I veri vincitori

25 maggio 2012 

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Movimento Zero non ha interesse per le vicende elettorali e, più in generale, per quello che a suo tempo Berlusconi definì felicemente “Il teatrino della politica” (salvo poi entrarne a far parte a pieno titolo ed in pianta stabile). Tuttavia, le recenti elezioni amministrative ci ispirano due ordini di riflessioni che vanno bene al di là degli insignificanti giochini partitocratici e pseudodemocratici.
La prima è constatare, con soddisfazione, che i veri vincitori di queste elezioni sono gli astenuti, ormai prossimi al 50% degli aventi diritto al voto. La domanda, dovendosi aspettare che presto saranno – anzi, saremo – maggioranza assoluta, nasce spontanea: a quel punto potremo ancora dirci una democrazia? E' vero, già oggi, anche se votasse il 100% degli elettori, questo sistema non sarebbe certo democratico. Ma, anche a livello formale, quale legittimazione può avere un sistema fondato sulla maggioranza quando questa stessa maggioranza lo rifiuta? E' chiaro che le regole – taroccate – del gioco stabiliscono che esso rimane valido anche di fronte ad una percentuale di affluenza dello 0,1%, ma essere ormai arrivati al punto nel quale siamo dovrebbe indurre tutti a delle riflessioni profonde sul fallimento della democrazia rappresentativa.
La seconda osservazione è relativa al successo del movimento  grillino. Anche all'interno del nostro Movimento si fronteggiano due posizioni diverse rispetto al fenomeno Grillo: c'è chi lo apprezza pur rilevandone i limiti e chi invece lo bolla quale finta alternativa creata dal sistema stesso per convogliare e neutralizzare il dissenso. Da qui una serie di dossier e considerazioni, reperibili in gran numero su internet, sul ruolo della Casaleggio, sulla presunta malafede del comico/politico genovese, etc.. Personalmente, giudico questo dibattito assolutamente sterile e le valutazioni appena riferite del tutto irrilevanti. Per me Grillo e i suoi seguaci, nel momento in cui hanno scelto la via elettorale su larga scala, hanno oggettivamente finito di costituire un'alternativa al sistema che combattiamo. Se mai lo sono stati. Non mi interessa se sono in buona o malafede e chi eventualmente governa le loro mosse. Ho smesso ci credere da quasi 20 anni che il problema della democrazia siano i Craxi o i Berlusconi o i Bersani o chicchèssia. Ho smesso di credere che sia un problema di persone e di partiti. Trovo patetici i leghisti che oggi piangono increduli davanti alle notizie sul loro capo. Bossi è come Bin Laden, solo un cretino può credere che sia morto adesso. La Lega è finita almeno 15 anni fa, quando si è insediata stabilmente in Parlamento credendo (o facendo credere) che da lì avrebbe potuto risolvere i problemi che aveva posto.
Ma del resto c'è chi pochi mesi fa invocaca Pisapia come il Messia e adesso si stupisce che a Milano non è cambiato nulla. Al primo grillino arrestato con le mani nella marmellata verranno ancora fuori gli elettori delusi e traditi?Ma andate al mare, che è meglio...

Andrea Marcon

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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Super Administrator) 26-05-2012 13:27

Faccio l'avvocato del diavolo per consentire un eventuale dibattito su tesi contrapposte. Poniamo il caso che vinca l'astensione nelle prossime elezioni e che vada a votare solo il 30% degli aventi diritto. Il dato per qualche ora farebbe scalpore poi, con l'affluire delle percentuali di voto ai vari partiti, si parlerebbe solo del 40% del partito vincente. Un 40% del 30%, ma a quel punto il 70% di astenuti diventerebbe irrilevante. E' quello che succede da decenni negli USA, dove si sfiora un astensionismo del 50% perfino nelle elezioni presidenziali senza che la cosa abbia il minimo impatto politico.Quanto a Grillo, è lecito nutrire perplessità sul personaggio e sulle sue frequentazioni, però il Movimento da lui fondato va oltre la sua figura. Si tratta di giovani in buona fede, sinceramente disgustati da questa società e motivati da un'autintica carica di contestazione. Quasi tutti i venti-trentenni che fanno politica non per carrierismo, militano in M5s. Tutti ne conosciamo e sappiamo che sono ragazzi dalla faccia pulita. Cinquestelle è un contenitore abbastanza duttile, che sa recepire contributi da altre direzioni. Era soltanto un movimento ecologista e moralizzatore delle amministrazioni pubbliche. Oggi si apre ad altri temi e altri contributi. Pallante è diventato una specie di consulente del Movimento. Grillo, che già aveva invitato M.Fini al primo Vday, apre spesso il suo blog a Fini sui temi della politica internazionale. In conclusione: le perplessità e lo scetticismo di Marcon sono fondati, ma in questa fase politica osteggiare Cinquestelle mi sembra un errore.
kulma (IP:76.120.39.248) 26-05-2012 18:40

