemente per il fatto che, come la meritava il povero Silvio la sassata, la meriterebbero anche i suoi epigoni di sinistra e di centro, colpevoli di portare avanti le più sordide nefandezze ai danni del popolo italiano, di occultare costantemente la verità, di celare dietro a problemi ridicoli e marginali, i veri crimini contro l’umanità moderni, in primis l’usura bancaria e il lavoro interinale o cosiddetto "flessibile".
Ma siccome è lungi da noi qualsiasi solidarietà a frange di imbecilli pseudo-ribelli, che vorrebbero “sovvertire” questo stato, per sostituirvi non si sa bene cosa, se non altri uomini mediocri, o altra instabilità figlia del materialismo moderno, l’analisi del evento che vogliamo fare è ben più sottile, e diciamo cosi, indiretta.
A parte la sinistra puntualità con cui, in piena bagarre giudiziaria e mediatica sul presidente, accade questo spiacevole fatto (che qualche spirito malevolo potrebbe vedere come giustificazione autocostruita per dimostrarsi perseguitato e vittima di una campagna di odio), le reazioni più sconcertanti -ma prevedibili- che abbiamo avuto modo di osservare, sono state quelle di chi ha sostenuto la necessità di “chiudere i siti e i gruppi di facebook che inneggiano all’odio politico”. Ed ecco che la “democrazia” ci ricasca.
Si dà il caso che, in una vera democrazia, ove vigono, secondo i suoi apologeti, gli “immortali principi” della libertà di espressione, della giustizia e dell’uguaglianza, un cittadino possa esprimere qualunque opinione. Unico limite invalicabile deve essere il fatto che non si sostengano queste opinioni con azioni violente o con atti contrari alla legge.
Posto questo inderogabile limite, noi potremmo, legittimamente (sempre considerando questa una democrazia vera e non presunta tale) dichiararci antisemiti, nazisti o omofobi, dichiarare di odiare i neri o di disprezzare lo stato democratico, per citare esempi estremi ovviamente, con buona pace delle “polizie” che controllano il web, per il semplice motivo, che mentre sostengo un’opinione, non sto automaticamente commettendo un reato. Cosa ben diversa è, ad esempio, se dopo aver dichiarato un mio eventuale odio per gli omossessuali (si badi bene che qui si sta andando sempre per esempi, citando ovviamente i più vicini al limite), andassi per strada a malmenarne qualcuno. E lì giustamente dovrei venire arrestato e processato, e, vivaddio, anche condannato.
Un esempio di questa volontà di omologazione culturale ed ideale, ed anche di “discriminazione alla rovescia”, è l’ultima trovata del ministro per le pari opportunità (sic). In questo “meraviglioso” spot pubblicitario si sostiene che nella vita le differenze sessuali non contano, al grido di: “Ti interessa forse sapere se il chirurgo che ti opera è eterosessuale o omosessuale?”- e fin qui la pubblicità potrebbe avere un suo senso, perché è molto meglio dividere il mondo in due categorie, le persone intelligenti e gli imbecilli. Ma il clou arriva nel finale, laddove si intima al malcapitato spettatore, che cova forse, latente nel suo animo, il germe dell’omofobia: “rifiuta l’omofobia, non essere tu ad essere diverso!”. Eh certo! Cittadino! Stai bene attento a non distinguerti mai dalla massa di pecoroni che ti circondano! Fino a dieci anni fa se ti dichiaravi gay ti prendevano a sassate e se ne difendevi uno passavi per debosciato. Adesso, magia del progresso culturale, deve dimostrarti favorevole a coppie gay, matrimoni gay, adozioni gay e via dicendo, pena il rischio di essere emarginato dal nuovo “coro” che si è sostituito al vecchio: siamo tutti uguali, tutti parimenti meritevoli, tutti abbiamo dei “diritti”, sulla scia del vomitevole egualitarismo moderno.
Ma nulla può e deve impedirci di sostenere le nostre idee, di uscire da quel coro di “anime belle” che ci vuole tutti allineati su una posizione aperta, tollerante, pacifista e baciapile, come polli da batteria, buoni solo per consumare e non dare troppo fastidio. Del resto perché scannarsi in annosi dibattiti sul senso delle cose, o sulla visione del mondo? Ci sono tanti bei canali di “intrattenimento” e tanti bei centri commerciali dove perdere queste polemiche velleità.
Quindi ancora una volta la democrazia dimostra la sua ignominiosa mascherata, la sua irriducibile falsità. “Noi siamo liberali e in democrazia il confronto è libero e aperto!”-sostengono questi araldi della rappresentanza popolare. Peccato che si dimentichino di aggiungere, con malcelata malizia: “a patto che le idee di cui si discute siano tutte democratiche!”. Che apertura mentale, che splendidi orizzonti di dialogo, che “democratica” tolleranza!
Noi crediamo che ormai sia chiaro che questo sistema politico e sociale, ben lungi dall’assicurare a tutti la libertà di espressione, lo faccia in realtà solo con quelle idee e quelle persone che accettano le sue regole e i suoi diktat, condannando invece chi non contesta i dettagli, ma le regole del gioco stesso come “terrorista”, “criminale”, “canaglia”, “talebano” e chi più ne ha più ne metta.
Il precedente di una chiusura in massa di pagine facebook e di siti che contestano, anche in maniera di dubbio gusto lo ammettiamo, un politico o un istituzione, sarebbe un pericoloso precedente, che vedrebbe passare sotto la lente dell’ “istigazione a delinquere” ogni comportamento ideologicamente o socialmente “deviante” (e quindi in molti casi sano e sacrosanto). Con buona pace della “libertà di espressione” che lo stesso premier sbandierava dal palco contro i suoi contestatori.

