Carfagne d'Italia

9 luglio 2008

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L'Italia intera è in trepida attesa. Da un giorno all'altro conosceremo la natura precisa delle prestazioni "istituzionali" che il ministro Mara Carfagna avrebbe concesso al premier: altro che salari miserabili, crisi energetiche e inflazioni galoppanti!
C'è chi si sbraccia urlando “vergogna” e chi loda il piglio maschio e virile del nostro insaziabile premier... Il sottoscritto, tranquillamente, se ne strafrega. L'Italia, del resto, è prodiga di carfagne, disseminate ben oltre l'arco parlamentare.
L'Italia è il paese con il piu' basso tasso di occupazione femminile in Europa.
Secondo il World Economic Forum l'Italia è all'84° posto su 128 nazioni nella classifica della parità dei sessi, dopo Zimbabwe e Thailandia: nell'area UE solo la Grecia è peggio di noi.
L'Italia tollera la vergogna delle gabbie salariali per appartenenza di sesso.
In Italia le donne non ricoprono ruoli di comando, 41° posto al mondo.
Se le carfagne italiane sono disabili, sono discriminate in quanto donne e in quanto disabili, due discriminazioni al prezzo di una...
Le violenze familiari nei confronti delle donne sono costanti negli anni, ma nessuno pronuncia la parola “emergenza”, quella va bene solo per le famiglie dei rom e dei musulmani.
L'Italia, il paese dove le politiche di sostegno alla famiglia e quindi principalmente alla donna-mamma sono infinitesimali (meno dell'1% del PIL), anzi diciamo pressochè assenti rispetto a Francia o Germania.
Italia,il paese del family day e della doppia morale, cocaina, fellatio, tabernacolo e redenzione. Il paese della trigamia e dei pacs ad personas, cioè solo per i parlamentari.
Italia, paese dove le giornaliste sono costrette a vestirsi come ballerine di lapdance...
Nazione conosciuta in tutto il mondo per la particolare prestanza dei suoi maschi, che non si tirano mai indietro, di fronte ad una bella donna: Mussolini e Berlusconi docet.
Paese dove, però, si parla di sesso, spesso, ma se ne fa sempre meno. Dove si registrano casi di impotenza tra giovani ventenni.
Una penisola ridente, monti, mare, arte, sessismo, omofobia e frustrazione latente.
Dove i nordici seguaci del priapismo federalista si permettono di fare le pulci ai nostri cugini islamo-fondamentalisti sulla condizione della donna, guarda un po'...
Al sottoscritto viene un dubbio un po' velenoso: che questa condizione così disarmante delle nostre carfagne nazionali, costrette a gimkane tra pannolini e pannoloni di vecchi statisti con tristi barlumi di potenza abbia a che fare con il caro Vaticano?
Vecchio caro eroe del futurismo Filippo Tommaso Marinetti, tu che chiedevi a gran voce la "svaticanizzazione” dell'Italia, perchè non torni quaggiù per un paio di mesi?

Mauro Maggiora

Commenti
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Barazz (Registered) 09-07-2008 12:09

ehi ma tra i "giornalisti" del sito non c'è neanche una donna

alessandro marmiroli
syn (Registered) 09-07-2008 14:23

Infatti, cazzo, serve una donna (richiesta di felliniana memoria) .
AlMan (Registered) 09-07-2008 15:52

Vero, purtroppo. Donne, fatevi avanti!
Leo (IP:83.103.127.223) 09-07-2008 16:03

In queste situazione parlare di parità di diritti uomo/donna, femminismo o che altro mi pare un'assurdità. Questa è pura e semplice prostituzione e per di più d'alto borgo. Non capisco perchè io, che non gradisco i costumi e la società moderna, me ne tiro fuori con tutti gli svantaggi del caso, economici, sociali, etc., e invece una donna arrivista che si prostituisce ha poi la scusante della società maschilista che obbliga la donna a prestazioni extra-lavorative per poter raggiungere posti di comando. Chi appoggia questa società e soprattutto chi vuole comandarla non ha alcuna scusante, deve solo star zitto! E parlando di percentuali e di leggi che obblighino un aumento di numero di ministri/parlamentari/dirigenti donne non si risolve nulla, aumenteranno semplicemente le carfagna che per raggiungere quei posti si applicheranno zelantemente nelle loro attività extra-lavorative.
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 09-07-2008 16:30

Non sono riuscito a trovare MZ alla manifestazione, in compenso ho potuto incontrare tanti amici tra cui il mitico Piero Ricca, mi chiedo vogliamo attivarci per fare qualcosa o ci rassegnamo in attesa dell'attesissimo e meritato crollo.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 09-07-2008 16:47

Ma sinceramente chi se ne frega dell'occupazione femminile...per me son pure troppe le donne che lavorano, io personalmente son per la famiglia patriarcale, dovendola dire tutta... così come non sono così ipocrita da scandalizzarmi o indignarmi per quello che fa o non fa la Carfagna o Berlusconi...ma parlare di anti-modernità non più eh? Dobbiamo sempre accodarci all'agenda-argomenti di Travaglio-Grillo-Guzzanti-Di Pietro &co.? Ma magari avesse il potere Ratzinger come ai bei tempi, ci saremo tolti il problema di Berlusconi, dell'immoralità dei costumi e delle zecche girotondine in un sol colpo.

