I nuovi mostri

5 settembre 2007

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La settimana scorsa in una fattoria del New England si sono dati convegno sei famosi scienziati, tra cui la star incontrastata della genica mondiale Craig Venter, quello che anni fa annunciò al mondo la prossima mappatura completa del genoma umano e che di recente si è vantato di aver per primo trapiantato il genoma di un batterio in un altro - praticamente la riprogrammazione artificiale di un essere vivente. Dall'amena fattoria americana il guru della manipolazione genetica afferma ora che tale riprogrammazione “non solo è possibile anche per l'uomo, ma addirittura desiderabile”. Tale espressione, a guardar bene, contiene la quintessenza della mentalità tecnocratica che domina l’Occidente: ciò che è tecnicamente possibile, è anche desiderabile. La tecnica, da semplice mezzo com’era sempre stata nelle società del passato, è diventata fine. Ed essendo diventata fine, il suo sviluppo non conosce appunto fine. E il dominio della tecnica altro non significa – come ben esemplificano le parole di Venter - che dominio della “programmazione”. Nella nostra società, infatti, che si vanta essere fondata sulla libertà, tutto è in realtà programmato: la megamacchina tecno-industriale programma i nostri bisogni, i nostri desideri, la nostra istruzione, la nostra salute e financo il nostro tempo cosiddetto libero: tutto viene programmato, pianificato, tanto che l’individuo è stato espropriato ormai di qualsiasi possibilità di filarsi la propria vita come meglio gli aggrada. Ora, come se ciò non bastasse, per Venter e i suoi amici sarebbe venuto il momento di programmare addirittura il suo stesso genoma, le sue stesse caratteristiche genetiche. Pensate che bello: tutti al supermercato ad acquistare la nuova identità genetica che una sapiente campagna di informazione scientifica e di pubblicità-progresso avrà ritenuto opportuna per ciascuno! E tutto ciò sarebbe “desiderabile”! La paranoia programmatrice di cui anche Venter ci sembra inconsapevole vittima non conosce limiti. “Chi potrebbe – afferma infatti lo scienziato – avere qualcosa contro persone con un’intelligenza geneticamente aumentata?” Già, chi? Ebbene, caro Venter, noi. Noi che non siamo ancora coglioni a tal punto da ritenere desiderabile una mostruosità del genere. Noi per cui ciò che rende affascinante la vita è proprio la sua non-programmabilità, ovvero la sua indeterminatezza, la sua imprevedibilità, il suo mistero. Il suo essere aperta, indefinita. Il suo essere enigmatica come il mondo che la circonda. Caro Venter, ciò che noi desideriamo sono il nostro mistero e il nostro enigma. Ovvero la nostra libertà.

Stefano Di Ludovico

Commenti
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max (Registered) 05-09-2007 09:30

Programmandosi a piacimento l'uomo perde il senso dell'accettazione fatalistica delle cose, che è ciò che rende la vita sopportabile, serena e anche piacevole, mentre il volere ottenere a tutti costi ciò che si desidera e il cercare la perfezione materiale porta solo ad angoscia e nevrosi.
In secondo luogo l'intelligenza di cui parlano tutti questi progressisti/materialisti/scienziati è un'intelligenza di tipo operativo, tecnicistico ed efficientistico: la vera intelligenza, il comprendere la realtà nel suo insieme, è ben altra cosa, e dubito che un qualche ingegnere genetico riuscirà mai a carpirne il segreto. Riusciranno forse a produrre artificialmente un robot perfetto ma sfido qualunque progressista, anche fra un milione di anni, a creare artificialmente un nuovo Kant.
hermen10@hotmail.com
albcor (Registered) 05-09-2007 13:34

Ciò che spaventa non è tanto l'estendersi della conoscenza, quanto la sua applicazione indiscriminata. Quest'ultima, inoltre, se viene asservita al Capitalismo e al consumismo, può avere effetti devastanti. Occorre recuperare il senso del limite e utilizzare la scienza solo per le cose di reale utilità, senza avventurarsi in esperimenti da aspiranti stregoni.
simone.org (Registered) 05-09-2007 20:03

Infatti... questi genetisti, con la loro presunzione di aumentare le capacità e l'intelligenza umane, intendono forse compensare il rincoglionimento generale dovuto alla scarsa cultura diffusa a favore del Grande Fratello? O piuttosto per loro, perfezionare l'uomo significa perfezionale la loro idea dell'uomo, ossia il robot consumatore non-pensante?
[url]www.simoneinarcadia.altervista.org[/url]
shuimacro@virgilio.it
fengtofu (Registered) 05-09-2007 22:04

condivido caro Stefano.Tutti dovrebbero leggere il FRANKENSTEIN-PROMETEO MODERNO,di Mary Shelley! Questa giovanissima moglie di Byron e sorella di Percy Shelley preconizzò a inizio 800, i frutti dell'arroganza scientista dei medici e scienziati, illusi di "migliorare la Natura" compresa quella umana, arrivando a produrre solo mostri! La profezia, come quelle di altri artisti e non di scienziati si avvera. Sono donne, artisti e sognatori a veder più chiaro nel futuro, che non scienziati e saccenti vari. Buona Resistenza a noi, rivali di Terminator!?

Roberto Marrocchesi
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