Fabio Mazza

Commenti
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aragorn (IP:94.163.40.218) 15-12-2009 20:00

Fabio Mazza scrive:
"Sta di fatto che, dal nostro punto di vista, la condanna per questo gesto è netta. Si badi bene non per motivi di %u201Cpolitcaly correct%u201D, di equilibrio istituzionale o di %u201Csolidarietà umana%u201D. Semplicemente per il fatto che, come la meritava il povero Silvio la sassata, la meriterebbero anche i suoi epigoni di sinistra e di centro, colpevoli di portare avanti le più sordide nefandezze ai danni del popolo italiano, di occultare costantemente la verità, di celare dietro a problemi ridicoli e marginali, i veri crimini contro l%u2019umanità moderni, in primis l%u2019usura bancaria e il lavoro interinale o cosiddetto "flessibile".

Ho capito bene? La "nostra " condanna è netta perchè, oltre che a Berlusconi, Tartaglia non ha tirato il Duomo in faccia a Casini e Bersani?
mcattali@tiscalinet.it
keramox (Registered) 15-12-2009 21:48

Il ministro dell'interno ha annunciato l'emissione per decreto di leggi speciali per "controllare" siti internet e manifestazioni di piazza... non è che, con la scusa del gesto di un folle, si parta con un ulteriore giro di vite alla libertà della gente... c'è da preoccuparsi davvero, l'aria si fa sempre più pesante
stediludo (Super Administrator) 15-12-2009 22:08

Be', se è giusta la lettura di aragorn - (ben tornato tra noi...) - il primo che sarà fatto oggetto dei provvedimenti annunciati da Maroni sarà proprio Fabio! Io mi dissocio!:-)
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 15-12-2009 22:34

Un caloroso "ben tornato" ad aragorn anche da parte mia. Non sono molto preoccupato di eventuali misure censorie o poliziesche sui siti internet né su limitazioni delle manifestazioni pubbliche. Già in un recente passato Maroni minacciò di proibire i cortei che sfilano vicino a luoghi di culto o altri luoghi "sensibili". Tutta propaganda elettorale, come le famose ronde padane. Chi si accorge della loro esistenza? Oscurare i siti internet potrebbe anche significare essere bacchettati dalle istituzioni europee e i nostri politici non hanno certamente il temperamento di chi è disposto allo scontro. Il mio scetticismo sulla sterzata autoritaria comunque è dettato soprattutto da un'altra considerazione: il Potere da tempo ha compreso che il dissenso può essere neutralizzato meglio per vie subdole che con la repressione aperta. Sulla gran massa si provvede al lavaggio del cervello tramite la TV, i siti alternativi vedranno proliferare bizzarri provocatori che le spareranno grosse disorientando chi li frequenta e squalificandoli. Già succede nei confronti dei blog più seguiti. E poi per il Potere non è male che la rabbia si sfoghi attraverso canali tutto sommato innocui.
aragorn (IP:94.160.44.89) 15-12-2009 23:58