P.S.=evitate di rispondermi e di accendere lunghi ragionamenti, perchè tanto risponderò in stile telegramma. Il mio intento non è polemico verso qualcuno ma unicamente commentare un articolo che non condivido.
syn (Registered) 09-07-2008 17:07

@schizoidman , ti rispondo io a mò di telegramma: VATTANE UN PO' A QUEL PAESE TE E I TUOI BENEAMATI PRINCIPI DELLA MINCHIA.
Perdona se ho intavolato argomentazioni troppo forbite.

@Vittorio, ieri ho incontrato anche io Piero Ricca
Pare era in "borghese" con la ragazza solo per assistere alla manifestazione. Te l'hai anche fermato?
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 10-07-2008 21:12

Non riesco a individuare chi sei dal nik, teniamoci in contatto prossimamente spero di incontrarti per eventuali sviluppi di MZ.
syn (Registered) 15-07-2008 21:56

con molto piacere, anche se da ieri da Roma mi sono spostato nella mia città natale, a Salerno.
AlMan (Registered) 09-07-2008 17:30

Lo dico per l'ultima volta: questo blog è fatto coi contributi di quei militanti e simpatizzanti che si armano di penna e d'idee ed espongono le loro libere opinioni. Ciascuno con la propria sensibilità politica (un discorso a parte va fatto per coloro che rappresentano il movimento). Se non si condivide un articolo, niente impedisce a chiunque altro che voglia collaborare di scrivere ciò che gli pare, con mia previa supervisione.
La lagna perciò è fuori luogo, e ancor più fuori luogo è l'insulto.
Alessio Mannino
Annamaria (Registered) 09-07-2008 20:21

Signor Maggiora, chapeau. Nient'altro.
A chi si chiede come mai questo sito sia poco frequentato dalle donne, beh, che dire?
Basta leggere alcuni dei vostri commenti per capirlo.

La clava non mi affascina particolarmente. Questione di gusti.

Buonasera
Annamaria
Magmau64 (Registered) 09-07-2008 21:13

Super telegraficamente:

una cosa è l'anti-modernismo, altra cosa l'oscurantismo...

P.S: nella prossima vita mi reincarnerò donna oscurantista: in questa ho cercato una donna disposta a mantenermi per sfuggire alla condanna del lavoro ma non ci sono riuscito...
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 09-07-2008 21:23

Contro la donna a favore della femmina (M.Fini).
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 09-07-2008 23:32

Semplificando il discorso, per non farmi dire che rispondo solo a slogan, il mio è un timore, che la stiamo (state) finendo come quelli che non vedono il bosco per via degli alberi. Berlusconi è un albero, a noi dovrebbe interessare il bosco.

PS:non rispondo agli insulti per non aprire inutili flame non molto costruttivi.

Magmau64 (Registered) 09-07-2008 23:41

Io e te abbiamo difficoltà di comunicazione, puo' capitare, non è colpa mia, non è colpa tua..
Sono partito da un fatto di squallida attualità, diciamo di mezza estate, non per restare banalmente sul pezzo .
Non certo per denigrare la Carfagna, nè tantomeno indignarmi per la compravendita dell'ometto di Arcore, in scala un po' piu' grande di quella di tanti altri ometti, ma non molto diversa, ma semplicemente per fotografare la condizione femminile in Italia.
Berlusconi, gli alberi, i boschi , le foreste ,questa volta non le ho prese in considerazione.
Mi sembra di averlo fatto altre volte, non sono certo ossessionato da Berlusconi.
Magari fosse il nostro unico problema...
daniela (Registered) 10-07-2008 00:37

Ringrazio Alessio perché mi da la possibilità di intervenire.
Vi seguo da tempo e solidarizzo spesso con voi su molti temi, in conseguenza del fatto che in questi ultimi anni ho avuto modo di pensare e di ridiscutere dalle fondamenta tutte le mie certezze. Non posso aderire al movimento per via della visione che la maggior parte voi mi sembra avere. Lo dimostrano ad esempio due commenti sovrastanti: uno è il famoso richiamo felliniano e l'altro un'invocazione nostalgica al patriarcato, come se fosse scomparso poi. Vi richiamate all'antimodernità o alla premodernità? In questi anni le donne hanno studiato, si sono preparate, perché volete buttare tutto alle ortiche? Possono scegliere o no quello che vogliono fare? Nell'ambito della decrescita possono riflettere e forse rivedere le loro aspettative, in merito al lavoro o altro, già sono capaci più degli uomini di donare o controdonare. Perché volete mantenere un rapporto gerarchico con ruoli fissi?
In merito alla faccenda Carfagna sono d'accordo con Maggiora, si tratta di un esempio di tradizionale maschilismo, in cui mercificazione e omologazione distorcono i rapporti umani, e questo avviene sempre più spesso oggi.

