Demonocrazia

16 febbraio 2010

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Il titolo di questo articolo -che è anche quello del mio ultimo saggio uscito per la Solfanelli- gioca sulla crasi di Demone e Democrazia, suggerendo che attualmente tale forma di governo, per le odierne devianze e per proprie tare costituzionali, è espressione del male al potere.
Occorre fare una riflessione politico-sociologica sul penoso stato in cui versa oggi il soggetto, preso nelle maglie di una rete invisibile che lo mantiene lontano dalle sue radici, dalla sua naturale collocazione fisica, psicologica e culturale. Pochissimi percepiscono le cause socio-politiche del disagio che li opprime, eppure tutti ne sono colpiti. L’aumento vertiginoso dei disturbi psichici, ansia e depressione tra tutti, e dell’ uso di droghe, è il segno di questa forzatura innaturale di cui siamo vittime. C’è un responsabile per questo nostro malessere e il suo strumento è l’attuale democrazia, sistema di governo che oggi è pressoché tabù criticare.
Democrazia e libertà non sono sinonimi, anzi, spesso divengono termini antitetici. Oggi il sistema democratico fa da paravento ad un totalitarismo dal quale è quasi impossibile difendersi. Nelle odierne democrazie il cittadino è una bestia all'ingrasso, per il tornaconto di una ristretta élite finanziaria che si avvale di politici compiacenti. Questo nuovo stato di schiavitù si basa subdolamente sull'inganno e la mancanza di informazione. Gli scenari orwelliani di “ 1984” o quelli del film “Quinto potere” di Sidney Lumet, del 1976, sono addirittura superati dalla realtà. Chi è cosciente dell’inganno democratico è tagliato fuori dai luoghi della grande comunicazione, chi non accetta le regole della menzogna è imprigionato e reso inoffensivo, letteralmente o nei fatti.
Occorre quindi Disinformare d’urgenza, rendere gli individui capaci di ripensare se stessi, operare una sorta di terapia d’urto, per poi cominciare con una riabilitazione filosofica.
Dalle pagine di questo sito ho più volte cercato di sollevare questioni cruciali in tal senso, sottolineando alcuni temi come l’inganno del voto e la natura dei partiti, i meccanismi dell’impegno pubblico e le strategie di condizionamento attraverso i media, la tirannide della finta tolleranza, il senso dell’esportazione della democrazia e, non da ultimi, quelli del signoraggio bancario e del revisionismo olocaustico. Purtroppo, eccetto i pochi “disinformati informatici”, questi sono temi che rimangono ignoti alla maggioranza. Sono come strade fantasma, che non possono essere percorse, che non vengono mostrate, come se noi tutti fossimo automobili con un navigatore satellitare programmato per farci girare in tondo e alla fine condurci come pecore all’ovile.
Si tratta delle mille facce della globalizzazione che ormai ci ha cambiato la vita, modificando dal più piccolo dei nostri atti privati fino alle grandi e pianificate scelte di politica internazionale, la quale è una maschera della macroeconomia. I nostri politici ma anche quelli degli altri, con Obama il rivoluzionario in testa che si è affrettato ad aumentare le truppe in Afghanistan, sono ridicoli burattini.
Oggi, l’unica azione possibile, parte dalla nostra visione antimodernista per culminare in una “proposta per una sopravvivenza”, un cammino che a mio parere è prima individuale e solo dopo collettivo. Tale soluzione prende le mosse da Junger e Unamuno e dalla loro idea di “ribelle” e di “uomo cardiaco” per arrivare ad una sintesi e ad una nuova declinazione. Basta con la finzione della contrapposizione Destra- Sinistra, che è funzionale al mantenimento dell’elite al potere. Basta con la credulità sull’efficacia del voto. Basta alle menzogne che nascondono, sotto l'edulcorata “esportazione della democrazia”, una più schifosa “esportazione del consumismo”.

Matteo Simonetti

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 16-02-2010 10:18

Condivido quasi tutto, dalla distinzione fra libertà e democrazia alla denuncia di un totalitarismo subdolo che ha qualcosa di demoniaco, dalla "proposta per una sopravvivenza" al rifiuto della contrapposizione destra-sinistra. Tuttavia aggiungerei che la democrazia è soltanto la forma di copertura politica di cui si è ammantata la vera causa profonda del nostro sfacelo: la mercificazione di tutte le relazioni umane, una mercificazione che ci ha reificati alienandoci di tutto ciò che era naturale e spirituale. Di ciò è responsabile il capitalismo. Un'altra causa del nostro degrado è l'avere scisso i diritti dai doveri, privilegiando i primi, dissolvendo il senso di responsabilità legato al ruolo, e scatenando un individualismo materialista che ha spianato la strada alla mercificazione globale e totalitaria. Di questo è storicamente responsabile il progressismo della sinistra libertaria e anarcoide.
matteo (Registered) 17-02-2010 00:37

in effetti, Luciano, nel mio libro ho dato grande spazio anche ai temi che tu hai aggiunto, soprattutto la critica al capitalismo edonista.
h2otonic (Registered) 18-02-2010 18:08