In attesa del chiarimento di Fabio Mazza, aggiungo alcune considerazioni. Io non vorrei mai che qualcuno fosse colpito da una pietra che gli spacca il muso ed i denti. Mi vengono in mente numerose "facce di cazzo" che disprezzo e considero in mala fede, ad esempio Di Pietro, Gianfranco Fini, Marco Travaglio, Scaiola (quello che disse che Biagi era un rompicoglioni pochi giorni dopo la sua morte). Ma non mi sognerei mai di tirargli un mattone in faccia, nè desidero che lo faccia qualcun altro. Il luogo sano e Sacro per le ferite, anche quelle mortali, è la guerra o il duello. I traditori del popolo politici possono essere processati e condannati al carcere, ma sempre con rispetto formale. In un mondo ordinato e civile tutto ha il suo posto ed ognuno combatte, lotta per i propri ideali, ferisce, uccide o muore secondo le leggi non scritte dell'onore, della lealtà o della giustizia. Questi se e ma, relativi alla faccia allucinata di un poveretto con problemi psichici che fa sghignazzare Repubblica e affini, li trovo proprio fuori luogo, perchè preparati ad arte dal Sistema che ride degli svitati, di Berlusconi e di tutti noi. Solo quando qualcuno romperà la faccia ed i denti di Draghi potremo cogliere segnali di "cambiamento".
Non capisco la continua lagna di ispirazione girotondina sulle presunte violazioni della libertà e della democrazia, mai esistite e quindi non si capisce perchè rimpiante, visto che da anni esiste la legge Mancino contro la libertà d'opinione. Facebook in particolare mi sembra un meccanismo dèmonico da borghesi stronzetti, e mi pare assurdo che lo si debba difendere in nome di una libertà che non rappresenta. Dovremmo proporne la distruzione noi, invece di lamentare che impediscono a quattro coglioni borghesi pantofolai di recitare la parte dei rivoluzionari telematici, salvo tornare sotto le coperte un attimo dopo.
Fabio Mazza (IP:93.149.19.141) 16-12-2009 08:53

In realtà volevo dire che se si dovesse cominciare a prendere a sassate i responsabili del degrado del paese, non sarebbe berlusconi il solo. Tra questi metto anche i banchieri, di cui tu citi un esempio. Ovviamente sono d'accordo con la tua analisi sulla bassezza dell'atto. Difatti dico di non approvarlo.
Ci sarebbe tutta una riflessione sulla reazione scomposta del "demos" che, sobbillata dai "rappresentanti del popolo", che al popolo stesso (materia) hanno dato tutta questa importanza, alla fine ne subiscono la reazione scomposta e "barbarica", perchè il popolo bue, rimane popopolo bue. Sia nel "bene", che nel "male".
Detto questo non cado nella provocazione che lanci Marco, per il solo fatto che sai bene che qui non si tratta di "borghesi" o meno (anche la costante ossessione di quest'argomento potrebbe essere rivelatrice), ma semplicente di una critica al "sistema democratico", che attacca ferocemente tutti i sistemi diversi da sè, vantandosi di essere l'unico ad avere assicurato la libertà di espressione, l'uguaglianza bla bla bla. Questo succede però fino a quando le idee dibattute sono "democratiche". Nel caso contrario subito si parla di chiudere siti, di applicare a ogni opinione, anche estrema fin che si vuole ma sempre opinione, la patente di "istigazione a delinquere". Ora passa una grande differenza tra il dire "diamo una medaglia a tartaglia" (che è uno slogan idiota sono d'accordo) e lanciare un sasso in faccia a qualcuno.
Dimenticare questo è mistificare la realtà, cogliendo un occasione per eliminare o circoscrive opionioni dissenzienti, tra cui possono rientrare anche le nostre.
Mi fa specie poi che su tutti gli articoli che vengono scritti dal sottoscritto, l'unico di ispirazione vagamente politica sia quello dove intervieni, tra l'altro per lanciare sempre i soliti anatemi di "girotondismo" e borghesismo (sbagliando bersaglio, perchè ti basterebbe leggere le mie opionioni per capire). Non c'è nessuna lagna e nessun "girotondo". Sai benissimo che su una miriade di argomenti la pensiamo nella medesima maniera. Il "meccanismo demonico" non è facebook, è la rete, è la modernità è la "demonia dell'economia" (tanto per andare su un linguaggio che può trovarti d'accordo) l'antitradizione, se la vogliamo vedere in largo. Ma nel momento in cui si prende atto che il principale cambiamento è quello interiore, la critica e la "rettificazione" di alcuni elementi dell'"età oscura" è l'unica cosa che si possa fare. Per dirla con Massimo Fini: visto che dobbiamo tenerci questo sistema, in attesa di un cambiamento (a cui stiamo lavorando) pretendiamo almeno che rispetti i presupposti su cui si fonda. Altrimenti la truffa è doppia.
stediludo (Super Administrator) 16-12-2009 16:55