Leo (IP:83.103.127.223) 14-07-2008 15:45

"In questi anni le donne hanno studiato, si sono preparate, perché volete buttare tutto alle ortiche? Possono scegliere o no quello che vogliono fare?". Se la scelta è moderna, se la scelta è conformista e omologata al sistema non me ne frega niente che l'abbia fatta una femmina emancipata, un maschio sciovinista o un cattolico moralista. A cosa serve poi studiare se il risultato è una voglia matta di consumismo, di arrivismo e di modernismo? Io ho studiato nelle scuole italiane, liceo e università e in parte me ne pento! Se quei pezzi di carta non mi permettessero di sbarcare il lunario li userei per risparmiare consumo di carta per la toilette.
Riguardo alle società arcaiche, l'archeologia negli ultimi tempi ha elaborate teorie riguardanti le preistoria che dimostrano come molte società di quel periodo siano state le uniche ad avere al loro interno un'eguaglianza tra i sessi come nessun'altra. Altre teorie invece dimostrano come le società storiche carnivore, ovvero legate a un preponderante consumo di carne e a una maggior importanza dell'allevamento rispetto all'agricoltura, siano state legato a doppio-filo con il maschilismo. Invece di parlare di quote-rosa e carfagne bisognerebbe analizzare il perchè la nostra società è così come non la vogliamo. Leggi, buoni propositi e donne che studiano non servono a nulla, se non a favorire come al solito l'industria, il consumo e il capitalismo.
kulma (IP:193.204.89.132) 10-07-2008 11:18

condivido in pieno quello che dice daniela. è bene fare una distinzione tra antimodernità e premodernità. anch'io non sono iscritto al movimento, pur seguendolo da tempo con interesse, più o meno per gli stessi motivi di daniela. secondo me l'antimodernità non vuol dire necessariamente un ritorno ad una società arcaica ormai superata. non avrebbe senso e, secondo il mio modesto parere, sarebbe anche di difficile (se non impossibile) realizzazione. perchè non creare qualcosa di nuovo?

@schizoidman: ho qualche dubbio che un potere maggiore nelle mani di Ratzinger, "come ai bei tempi", possa risolvere il problema di Berlusconi e soprattutto dell'immoralità dei costumi. immoralità e chiesa sono andati spesso d'accordo.
max (Registered) 10-07-2008 11:42

L'associazione che noi facciamo, patriarcato e autorità = oppressione caratterizza la sensibilità moderna: la civiltà moderna avendo una visione migliorativa del mondo, risolve effettivamente problemi antichi per crearne però di nuovi più profondi e meno individuabili, accentuando il senso di esasperazione, di impotenza, di rabbia, e di frustrazione tipici della nostra civiltà.
La visione progressiva della realtà poi ci fa guardare sempre in avanti e mai indietro, che infatti è diventato il vero tabù dei nostri tempi.
La perdita dei confini del Bene e del Male rientra in questo disegno. L'incapacità dei moderni di accettare male e dolore impedisce loro anche di assaporarne il bene -al massimo confondendolo con il piacere- sicchè il progresso conduce la loro vita verso la materialità pura, dove difatti bene e male scompaiono, e rimangono solo quantità, movimento, cambiamento.
A mio parere, la condizione della donna lavoratrice è non meno mercificata della donna nuda in copertina, e più maschilista della donna casalinga. Il piano del capitalismo per sottrarre la donna alla famiglia, per disgregare la società atomizzandola e reimpastandola con denaro, leggi e mass media è stato assolutamente diabolico. Dare l'illusione che la donna lavoratrice, manager sia "libera" mentre la donna che si realizza con la famiglia sia legata a vecchi schemi limitanti e opprimenti è un capolavoro di distorsione, perchè anche la mia esperienza personale mi dimostra che la soddisfazione delle donne sia tanto maggiore quanto più lontana dal modello americano.
Certo, c'è sempre la possibilità di "scegliere", il cavallo di troia del pensiero liberale, ma di fatto poi si spinge la donna verso il modello single-lavoratrice-competitiva. E la scelta diventa sempre più difficile se la società ti trascina verso il modello che essa ha già scelto.
A questo proposito il pensiero di Fini lascia spazio a ben pochi dubbi.
Detto questo, è chiaro che tradurre ciò pari pari in un programma politico sarebbe allo stato delle cose assurdo e irrealistico, ciò non toglie che la direzione dovrebbe essere differente. Tenere conto della sensibilità dell'uomo moderno va bene, accentuarla no. E prendere i Paesi che hanno un maggior numero di donne manager come modello di migliore condizione femminile mi sembra una concessione eccessiva al pensiero politicamente corretto, che fa un gran favore al modello competitivo capitalistico, di consumo, di produzione e di lavoro.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 10-07-2008 13:37

