Forza Antigua

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In ben due pagine di intervista al Corriere pregne di succulente novitàIo sono il Messia di Veltroni»), il Cainano «rilassato, abbronzato nella sua camicia di lino celeste», assiso nello studio distante «almeno 50 metri dalla sala da pranzo» della sua nuova villa "Blue Horizons" ad Antigua impreziosita da «mussole di garza che, come candide vele, avvolgono i letti a baldacchino» mentre «alcuni skipper americani sono in attesa dietro la porta» (alcuni: uno pareva poco), ha preannunciato agl'italiani le sue prossime mosse di statista:
«Sto preparando un discorso sulla Democrazia, la Giustizia e la Libertà in Italia: lo terrò alla Camera prima di fine mese. Una denuncia forte su cui dovranno riflettere i nostri concittadini: ciò che succede in Italia con le intercettazioni è inammissibile. Più di l00mila persone sono costantemente ascoltate in Italia anche per indagini su reati minori, che non presentano alcun pericolo sociale. Se si aggiunge che questa maggioranza ha realizzato una sorta di colpo di Stato in forma democratica, prendendosi tutte le istituzioni della Repubblica, si ha un quadro dell'emergenza... Appena abbiamo cominciato a dialogare con Veltroni, le Procure si son rimesse in moto da Palermo a Napoli a Milano per bloccare il dialogo e le riforme».
Di questo discorso, destinato a fare epoca sulla scia di Montesquieu, Tocqueville, J.F. Kennedy, S. Bondi e M. Boldi, siamo entrati fortunosamente in possesso grazie a uno skipper dimenticato dietro la porta, il quale stufo di aspettare ha preso appunti mentre il Cainano lo declamava gorgheggiando, accompagnato alla chitarra da Apicella.
Eccolo in anteprima.
«Colleghi deputati e coimputati, nel mio recente esilio preventivo di Antigua ho molto approfondito le basi della Democrazia insieme ad alcune giovani collaboratrici recapitatemi da Saccà (a proposito: ciao Agostino, resisti e acqua in bocca).Poi mi giunse una telefonata di Marcello, che augurandomi buon anno in palermitano stretto mi rammentò la fugacità della vita e, in uno, l'urgenza del tema Giustizia: nonostante le sue lentezze inaccettabili, pare che ogni tanto venga ancora emessa una sentenza, il che è illiberale.
Subito dopo mi chiamò Cesare dalla comunità di recupero dove trascorreva le Sante Feste e mi fece comprendere il valore irrinunciabile della Libertà, anche provvisoria, anche vigilata, purché lontano da Rebibbia. Anche per questo ho allestito questo bungalow ad Antigua (Hammamet porta sfiga): per dare un tetto al sottoscritto e agli amici in caso di emergenza. Quest'anno, infatti, rischiano grosso l'amico Totò e l'amico Marcello, in attesa di sentenza per i loro rapporti con la cosiddetta mafia, che qualcuno ancora insiste a demonizzare. E, in caso di condanna, non c'è indulto né domiciliari che tengano: stavolta c'è la galera. E, se finiscono in galera, magari parlano. E di chi volete che parlino?
Di qui l'urgenza di metter mano alle intercettazioni. Dopo aver visto all'opera l'amico Mastella, mi son reso conto di quanto fummo coglioni ad attaccare i giudici, a farci le leggi per spostare i processi o cestinare le prove, che fra l'altro non funzionavano. Il vero problema sono le intercettazioni, perché funzionano molto meglio delle indagini o dei pentiti. L'amico Massimo mi può capire: quando ti intercettano, sei tu che parli e non puoi neanche dire che la toga è rossa. Il giudice ti sente delinquere con qualche amico delinquente, si fa l'idea che tu stia delinquendo con qualche amico delinquente e c'è pure il rischio che tu venga condannato. Insomma, che ti trattino come un delinquente, anche se stai riscrivendo la legge elettorale e la Costituzione con quelli che chiami golpisti. Quindi occorre abolire le intercettazioni, almeno per reati minori, tipo mafia, corruzione, concussione, aggiotaggio.
E limitarle ai delitti di grave allarme sociale, tipo il graffito, la vendita di cd taroccati, il lavaggio di vetri ai semafori, l'accattonaggio e l'ubriachezza molesta. Anzi, l'ubriachezza molesta meglio di no: ogni tanto mi piace alzare il gomito con le artiste di Raifiction. E allora sursum corda, su con la corda, amici deputati e coimputati! Viva la Giustizia, la Democrazia e la Libertà! E sbrighiamoci ad abolire 'ste intercettazioni, anche perché ho in linea da Palermo il nuovo stalliere per Antigua e voi mi capite... vorrei parlargli liberamente».
Marco Travaglio

10 gennaio 2008 da L'Unità

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