Scusa Fabio, ma non ti seguo. Mi pare di cogliere un'incongruenza nelle tue parole. Prima dici giustamente che questa democrazia, pur vantantosi della sua garanzia di libertà, è in realtà un sistema chiuso come un altro. E qui siamo d'accordo: è un discorso più volte fatto in questo blog; anzi, forse più che come ogni altro, questa democrazia è uno dei sistemi più "totalitari" (come aspetto politico di una società e di un'epoca compelessivamente totalitaria) della storia. Se siamo d'accordo su ciò, non vedo come tu possa concludere il tuo post dicendo che, fin quando ci viviamo, dobbiamo almeno pretendere che questo sistema rispetti i presupposti su cui si fonda. Ma che discorso è? Se i presupposti per noi sono "criminali", questi presupposti dovremmo batterci per abbatterli, altro che rispettarli! Fini sostiene questo? Se è così, è uno di quegli aspetti della sua "militanza" che molti di noi non condividono e che spesso ci ha fatto polemizzare anche aspramente tra noi. A mio avviso, l'unica "difesa" che a forze antisistema può interessare delle presunte libertà "borghesi" è una difesa puramente strumentale, cioè diferderle per usufruirne fin quando ci possono tornare utili per la nostra battaglia e fin quando la nostra battaglia si pone, tatticamente e contingentemente, sul terreno "borghese"; altrimenti, al diavolo la libertà (presunta)!
Fabio Mazza (Registered) 16-12-2009 17:59

Quoto sono d'accordo con te. Semplicemente volevo dire che la rete è uno strumento moderno che però aiuta molti di noi a dibattere sulle nostre idee e a farle conoscere, per lo scopo che divengano condivise da più persone, giacchè un domani non ne abbiamo più bisogno. Quello che volevo dire è che se proprio devo sentirmi distruggere le tasche con la storia della democrazia e dei diritti di espressione, che quantomeno questo sia vero e non una mera facciata. Poi la contestazione della democrazia attuale sta su altro piano, e anche li siamo d'accordo.
fosco2007@alice,it
lucianofuschini (Registered) 16-12-2009 23:15

Io invece difendo l'affermaziione di Fabio, in linea con quanto pensa il nostro fondatore:"visto che dobbiamo tenerci questo sistema,pretendiamo almeno che rispetti i presupposti su cui si fonda". Sappiamo che il sistema è profondamente totalitario e che democrazia e libertà sono, per dirla con Marx, ideologia come falsa coscienza. Ma per quanto sia falsa, l'ideologia che viene sbandierata è questa e a questa dobbiamo fare appello per difendere degli spazi da cui attaccarla. Insomma: ci dite che il vostro sistema garantisce la libertà per tutti? ebbene, noi questa libertà la pretendiamo. Non vedo contraddizioni in questo ragionamento. In virtù di questo ragionamento ci è lecito chiedere che venga consentito di esprimersi anche a chi nega l'esistenza dell'Olocausto nelle modalità che ci sono state descritte, o a chi predica l'odio di classe, o a chi contesta che le torri di New York (tre e non due) siano collassate per la tecnica di volo e la spregiudicatezza fanatica di quattro beduini.
stediludo (Super Administrator) 17-12-2009 00:23