Daniela ha opportunamente richiamato tutti alla distinzione fra antimodernità e premodernità. max ha puntualizzato perfettamente. A mio parere bisogna sempre aver presente, per evitare derive grossolanamente maschiliste, che difendere la differenza di ruoli fra uomini e donne non significa automaticamente affermare la superiorità di un sesso sull'altro. A questo proposito vorrei citare Proudhon, un rivoluzionario dell'Ottocento, non un oscurantista clericale: "il ruolo della donna,che ha sulle spalle l'andamento della casa, di tutto ciò che concerne il consumo e il risparmio,in che cosa è inferiore a quello dell'uomo, la cui funzione specifica è la direzione del laboratorio, vale a dire della produzione e dello scambio?...il livellamento dei sessi conduce alla dissolutezza generale".
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 10-07-2008 14:15

A Daniela e Kulma, ci tengo a far notare che l'opinione espressa da schizoidman NON rappresenta necessariamente l'opinione del movimento.
Di certo non rappresenta la mia

Detto questo, credo che sarebbe opportuno un chiarimento interno al movimento: cosa intendiamo per antimodernità e attraverso quale via intendiamo preseguirla?
La nostra idea di antimoderno è un tentativo di recupero della società patriarcale che fu (dio non voglia..) o piuttosto un'adesione e un impegno nelle idee della Decrescita felice? (che mi sembra un progetto assai più concreto e preferibile a impossibili ritorni all'Ancien régime)
Chi è il nostro vate? ratzinger o pallante/latouche? (propendo per i secondi..)

alessandro marmiroli
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 10-07-2008 15:12

Che bisogno c'è di Movimento Zero se le nostre posizioni sono quelle di Pallante? Basterebbe la sua rete in tal caso... non mi sembra che Fini nei suoi saggi teorici parli di decrescita... quella è un arma in più, ma non il fulcro filosofico che è l'ANTIMODERNITA'. Smettiamola col buonismo, diciamo le cose come stanno e come ripete Fini, noi non promettiamo un nuovo eden ma una società e una vita più dura ma più autenticamente umana. Prima di rispondere alla questione femminismo è necessario chiarire due concetti che dovrebbero essere l'abc per chi si dice antimoderno:

1) la libertà non è l'arbitrio ma la possibilità di sviluppare pienamente la propria essenza, non fare tutto quello che si vuole, perchè in tal caso non sarebbe libertà ma schiavitù dagli impulsi più beceri. Lo stato o società migliore sono infatti quelli di tipo organico che permettono la realizzazzione armoniosa di ogni individuo nel complesso dell'organismo sociale, per cui mantenere il proprio posto non è schiavitù o privazione ma libertà. La ribellione diviene un valore solo nella misura in cui serve ad opposri a regimi che ostacolano questo processo, in caso contrario non si tratterebbe di ribellione, ma di sovversione. Noi siamo giustamente ribelli e non sovversivi come ad esempio i comunisti, perchè il nostro "nemico" è la modernità.

2) Uomo e donna sono diversi ma complementari. Ogniuno deve accettare la propria diversità e il suo ruolo, il che NON implica che uno sia superiore o inferiore ad un altro: maschilismo e femminismo non hanno senso, la dignità è una per ogni essere umano. Gli esseri umani non sono individui astratti come ha voluto il liberismo (per assoggettarli a salariati nel '800), ma persone con una storia, un sesso, un identità che deve naturalmente realizzarsi senza vincoli costrittivi nella società(vedere quanto ho scritto sopra riguardo "l'essenza").

Questo ordine delle cose è quello ad esempio che era proprio delle religioni e degli ordinamenti teocratici orientali e veniva ad esempio espresso nel concetto di "Dharma" ed era anche quello vigente nel nostro medioevo, aldilà delle differenze religiose, di fatto ininfluenti quando si parla di tradizione con la T maiuscola. Questo "Dharma" (non uso la parola "gerarchia" che crerebbe problemi di sicuro...) è quello che dobbiamo riaffermare oggi. Logicamente, va fatto in modo diverso, visto che non si può portare indietro il tempo, ed è unicamente per questo motivo che è utile ragionare politicamente in termini di no-global, decrescita, ecc.. ma non dobbiamo fare l'errore di considerare questi mezzi i nostri fini. Riguardo la questione femminile quindi penso che oggi sia utile mostrare alle donne quella che è la loro essenza, che non è fare le manager, ma è essere legate in modo forte alla vita e alla terra, non alienarsi nell'individuo assessuato del liberismo e nel modello pessimo della "donna in carriera".

