18 maggio 2012
Per una naturale corrispondenza, spesso le volontà di chi guida e di chi segue sono legate: se il primo nutre entusiasmo, anche chi gli sta intorno respira la stessa aria; se invece si perde d'animo, anche il resto della squadra sente avanzare la demotivazione e la svogliatezza. Mi chiedevo negli ultimi tempi il perchè di un drastico calo nei commenti del blog di mz, nonchè una certa diminuzione degli articoli che mi giungevano. Adducevo cause esterne, contingenti...le difficoltà di un movimento antagonista, una normale ciclicità... Ma piano piano, accanto a tutte queste cause che non si potranno trascurare, osservando dentro di me, mi accorgevo che l'entusiasmo con cui in altri momenti avevo portato avanti il Giornale del Ribelle, stava venendo a mancare. Se non la vena creativa -non certo le idee- ma la volontà, la passione, si erano raffreddate. Non da poco probabilmente è stata l'influenza di certi eventi personali accaduti negli ultimi tempi -in particolare l'incontro con la Chiesa Ortodossa, che ha contribuito a spostare in parte i miei interessi dalla politica e dalla società allo spirito- senza che questo peraltro pregiudichi la mia permanenza entro Movimento Zero. Insomma, mi ero reso conto che come direttore del blog ero giunto al capolinea. Forse avevo riposto troppe aspettative nei cambiamenti che avrebbero dovuto seguire alla crisi economica, e ne ero rimasto deluso. O forse semplicemente mi rendevo conto di avere detto tutto quello che volevo dire. In tre anni ho cercato di toccare il maggior numero di temi possibili sotto l'ottica antimoderna, ricercando la qualità, l'originalità, e l'indipendenza di giudizio -anche e soprattutto cercando di stare sopra a certe diffuse e accattivanti tematiche di politica spicciola e di bassa cronaca giudiziaria. Agli altri il giudizio se mi sono attenuto onorevolmente al mio compito. Potrei essere criticato per un certo compiacimento magari un po' troppo elitario nella scelta dei temi e nello svolgimento delle idee. Non mi sottrarrei a tali critiche. Ma verso il fine ultimo del mio e del nostro compito -la critica alla modernità- credo di avere fatto il mio dovere, e di avere la coscienza a posto. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a mantenere vivo questo spazio di riflessione in questi tre anni di mia gestione, sia coloro che per diversi motivi sono usciti da mz, sia coloro che vi permangono. Uno tra questi, forse colui che ha contribuito in modo più regolare alla mia gestione senza venire mai meno alla qualità dei suoi scritti, Luciano Fuschini, mi sostituirà per amministrare d'ora in avanti questo spazio. A lui vanno i miei più sentiti auguri per il suo nuovo compito, nonchè il mio riconoscimento per una costanza invidiabile unita all'entusiasmo di un ventenne, restando certo che non mi farà rimpiangere.
Massimiliano Viviani
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