Non vedo poi molte contraddizioni tra quel che sostiene Luciano, quel che ha chiarito Fabio e quel che ho sostenuto io. Certo che la libertà "borghese" e "presunta" la dobbiamo pretendere: uno, per le ragioni strumentali suddette, due per "provocare" il sistema (almeno ciò che dice Luciano io l'interpreto così), ovvero metterlo davanti alle sue contraddizioni. Voglio dire: pretenderla non perché noi la condividiamo come valore in sé (dato che questa è appunto moneta falsa), ma smascherare proprio la sua falsità, perché diciamocelo francamente: quando il sistema arriva a negare la libertà ad alcuni, nella sostanza non si contraddice, perché è chiaro che un sistema "democratico" non può garantire la libertà ai non democratici. Insomma, noi dobbiamo portare alla luce che l'attuale sistema è un sistema come tanti, che come tutti, per l'elementare principio di non-contraddizione, può garantire la libertà solo a chi la pensa secondo i suoi presupposti. Un sistema come tanti, ma più ipocrita, perché appunto si spaccia per libero e democratico come non mai nella storia. Ma forse, a pensarci bene, nemmeno tanto più ipocrita: dopo tutto tutte le società e civiltà si sono ritenute "libere", o almeno più libere di altre o delle precedenti. O qualcuno pensa che nel medioevo, nell'antica Roma o vattelapesca le persone si ritenevano non libere? Ma quando mai? Questa è solo un'illusione moderna, tipicamente illuminista, secondo cui noi vivremmo nel più libero dei mondi possibili! Ma appunto, solo un'illusione, che sta a noi smascherare. Non so se sono stato capito.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 17-12-2009 09:29

Caro Stefano, ti sei spiegato benissimo e siamo perfettamente d'accordo.
aragorn (IP:94.163.39.96) 17-12-2009 13:49

"Visto che dobbiamo tenerci questo Sistema, pretendiamo almeno che rispetti i presupposti su cui si fonda" è una considerazione errata nella forma e nella sostanza. Il Sistema si basa (cioè esiste grazie a), su presupposti iper totalitari che non hanno precedenti nella Storia. La libertà esisteva in Unione Sovietica, in Italia durante il Fascismo e nella Germania Nazista. Perchè sotto quei regimi e durante quei periodi storici si negava la possibilità di esprimere liberamente qualcosa che, se non altro, sussisteva nelle menti di chi pensava. Menti temute per la loro capacità di sobillare; intendendo con ciò che altri uomini liberi rappresentavano un potenziale in attesa di essere scosso. In quei regimi vituperati la libertà di espressione veniva quindi impedita meccanicamente, fisicamente; con il confino, la prigione, l'esilio. Sotto la dittatura usurocratico consumistica, chiamata democrazia, la libertà viene essenzialmente impedita attrverso il controllo delle menti e l'infiacchimento degli animi, attraverso lo sconvolgimento dei ritmi naturali dell'esistenza, attraverso la creazione di forme di dipendenza esistenziale: l'usura, la droga, il consumismo, l'alienazione, la distruzione delle antiche forme comunitarie (famiglia, quartiere, paese), la cancellazione delle identità locali. A sostegno del processo primario di distruzione, un corollario ipnotico di litanie menàdiche sostiene il Sistema: i diritti civili, la libertà di espressione e stampa, le libere elezioni, la Costituzione. Un universo infantile ai limiti del ridicolo, chiamato all'ingrosso democrazia, comicamente ispirato ad un modello greco antico di società elitaria, aristocratica e militare. Mi sembra evidente che pretendere che qualche livello intermedio del Sistema, ovvero i politici, rispettino un canovaccio teatrale creato per dominare le masse, costituisca un piano di nessuna efficacia rivoluzionaria dagli scarsi contenuti intellettuali. Che alla lunga può essere addirittura fuorviante, se qualcuno credibile come pochi, ovvero Massimo Fini, lamenta il rispetto della Costituzione o cose simili. Pensavo che fossero tutte cazzate, potrebbe pensare qualcuno, ma se Massimo Fini le ritiene importanti...
Fabio Mazza (IP:93.149.19.154) 17-12-2009 15:03