PS: Aggiungo un mio personalissimo parere, che se oggi le cose vanno male è proprio perchè si son bevute il cervello anche le donne, che invece prima conservavano più sale in zucca dei loro uomini che perdevano tempo a scannarsi per i motivi più stupidi, dalle contese teologiche alle partite di calcio, facendo guerre inutili e perdendo tempo tra arte e filosofia presunta, compitizioni fisiche fine a se stesse, ecc...se oggi la società è messa male è perchè anche le donne si sono arrese alla stupidità, l'uomo invece ha una certa dose di stupidità per natura da sempre...
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 10-07-2008 15:42

Non vorrei che si desse una versione dell'anti-modernismo caricaturale, la donna a cuccia e l'uomo a caccia.
Ma per favore!!!
I monoteismi non sono anti-moderni, sono oscurantisti, che è cosa differente.
Non per niente il Cristianesimo ,la libertà suprema, appunto, del culto monoteista fu vista come estrema modernità,quando nacque.
Casomai si deve recuperare un certo aspetto di alcuni culti pagani,magari.
Io andrei molto cauto a citare, persino come iperbole i papi come garanti della moralità e della tradizione ,basti pensare a papa Borgia .
Tradizione e antimodernismo , distrutti dalla furia illuminista sono comunque scenario eurocentrico.
Facciamo gli anti-moderni, predichiamo l'autodeterminazione dei popoli e poi parametriamo tutto sull'asse Roma-Bruxelles-Washington?
Perchè la risposta alla società dei consumi deve essere per forza di cose una società partriarcale?
Chi l'ha detto?
Dove sta scritto ?
I Mosuo , in Cina, i Berberi in Algeria , vivono ancora oggi in "sub-società- matriarcali".
E' stato così in società dedite a culti pagani, in oriente, in america.
Non che la risposta ad un modernismo esasperato debba essere per forza di cosa un matriarcato, ma allo stesso modo non lo è la vecchia, oscura società patriarcale, tout court..
Poi,
Mi sembra evidente che il portare dati sulle donne che comandano in Italia , inferiori a quelli di altri paesi è porre il tema in termini paradossali..
Come potrei , in senso oggettivo , affermare che un lavoro di merda come capoufficio sia meglio che dedicare tempo a te stessa o ai tuoi figli?
Il punto è che, nel mio concetto anti-modernista, o meglio di decrescita per una migliore qualità della vita, il concetto deve valere PER TUTTI, uomini e donne..
Certo che il lavoro femminile e maschile è mercificato, tanto quanto la schiavitu' casalinga, non c'è bisogno di ribadirlo, per me è un concetto banale..

Il piano capitalista non sottrae la donna alla famiglia, sottrae la libertà all'essere umano, rendendolo schiavo.
Famiglia?
Per me il concetto di famiglia è un concetto vuoto, non significa nulla, una sovrastruttura NON ANTI-MODERNA, ma delimitante, oppressiva.
Altra cosa sono gli affetti , i vincoli profondi di amore , che non vanno circoscritti, definiti, delimitati, in temini religiosi o istituzionali.
Come non significa nulla patria.
Questo , secondo me, significa essere anti-moderni, piccole comunità,condivisione, affetti, rispetto reciproco.
Il bene, il male, che c'entrano con il modello di una società basata sulla decrescita, su una nuova economia?

Rispetto e ammiro profondamente Massimo Fini, ma io di mestiere non sono il suo esegeta...
Mauro
AlMan (Registered) 10-07-2008 16:01

Concordo con lo spirito dell'ultima frase di Mauro. Ma in ogni caso, il nostro Massimo, che vede più lungo di tutti noi, una volta mi disse: "Non confondiamo l'antimodernità con la premodernità. Noi non dobbiamo tornare indietro, noi dobbiamo andare OLTRE la modernità". Mi sembra che il significato sia chiarissimo.
syn (Registered) 10-07-2008 16:09

Anche mi mi riconosco appieno nell'ultima frase di Mauro.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 10-07-2008 16:31

Esco dalla discussione, perchè è palesemente inutile parlare con interlocutori che pensano che anti modernità voglia dire essere contro questo sistema per sostituirlo con l'ennesima novità: questa volta mi sembra di capire una specie di neo-comunitarismo in salsa pauperista ed umanitaria che ha come vate Pallante. Poi dire che il cristianesimo non ha elementi tradzionali è una bufala, leggetevi Guenon anzichè Travaglio. Vi saluto,

Alberto Cossu
Magmau64 (Registered) 10-07-2008 18:25

A me personalmente le tradizioni ingabbiate in un dogma non interessano.
Non credo abbia molto senso contrapporre intellettuali come Fini, Latouche o Chomsky , non moderni, non anti-moderni, ma PREVEGGENTI con Travaglio , un cronista giudiziario o con Pallante , un ambientalista neo-economista..
Da ciascuno cerco di attingere secondo le esigenze , le possibilità e le capacità...
Non leggo Travaglio per acquisire elementi di macroeconomia o spunti per un nuovo progetto esistenziale ...
daniela (Registered) 10-07-2008 19:52

Vedo bene che abbiamo idee molto diverse. Ognuno si terrà le sue immagino.
Se vi è un'esigenza autentica affinchè il vostro movimento non sia solo maschile, ma partecipino alla costruzione di idee condivise anche le donne, che pure, numerose, hanno firmato il Manifesto, suggerisco che si moltiplichino le occasioni per far emergere il loro pensiero, senza che sforniate la vostra ricetta già pronta.
Un amico mi ha detto che le opinioni di Fini sulla dicotomia donna- femmina sono scorie di un pensiero formatosi tanto tempo fa. Con tutto il rispetto per la qualità delle idee di Fini su altri campi, ritengo che siano scorie radioattive che non volete smaltire. Bisogna partire da lì.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 10-07-2008 20:36

Questo ultimo post è la conferma lampante che ragionate in modo progressista, siete insofferenti ad ogni ruolo, ad accettare l'articolazione sociale. Ma secondo voi ad esempio in una società indigena africana o sud-americana(spero vi piaccia di più come esempio, visto che il medioevo e gli imperi orientali destano le vostre ire) una persona può rifiutarsi di adempiere al suo ruolo all'interno della tribù? Come minimo prenderebbe una scarica di botte e verebbe mandato in esilio se non giudicato pazzo...

