Pura arroganza USA

21 luglio 2012

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Questo articolo è apparso su La Voce del Ribelle del 6-6-2012 (N.d.d.) 

 Il fatto che sia stato il solo Hollande, certamente non un personaggio di alto profilo malgrado la recentissima elezione all'Eliseo, a replicare alle ultime dichiarazioni di Obama in merito allo stato pietoso dell'economia europea, la dice lunga sulla totale nullità, dal punto di vista politico, della Ue.

I fatti sono noti: Obama si dice fortemente preoccupato del fatto che in Europa non si riesce a superare la crisi, tanto da minare persino la ripresa Usa (di quale ripresa non è dato sapere, visti i dati reali della situazione statunitense). Non solo, l'inquilino della Casa Bianca – ovvero di fatto il portavoce governativo di Wall Street, o per dirla alla Ezra Pound, il "maggiordomo dei banchieri" – ha addirittura proposto di poter intervenire personalmente, ai piani alti delle capitali europee, per indicare ai vari paesi in crisi comeuscirne. Un’ipotesi, dal punto di vista diplomatico, di una violenza e rozzezza inaudite. Sarebbe come se Barroso si dichiarasse seriamente preoccupato per le sorti di tutto il mondo, visto che gli Stati Uniti continuano imperterriti a piazzare iloro titoli di Stato che sono carta straccia. Se così avvenisse, oltreoceano non sarebbero stizziti. Sarebbero furibondi. Invece qui passa tutto pressoché sotto silenzio. Non si è levata una sola voce, tra quelle dei politici e dei media, a ribattere con forza e sdegno a talidichiarazioni. Gli Stati Uniti si sono salvati dalla bancarotta, non più tardi di qualche mese addietro, semplicemente perché per legge hanno deciso di spostare più in alto il tetto del debito raggiungibile prima di arrivare al default. Come a dire che, avendo un debito enorme sul conto in banca, la soluzione non è "rientrare" dall’esposizione eccessiva, ma accrescere il tetto del massimo scoperto.

Ma vediamola, la situazione economica a stelle e strisce. Tanto per iniziare il debito pubblico è oltre il 100% del Pil, mentre il dato sul disavanzo commercialesi attesta a 600 miliardi di dollari. Ma non solo: le famiglie statunitensi sono indebitate con le banche praticamente per tutta la loro esistenza (e inmodo principale per l'acquisto di una casa – generalmente di legno, peraltro). Insomma una potenza diventata tale grazie alla scellerata decisioneeuropea di lasciarla entrare dentro i proprio confini, e grazie al fatto che avendo rimosso nel 1971 la relazione tra moneta creata e riserve auree è riuscita a imporre al mondo la propria carta stampata. Perché il dollaro questo è: carta stampata dalla tipografia di Stato. Più ne serve, più se ne stampa. E se ne inonda il pianeta. Poi, quando i nodi vengono al pettine, gli stessi Usa si ergono a portatori delle soluzioni adeguate. Loro decidono, e inquinano. Gli altri si adeguino. Sui conti di un paese sovrano sarebbe naturale non disquisire. Non fosse che,e l'irritazione diventa a questo punto insopportabile, tanta parte della situazione attuale parte proprio da lì. È dagli Stati Uniti che tutto ha avuto inizio. Èda lì che sono scoppiate le bolle più micidiali degli ultimi decenni. È da lì che le Banche hanno cominciato a inondare il mondo di spazzatura finanziaria. È da lì che sono partiti e partono gli attacchi speculativi verso il resto del mondo. E ciò che avviene nella City londinese non è altro che l'avamposto europeo di una Borsa statunitense che, in pratica, rimane sempre aperta. Ma ancora: è da lì – e non stiamo parlando solo di Banche & Co., ma propriodi una mentalità complessiva – che il mondo è stato inondato di quella“american way of life” che ha disintegrato le culture e le tradizioni locali, che ha mercificato tutto l'esistente e ora, nel più classico dei processi nichilisti, sta facendo implodere anche il mercato stesso.

L'Europa continua a pagare la sua nullità politica. E niente potrà accadere ai fini di un riscatto, e di una rivalsa, sino a quando non si capirà, penetrando nelle fessure più profonde della società civile, quale sia il vero e principale nemico dell'umanità. Ossia quella "way of life" nevrotica e distruttiva di cui gli Stati Uniti sono la punta di lancia. Arriverà un giorno in cui sarà chiaro a tutti, qual è il vero stato canaglia del mondo.

Valerio Lo Monaco

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Super Administrator) 21-07-2012 17:19

"Ma voi siete antiamericani!"
"Ebbene sė, siamo antiamericani. E allora?"
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