Punto primo: non ho detto che i politici devono rispettare la moralità e la giustizia, lo stai dicendo tu. Ho detto che almeno questo sistema che come dici tu è finzione e disordine, se si dice democratico (nel senso di garante delle libera espressione) quantomeno deve dimostrare di essere tale, salvo offrire il fianco alla critica più serrata degli antimodernisti e antidemocratici. Critica che come hai visto, ho esercitato con il mio articolo, senza per nulla auspicare un "rinnovamento democratico" e un pò di legalità (cosa che peraltro è sacrosanta perchè i ladri, anche in società tradizionali, andavano puniti).
Concordo in pieno con la tua analisi, solo non si capisce perchè devi rimarcare una posizione che già sappiamo, e che inoltre sai io condivido totalmente (a meno che non leggi solo una parte degli articoli che scrivo.
Detto questo mi chiedo, visto che ti richiami alla "Tradizione" (e per inciso pure io) mi chiedo quali sarebbero le azioni da intraprendere a tuo parere, visto che comunque il "sistema" non cadrà per mano nostra, ne di nessun altro, ma semplicemente perchè finirà un ciclo e se ne aprirà uno nuovo. Ora visto che la fine dell'età oscura pare imminente quali sarebbero le iniziative da portare avanti? C'è una mentalità "massimalista" diffusa tra di noi che storce il naso davanti ad iniziative definite "funzionali al sistema" o che magari, secondo alcuni di noi, lo rafforzano, ma io mi chiedo: se accogliamo l'ultimo orientamento evoliano (quello per inciso di cavalcare la tigre) o l'ottica di Guenon, l'unica azione possibile è quella di formare un'elite che dall'alto dia una nuova direzione al mondo materiale, tramite un'azione "super-umana". Premettendo che sono completamente su questa linea e concordo, non trovi un incompatibilità con un movimento che si dichiara favorevole alla democrazia diretta, che quindi viene "dal basso" o ancora di più, per entrare in un tema a te caro, non trovi inutile fare campagne antisignoraggio (qualcosa di contingente e storicamente determinato) se non sono i principi ad essere riscoperti?
Anche la battaglia antisignoraggio potrebbe essere definita "funzionale alla salvaguardia del sistema democratico" e "girotondina": d'accordo mettiamo la sovranità monetaria nelle mani dello stato, e quindi del popolo (ed ecco che si ritorna al problema centrale, il popolo "sovrano), e poi?questo non rafforzerebbe il sistema democratico, se non è la concezione dell'uomo e dello stato a cambiare?non refforzerebbe il potere del demos?non rafforzerebbe il "regno della materia"?
Queste mie domande provocatorie, caro Marco, solo per farti capire che la pensiamo allo stesso modo, ma tu, dal mio punto di vista, mischi il "sacro" al "profano": ci sono iniziative ed attività che attengono al mondo della materia e della contingenza storica, comrese le discussioni, anche alte che facciamo su questo giornale; ci sono principi più alti e che non avranno mai fine che devono essere riscoperti dalle persone adatte, ma l'una cosa non esclude l'altra. Ora sembra quasi che tu voglia far capire che ci sono cose più importanti della "legalità", della "libertà di espressione", ecc. E qui sfondi una porta aperta. Chi nega tutto ciò? Tutti, da diverse angolazioni, e con diverse visioni, portiamo avanti una "rivolta contro il mondo moderno". Se lo accettassimo e volessimo solo cambiarlo, non saremmo qui, ma in qualche partito, magari anche in qualche consiglio comunale a prendere il gettone.. Ma se, per usare una colorita metafora, una mattina mi sveglio e vedo che ho la merda fino al collo, il mio primo pensiero, ancora prima di interrogarmi sulle cause della merda, è farmela scendere almeno ai fianchi. A quel punto, visto che posso respirare meglio cercherò di far defluire la merda fino ad eliminarla. Ma portare avanti una "crociata" per l'acqua pubblica, o per l'antisignoraggio, o per il fatto che giornali come questo possano rimanere vivi, non significa accettare le regole del gioco. Significa, per il momento, rimanere attestati nella nostra "cittadella" e difendere le posizioni, senza cedere e mollare terreno. Ci sarà un tempo, ma dubito che lo vedremo, in cui il mondo ricomincerà da capo, quando questo ciclo si sarà chiuso.

Per quanto riguarda il discorso su Fini, questo è il movimento che si ispira alle idee di Massimo Fini: ciò, lungi da un pedisequo seguire il suo pensiero, pone però uno steccato e dei limiti di compatibilità, perchè finchè c'è un presidente si presume che la sua opinione e le sue idee siano vincolanti (anche se ovviamente suscettibili di discussione) per tutti gli altri: o la "gerarchia" in questo caso non conta più?
aragorn (Registered) 17-12-2009 15:17

Caro Fabio, voglio dirti soltanto che il mio ultimo commento era ispirato alla frase di Massimo Fini. Niente era riferito a te od altri.
Quando è stato fondato Movimento Zero abbiamo accettato di condividere l'impianto anti moderno degli scritti di Massimo e non certo le sue posizioni politiche e giornalistiche. Cosa che ci siamo ripetuti spesso in questi anni e che ha permesso a tutti noi di convivere. La gerarchia quindi, come vedi, non c'entra nulla in questo caso.
Quanto alle tue interessanti domande, che meritano ragionamenti complessi, mi riservo di inviare una risposta appena avrò tempo sufficiente per scrivere una risposta adeguata.
Cordialmente. Marco
Gaetano (IP:87.6.77.73) 17-12-2009 18:37