Poi io personalmente penso che i discorsi di Fini sulla dicotomia donna-femmina siano un grande atto di coraggio intellettuale di questi tempi.

Comunque come avevo preannunciato è finita anche sta volta in lunghi ragionamenti (inutili). Non sarebbe meglio usare questo spazio per commentare gli articoli (il che vuol dire che si può anche non essere d'accordo),anziché usarlo come un forum? evitando cioè il più possibile di controrispondere ai commenti. Sinceramente son stufo, che ogni volta che scrivo che non son d'accordo, vengo costretto da queste polemiche ad argomentare e finisco per dover dire sempre le stesse cose che dovrebbero essere ovvie. Le sedi per discuere dovrebbero essere altre, spero che il convegno nazionale ci permetta ad esempio di farlo faccia a faccia e in modo più costruttivo per il nostro movimento.
Leo (IP:83.103.127.223) 14-07-2008 16:40

Ammetto che devo ancora leggere il libro di Fini, però ad esempio ho letto qualcosa di Evola su eros e donna e non sempre mi trovo d'accordo. In alcuni casi i presupposti sono sbagliati, ad esempio viziati da pregiudizi sulla preistoria che la moderna archeologia sta smantellando uno ad uno. La gerarchia nelle società tradizionali spesso si è rivelata essere una vera e propria schiavitù (per le donne nel nostro caso) e nel tuo esempio se il ruolo all'interno di una tribù preistorica di una donna era sicuramente umano, eguale e rispettoso dell'individuo, nelle società più complesse ciò non è sempre stato vero. Poi il mix che si è creato nella modernità tra sistemi economici industrial-consumisti e tradizione (vedi islam moderno, cristianesimo) hanno messo in luce e aggravato, aimè, tutto ciò. Aimè perchè sono l'arma con cui le femministe moderne, il cui unico sogno nella vita è diventare direttrici di banca, possono usare per giustificare le loro idee consumiste/arriviste. E' questo il motivo percui un anti-sessismo di stampo anarchico ha più ragione al momento di richiami alla gerarchia generici, che ignorano i passi in avanti fatti in ambito archeologico/antropologico. Così se una società tradizionale tibetana (mi riferisco ad esempio al libro di Helena Norberg-Hodge sul Piccolo Tibet), principalmente basata sull'agricoltura, può essere un esempio per un anti-sessismo storico, le società islamiche attuali assolutamente no, così come altre società tradizionali ariane del passato. Ovviamente a mio modesto parere. Tra l'altro la sociologia e l'antropologia non sono il mio campo di studi, quindi vi prego di scusare eventuali mie inesattezze errori o che altro ed eventualmente di replicare.
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 11-07-2008 01:37

io avevo proposto di ritirar fuori il vecchio forum...certo che non era molto frequentato..

A.marmiroli
kulma (IP:193.204.89.132) 11-07-2008 12:54

io invece non ritengo inutili questi ragionamenti e questi scontri/incontri tra tutti noi. anzi, almeno per me (che non sono, come ho già detto, iscritto al movimento), sono molto costruttivi. trovo normale che nel commentare un articolo si esprimano opinioni differenti e, di conseguenza, ci si confronti. benvenga, altrimenti, un forum.

@schizoidman: non me ne volere, forse ho frainteso io. però ritengo che sia troppo semplice per un uomo (te) criticare una donna (daniela) perchè non accetta il suo ruolo nella società, se la società che le proponi è quella basata sulla famiglia patriarcale vecchio stampo.
jennifer.legrand@ymail.com
jennifer.legrand (IP:62.123.117.7) 11-07-2008 13:52

Non so se post e contropost siano il modo migliore per dibattere certi argomenti. So però che la qualità delle argomentazioni di questo blog sono di valore. Siatene contenti. Ma perché non raccogliete il tutto e lo pubblicate in forma di libro a più mani? Spesso (ma non sempre) il fatto che idee diverse confliggano è più importante delle stesse idee oggetto della 'tenzone'.

P.S. Ho scoperto Massimo Fini a Venezia (dove passo quattro mesi l'anno per lavoro) e ho cominciato a diffondere il 'virus' ai miei amici qui in Canada dove sono nata. Però solo gli italo-canadesi vi leggono. Perché Fini non si fa tradurre in Inglese?
jennifer.legrand@ymail.com
jennifer.legrand (IP:62.123.117.7) 11-07-2008 14:56

Visto che sono collegata ancora a questo sito ne approfitto per dire sette cose in più.