In effetti gli spazi, anche fisici, per la ribellione si sono ristretti parecchio. Senza etica, appartenenza e consapevolezza del se e del noi,anche i manutengoli del potere possono contestare loro stessi, e chiunque si sente contemporaneamente vessato e depositario di verita' assolute, sempre banali e conformiste.
In questa situazione la ribellione che desideri avere visibilita' non puo' che farlo in ambiti ristretti e con metodologie realmente asociali.
Ed a livello puramente personale.
Il paragone con il caso "monnezza napoletana" calza a pennello:
dopo decenni di intrallazzi, accomodamenti anche istituzionali e mini scandali, lo scossone e' giunto solo dopo che i cumuli bruciavano per strada.
Solo dopo cioe' che il probblema si e' manifestato ,interessando non piu' solo i principi di giustizia, piuttosto che la sensibilita' ambientale o semplicemene la buona educazione, ma anche le narici.
I sensi si sono rivelati piu sensibili delle sensibilita' etico-spirituali.
Non conosco ma immagino i convegni, le proteste, le indagini ed i proclami di movimenti ed autorita'che disquisivano del...problema.
Parole, sacchetti di lerciume e veleni vari aumentavano di pari passo.
Se ci si fosse indignati per le montagne di parole forse si serebbe evitato di essere sommersi dalle montagne di rifiuti.
Oggi criticare citando ed auspicando serve solo a raccontarcela fra noi, o ad annoiare ed essere annoiati.
Molto meglio uno stile di vita all'insegna di un distaccato disprezzo.
Siamo tutti vittime e colpevoli contemporaneamente.
L'ignoranza, laddove sopravvive, non e' una scusante.
Bruciare un cumulo fa mille volte piu' che non filmarlo per inviarlo su YOUtube.
Aggiungere sporco allo sporco puo' accellerare i tempi per una incazzatura costruttiva.
Cercare soluzioni e' rendersi complici.
L'unico spazio romasto e' il bosco ed il suo limitare che coincide con i margini della societa'. Il primo serve da rifugio ,l'altro per manifestarsi.
PS: inutile aggiungere che non me ne puo' fregare di meno di come adesso smaltiscono a Napoli.
riccardo.sampaolo@libero.it
cipresso verde scuro (Registered) 21-02-2010 18:31

Matteo Simonetti è un mio caro amico; l%u2019ultimo capodanno, come del resto molti dei precedenti l'abbiamo passato insieme nella sua casa di legno, abbiamo fatto buona parte del servizio militare insieme e spesso discutiamo di problematiche inerenti la moderna società.
Il suo ultimo libro Demonocrazia l%u2019ho letto e apprezzato, e pur rischiando di apparire poco oggettivo data la mia amicizia con l%u2019autore, mi sento di consigliarlo a tutti coloro che hanno una posizione fortemente critica nei confronti della modernità.
Intendiamoci, dal pensiero del Simonetti mi separano alcune cose, ma i punti di vista proposti nel libro sono decisamente degni di approfondimenti.

Riccardo Sampaolo
caffedelletre@libero.it
Edoardo Buso (IP:93.37.112.89) 20-03-2010 14:00

Sono pienamente d'accordo con le preoccupazione dell'autore dell'articolo;per quanto mi riguarda ritengo la storia umana un'insieme di fasi di dissoluzione e poi Ritorno della tradizione,per questo motivo i Valori della Tradizione sono metapolitici e futuristi,si può dire siano "oltremoderni"in quanto superano ogni categorizzazione "moderno" "antico".Chesterton diceva che secondo lui non esiste la democrazia senza la Tradizione,e Chesterton si è formato in una delle più solide democrazie dell'Occidente cioè quella inglese,esso vede la democrazia vittoriana e poi cattolica come perfezionamento della democrazia.Qui in Italia si è arrivati negli anni 50 a pensare alla Democrazia Cristiana come perfezionamento della democrazia,in quanto la democrazia può essere un sistema imperfetto anche se fino ad oggi è quello migliore,può essere in balia di altri poteri finanziari,militari,economici,allora non è più una democrazia,la democrazia abbisogna di perfezionamenti,ed è da questo bisogno di perfezionameto della democrazia che nacque la Democrazia Cristiana.
L'analisi è questa,ed è quella che fà un grande giornalista Maurizio Blondet nel suo libro "Gli adelphi della dissoluzione",la democrazia è in pericolo perchè alla democrazia si stanno sostituendo le oligarchie.Le oligarchie vogliono togliere di mezzo colui che trattiene il mistero di iniquità.Il mistero di iniquità è incarnato nelle lobby che manovrano la democrazia in loro favore e per fare solo i loro sporchi interessi,distruggendo Civiltà,tradizioni,solidarietà,umanità,e carità.Questo sistema Blondet lo chiama "Totalitarismo della dissoluzione",ed è in questo sistema che siamo assorbiti oggi,ma questa non è democrazia.La democrazia era quella di Chesterton,costruita sulle solide basi della storia e della civiltà quella vittoriana,o in Italia su quella cattolica.Un sistema che sfrutta la democrazia per leggittimarsi è antidemocratico;non so se il termine giusto per identificare questo sistema sia "globalizzazione",forse lo è nel senso di come intediamo il termine come processo economico al giorno d'oggi.Un sistema mercificante basato solo sulla logica del profitto è un sistema come ricorda bene l'autore satanico,però stiamo attenti a non cadere nella critica "interessata"alla democrazia,che è ancora radicata nel pensiero marxista,che vorrebbe con il complottismo "rieducare,e rieducarci"alla sua concezione storica dirigendo e gestendo la nostra vita.Quindi,attenzione alle oligarchie "democratiche"ma anche agli educatori antidemocratici.

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