Io sono un po' diffidente nei confronti dei dati sull'astensionismo, come di quelli su 5stelle (che brutto nome che hanno!). Partendo da questi ultimi, sono elezioni amministrative. Ci andrei cauto a dire che il loro é un gran successo. Aspetterei le politiche. Per l'astensionismo bisogna considerare anche il crollo del pdl. Senza Berlusconi si é rivelato un partito inesistente. Quindi potrebbe esserci una buona parte di elettorato che al momento si trova "spiazzato". Chiaramente non nego che l'astensionismo stia crescendo e con esso la delusione e la diffidenza per questa europa (uso la minuscola volontariamente), dico solo che sono valutazioni da fare.

Io penso che un movimento come MZ possa avere gran seguito tra gli astensionisti. Proprio perché supera le vecchie dicotomie e propone vie nuove. Il problema é capire come farsi conoscere. In Francia e in Grecia le persone si sono buttate sui partiti estremi, gli unici che vogliono cambiare le cose. Sono peró partiti vecchi, che dicono sempre le stesse cose, ripetono sempre gli stessi mantra. E appunto, sono partiti. Quindi interni al sistema. Non potranno mai cambiare le cose radicalmente. C'é bisogno di aria fresca.

Su Grillo e il suo movimento, penso che una volta entrati nel sistema, ne verranno inglobati. Non é certo, ma il rischio é davvero alto. Luciano, dici bene, sono bravi ragazzi, facce pulite, hanno varie competenze tecniche molto efficaci e utili. Il problema é che spesso manca loro capacitá politica. Spesso sono persone che non si sono mai interessate alla politica prima di conoscere il grande comico. E questo si vede. Spesso sanno parlare molto bene di specifiche tematiche (direi più che altro questioni tecnico-burocratiche), ma la loro visione metafisica e metapolitica scarseggia non poco. Un'ultima cosa. I grillini parlano di argomenti interessanti, ma sono cose che decide il grande comico sul suo blog. C'é da fidarsi?

Giovanni Marini (Registered) 28-05-2012 12:01

Andrea Marcon ha ragione anche se io non condivido pienamente il suo pessimismo. La tesi che la la politica sia un teatrino ad uso e consumo delle masse mentre dietro le quinte si fanno gli interessi della classe dominante è già dimostrata e non voglio metterla in discussione. Tuttavia osservo che questo schema talvolta fallisce. Nazisti e fascisti andarono al potere per via democratica. In Sudamerica le elezioni talvolta sono vinte da partiti avversi agli interessi dominanti, ne sono esempi i sandinisti in Guatemala, Chavez in Venezuela, Lula in Brasile, il caso dell'Argentina, la Turchia ove gli integralisti islamici vanno al potere.
Può succedere poi che in seguito si stabiliscano nuovi equilibri.

Il sistema democratico dunque, per effetto di qualche insolita congiunzione astrale, talvolta produce delle anomalie.
Ai tempi della nonna si sarebbe detto che non tutte le ciambelle riescono col buco, oppure che il programma Democrazia Rappresentativa con cui Matrix ci governa presenta dei bugs. Certo poi Matrix cerca di mettere a posto le cose e il più delle volte gli riesce, ma a volte no (Chavez è ancora lì).
Anomalia fu la Lega Nord ed una anomalia è ora il M5S.
Il perchè si producano delle anomalie è ignoto ma il fatto è che esistono e questo dovrebbe essere un motivo di interesse (e di speranza) tanto per il rivoluzionario quanto per il politico accorto.
zacheo01 (Registered) 02-06-2012 17:03

Andrea,
ti seguo fino ad un certo punto.
La domanda che mi porrei è se in questo periodo storico di vuoto politico, non ci sia spazio anche per MZ per insediarsi nel dibattito "democratico", a chi lo lasciamo questo vuoto? insomma la domanda è: è utile entrare nell'agono al fine di spargere il nostro seme?
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