Uno, anzitutto complimenti all'autore del post. Si tratta di una istantanea della situazione tanto nitida quanto desolante.
Due, l'Italia per certi versi mi sembra un paese a tratti patinatamente maschilista nel quale le più patinate e maschiliste sono la maggior parte delle donne (ma sarei bugiarda marcia se dicessi che ignoro le vostre vetrine).
Tre, condivido molte critiche al pensiero illuminista e alla concezione 'progressivista e migliorativista' che questo si porta dietro. Però l'origine di questa sorta di filone sta proprio nelle religioni di salvezza, tra le quali il cristianesimo è il "brand" che ha avuto più successo (tra Ottocento e Novecento l'altra religione fu il comunismo; ora c'è il consumismo nichilista che è riuscito ad andare nella direzione opposta di quella indicata dal buon Nietzsche).
Quattro, la cosa più difficile, forse, quando si critica la modernità, è quella di proporre un orizzonte alternativo. Ancor più difficile è riproporre un orizzonte alternativo nella vita pratica.
Cinque, io non ho soluzioni. Però credo di avere qualche arma culturale utile ad identificare un nuovo orizzonte. Tramite la lettura rivalutiamo Nietzsche, Democrito, Russell, Dewey. Buttiamo a mare l'idealismo e il pre-idealismo di Socrate, Parmenide, Platone, Hegel, Croce. Ascoltiamo più musica. Assaporiamo la magia di stomaco del blues, la divinità energetica in un assolo dei Led Zeppelin, il sublime architettonico in un passaggio di Bach.
Sei, inaspriamo la critica verso i padroni bancari della carta-moneta: un covo di potentissimi sfigati che in nome della loro autoconservazione ci rubano anima e tempo da vivere saggiamente. Ribelliamoci un po' se serve.
Sette, in questo contesto desolante l'Italia è desolante due volte. Grazie ad uno dei vostri link ho scoperto un articolo meraviglioso (http://www.lasberla.net/?p=1111) che praticamente dice del vostro ex Belpaese, che io da buona anglosassone, adoro alla follia, ovviamente.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 11-07-2008 15:03

per kulma: lungi da me pensare che le donne debbano accettare il loro ruolo mentre gli uomini possano fare quel che pare a loro, l'umanità in generale deve tornare a farsi carico dei legami tradizionali,il problema femminile è solo una tessera del mosaico, oggi come oggi sono tante le cose che anche gli uomini devono rimparare ad accettare, compreso sporcarsi le mani con la terra e se serve pure con il sangue. Meno veline, grandi fratelli e cellulari e più vita vera.
syn (Registered) 11-07-2008 15:40

E per gorgonzolesco motivo ci dovrebbero essere meno veline e più sangue da buttare? Il tuo principio morale, ne ho il vaghissimo sospetto, si basa sul periodare preconfezionato. Preferisco avvicinarmi al pensiero di un John Dewey, che fa pervenire la sua prospettiva morale solo dopo anni, studi e scritti che prendono a disamina l'uomo, il suo agire e le sue peculiarità sorte storicamente e non cadute provvidenzialmente.

Per quanto mi riguarda, anche se possiedo tutti i libri di Massimo Fini, e letto tutti i suoi articoli, o forse proprio per questo, sono il suo primo antagonista (settimane fà linkai anche una lettera, che naturalmente non potrò mai fare arrivare al diretto referente).
syn (Registered) 11-07-2008 18:20

Aggiungo una cosetta filosofica al discorso di Jennifer, che magari può andar contro il pensiero di Massimo Fini ma la dico lo stesso:

Oggi non si può sostenere assolutamente le ragioni di un'ingenua critica al procedimento dell'astrazione intellettuale, o mandare avanti un tentativo di delegittimazione della metodologia delle scienze moderne. Io rivaluterei FORTEMENTE filosofi come John Dewey ed Edmund Husserl, e cestinerei con dolcezza i vari Adorno e Marcuse.

Questo perchè credo sia difficile oggi accettare i due versanti costituitisi nel Novecento, mi riferisco da una parte a quelle correnti (come il neopositivismo, la filosofia analitica e gran parte della filosofia della scienza) che ritengono l'ambito dei fenomeni estetici, etici, "ideologici" come alcunché di strutturalmente confuso e approssimativo, indissolubilmente legato agli aspetti arbitrari e soggettivi dell'esperienza.
Dall'altra parte, e qui inserirei anche parte del pensiero di Massimo FIni ahimè, ossia il caso dello spiritualismo, dello storicismo, della filosofia dei valori e di gran parte dell'ermeneutica, quindi la prospettiva di chi vede nella prassi delle discipline scientifiche, e in generale in ogni impegno conoscitivo di tipo fortemente astrattivo, formalizzato e sistematico, un'attività sostanzialmente estranea ad ogni implicanza di valori, di scelta e di creatività, incapace di cogliere la viva concretezza del reale: ciò che si verificherebbe, invece, in modo esclusivo, nell'approccio storico, estetico e così via.