Da quando frequento questo blog, non ho mai capito questo genere di dibattiti che ogni tanto sbuca fuori, come se non fosse possibile chiarirli definitivamente.
Non lo dico con tono polemico, ma a volte sembra che si faccia la gara a chi si vuole mostrare più "coerente", più "puro".
Secondo il mio modesto parere, siamo in un'epoca nella quale, nell'agire "esteriore", siamo tutti fuori dai dettami della Tradizione. Sono troppi i compromessi che dobbiamo accettare per continuare a campare su questo posto di m.... che è il mondo moderno.
Quello che deve rimanere è una interiore sensazione di consapevole distacco; la consapevolezza che, nonostante tutto, ci sforziamo di tendere verso valori, ideali (chiamateli come vi pare) superiori.
E dico tutto questo con grande stima e rispetto nei confronti di tutti coloro i quali scambiano pareri in questo blog.
In questa fase storica, la tigre può essere solo cavalcata, non ammazzata.
Panizzi (IP:151.71.29.239) 17-12-2009 23:19

ineccepibile,secondo me, l'intervento di Fabio Mazza.Di mio aggiungo che sono molto preoccupato di dover vivere in regime democratico ove vige la legge per cui la mia voce deve essere un mantra uguale a tutti gli altri salmodianti del politicamente corretto.Non voglio diventare uno che ha acqua e non sangue nelle vene,voglio avere la liberta' di essere fazioso,di lottare,di non tollerare quelle che a me sembrano ingiustizie,di fregarmene di essere diverso dagli assuefatti di regime.Voglio avere la liberta' di smascherare i paladini dell'antirazzismo che poi fanno del vero razzismo quando perseguitano,come e' avvenuto in Scozia, due genitori in quanto obesi,e quindi non utili al capitalismo efficentista.Il vero razzismo attuale e' verso chi e' un diverso in quanto appartenente alla categoria spirituale del ribelle all'appiattimento idiota da centro commerciale voluto dai poteri forti
aragorn (IP:79.46.186.197) 18-12-2009 22:31

I cicli e le civiltà nascono per intervento "sovraumano", ma sempre di concerto con gli uomini. E' l'Uomo che celebra il Rito e con esso cambia la realtà. In questo Guenon ed Evola non concordavano, e non sarà inutile dirti che io mi ispiro ed identifico nell'attivismo evoliano piuttosto che nella consapevole attesa di Guenon, che, dopo aver sostenuto la cifra "tradizionale" del cattolecesimo si convertì all'Islam.
Questo senza negare l'importanza delle sue opere, senza le quali certamente non avremmo avuto il Reghini, e di conseguenza l'Evola, che conosciamo.
La fine dell'età oscura ci sarà quando saranno ricostituite le elites solari, così come ricordavi tu. Nel mondo moderno dominano i signori oscuri ben descritti da Tolkien. Il mio sforzo è indirizzato appunto alla costituzione di gruppi che sappiano leggere la realtà esattamente come fanno i nostri "dirimpettai" di ispirazione oscura. Critico aspramente alcune analisi perchè mi appaiono, perdonami, sempliciotte, in quanto trascurano la genealogia e l'organigramma della Sovversione. Anche i livelli inferiori, ovvero le elites religiose, economiche ed infine politiche, rispondono a logiche di affiliazione più o meno ortodosse. Al di là della formazione tradizionalista di carattere intellettuale, mi sembra che la realtà non venga letta secondo una prospettiva autenticamente tradizionale e che manchi la capacità di capire cosa esprimano "sottilmente" i personaggi pubblici ai quali si rivolge attenzione. Da ciò deriva la critica a schemi che hanno una origine profana che risale a mondi avversi ai miei riferimenti ideali.
Quanto al Signoraggio, esso è tutt'uno con questo mondo. Non lo regge, ovviamente, ma ne è parte essenziale. Quando avremo eliminato lo schema di sfruttamento usurocratico del mondo, tutto il resto crollerà. O forse quando le basi demoniache di questo mondo cadranno, il Signoraggio evaporerà insieme ad altri sistemi di controllo del Mundus Imaginalis. Ma tutto ciò accadrà grazie ad Uomini che sapranno ritrovare la loro saldezza e la loro origine superiore. Ma questo è un altro discorso.
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