Ecco, QUESTE DUE PROSPETTIVE SONO ASSOLUTAMENTE DA SUPERARE perchè, a mio avviso, sono essenzialmente riduzionistiche, sia in un verso che nell'altro.
Possono anche minacciarmi ma la mia opinione per adesso è questa, ed è fermamente al suo posto senza aver accusato ancora nessun colpo.
belew @hotmail.it
schizoidman (Registered) 12-07-2008 14:53

Comunque vorrei capire chi scrive se è dentro o fuori il movimento. D'ora in poi anche io mi firmerò con nome e congome. Voglio capire se le assurdità che sento vengono da dentro o da fuori MZ. Qua sembra che il Fini-pensiero del trittico: La ragione aveva torto- Elogio della guerra-Denaro sterco del demonio sia passato nel dimenticatoio in favore di Pallante, Grillo e altri "omini" (per dirla con Antonio De Curtis). Adesso poi sento Dewey, Husserl...ma che c'azzecano (come direbbe il vostro Di Pietro)?
Alberto Cossu
syn (Registered) 12-07-2008 15:21

Personalmente io sono "dentro" quando partecipo alle manifestazioni incontrando i tizi del movimento zero, per il resto sono "fuori" nel senso che non mi sento di appartenere a nessun movimento o partito politico.

Dewey e Husserl ci azzeccano, come direbbe Antonino, nel senso che toccano le stesse istanze care a Massimo Fini. Peccato che però il confronto dialettico sia un optional in via di estinzione, anche da parte del diretto interessato. Se scrivessi dei libri e fossi fermamente convinto del mio verbo sarei ben lieto di accettare considerazioni ed interventi terzi. Vabbè vado a farmi un caffè.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 12-07-2008 16:35

Inanzitutto dovresti rivolgermi delle scuse per come ti sei rivolto verso di me se intendi continuare il discorso, secondo non chiedevo chi di voi è simpatizzante, ma chi è tesserato e soprattutto chi ha ruoli di coordinamento.
Io non amo molto le discussioni via internet appunto perchè è molto difficile confrontarsi in questo modo. Comunque non penso sia utile spostare il discorso su temi così filosofici. Io personalmente scendo a questo livello del discorso solo se devo giustificare mie posizioni politiche da attacchi, se no penso sia meglio evitare e parlare di aspetti più concreti, politici appunto. Tengo a precisare che con "parlare di politica" non intendo però che dobbiamo appiattirci sulla solita solfa antiberlusconista. Non spariamo sulla croce rossa ragazzi, e poi ci sono centinai di altri movimenti che lo fanno, noi cerchiamo di offrire altro, se no perchè le persone dovrebbero avvicinarsi a noi se diciamo le stesse cose di Pallante, Chiesa, Travaglio, Grillo, ecc? E' una cosa pericolosa perchè condanna il Fini-pensiero che di per se stesso superava le barriere di destra/sinistra, ad essere accomunato a queste persone che di antisistema non hanno nulla e ci allontana da altre forze e personaggi a mio giudizio più interessanti che invece all'inizio di Mz ci guardavano con grande rispetto. Osiamo essere diversi dal ciarpame del giornalismo-giacobino e dei "girotondi". Osare, sempre osare!

Alberto COssu
mattiafpappalardo@gmail.com
syn (Registered) 12-07-2008 17:49

Ti chiedo scusa se, nell'eventualità, l'hai presa come un'offesa personale. Purtroppo il mio temperamento, a volte anche nella realtà, mi porta a queste esternazioni quando trovo dei pensieri talmente inaccettabili, per quanto mi riguarda.

Inoltre vorrei farti notare che non bisognerebbe avere nulla contro Travaglio, Pallante e Grillo se non per il semplicissimo fatto che anche loro sono concordi su alcuni temi. Dovremmo forse ometterlo per una smania di snobbismo che tanto ci diletta? Forse dovremmo tralasciare questi parallelismi perchè uniamo i problemi alle persone?
Quello che interessa sono i problemi, non le persone, se Grillo manda affanculo Berlusconi perchè un vile affarista allora io sono con lui, nel senso che mi ritrovo nello stesso spirito critico, tutto qua.
Per quanto concerne la vis "anti-sistema", ecco, qui la parola svia perchè molto generale. Anti-sistema lo è Michael Moore così come Noam Chomsky, lo è Grillo, come Travaglio, come Massimo Fini. E' un terreno liminare a cui io presterei più attenzione, anzi, fosse per me, sarebbe d'urgenza eliminare alcuni vocaboli che creano solo fraintendimenti e puntare più concretamente sul da farsi speculativo ed inerente alle istanze.
A questo punto mi taccio, innanzitutto perchè io non mi ritrovo appieno nè in Massimo Fini nè in Travaglio, eppoi perchè magari chi è tesserato al movimento vuole intavolare lui qualche obiezione.
stediludo@katamail.com
stediludo (Registered) 13-07-2008 00:41

Alberto, ma perché cazzo non rispondi alle mie mail?!?!-)))Ti devo venire a cercare qua dentro?!?
(Scusate l'incursione)
Stefano Di Ludovico
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